seduzione mortale regia di Otto Preminger USA 1953
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seduzione mortale (1953)

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locandina del film SEDUZIONE MORTALE

Titolo Originale: ANGEL FACE

RegiaOtto Preminger

InterpretiRobert Mitchum, Jean Simmons, Mona Freeman, Herbert Marshall

Durata: h 1.31
NazionalitàUSA 1953
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 1953

•  Altri film di Otto Preminger

Trama del film Seduzione mortale

Diana è una ricca e affascinante ereditiera che adora il padre e odia la matrigna. Frank è un conducente di ambulanze che viene travolto da un'irresistibile (e ricambiata) passione per la donna.

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Voto Visitatori:   6,70 / 10 (10 voti)6,70Grafico
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Voti e commenti su Seduzione mortale, 10 opinioni inserite

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alex94  @  16/07/2024 18:06:22
   7 / 10
Noir melodrammatico e a tinte giudiziarie nel quale il maggior pregio sta nel tratteggio ambiguo del personaggio della Simmons,glaciale,infantile e calcolatrice.
Storia forse un po' macchinosa ( comunque si segue senza problemi) e dal finale di sicuro effetto ( anche se non proprio imprevedibile), curata la confezione e le ambientazioni,adeguata la colonna sonora di Temkin.
Un minore del maestro Preminger,un lavoro che non mi convince del tutto ma non disprezzabile.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  11/06/2018 20:51:21
   6½ / 10
Un melodramma giudiziario più che un noir vero e proprio. L'intreccio può ricordare la struttura del noir, nel senso che ogni rapporto di coppia presente nel film appare già compromesso, da quelli consolidati negli anni a quelli appena nati. Gli attori, a cominciare dallo stesso Mitchum e la Simmons, sono all'altezza del compito, però i personaggi sono fin troppo definiti, degli archetipi senza un lato oscuro da esplorare o ambiguità di sorta. C'è il colpo di coda finale, è vero, ma poco per un film che si immette su binari sicuri senza grandi guizzi narrativi.

Goldust  @  22/12/2014 10:58:34
   6 / 10
Storia fosca a metà fra il noir ed il melodramma che scorre via senza suscitare molto interesse fino al, devo dire, eccellente finale. E' lontana comunque dalle vette cui ci ha abituato il regista, soprattutto perchè i personaggi non hanno forza: l'unico di questi ad avere un minimo di profondità è la viziata Diana della Simmons, peccato però che i motivi della sua feroce avversione verso la matrigna non ci vengano illustrati adeguatamente, contribuendo così ad alimentare un senso di pressapochismo generale che mi ha accompagnato per tutta la visione.
Se poi ci si mette anche il doppiaggio italiano..

LoSpaccone  @  29/10/2009 17:51:53
   6½ / 10
Sarà che ormai non erano più gli anni del noir, sarà che fu girato senza sceneggiatura (Preminger scriveva le scene giorno per giorno), sarà quel doppiaggio italiano monotono e impostato, sarà che la mia memoria incomincia a far le bizze, ma non ho un ricordo entusiasmante di questo film. Rientra in tutto e per tutto nei canoni del genere ma è freddo, sfilacciato e schematico. E poi non ho mai capito come il personaggio di Mitchum potesse essere così fesso.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  15/02/2008 12:56:59
   6 / 10
Mi accodo a chi ne sa comunque più di me, questo noir(?) non mi ha poi del tutto convinto, l'ho trovato poco nero, e troppo evasivo nella sostanza che dovrebbe caratterizzare un noir, troppo spazio al processo e un pò troppo accentuata la parte melodrammatica dei protagonisti, in poche parole viva l'archetipo. A quanto pare la dark lady funziona meglio bionda, non è certo un film da buttare via, la regia è molto buona e l'ultima scena è davvero incredibile, ancora più impressionante "dell'altra" forse perchè a farne parte sono i protagonisti stessi, un vero e proprio epilogo che porta ad una vera e propria conclusione.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  06/02/2008 20:53:13
   6½ / 10
Mi trovo sostanzialmente d'accordo con l'ottimo KSBLABLA che mi precede.
"Angel face" è una pellicola sostanzialmente inconcludente e priva di fascino, in cui nemmeno il gigantesco gigione Robert Mitchum riesce a primeggiare: la vicenda è priva di mordente, e scorre via a ritmi blandi senza nemmeno avvicinarsi alle vette del capolavoro di Preminger, "Vertigine".
Il voto non è del tutto negativo a causa dell'eccellente sequenza finale, che riabilita parzialmente la mediocre oretta e mezzo che la precede.

