Justine e Michael stanno per sposarsi, il ricevimento si terrà nella casa della sorella di Justine, ma proprio in quei giorni un evento catastrofico minaccia la terra ed i suoi abitanti...
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Von Trier ci illustra l'Apocalisse attraverso il suo pessimismo e tira fuori, grazie anche ad attori strepitosi, un gran film, forse grandissimo, ma non un capolavoro. Nei veri capolavori si fatica a trovare un solo minuto inutile, se si perde una scena probabilmente il film non è più lo stesso e lo si dovrebbe rivedere dall'inizio. In Melancholia invece si ha la sensazione che se non si guardassero alcune parti del film a caso, si avrebbero le stesse sensazioni finali. Dopo il Prologo tanto amato al regista, visivamente eccezionale e rappresentante l'album fotografico degli ultimi giorni della Vita, il film è diviso in 2 parti dedicate a 2 sorelle. Parti talmente ben divise (anche se non so se sia un pregio o un difetto) da risultare quasi 2 film distinti, a differenza di altri film spezzettati in capitoli solo per scopi estetici. La prima è per Justine, per il suo matrimonio, per la sua depressione e per la distruzione repentina di tutto ciò che le appartiene. La seconda è per Claire, per Melancholia, per l'ansia e la paura che crescono come il pianeta. Claire si prende cura dell'amata sorellina, è praticamente una madre per lei, ma anche l'ultimo tentativo di regalargli la felicità, con un matrimonio allo stesso tempo vero e finto, fallisce miseramente. Solo adesso si inizia a parlare della minaccia Melancholia. Più si va avanti e più Claire cede appoggiandosi sempre di più nella sorella che, al contrario, accetta la situazione e riesce a vedere la sua straordinaria bellezza. Justine conosce le cose e sa che non c'è vita oltre a quella sulla Terra. Non c'è vita nell'universo e non ce n'è dopo la morte. Per questo è talmente preziosa che non ha senso il modo in cui la stiamo vivendo. Abbiamo avuto la nostra opportunità, abbiamo avuto tempo ma non è bastato, e adesso meritiamo di morire. La fine si avvicina e i ruoli si ribaltano. E' l'infelicità ora la guida dell'umanità. Justine sa quello che si deve fare, senza cedimenti, se non difronte all'innocenza del bambino. Razionalità, Tristezza e Innocenza aspettano la fine in una grotta magica.
La Razionalità è impotente e piange. La Tristezza è sovrana e accogliente. L'innocenza non deve vedere. La Malinconia è arrivata e distrugge tutto. Schermo nero. Silenzio. Non c'è niente dopo... Niente.