paranoid park regia di Gus Van Sant Francia, USA 2007
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paranoid park (2007)

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locandina del film PARANOID PARK

Titolo Originale: PARANOID PARK

RegiaGus Van Sant

InterpretiGabe Nevins, Dan Liu, Jake Miller, Taylor Momsen, Lauren Mc Kinney, Olivier Garnier, Scott Green

Durata: h 1.30
NazionalitàFrancia, USA 2007
Generethriller
Tratto dal libro "Paranoid Park" di Nelson Blake
Al cinema nel Dicembre 2007

•  Altri film di Gus Van Sant

Trama del film Paranoid park

Alex ha sedici anni e frequenta il liceo a Portland. Un giorno un amico lo invita ad andare con lui a Paranoid Park, luogo malfamato della città in cui si confrontano i più abili esperti in materia di skateboard. Una notte, proprio presso il parco, Alex uccide accidentalmente un agente. Decide di continuare la sua vita senza dire nulla a nessuno.

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Voto Visitatori:   6,47 / 10 (134 voti)6,47Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
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Voti e commenti su Paranoid park, 134 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Peter Lyman  @  08/11/2011 23:08:32
   9½ / 10
Capolavoro, fotografia eccezionale, un Gabe Nevins straordinario alla sua prima esperienza cinematografica. Che dire di più? Una storia che sembra quasi un quadro che lentamente si dipinge da solo su uno scenario colmo di sfumature. Gus Van Sant è un maestro.

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Ultima risposta 22/02/2012 00.47.09
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despise  @  14/06/2010 12:21:22
   4 / 10
Van Sant è un grande regista, ma a me questo film non è piaciuto per niente.
Più che angosciarmi, mi ha annoiato alla morte.
Più che emozionarmi, mi ha tediato ed infastidito.
Non so perchè.
scusatemi ma questo è quello che mi ha trasmesso.

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Ultima risposta 14/06/2010 12.36.17
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fiesta  @  19/02/2010 14:52:37
   8½ / 10
gus van sant dovrebbe fare scuola a quel rincitrullito di Moccia(che Diò se lo prenda presto in grazia).
a parte il piccolo sfogo,io stimo tantissimo uno dei migliori registi della nostra generazione,ed il migliore nel ritrarne paure,sensazione,emozioni. oltre alle capacità di proporre contenuti
trattati in modo sempre molto intelligente,i suoi esperimenti con l'aspetto formale del film risultano molto interessanti,in questo caso abbiamo solo forma dalla quale scaturisce tutto il contenuto del film cioè le sensazioni,le emozioni e le paure prima citate. un esperimento complicatissimo che,unica pecca del film,non sempre riesce.

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Ultima risposta 19/02/2010 15.15.45
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Xavier666  @  28/01/2010 12:15:01
   9 / 10
Pazzesco , onirico, stilisticamente bello come una scultura del Canova. Non mi sorprende che abbia vinto al festival di Cannes come miglior film del 2007. Mi dispiace per la media così bassa, per me rimane un capolavoro del cinema, uno dei migliori film di Gus Van Sant.

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Ultima risposta 28/01/2010 16.15.02
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  02/12/2008 09:33:17
   8 / 10
Lo stile di Van Sant può piacere o non piacere, ma questo è un film ben fatto e centra l'obiettivo. Descrive l'universo adolescenziale osservando la vita abulica di Alex, i suoi genitori assenti, la sua (nostra) società priva di modelli etici di riferimento. Il film è compatto e più riuscito del tanto acclamato Elephant: i vari salti temporali sono incastonati tra loro con incredibile fluidità rendendo il film 'liquido', come l'adolescenza che descrive. Come nella famosa scena della doccia 'purificatrice', il film apparentemente scorre via senza lasciare traccia. In realtà lo spettatore attento e non pregiudizievole, alla fine si troverà addosso molti detriti che, come per " l'incidente" capitato al ragazzo, non possono non accompagnarlo i giorni seguenti la visione.