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  21/01/2008 13:42:37
   5½ / 10
Siamo già oltre gli anni 40, ma Preminger cerca ugualmente di riproporre gli stilemi tipici del nero americano classico senza, però, riuscire a costruirci sopra una pellicola che possa effettivamente dirsi noir. E' tutto troppo superficiale e proprio per questo incapace di coinvolgere. Dalla storia alla caratterizzazione dei personaggi, quest'ultima in special modo; cercare un noir e non rendere in un certo qual modo accattivanti i personaggi, non approfondire la caratterizzazione degli stessi, porta inevitabilmente ad una non riuscita dello stesso. Già perchè il noir in fin dei conti è fatto di personaggi carismatici, atmosfere e pathos ed in questo film non c'è niente, assolutamente niente di tutto questo. A Mitchum il "compito" di tratteggiare un uomo incredibilmente anonimo che non dà niente al film; all'ottima Simmons, invece, il compito di tratteggiare quella che dovrebbe essere una dark lady ma che in realtà non lo è affatto; più che altro è mentalmente toccata ed è per questo che arriva a fare ciò che fa, ma per il resto, almeno per quello che mi riguarda, non affascina e non intriga, niente di quello che una DL generalmente fa. E poi ripeto, è tutto molto superficiale, vedi, per esempio, il fatto che la ragazza voglia convincere Micthum ad uccidere Kathrine quasi subito, senza dinamiche sentimentali, passionali e trascinanti che giustifichino una tale richiesta, come nei noir più classici (La fiamma del Peccato, senza ricercare titoli particolari).
Altro aspetto negativo è rappresentato dai dialoghi. Sono privi, come tutto il film del resto, di mordente. Aldilà di qualche sporadica punta, il livello degli stessi resta assolutamente trascurabile, a maggior ragione se si considera che proprio i dialoghi sono il punto forte di uno dei personaggi più interessanti del panorama noir, ovvero il Lydecker di Vertigine (sempre, ovviamente, di Preminger).

Dal canto mio, eviterei anche di definirla noir questa pellicola e parlerei semplicemente di un film drammatico, invero, neanche troppo riuscito.

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  20/01/2008 20:38:29
   8 / 10
Sarà anche del '53, ma guardando "Angel Face" sembra davvero di tornare indietro di una decina d'anni. In questo noir torbido, a fare la differenza sono sopratutto i due protagonisti, Mitchum e la Simmons. Come nella maggior parte dei noir, Preminger tende a cogliere il lato più distruttivo dell'amore, costruendo in esso il perno della propria opera.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  28/11/2007 20:53:35
   7 / 10
Qualcosa di "seduzione mortale" non è mai riuscito a coinvolgermi fino in fondo, eppure il film è torbido, sensuale, dominato dai bellissimi occhi di Jean Simmons, una che recita "con lo sguardo" come si dice. Forse mi è difficile collocare quest'ultima tra le dark-ladies, nonostante questa prova. Oppure il film è un poco prolisso ed è difficile immaginare un omone come Mitchum sopraffatto da una donna in questo modo... comunque il film è assai popolare ed ha avuto un grande successo: basta per un 7?

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  27/11/2007 16:44:27
   8 / 10
Nero di Preminger una decina di anni dopo "Vertigine" e già negli anni '50. Una storia classica da cinema Noir anni '40, in cui comunque tutto funziona alla perfezione.
Affascinante e inquietante, con un perfetto (come al solito) Mitchum e una Simmons da antologia, forse inferiore ad altri del regista.

2 risposte al commento
Ultima risposta 29/11/2007 09.26.54
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