Mentre una galleria dei peggiori tiranni e geni del crimine della storia si riunisce per progettare una guerra che spazzerà via milioni di persone, un uomo solo deve lottare contro il tempo per fermarli.
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Divertente nel suo combinare toni bellici con quelli spionistici peccato per una trama un po' frammentaria ed un poco contorta che non sempre favorisce l'intrattenimento. Ifans con il suo Rasputin domina la scena,mentre Fiennes non l'ho trovato molto a suo agio in un ruolo così fisico,curioso che Hollander interpreti ben tre ruoli. Meno brillante rispetto ai precedenti capitoli ma comunque vedibile con delle belle ambientazioni e caratterizzata da un certo sapore vintage.
Recuperato questo prequel di questa saga, che era stata ben lanciata in tutto e per tutto nei primi 2 capitoli.. soprattutto a livello visivo con effetti speciali.. scenografie e location.. E' un buonissimo film molto più normale dei primi, inquadrato e se vogliam "storico!. Convincente!
Il cast che non conoscevo così bene come nei primi casi mi ha ampiamente convinto!
Il regista, con questi film di questa saga ha scritto per sta serie di fumetti il suo aspetto cinematografico. Un film ben fatto e curato.
Direi che come film sulle origini è fatto bene, ho adorato l'innesto della fantastoria che si lega inevitabilmente con quella del sempre poco menzionato (al cinema) primo conflitto mondiale. Ottimo cast, in cui Phiennes si prende la pellicola con il suo personaggio. Nonostante possa ristagnare in alcune parti, tutto è per favorire le svolte di trama (e l'azione che è tanta) che si gioca pure un colpo di scena inaspettato. Rasputin cattivo principale mancato, davvero il personaggio più atipico di tutta la pellicola. Vaughn è intelligente, ha saputo gestire il fumetto di Millar e farlo suo con carisma, costruendoci attorno un bel corollario di personaggi interessanti.
Il film non è male, ma la caratterizzazione scelta dal regista è incerta: una commedia d'azione nello stile del primo Kingsman, o un film drammatico, anche a causa del fatto che sia ambientato durante la prima guerra mondiale. Esprimere fatti tragici come quelli occorsi in questo conflitto in una forma pseudo-comica significa inevitabilmente banalizzare la Storia, ed è appunto quel che accade quando si parla di Giorgio V d'Inghilterra, Guglielmo II di Germania e Nicola II di Russia. Notevole che il sarcasmo maggiore sia fatto a spese di Germania e Russia, rendendo un po' polarizzata e antipatica questa scelta. Qualche frecciata è riservata anche agli americani, comunque. Da questo punto di vista, il film risulta un po' antiquato nel presentare l'Inghilterra come l'unico paese dotato di senno, mentre la Francia, il terzo componente che soffrì, secondo forse solo alla Russia, alla Germania ed all'Austria, il bagno di sangue di quell'epoca, è del tutto assente nel film. La componente drammatica si mescola comunque e certi episodi sono dei veri propri micro-traumi durante la visoine. Nell'insieme, devo ammettere che il film ha davvero poco a che fare con Kingsman, e sarebbe bastato rimuovere i pochi riferimenti a quel film, nonché l'eccesso di sarcasmo a volte presente, per presentare un buon lavoro di azione e spionaggio.
Il prequel sulle origini della "Kingsman Secret Service" perde in sostanza quello che aveva reso interessanti i primi due capitoli. Film di spionaggio meno seri con più humour e soprattutto action smisurata rendendoli allo stesso tempo più divertenti. La genesi dell'agenzia di servizi segreti viaggia di pari passo con eventi storici del periodo che causarono lo scoppio della prima guerra mondiale. Il misterioso "Pastore" annovera tra i suoi adepti il monaco Rasputin, la spia Mata Hari, Gavrilo Princip responsabile dell'attentato di Sarajevo e l'illusionista Erik Jan Hanussen. Poca caratterizzazione dei vari personaggi che fa presagire che questo sia solo il prologo di altre pellicole dedicate ai Kingsman del passato. Nel cast molto ricco Daniel Bruhl si vede poco avrà sicuramente maggior spessore in futuro così come altri personaggi. Unica scena che rimane impressa il destino del giovane figlio di Artù-Ralph Fiennes.
