palazzina laf regia di Michele Riondino Italia 2023
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palazzina laf (2023)

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locandina del film PALAZZINA LAF

Titolo Originale: PALAZZINA LAF

RegiaMichele Riondino

InterpretiMichele Riondino, Domenico Fortunato, Elio Germano, Vanessa Scalera, Eva Cela, Pierfrancesco Nacca, Giovanni D'Addario, Paolo Pierobon, Anna Ferruzzo

Durata: h 1.39
NazionalitàItalia 2023
Generedrammatico
Tratto dal libro "Fumo sulla città" di Alessandro Leogrande
Al cinema nel Novembre 2023

•  Altri film di Michele Riondino

Trama del film Palazzina laf

1997. Caterino, uomo semplice e rude è uno dei tanti operai che lavorano nel complesso industriale dell’Ilva di Taranto. Quando i vertici aziendali decidono di utilizzarlo come spia per individuare i lavoratori di cui sarebbe bene liberarsi, Caterino comincia a pedinare i colleghi e a partecipare agli scioperi solo ed esclusivamente alla ricerca di motivazioni per denunciarli. Ben presto, non comprendendone il degrado, chiede di essere collocato anche lui alla Palazzina LAF, dove alcuni dipendenti, per punizione, sono obbligati a restarvi privati delle loro consuete mansioni. Questi lavoratori non hanno altra attività se non quella di passare il tempo ingannandolo giocando a carte, pregando o allenarsi come fossero in palestra. Caterino scoprirà sulla propria pelle che quello che sembra un paradiso, in realtà non è che una perversa strategia per piegare psicologicamente i lavoratori più scomodi, spingendoli alle dimissioni o al demansionamento.

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Voto Visitatori:   7,38 / 10 (12 voti)7,38Grafico
Miglior attore protagonista (Michele Riondino)Miglior attore non protagonista (Elio Germano)Miglior canzone originale (La mia terra - Diodato)
VINCITORE DI 3 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Miglior attore protagonista (Michele Riondino), Miglior attore non protagonista (Elio Germano), Miglior canzone originale (La mia terra - Diodato)
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Voti e commenti su Palazzina laf, 12 opinioni inserite

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Jumpy  @  28/10/2024 13:04:27
   8 / 10
Questi sono tra i film che in Italia andrebbero spinti e valorizzati.
Uscito quasi in sordina, passato quasi più nei cineforum mentre nelle sale propinavano (e correvano a vedere) quello (bruttino, col senno di poi, l'avessi rivisto a freddo gli avrei dato almeno un punto in meno) della Cortellesi.
Si narra, tra la commedia amara e dramma, una delle più brutte, tristi e deprimenti storie degli ambienti lavorativi in Italia. Non però per quanto riguarda l'inquinamento ambientale (a cui si associa, altrettanto tristemente, l'Ilva) ma per un qualcosa di più sottile, più profondo, più umiliante e particolarmente degradante per i lavoratori (che era triste realtà anche di altri grandi stabilimenti industriali).
Il mobbing, prima ancora che si sapesse bene cosa fosse il mobbing.
Qualche sbavatura, ma parliamo di un attore che si lancia come regista esordiente, i piccoli errori sono ampiamente giustificati.

Wilding  @  15/09/2024 16:35:19
   7 / 10
Commedia drammatica intensa e interessante, con due interpreti eccellenti (Riondino e Germano).

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  18/07/2024 11:58:02
   8 / 10
Perso in sala la passata stagione, ed è un peccato perché questo è il cinema italiano che merita di essere sostenuto.
Credo che, come facevamo una volta, sia importantissimo tornare a raccontare le storie di casa nostra, magari (non guasta mai) con il piglio autoriale di Riondino che qui dirige e interpreta alla grande, affiancato dal solito bravissimo Germano.
Qualche risata per lo più amara, per il resto, trattandosi di una storia vera, Palazzina Laf è un horror nel senso stretto del termine. Di quelli che lacerano e terrorizzano. Consiglio la visione, avercene di roba del genere da far circolare nei festival e da vendere anche all'estero. Per me grande Cinema.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  12/07/2024 23:28:13
   7½ / 10
La grottesca vicenda della palazzina Laf viene portata sullo schermo da un ottimo attore debuttante dietro la macchina da presa.

Si Parla dell'ILVA ma non dal punto di vista che ti aspetti, si accenna solamente alla malattia. Questo edificio dove tutti andrebbero a "lavorare" ma da cui tutti vorrebbero liberarsi.

Perche pesa il senso di colpa di chi prende uno stipendio non facendo nulla a discapito della gente che va in fabbrica ad ammalarsi.

