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Gli zombie non sono di certo i migliori che si siano visti ma a me questo filmetto è piaciuto...è una simpatica commedia horror che si guarda con piacere.
Il numero di film sugli zombi è allarmante, ormai sono più del resto della produzione cinematografica. Qua siamo nella commedia british, con qualche trovata azzeccata nella metà anziana dei protagonisti.
Simpatica zombie-comedy con una discreta miscela di action e humor che pare funzionare senza troppi sforzi, regalando un'ora e mezza di gradevole intrattenimento. Alcune scene sono davvero spassose.
Uno dei migliori film demenziali sugli zombie, splatter di buona fattura e situazioni comiche veramente divertenti, il negro poi è un idolo assoluto, per non parlare degli anziani che sono ancor + lenti degli zombie :D
What's that coming over the hill, is it a monster? Is it a monster? L'inizio del film è davvero azzeccato, con questa bella canzone punk degli Automatic che da sola fa già capire che tipo di film vedremo.
Siamo invasi, letteralmente invasi da un orda che cresce sempre di più. No, non un'orda di zombie. Siamo invasi da un'orda di FILM sugli zombie! Nel 2012 ne sono usciti davvero tantissimi. E la cosa mi fa contentissimo, non c'è bisogno di dirlo. Lo zombie movie è rinato e ha pian piano soppiantato il filone torture porn che si era diffuso dopo Saw e Hostel. Io sono contento di questa svolta, perchè in genere preferisco gli zombie movies piuttosto che la violenza fine a sè stessa. Il successo di questo genere ha ripreso vita da due fatti ben precisi. Il primo, è l'uscita di "28 Giorni Dopo". Quel film ha dato nuova linfa al genere, con il grosso merito di aver agganciato il filone dello zombie horror ad altri due generi: quello dei film d'azione e quello apocalittico, più in particolare a quello dei film definiti "distopici".
Non più, quindi, zombie confinati in una sola città o su un'isola, ma zombies che si diffondono in qualsiasi parte del pianeta e la cui piaga determina addirittura il travolgimento dell'ordine mondiale, trasformando il mondo in un posto in cui nessuno vorrebbe mai vivere (distopia). Questo legame ha trovato la propria consacrazione nello straordinario "The Road". Ma di altri esempi ce ne sarebbero a bizzeffe e non ho voglia di farne un trattato (in questo momento mi vengono in mente Carriers, Benvenuti a Zombieland, Eaters eccetera). L'altro fatto determinante è Shaun of The Dead, l'alba dei morti dementi. E' chiaro come il successo di questo titolo, che mischia horror zombesco a commedia, abbia spalancato le porte di un genere, permettendo ad esso di affacciarsi in territori fino ad allora inesplorati e per definizione poco conciliabili (fino ad allora) con gli zombie movies, come la capacità di creare divertimento demenziale (ma spesso anche tagliente). Vi è poi un altro fatto che val la pena di ricordare: il successo planetario della serie The Walking Dead, che ha spalancato le porte alla possibilità che innumerevoli progetti di horror zombeschi ottenessero finanziamenti e fossero quindi prodotti. Cockneys vs. Zombies è uno di questi: il film non ha niente di che di proprio da dire, ma contiene tutti gli elementi capaci di dare allo spettatore l'intrattenimento puro: tanti zombies, tanta azione con sparatorie tipo Commando, tanti sorrisi (ma attenzione, è umorismo inglese), situazioni molto demenziali, un pizzico di buonismo di fondo e tanto, tantissimo splatter. Londra si riconferma come luogo splendido per l'ambientazione di film horror con zombies. Anche qui, ricorda molto 28 giorni Dopo.
lo mi sento di consigliarlo, con l'avvertenza che questo è un film che gioca con gli spettatori... quindi sono necessari spettatori che sappiano stare al gioco!
Nuova action-zombedy dal Regno Unito, abbastanza divertente e scorrevole, anche se sicuramente gli inglesi avranno amaggiormente apprezzato le sfumature culturali e semantiche della parlata e dello stile "cockney" che per forza di cose saranno sfuggite ai "foresti", di sicuro merita una visione.