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Ultima risposta 22/12/2008 19.43.56
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  29/04/2008 12:37:29
   5½ / 10
Gus Van Sant torna a parlare di adolescenza, peccato che il risultato sia ben lontano da quello ottenuto con "Elephant".
Il regista riprende le problematiche ed i silenzi del sedicenne Alex nella sua città natale.
Il film risulta molto noioso e poco incisivo. Innanzitutto la storia è affrontata in maniera superficiale e nonostante gli sforzi l'incapacità recitativa del protagonista non permette di penetrare un mondo così problematico; inoltre le soluzioni scelte per "purificarsi" dai propri errori sono tra le scelte più banali che si potevano proporre.
Un film davvero deludente, dopo "Last Days" mi sarei aspettata un ritorno più convincente di Van Sant, regista che, a questo punto, mi sembra sopravvalutato.

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Ultima risposta 29/04/2008 15.37.08
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  24/04/2008 11:31:42
   8 / 10
Gus Van Sant continua la sua lucida analisi del mondo degli adolescenti.Utilizzando uno stile registico molto simile a quello ravvisabile negli ultimi lavori, il regista ci trascina nella vita del giovane skater Alex,un ragazzo come tanti per il quale però il destino ha in serbo un avvenimento che gli sconvolgerà la vita.
Van Sant pone immediatamente l’accento sulle mancanze del mondo adulto che inevitabilmente ricadono sui figli,l’incapacità di comunicare con questi diventa una barriera insuperabile al fine di imbastire un rapporto di fiducia reciproca.L’espiazione dell’ansia e del dolore causati dal suo atto tanto involontario quanto tragico quindi non troveranno naturale sfogo nell’ambito famigliare o al limite scolastico,ma troveranno asilo all'interno di un quaderno,interlocutore placebo,in grado di accogliere la disperazione e lo smarrimento di Alex.La trama è molto esile,ma riesce comunque a far passare le enormi distanze createsi tra mondo adulto e quello adolescenziale,la struttura narrativa è frammentaria ma ciò non rende affatto difficoltoso seguire lo svolgersi degli avvenimenti,ad impreziosire il tutto una colonna sonora ricercata ed azzeccata.Il livello recitativo non è eccelso,in particolar modo il protagonista pare non riuscire sempre ad esprimere i propri sentimenti affidandosi alla mimica facciale e in un film in cui i dialoghi sono piuttosto scarni questo è un difetto,mentre un po’ di autocompiacimento da parte di Van Sant nella messa in scena è indubbiamente ravvisabile.
Nel complesso però “Paranoid park” è un bel film,originale ed intenso e soprattutto capace di rappresentare il percorso di perdita e riacquisizione dei sogni da parte di un giovane,né migliore né peggiore di tanti altri,semplicemente non in grado di fidarsi di chi gli è vicino e questo forse è il vero ed unico dramma.

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Ultima risposta 03/10/2011 09.08.36
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viagem  @  17/03/2008 22:14:20
   5½ / 10
La sensazione è quella di aver assistito ad un ottimo esercizio di stile, musica e fotografia suggeriscono, emozionano, ma...è come se mancasse totalmente la seconda gamba perchè questo film si reggesse in piedi. Occasione perduta.

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Ultima risposta 15/05/2008 17.39.36
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Invia una mail all'autore del commento sarchia  @  07/02/2008 23:45:27
   4½ / 10
Ragazzi, ci sono andata a scatola chiusa, mi ci hanno portata senza dirmi la trama... (una delle mie amiche però non l'aveva proprio capita, tanto da affermare che sarebbe stato un film dell'orrore...DA PAURA...).
Fatto sta che già dai titoli di testa stavo pensando a quello che avrei fatto domani...cioè, dopo 20 minuti di titoli di testa...
Poi inizia il film e...wow, che inizio!!! Tutti giovini su degli skateboard ripresi con il movimento "mal di mare", che mi hanno fatto stare male e non per poco... Poi scene luuuungghissssimeee, esempio: un due ore e mezzo per percorrere un corridoio, sette ore di silenzio in un prato, due giorni per una doccia...
Va be', diciamo che quando si combinano bischerate è vero che tutto ciò che ci circonda rallenta e non siamo di tante parole... Ma cacchio...

