Nel 1968 un diciannovenne giapponese compie quattro omicidi in quattro luoghi diversi usando la stessa pistola. L'anno successivo viene commissionato a Masao Adachi un ducumentario sul serial killer, ma invece di girarne uno tradizionale, il regista decide di fare una scelta stilistica molto particolare: niente interviste, ricostruzioni, foto d'archivio, immagini di giornali, eccetera, ma semplici riprese dei luoghi frequentati dal ragazzo a partire dalla nascita fino all'arresto, il tutto accompagnato da una narrazione scarna (brevi note biografiche ogni cinque minuti) e musica free-jazz non esattamente di facile ascolto.
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