Ormai nell'occhio di un agente dell'Interpol, un trafficante di armi comincia a fare i conti con la sua coscienza e con i rimorsi legati al suo lavoro..
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Visto il tema trattato mi aspettavo che l'intento fosse quello di denunciare e non di esaltare il commercio clandestino d'armi...Il film è comunque piacevole nonostante una certa superficialità (Cage vende la sua prima pistola e nella scena successiva sta trattando un arsenale.) e tiene vivo l'interesse. Purtroppo mi sembra abbastanza inverosimile che uno dei più grandi trafficanti d'armi giri l'Africa dei dittatori sanguinari in giacca, cravatte e occhiali da sole, e con quell'eterno sorriso da spaccone che fa tanto commedia yankee. Anche le scene col despota liberiano risultano poco credibili, così come l'atteggiamento della moglie che fa finta d'ignorare la natura dell'impiego di suo marito. D'altro canto bisogna riconoscere che il film ha una morale di fondo che ben si addice ai trafficanti d'armi, disposti a vendere a chiunque e dovunque senza considerare le conseguenze e tantomeno il credo politico dei propri acquirenti. Mi aspettavo di più, ma poteva anch'essere peggio.