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Ultima risposta 11/03/2008 09.23.06
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kinghomer  @  16/01/2008 19:11:27
   4 / 10
Mah.... !! Sono uscito dalla sala vuoto !!!
Se il senso che voleva dare era proprio questo allora merita il massimo dei voti! Cioè...... Mah! Io lo sconsiglio vivamente, poi... fate vobis

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Ultima risposta 18/01/2008 23.27.32
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Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  08/01/2008 18:42:08
   5 / 10
Il problema maggiore di questo film è che non si sa bene come giudicarlo, di fatto non è brutto ma è completamente anonimo, non di stile, ma di contenuti, o almeno di quei contenuti che vorrebbe rendere espliciti. Un pò è seccante vedere i problemi adolescenziali di questi giovanotti sbarbatelli, un pò non ce ne frega niente.

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Ultima risposta 10/01/2008 17.30.38
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iancurtis4now  @  03/01/2008 12:34:47
   4 / 10
Non sono riuscito a ricevere nulla da questo film al di là del disappunto per una trama un pò banale e scontata ( compreso inquadrature e tempi filmici)....che sia il canto del cigno della cinematografia americana? Ovvero Paranoid Hollywood?

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Ultima risposta 03/01/2008 17.50.55
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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  22/12/2007 00:41:55
   5 / 10
Fa piacere ritrovare le proprie certezze sempre lì, pronte ad attenderti col loro calore. Sì perchè uno magari potrebbe pensare che Gus Van Sant abbia sfornato un bel film generazionale, intenso e diretto, un bel pugno nello stomaco dello spettatore, ed invece si ritrova di fronte il solito boriosetto di sempre, tutto preso dal proprio ego autoreferenziale ed onanistico.
Assistiamo così non tanto alle vicende di Alex - un ragazzino passivo ed irritante - quanto ad una messa in scena furbetta orchestrata da Van Sant al solo scopo di dare sfoggio di una sensibilità che non possiede, servendosi di mezzi che non lo aiutano. Solo così si può spiegare la sconcertante ovvietà delle soluzioni stilistiche, con una regia inondata di ralenti probabilmente avanzati a mel gibson da apocalypto, roba che con un paio di ralenti in più il ragazzino sarebbe tornato indietro nel tempo.
Il comune senso del pudore imporrebbe poi di tacere degli indici di "profondità" della pellicola; per fortuna però il pudore l'ho venduto il mese scorso ad uno zingaro per 5 euro. Accade così che il ragazzino, per riprendersi dallo choc dell'

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER si faccia una metaforica doccia, quasi a lavarsi via la sporcizia del peccato.
Yum, originale, profondo, una cosa vista in fondo solo in altri 100-150mila film. Certo, mai così lunga; ma che ci volete fare, è che il ralenti con la doccia è la morte sua.
Evvabbe', Cannes s'è sperticata ed il Genio ringrazia sentitamente.
I miei cogli0ni un po' meno.

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Ultima risposta 26/12/2007 00.24.45
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Mavors84  @  18/12/2007 16:23:09
   4 / 10
non bello, anche se non paghi! (commento perfetto)

alcuni ragazzi hanno commentato con voti bassi (meno male), non capisco i voti alti... non c'è bisogno di proseliti è un film da dimenticare!
Cannes (come del resto venezia, berlino) attribuiscono premi mediante cabala.
film brutto, stupido, ottuso...

bravo bravo bravo... hai provato a citare Fellini, ma che bravo che sei!
nel prossimo film devi sparare più in alto, cita Antonioni! cog*ione!