Sulla scia delle comedy horror Benvenuti a Zombieland e Shaun of the Dead, un prodotto forse derivativo, ma autonomo nel divertimento e in molte sequenze esilaranti. Turpiloquio, vecchietti guerrieri e l'atmosfera londinese sempre vincente; uno zombie movie ingiustamente passato sotto silenzio, in un'ora e mezzo che fila via liscia come l'olio.
Siamo nell' East End londinese e già dal titolo si dovrebbe intuire, visto che con cockneys si indicano gli abitanti (solitamente proletari) di quella zona e il dialetto da loro parlato. C'è un ospizio che sta per essere demolito a causa della mancanza di fondi e c'è un gruppo di baldi giovani disposti a delinquere, e quindi ricavar soldi, pur di far restare il loro arzillo ma ben poco adorabile nonnino nella struttura. E poi ci sono gli zombie, con un'epidemia scatenata in maniera decisamente bizzarra degna di un vecchio film gotico. La lotta per la sopravvivenza comincia. Dall'heist movie alla commedia il passo è breve, il modello è sicuramente l'inarrivabile "Shaun the dead", con abbondanti dosi di umorismo british e demenziale, condito da frequenti espressioni colorite delle quali proprio non riesce a fare a meno l'attempato e irresistibile Alan Ford, attore molto amato da Guy Ritchie. Ovviamente le sparatorie non si contano nell' ormai fortunata commistione tra horror ed azione, peccato che il più guerrafondaio dei personaggi esca presto di scena. Il lavoro di Matthias Hoene alterna trovate veramente notevoli – la fuga dell'anziano tramite deambulatore- a momenti abbastanza blandi, riuscendo però complessivamente a risultare un intrattenimento simpatico grazie anche alla presenza di personaggi semplici ma tutto sommato efficaci. Fa parte del cast Honor Blackman, la mitica Pussy Galore di "Missione Goldfinger".
Simpatico zombi-movie che punta su situazioni e momenti zombescamente frizzanti. Non che manchi l'aspetto splatter, ma qui più che puntare aIl'orrore che dovrebbero suscitare i morti viventi si stimolano gli spettatori ad una visione decisamente disimpegnata. Tanto per dirne una, quando le due tifoserie di zombi rossi contro zombi blu si fronteggiano e iniziano a darsele come quando erano vivi e con motivazioni altrettanto razionali non si può che mettersi a ridere. Il titolo strizza vistosamente l'occhiolino al famoso videogioco PLANTS VS ZOMBIES e per qualche verso ne riprende parte dello spirito scanzonato e tamarro. La realizzazione non è proprio becera ma nemmeno eccelsa, dal punto di vista del trucco si poteva fare molto meglio, sono molto più "credibili e curati" gli zombies di WALKING DEAD. Il guaio del film è che alla fine gran parte dell'umorismo tipicamente inglese ad un italiano sfugge (vedi la complicata battuta dell'anziano su Trafalgar) ed alla fine il film ha una presa abbastanza scarsa, e questo impedisce di assegnargli un voto superiore alla sufficienza.
Dall'Inghilterra arriva l'ennesima zombie comedy che stavolta vede degli anziani della casa di riposo contro i non morti...ma non preoccupatevi non è proprio una trashata e comunque i nonnetti non sono esclusivamente i protagonisti delle vicende, anzi direi che sono solo un pretesto per altro! Splatter a volontà ed humor rigorosamente inglese, credo infatti che certe gag non siano molto convincenti qui da noi... Si parte alla grande ma poi il film si appiattisce in un insieme di situazioni già viste e battute da 4 soldi...siamo lontani dunque dal mitico connazionale SHAUN, qui siamo più sul genere Guy Ritchie in versione zombie con tutto l'underground di Londra, rapine, armi a ripetizione e molto turpiloquio! Comunque non è certo da buttare per farsi le ennesime due risate in compagnia dei nostri cari "non morti".