Le conseguenze dell'omicidio di un uomo nero da parte della polizia, vengono raccontate attraverso gli occhi di colui che ha filmato la scena, di un poliziotto afroamericano e di un liceale fenomeno del baseball, spinto a prendere posizione.
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E' un film incentrato sul dilemma dei suoi personaggi. Il primo, Manny, ispano americano ha filmato un fermo di polizia concluso male, cioè con l'uccisione del fermato, ovviamente nero. Ha appena trovato un lavoro, però il senso di giustizia di quello che può essere definito un sopruso se non peggio gli logora la coscienza. Monsters and men procede per passaggio di consegne tra questi personaggi. Il secondo è un poliziotto nero e descrive il cortocircuito di un uomo nero di fronte ad un'ingiustizia di un collega e la fedeltà al corpo. Nell'incipit di questo film semplice ed efficace si vede proprio lui che viene fermato dalla polizia e dopo il controllo e constatato che era poliziotto viene congedato con tanto di scuse. Sarebbe successo lo stesso con un nero non poliziotto? Ho i miei dubbi. Il terzo è quello che esprime la coscienza di dover fare qualcosa, lasciando da parte i consigli del praticare l'ignavia del padre. C'è sempre della retorica in questo genere di film, ma non superano il livello di guardia. E' un film che si limita a mettere sul tavolo dei quesiti, non a dare risposte.