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Ultima risposta 05/01/2008 12.54.17
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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  17/12/2007 14:08:34
   7½ / 10
In un mondo stanco e infinito dove si è persa anche la nozione di luce e buio e il passaggio dei giorni è solo un chiaroscuro accennato sui pendii di un ponte (titoli di testa), cosa accade alla giovinezza di un giovane?
Il pregio di Sant non è riferibile infatti alle capacità di sociologo (anzi in questo è negato), ma alle capacità di narratore: come non apprezzare la meravigliosa fotografia, le stupende sequenze al Paranoid Park, l'attenzione viva e coraggiosa a volti seminascosti nei cappucci delle felpe, l'immobilità dell'interiorità di Alex. Van Sant, in un mondo velocissimo e distratto, si ferma a guardare, anche i minimi dettagli. non perde i contatti col passato, anzi riesuma figura sociali simbolo degli anni 50-60 italiani, come Giulietta degli Spiriti e la Gradisca di Amarcord tramite lo strumento più potente del cinema, la musica (FANTASTICO NINO ROTA!!), utilizza comunque lo stile nuovo, si adegua ai tempi, è un film inevitabile nel 2007.
Immancabile la citazione all'Arancia Meccanica di Kubrick, sia nel nome che nella scena dell'omicidio in cui trionfa la nona di Beethoven. ma il personaggio è totalmente diverso e qui si scorge solo un omaggio al cinema e al suo ruolo di narratore sociale.
Comunque, Alex è un personaggio molto bello, coerente e integro nel suo trapasso da vita a cinema, se ne facessero di film così.

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Ultima risposta 18/12/2007 14.09.40
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Vegetable man  @  16/12/2007 15:04:14
   5 / 10
FIlm oltremodo pretestuoso. Le singolari scelte di Van Sant, volte ovviamente a farci gridare in ogni modo al capolavoro, questa volta sono particolarmente stonate. Infatti, non convince sin dal principio la scelta di un attore con un bel faccino per fare la parte del disadattato, così come l'insistenza sul suddetto faccino per due terzi del film. E' inespressive, anzi peggio, è ebete; e per di più fuori parte. Fatto sta che generare tedio nello spettatore sembra sia il solo modo che Van Sant ha trovato per esprimere l'alienazione di questo piccolo americano. Tuttavia, il film non manca di scelte azzeccate: i genitori fuori fuoco, la ripresa durante il film delle scene iniziali. Ma di fronte a queste, molte altre sono fuori luogo e davvero mal riuscite: la sequenza nella doccia, le odiose chiacchierate con la petulante amica che ce l'ha con la guerra in Iraq (ancora?? qualcosa di meno banale?).

La scelta delle musiche è forse la più infelice: il commento musicale agli insulsi filmini sugli skater sembra una canzone dei Sigur Ros ascoltata al contrario; il tema di Amarcord è orrendamente trapiantato dove capita, tanto per far vedere che LUI cita Fellini.

Insomma, se non è una stroncatura, poco ci manca. Anche quando, come in questo caso, il film sembra fatto sul soggetto senza passare dalla sceneggiatura, sarebbe quantomeno auspicabile che tale 'arte concettuale' sia realizzata a dovere. Non basta qualche invenzione registica inconsueta per fare un film interessante.

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Ultima risposta 22/12/2007 11.00.41
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alfrar  @  15/12/2007 20:05:16
   5 / 10
Attribuire "capolavoro" a questo film mi sembra del tutto errato!
Tema incentrato sull'uccisione involontaria di un vigilante, da parte di un ragazzino! Per il resto nulla! Molti primi piani, momenti morti, dialoghi quasi inesistenti, finale che non è un finale!


P.s. Non date voti alti soltanto perchè dovete seguire il giudizio della giuria di cannes!

