Roma. Un serial killer che depreda le prostitute mette gli occhi su Diana. Mentre la insegue, provoca un incidente d'auto in cui perde la vista e causa la morte della famiglia di Chin, un bambino di 10 anni. Nonostante la sua cecità, Diane decide di accogliere il ragazzo. Ma l'assassino è ancora a piede libero...
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..e mi son tenuto alto con il voto badate!!!! La domanda sorge spontanea: ma perchè?? Perchè nessuno ha avuto il coraggio di mettergli una mano sulla spalla e, con fare affettuoso e perchè no anche un pò rispettoso, dirgli "su.. andiamo dai..." PERCHE'???? Dio mio che roba IMMONDA!! Ho assistito all'ulitmo quarto d'ora trasferendomi in prima fila perchè era il posto piu' vicino all'uscita non potendo resistere oltremodo a quell'oltraggio visivo a cui stavo assistendo. Allucinante la pochezza del tutto... Allucinante davvero... Forse son io che non capisco.. il vero 'brivido' lo si prova quando a mente fredda si pensa agli innumerevoli modi in cui si potrebbero trascorrere 87 minuti della nostra vita. Tafazzismo a livelli insuperabili
Come può accomiatarsi un medico da una donna a cui ha appena comunicato che probabilmente restera' cieca per tutto il resto della vita se non con un "ARRIVEDERCI?" CHAPEAU... MANCO ZALONE POTE' TANTO...
Bellissimo. Teso e tenero. Il personaggio della Pastorelli le calza a pennello, e mi ha toccato. Una solitudine infinita. Ce n'è da dire su questo film. Non è perfetto, ma chi se ne frega, c'è così tanto di riuscito: atmosfera, personaggi, ritmo, tensione, fotografia e regia mi sono piaciuti moltissimo. Le motivazioni dell'assassino non importano, il male è il male, il male è nel mondo ed è spesso banale. Tutta l'attenzione qui è sulle vittime, con un approccio inedito per Argento. A mio parere un film che non va giudicato in base a quel che ci aspetta da un giallo, perché è un'altra cosa. Cosa non secondaria: Asia Argento non riesce a rovinare le scene in cui è presente. Sono contentissimo, migliore Argento da Nonhosonno.
Questo film lo ricorderò sempre, purtroppo, come una delle delusioni più grandi a livello cinematografico della mia vita. Da quando è stato annunciato, ormai 5/6 anni fà, ne ho seguito lo sviluppo, le idee, leggevo ogni cosa riguardasse questo Occhiali Neri, quella storia dell'eclissi, il dire che il fù Maestro voleva tornare alle origini dei suoi film, quel genere giallo/thriller che ci ha regalato capolavori senza tempo. Inoltre qualche giorno prima dell'uscita lui e Asia hanno detto di aver scritto la sceneggiatura già dopo " la Sindrome di Stendhal, quindi verso il 1997. Questo mi ha fatto sperare che qualcosa di buono potesse uscire, specie dopo i pessimi film degli ultimi 20 anni, da "Non ho Sonno" in poi, insomma ero veramente pieno di speranze, cosi mi sono seduto al cinema, pronto. Partono subito le musiche, che purtroppo scoprirò essere l'unica cosa positiva del film, da li in poi un disastro totale.
Innanzitutto la storia dell'eclissi non c'è, è stata solo una trovata pubblicitaria, non c'è proprio nessuna storia, nessuna trama logica, nulla viene spiegato. Gli omicidi precedenti non si sà perché avvengano, poi il film si trasforma in una caccia alla vittima, fatta malissimo e senza senso. Speravo almeno in un guizzo finale, un motivo, una storia dal passato, seppur banale avrebbe dato un senso al film, cosi invece sono stati 85 minuti di nulla, un filmetto da Netflix e pure brutto.
Fra l'altro la pellicola sà di vecchio già pensata 25 anni fà, figuriamoci ora, perchè ce ne sono state tantissime di pellicole cosi, ma se ti chiami Dario Argento mi aspetto di trovare qualcosa geniale almeno nella storia.
L'unica cosa che non mi fà dare un voto peggiore sono appunto le musiche, molto belle e il fatto di aver ritrovato il vero Argento per lo meno in qualche scena, qualche inquadratura, come ad esempio quella dell'incidente, o quella del cane, alla fine. Troppo poco per essere anche solo lontanamente soddisfatti del lavoro di quello che è il mio regista preferito.
A questo punto ho veramente perso le speranze, spero in un ritiro definitivo per non rovinare ulteriormente una reputazione che, dal 2002 in poi ha subito solo colpi durissimi.