Una bellissima donna si intromette nelle vite di un gruppo affiatato di borseggiatori, dapprima seducendoli e rivelando poi le sue intenzioni e la sua richiesta d'aiuto.
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Il fan più radicale di Johnnie To potrebbe aspettarsi tutt'altro film; invece Sparrow pone l'occhio della macchina da presa su un gruppo di bonari borseggiatori anziché sui tradizionali gangster laconici, prediligendo il leggiadro umorismo in stile New Wave francese (e l'imprevedibilità narrativa dei film di truffe della Hollywood Anni Settanta) alla violenza e al fatalismo disperati dei noir. Come già accadde con PTU, Sparrow ha richiesto più di tre anni di riprese svoltesi nelle pause tra un progetto e l'altro: anche qui la trama è uno scarno canovaccio che To arricchisce di virtuosismi che addensano le atmosfere, lambiscono personaggi sfuggevoli e umanissimi, e valorizzano la bellezza di una Hong Kong solare e piena di giubilo. Memorabile il "duello" tra borseggiatori, in un tripudio di pioggia che pare metallo liquido e ombrelli neri che divengono parte integrante di una coreografia degna di Stanley Donen.
Film di per sè vuoto ma che il regista arricchisce con una bellezza estetica da togliere il fiato. To dà un saggio di regia fine a sè stesso ma artisticamente ineccepibile, non è la prima volta che ciò accade nella filmografia del cineasta ma in altre occasioni il plot era comunque più coinvolgente. Rimane una pellicola valida dal punto visivo.
Dei film che ho visto questo Sparrow ha un insolito tono molto vicino alla fiaba e il bel contrappunto della colonna sonora, a mio parere, è una conferma. Il film di To possiede un'atmosfera rarefatta, quasi sognante, tutto magnificamente coreografato e l'ultimo quarto d'ora di film rimane impresso nella mente per la capacità tecnica e suggestiva delle sue immagini.
Visivamente molto carino. Il cinema di To è da ammirare proprio quando i personaggi sono zitti, e lasciano la parola alle inquadrature accompagnata sempre da ottime musiche. L'atmosfera è magica. Peccato per quanto sia debole in trama e dialoghi.
Solita lezione di cinema di Johnnie To, irrilevante nella trama quanto splendido nella messa in scena, è un film che sembra più un saggio sull'arte cinematografica. Tra i suoi meno riusciti, perchè troppo poco coinvolgente per una trama non propio interessante, ma ricco di splendidi momenti magici, che finiscono per far adorare questo piccolo grande film. La lunga lotta tra gli ombrelli è da antologia, splendida. Colonna sonora jazzata superba, finale da pelle d'oca. Un film che registicamente tocca i vertici di "Exiled" o "Breaking News", ci dimostra quanto Johnnie To sappia ben adattarsi ad ogni genere cinematografico, donando linfa vitale ad una commedia drammatica che vive di simbolismi. Bello, bello, bello.