Un giovane ragazzo lotta da solo in un motel fatiscente dopo che i suoi genitori e il fratello minore si sono separati da lui nel Midwest degli anni '30 dell'era della Depressione.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Non si lascia divorare dai buoni sentimenti, il che è una cosa buona, ma le storie coi bambini o ragazzini poveri, magari nostalgiche e magari con quella fotografia color "arancione estivo", erano una moda degli anni 90 così standardizzata che si dava zero spazio alla libertà creativa del regista che veniva incaricato per svolgere il compitino in questione. KING OF THE HILL si lascia comunque guardare bene perché gli attori se la cavano benissimo e perché Steven Soderbergh mette la macchina da presa al posto giusto. Ovviamente bisogna far finta di non vedere la patina dietro a questi prodotti hollywoodiani, che vorrebbero parlare di povertà e disagio ma poi hanno delle facce che riflettono la luce del sole per quanto sono belle, pulite e pettinate. Se si desidera un finale meno zuccherato del solito, non è questo il caso.
Incredibile che questo film di Soderbergh sia quasi sconosciuto o comunque che venga citato poco nella filmografia del regista . La pellicola è molto toccante un racconto di formazione negli anni della Grande depressione comunque vissuta con lo spirito allegro ma comunque coerente che solo un ragazzino con la testa sulle spalle può vivere .
Il ritmo è sempre buono , si alternano scene esilaranti ad altre piuttosto drammatiche e poi.. quanti bravi attori di contorno .. tra cui spicca Brody ma anche McGovern , Heigl e Boyd.