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Ultima risposta 16/12/2007 21.42.13
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  09/12/2007 13:02:33
   7 / 10
Non è mai facile fare un film sugli adolescenti.
Il termine stesso "adolescenza" comprende un periodo temporale della vita di ognuno caratterizzato da alcuni stati d'animo che possono essere comuni ma, in fin dei conti, all'interno della categoria "adolescenti", c'è una certa eterogeneità di persone dove ognuno vive questo fondamentale periodo in maniera spesso diversa.
E continuando a generalizzare, si possono trovare i cosidetti "skaters", i "*****tti", i "metallari", gli "emo", i "discotecari", più molte altre categorie più o meno ordinarie e più o meno s****te.

Inoltre, non si può negare che i ragazzini odierni siano diversi da quelli di 20-30 anni fà: spesso le persone più grandi non conoscono completamente quello che veramente passa nella testa di quelli di oggi (in un passaggio del film, viene suggerito al protagonista Alex di parlare con uno di cui si fidi e che lo capisca, ovvero un amico e non un genitore).

Gus van Sant quindi si cimenta con un lavoro difficile e ambizioso, su un sentiero battuto precedentemente anche dai film di Larry Clark (kids e Ken Park). Senza sconfinare troppo negli estremisti del sopracitato regista, Van Sant ritrae una tipologia di persone molto comune, non solo negli states ma anche qua in Europa. Per confermare questo, basta farsi un giro in città il fine settimana (provare a Roma in Piazza del Popolo) per vedere quanto il look alla "Avril Lavigne" sia diffuso.

Personalmente trovo riuscito questo film, in quanto il regista statunitense riesca a trasmettere, come scritto nel commento di Kowalski, la coscienza di questi ragazzi, dando un'idea allo spettatore su quello che per loro veramente conta e sulla loro apatia verso cose che in molti di noi avrebbero suscitato reazione ben diverse (la già citata scena della foto, l'arresto del compagno di scuola, il divorzio dei genitori, il rapporto con la fidanzata).

Tutto quello che agli inizi si possa pensare essere il tema trainante della pellicola, ovvero il giallo sul ritrovamento di un cadavere, in realtà è solo un pretesto per mostrare la generazione "paranoid park" ; visto da questa ottica, non c'è da stupirsi del finale del film.

Qualche punto in meno arriva dal punto di vista stilistico, in quanto se alcune sequenze sono davvero stupende (su tutte, quella della doccia di Alex), altre han dato anche a me l'idea che ogni tanto il regista si autocompiaccia troppo con un uso eccessivo del rallenty, abbassando ulteriormente il ritmo non incalzante del film.

In conclusione, un film da vedere senza aspettarsi troppa azione, colpi di scena e cose del genere, ma in uno stato d'animo pronto a conoscere i teenagers del nuovo millennio.

1 risposta al commento
Ultima risposta 09/12/2007 13.04.09
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Gruppo COLLABORATORI paul  @  09/12/2007 01:48:55
   5 / 10
Troppo citazionista, troppo autocompiaciuto, troppo noioso. Un ritratto (non vero) degli adolescenti. Ammetto cmq che non è proprio il genere di cinema che amo. Grande momento trash il litigio tra il protagonista e la sua ragazza con sottofondo la colonna sonora di Giulietta degli spiriti.

5 risposte al commento
Ultima risposta 22/12/2007 00.43.59
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  07/12/2007 23:13:10
   9 / 10
Per dirla con le parole di un noto critico "UN CAPOLAVORO". E ho detto tutto". Ma siccome non sono un critico ma un semplice spettatore, continuo a provare stizza e irritazione quando certi cineasti (e Van Sant non è il solo) vengono fastidiosamente maltrattati dal pubblico con una "semplice stroncatura" che a priori è come accade nei suoi film più recenti, un'atteggiamento passivo e apatico nei confronti del regista.
Avrei giusto pronto una "smentita" delle medie di f.scoop, a riguardo, ma non entro nella polemica

Credo che fondamentalmente esista una strana affinità tra Van Sant e Shyamalan, Payne e l'ultimo De Palma, ed è soprattutto la capacità, attraverso le immagini, di rendere lo spettatore "attivo" davanti a quello che vede: in Paranoid park tutto ciò che è omesso, diventerà per qualcuno tedioso smarrimento per altri (purtroppo non i più) una rara e intelligente capacità di interagire mentalmente sulla visione.