Il capitolo più debole della trilogia, si notano infatti alcune ingenuità nella trama, ma ampiamente alla portata del coinvolgimento che sapevano produrre i primi due film, con adrenalina e spettacolartità d'azione che nascondono i difetti e ne esaltano l'aspetto visivo, portandolo a ottenere, piuttosto agevolmente, una valutazione positiva. Non male cast e regia.
Dell'ironia e del carattere dei primi due capitoli(il primo soprattutto) resta poco, sostituito da un eccesso di patriottismo, diciamo una granbretagnata, e piattezza generica che vengono solo parzialmente salvate da alcuni tratti di scene d'azione con buon ritmo e dal personaggio impersonato da Gemma Arterton, l'unico a cui è stato dato un po di spessore.
Al terzo film della saga le atmosfere generali si fanno più seriose per indagare i motivi per i quali venne istituita l'agenzia segreta Kingsman. Il viaggio è lungo e l'azione non sempre in primo piano, eppure il racconto regge dall'inizio alla fine pur senza far ricorso a grandi quantità di uccisioni, battute o trovate surreali ( come nei comunque riusciti film precedenti ). Come protagonista Ralph Fiennes non fa rimpiangere l'aplomb di Firth ma il mattatore assoluto della pellicola, pur apparendo in poche sequenze, è il folle Rasputin di Rhys Ifans. La sua furiosa resa dei conti con Oxford a mo' di balletto alla festa di Natale vale da sola la visione del film!
All'inizio (prima oretta) l'ho trovato molto avvincente...poi perde via via incasinando la sceneggiatura con di tutto e di più fino ad un finale del cavolo che fa presagire un seguito sempre nel passato. Interessante svolgerlo prima e durante la 1^ Guerra mondiale con tanto di passerella di cattivoni dell'epoca (Rasputin e Mata Hari su tutti). Regia troppo alla Guy Ritchie ma la cura negli aspetti tecnici è decisamente alta...costumi e scenografie TOP. Però ripeto, complice anche la durata eccessiva, in breve tempo mi è parso un blockbuster noiosetto e ripetitivo.
Prequel di "SECRET SERVICE" e "IL CERCHIO D'ORO". È meno esuberante rispetto a questi ultimi ma non mancano comunque scene geniali: come non citare tutta la parte nella quale il Duca di Oxford e suoi compagni di viaggio sono alle prese con Rasputin, davvero eccezionale. Probabilmente è il punto più alto e che ricorda maggiormente l'estro dei film precedenti. "Le Origini" è una storia più "classica", raccontata in uno scenario storico frizzante e ben articolato. Una storia che cerca di emozionare a tratti, riuscendoci. Sono buone infatti le interpretazioni degli attori. "Secret Service" rimane il mio preferito, ma nel complesso tutte e tre le pellicole uscite sinora sono di buona qualità.
Un prequel abbastanza deludente a mio avviso. Purtroppo Vaughn non riesce a realizzare un capitolo originale e con un certo fascino, pur apprezzando lo sforzo produttivo. I primi due film restano su altri livelli, meno classici e più liberi di questo "King's Man". C'è qualche momento interessante, ma sono troppo pochi, al contrario non mancano sequenze già viste. Speriamo Vaughn ci mostri (sempre se lo faranno) un bel terzo capitolo.
Questo prequel di Kingsman mi ha convinto. Non si inventa praticamente nulla, ma costruisce una trama complottistica molto convincente ed avvicente. All'interno di essa miscela bene gli elementi che fanno evolvere la Grande Storia con le vicissitudini della famiglia del Duca di Oxford, buono per eccellenza ed iperprotettivo nei confronti del figlio, che vuole partecipare in prima persona alla prima guerra mondiale. Forse c'è meno azione rispetto ai due capitoli precedenti, controbilanciati tuttavia dalla classicità della messa in scena e della sua narrazione, con qualche buona sequenza. La controparte malvagia di colui che tesse le fila del complotto, indubbiamente non è certo dissimile dall'arcinemico per eccellenza di Sherlock Holmes: una buona variazione del Dottor Moriarty.