Tutto il cast lavora alla grande in una commedia drammatica di alto livello e tutta italiana.

benzo24  @  21/05/2024 20:59:51
   6½ / 10
Non è un film di lotta operaia, è un film sul mobbing. Il film poteva essere molto migliore ma l'errore è stato quello in parte di salvare il sindacato che invece aveva abbandonato del tutto questi lavoratori. Per il resto belle certe scene che richiamano il Fantozzi di Villaggio, dopotutto fu il primo con Salce a parlare con forza di certe tematiche

markos  @  11/05/2024 18:32:28
   7½ / 10
Non conoscevo la Palazzina LAF.
Davvero una brutta storia, questa dell' Ilva, in tutti i sensi.
Attore e regista veramente bravo.
Germano lo stimo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  06/05/2024 21:50:54
   7 / 10
Decisamente un buon film italiano. Solida sceneggiatura di denuncia. Ottimo cast, sempre una spanna sopra Germano. Interessante il personaggio protagonista Caterino: sgradevole, colpevole, ma anche vittima.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  02/05/2024 18:59:13
   7½ / 10
Se tutto il complesso dell'Ilva fosse un immenso computer, la palazzina Laf è la sua area di quarantena per i virus, cioè quell'insieme di varie qualifiche, tecniche e di quadri, che sono indesiderati dall'azienda. Confinati in un non luogo dove marciscono insieme alla palazzina fatiscente e non fare niente, in nome di una fantomatica ristrutturazione aziendale. Ben venga un film come quello di Riondino che ci ricorda che questo paese faceva cinema di denuncia e lo faceva bene. Il suo Caterino è un operaio delatore e spia che sceglie volontariamente di andare nel purgatorio della Laf, perchè convinto di guadagnarsi lo stipendio senza fare niente. Un personaggio senza la minima coscienza, colpevole e mai pienamente inconsapevole delle conseguenze dei suoi atti, tanto da vendere quel poco di dignità rimastogli e quella dei suoi colleghi. Parole come mobbing erano praticamente sconosciute all'epoca, ora fortunatamente codificate, per un fenomeno che si è allargato a dismisura. Per l'Ilva ci sarebbe voluto un trattato enciclopedico per tutti i veleni che ha prodotto. Riondino lo accenna, però non poteva mettere troppa carne al fuoco e giustamente si è concentrato su un aspetto specifico. Buon film, peccato se ne vedono pochi.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  15/04/2024 19:08:41
   8 / 10
Ottimo film di denuncia , veramnete potente e coeso , interessante e drammatico, ben recitato dal sempre ottimo Germano ma anche dal redivivo Riondino e da tutto il cast di supporto ..
Grande sorpresa della stagione al pari del ben più pubblicizzato C'e' ancora domani .

Mauro@Lanari  @  13/04/2024 22:42:28
   6 / 10
Film-denuncia, politico, d'inchiesta, d'impegno civile, di quelli ch'un tempo in Italia si giravano poiché, per quanto scomodi, esisteva un'"egemonia culturale" che li sosteneva e supportava. Oggi che pure quell'egemonia s'è rivelat'affetta da trasformismo, quest'esordio non è più scomodo per nessuno. Raccontare delle rogne dell'Ilva '97 è anzi un sollievo per chi temeva che se ne potessero toccare le rogne odierne. Didascalia conclusiva: "esistono ancora i reparti confino", i lager aziendali. Allora perché non parlare di loro? "Se votare facesse qualche differenza non ce lo lascerebbero fare". Mutatis mutandis: "se un film infastidisse qualcuno non lo lascerebbero girare", Cortellesi, Albanese, Riondino e i loro innocui "period-drama". Fascinosi comunque gli squarci allucinati fra "Shining" e "Cuckoo's Nest" tranne la parentesi cristologica: già l'arte medievale cominciav'a considerare Giuda una delle necessarie "arma Christi", l'esegesi balthasariana ha posto una pietra tombale sulla quaestio, con un briciolo di competenza in più si sarebbe scelto Pietro col suo triplice rinnegamento. Sufficienza d'incoraggiamento (cacofonia) e ad maiora.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  20/12/2023 17:34:17
   7½ / 10
Pazzesco che nello stesso periodo siano usciti due film di due attori esordienti su cui nessuno avrebbe speso una lira e che si sono rivelati due dei migliori film della stagione. E se anche Palazzina Laf è lontanissimo dai numeri di C'è ancora domani di Paola Cortellesi, può comunque appuntarsi al petto un discreto e meritatissimo successo di pubblico e critica.

Meritatissimo perché parla di una storia piccola se paragonata ai grandi temi attorno all'ILVA ma comunque significativa, parla di lavoro e militanza, in un paese e in un'epoca in cui lavoro e militanza sembrano essere usciti dalle agende politiche e sindacali. Lo fa con una sceneggiatura incredibilmente solida, per nulla televisiva, piena di rimandi (soprattutto a Loach e Petri), di interessantissime intuizioni (l'idea di dipingere la Palazzina Laf come un manicomio è strepitosa, ricorda un po' Il corridoio della paura) e interpreti in stato di grazia: Riondino gioca in casa, ma Germano è bravissimo e sfodera un accento tarantino PERFETTO (praticamente indistinguibile anche per me che sono del posto), ed Eva Cela è una rivelazione assoluta.

Insomma dai, ottimo esordio per Riondino che spero segni l'inizio di una luminosissima carriera, perché se la merita proprio.

marimito  @  13/12/2023 21:38:00
   8 / 10
Dal soggetto alle interpretazioni, dalle musiche alla fotografia tutto contribuisce a dare il senso di ciò che era e continua ad essere l'Ilva, un mostro che uccide (non solo fisicamente) chi non può fare a meno di lei. Riondino, tarantino doc, il peso e l'odore del siderurgico lo ha respirato sin da bambino, si è preoccupato di capire fino in fondo (leggendo le carte processuali) cos'è quell'immenso ammasso di cemento e ferraglia che Taranto odia e ama. Non fa sconti Riondino catapultando in scenari grotteschi ma reali. Assolutamente da vedere.

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