Girato in super-8 e 35 mm. a Portland, città natale di Van Sant, il film è la degna prosecuzione di Elephant, ma gli è superiore (e non di poco) perchè cattura analogicamente tutto ciò che lo sguardo voyeurista del precedente lasciava solo vagamente filtrare.
C'è tutto il grandioso respiro di un regista grandissimo, gli eventi costruiti a poco a poco, sequenze allucinate che annientano (la doccia cfr. ancora psyco ancora coscienza) o diventano una sorta di rito esorcista (Alex che brucia la lettera destinata a un'amico/a dove confessa che..).

"Paranoid park", questo è il punto, è il miglior film sulla Coscienza del XXI secolo, in quel baratro di consapevolezza smarrita dallo spleen adolescenziale, riemerso dopo un coup de foudre degno di Emile Zola o di Dostoevskji-
La sequenza dei ragazzi che letteralmente "ridono" guardando la foto di un cadavere fatto a pezzi fa raggelare il sangue più di qualsiasi altra cosa si possa vedere nel cinema di oggi,

La magnifica fotografia (memorabile quando Alex attraversa l'acquazzone in preda alla paura e all'orrore inconfessabile) , anche quando cattura oleograficamente i volti spensierati degli skateboarders nelle loro acrobatiche fughe dalla realtà, e l'ipnotico uso delle musiche (da Nino Rota a quel compianto outsider del pop che fu Elliott Smith) rendono il tutto apparentemente straniante, ma servono a sconfessare il DISAGIO vero dello spettatore.

Nondimeno, il dissociato Alex, nel suo Inferno privato, è pari alla fragilità di altri ragazzi, diversamente da quel mondo femminile che sembra contestare una consapevolezza maggiore degli "eventi": emblematico il mutismo del protagonista davanti a un'affettuosa richiesta del padre.

"Paranoid Park" è l'affresco più credibile di una generazione votata al nulla, inerme, incapace di dividere il bene dal male, indifesa e pericolosa.

C'è davvero tutto quello che il cinema di oggi ha il coraggio di mostrare, ma senza "comunicare" mai con chi lo guarda

Vedi recensione

6 risposte al commento
Ultima risposta 17/12/2007 23.45.48
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kitano  @  04/12/2007 13:42:10
   6 / 10
ok a me van sant sta un pò sulla minchia:perchè in tutti i suoi film sul degrado e sul malessere giovanile(fin troppo patinatì e cool a dire la verità) deve sempre piazzarci i soliti ragazzini bellocci e *****tti a ricoprire i ruoli come se fosse molto realistico che tutti i poveri ragazzi disagiati delle nuove generazioni perse americane siano tutti belli perfetti cotonati cool e maledetti.da quel che ho visto in america gli incazzati i depressi e con tendenze suicide e omicide tra i ragazzi sono quelli che la moda e la società dell''immagine di oggi deride e respinge. questi film non rendono un caxxo e perdono di credibilità dal primo minuto.
van sant se vuoi fare film seri e duri sul disagio giovanile in america fallo seriamente altrimenti se sei frocio e ti tira l''uccello a farci vedere i bei ciuffetti biondi e i nasini perfetti non scassarci le palle.buona visione

4 risposte al commento
Ultima risposta 10/12/2007 11.35.04
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solitecose  @  27/10/2007 00:52:44
   6 / 10
che poi potrebbe essere anche un voto più alto... ma perchè gus van sant non si limita a scrivere lasciando ad altri la regia???

1 risposta al commento
Ultima risposta 30/11/2007 23.17.24
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