lo spazio bianco regia di Francesca Comencini Italia 2009
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lo spazio bianco (2009)

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locandina del film LO SPAZIO BIANCO

Titolo Originale: LO SPAZIO BIANCO

RegiaFrancesca Comencini

InterpretiMargherita Buy, Salvatore Cantalupo, Guido Caprino, Maria Paiato, Gaetano Bruno, Antonia Truppo, Giovanni Ludeno

Durata: h 1.36
NazionalitàItalia 2009
Generedrammatico
Tratto dal libro "Lo spazio bianco" di Valeria Parrella
Al cinema nell'Ottobre 2009

•  Altri film di Francesca Comencini

Trama del film Lo spazio bianco

Maria ha superato da poco i quarant'anni, vive a Napoli, lavora come insegnante in una scuola serale e un giorno, al sesto mese appena di gravidanza, partorisce una bambina che viene subito ricoverata in terapia intensiva neonatale. Dietro l'oblò dell'incubatrice Maria osserva le ore passare su quel piccolo corpo come una sequenza di possibilità. Niente è più come prima...

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Voto Visitatori:   6,53 / 10 (34 voti)6,53Grafico
Voto Recensore:   7,00 / 10  7,00
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Voti e commenti su Lo spazio bianco, 34 opinioni inserite

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ghigo buccilli  @  12/04/2013 22:55:00
   2 / 10
abominio in salsa partenopea con margherita buy tanto per cambiare depressa e incapace di dare un senso alla vita...una piccolo borghese che nella vita reale è bene scansare come la peste, è quindi incomprensibile doversene subire per un'ora e mezza le paturnie su pellicola Kodak, acquistata e lavorata tanto per cambiare con i finanziamenti pubblici...e basta una buona volta!

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Ultima risposta 03/05/2014 11.16.55
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  27/01/2010 15:37:01
   7 / 10
Lo spazio bianco è quel limbo sospeso in cui vengono catapultate Maria e sua figlia Irene,nata prematuramente e costretta all’interno di un’incubatrice per tre mesi.
Tre mesi in cui la vita della neo-mamma,una più che convincente Margherita Buy finalmente estranea alle nevrosi di molti suoi personaggi,cambia radicalmente,non solo per le lunghe giornate passate presso il reparto di terapia intensiva neonatale,ma soprattutto per l’acquisizione di quel sentimento amorevole che solo la nascita di un figlio può scatenare.
La protagonista rinasce attraverso la lotta della propria figlia e pur non avendo la vocazione della madre e ritrovatasi sola a causa di un uomo troppo vile,affronta gli stati d’animo più disparati sino a raggiungere quell’accettazione del ruolo,in un primo momento così angosciante da incarnare.
Inizialmente Maria vede la figlia come un intralcio alla sua vita scandita da rassicuranti ritmi,ha bisogno di sapere,non può attendere,la sua fame di conoscenza sul fato di Irene è quasi disturbante.Poi qualcosa cambia,la donna entra in un’ottica di idee completamente diversa,capisce che le difficoltà possono essere superate e che la sua vita può ripartire proprio dall’amore.
Francesca Comencini dopo il pessimista e (troppo) sottovalutato “A casa nostra”, tratta un tema delicato rifuggendo scappatoie lacrimevoli.Dipinge un ritratto femminile di grande consistenza e utilizza i personaggi di contorno per delinearne al meglio le fattezze.Maria è unico vero fulcro di una storia non sempre trascinante ma capace di rendere bene quella vasta gamma di sensazioni destabilizzanti,divise tra preoccupazioni e gioia,che si provano nel diventare genitori.

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Ultima risposta 27/01/2010 16.56.01
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annibalo  @  15/11/2009 09:50:55
   8 / 10
-lo spazio bianco ultima fatica di Cristina Comencini, figlia d'arte, regista vera. esordì con Zoo, cui seguono- I divertimenti della vita privata dal romanzo di G. Holliday Hall- Và dove ti porta il cuore (dal best seller di Susanna Tamaro), Il più bel giorno della mia vita e La bestia nel cuore, designato a rappresentare l'Italia alla cerimonia dei Premi Oscar 2006 nella categoria miglior film straniero. La Comencini è anche un'apprezzata scrittrice di romanzi: oltre a Matrioska, sono da ricordare Pagine strappate, Passione di famiglia, Il cappotto del turco, L'illusione del bene, con il quale nel 2008 è stata finalista del premio letterario Premio Bergamo. Lei è stata ospite al liceo scientifico di Cassano affermando di non credere in uno sguardo femminile:eppure negli ultimi film c'è eccome! si è avvicinata alla scrittura di testi teatrali ma tornando al film in questione pur abusando della soggettiva(il vero punto di vista diverso) e di piani cinematografici inconsueti(dall'alto viene inquadrato ripetutamente il reparto dei bambini prematuri) affronta il tema della maternità a rischio: la Comencini convince l'esigente platea festivaliera veneziana. La drammatica pellicola, tratta dal romanzo omonimo di Valeria Parrella, affronta il delicato tema della maternità, maternità sofferta in quanto prematura e "illeggittima" - ebbene si, ancora oggi in Italia vengono definiti così i figli non riconosciuti dal padre. Lo spazio bianco è il limbo in cui Maria attende la seconda nascita di sua figlia, venuta alla luce dopo soli sei mesi di gestazione e rinchiusa in un'incubatrice in attesa di capire se riuscirà a sopravvivere o no. Lo spazio bianco è anche la vita di Maria prima della nascita di Irene, un eterno presente condiviso con se stessa e costellato di impegni quotidiani, dal lavoro di insegnante alla passione per il cinema pomeridiano, da qualche fugace relazione sentimentale alla scelta di trasferirsi a Napoli. A differenza di molte altre pellicole ambientate nel capoluogo campano, la Napoli fotografata dalla Comencini è una città livida e paradossale, distante e silenziosa. Privata dei luoghi comuni che la caratterizzano e della sua identità più solare e sanguigna, Napoli diviene testimone distaccata degli eventi occorsi a Maria. Solo pochi tocchi richiamano il mondo della Napoli criminale nota al mondo,il resto è conflitto,ruoli in crisi,relazionalità ammalate,attesa impaziente.Ottima l'interpretazione della Buy.Film magnifico da non perdere

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Ultima risposta 19/11/2009 12.05.33
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  24/10/2009 22:32:25
   7½ / 10
La nascita di una bambina prematura e la rinascita di un'identità femminile attraverso la maternità. Un percorso doloroso quello della protagonista (una splendida Margherita Buy) carico di angoscia e paura di sperare. Pellicola affatto banale della Comencini, emotivamente intensa a riprova che al concorso di Venezia le migliori pellicole italiane erano quelle meno strombazzate dal battage pubblicitario: Lo spazio bianco e La dioppia ora.

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Ultima risposta 18/11/2009 19.32.53
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  09/09/2009 00:56:55
   7 / 10
La Comencini ha spesso affrontato temi complessi e controversi, ma con una certa superficialità. La sua sincerità è incontestabile, la forma molto meno.
Ma "Lo spazio bianco", con la sua angosciante attesa ("Non posso andare in giro a dire che sta morendo, o dire che sta nascendo") nel Limbo tra la vita e chissà che altro, è probabilmente il suo film migliore.
Valga per tutti la sequenza della Buy che si tappa le orecchie per non sentire (non vedere) e avvisa tardivamente i medici di una possibile complicazione in atto: un'immagine emblematica della coscienza contrastante di Maria, del suo desiderio/rifiuto (tardo)materno.
La notevole fotografia di Bigazzi restituisce al film una forte componente di angoscia, angoscia che coinvolge lo spettatore nel crocevia di una vita/morte tardiva e non solo dal punto di vista "delle sole donne".
Ed è ciò che risalta maggiormente, e riesce a farci dimenticare le banalità di certi dialoghi, o un paio di personaggi/situazioni altamente improbabili (come la vicina di casa che ha perso il collega di lavoro o gli incontri di Maria con l'ex-marito).
Insomma, per una volta la Comencini si tiene distante, gradatamente, dal linguaggio delle fiction, anche se viene da pensare a Oriana Fallaci quando, con meno disperazione e più rabbia, reclamava il diritto uterino di decidere sul proprio corpo, uccidendo così il desiderio di una prole condivisa ("lettera ad un bambino mai nato")

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Ultima risposta 18/11/2009 19.19.27
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