Probabilmente più avvincente del primo, sicuramente più bello del secondo! Bella l'idea del prequel negli anni della prima guerra mondiale che mescola personaggi e vicende storiche in un mix di storia e fantasia (Rasputin straordinario!!) .Ritmo frenetico e combattimenti memorabili
lo scontro contro Rasputin resta incredibile così come quello col villain finale
, cast inglese di alto livello : da Ralph Fiennes a Charles Dance. Uno dei pochi esempi di prequel/sequel riusciti che addirittura superano il primo film
Idea molto buona quella di realizzare un terzo capitolo che funga in realtà da prequel. Vaughn qui si cimenta a più non posso con una narrazione superiore ai primi due, peccato che oltre al fascino incessante nella parte iniziale-centrale (combattimento con Rasputin in primis), tutta quella finale risulti un classico arrivo frettoloso all'epilogo, con tanto di tipica risoluzione col villain di turno, che si dimostra inizialmente interessante, per poi cadere nel canone più scontato. Tuttavia, a prescindere da tali piccolezze, è una pellicola action che sa il fatto suo, intrattenendo ben più dei predecessori (almeno a mio parere).
La mia prima insufficienz'alla saga, inevitabile quand'il film è un ininterrotto mash-up di personaggi e scene già viste che ti stoppano per pensare alla continua sensazione di déjà vu. Ralph Fiennes? Gl'episodi più recenti di "007". Suo figlio Conrad nella Grande Guerra? George MacKay in "1917" (Mendes 2019). Rasputin? "Hellboy" (del Toro 2004). I duelli tra spadaccini? I film di cappa e spada. Daniel Brühl? Helmut Zemo dell'MCU ("Captain America: Civil War", Anthony e Joe Russo 2016). Il villain scozzese? Sean Connery. La sua morte? A scelta: Alan Rickman in "Die Hard" (McTiernan 1988), Koba in "Dawn of the Planet of the Apes" (Matt Reeves 2014), ecc.
Il mondo di Kingsman non è mai stato quello di un classico cinema di spionaggio. Qui si va indietro alle origini del gruppo di gentiluomini mischiando storia vera (o quantomeno, personaggi realmente esistiti) in una narrazione folle, una di quelle sceneggiature che viene accettata perché altrimenti ci si annoia. Il cast è di livello, con Ralph Fiennes a tirare la carretta per tutti. Forse meno truculento dei predecessori ma con momenti che lasciano a bocca aperta più per scrittura che per messa in scena. Ammetto che più di una volta mi sono ritrovato a dire "ma che cazz..." sorpreso. Poi a volte è successo su scelte che ritengo discutibili ma Vaughn ci tiene a non annoiare. E soprattutto bisogna considerare che il film non vuole essere, ovviamente, attendibile, ma fumettoso (e il materiale di partenza quello è). Uno dei difetti risiede nel personaggio di Conrad, snervante dal primo secondo in scena. L'altro è la rappresentazione a tratti troppo macchiettistica di alcuni popoli.
Sinceramente sono rimasto negativamente sorpreso, al di là di una messa in scena sicuramente curata nei dettagli e nei costumi Matthew Vaughn costruisce una storia raffazzonata che vuole mostrare la storia CAMBIANDOLA . Il tutto grazie all'apporto di quattro agenti della nuova agenzia King's Man. Se tanto mi da tanto dopo quasi 45 minuti mi aspettavo che la suddetta agenzia cominciasse a mostrarsi e invece.... seguendo un protagonista che purtroppo Ralph Fiennes non riesce a far legare con lo spettatore finiamo in Russia dove il suddetto DUCA DI OXFORD affronta RASPUTIN.... cercando di ucciderlo con una torta avvelenata e facendosi poi sistemare la gamba malandata dai "poteri taumaturgici" del suddetto. Ora il tutto così spiegato sullo schermo prende una deriva TRASH che definire di serie B è dire poco. Non bastano combattimenti e i balletti di Rhys Ifans, il migliore comunque sullo schermo perchè NON SI PRENDE SUL SERIO. Purtroppo gli altri personaggi sono peggio che macchiette, sono comprimari senza spessore, il maggiordomo nero esperto di combattimenti corpo a corpo, la GOVERNANTE SPIA E ANCHE KILLER, il figlio del Duca è invece un giovane di belle speranze che
paradossalmente muore in guerra perchè scambiato per una spia
Il tutto non salva una sceneggiatura claudicante che costruisce la COSPIRAZIONE che ricorda la brutta copia di quella molto più ben congegnata e audace ideata dal temibile Moriarty nel secondo capitolo di Sherlock Holmes. Ma purtroppo Vaughn non è Guy Ritchie è tutti i suoi limiti sono evidenti in questo king's man. Il cattivo che trama, assolutamente sopra le righe ma che fà rimpiangere sia Samuel Jackson che Julienne Moore nei precedenti capitoli "moderni" è assolutamente inutile, perfino l'ironia gira a vuoto, con la classica spalla gigante del cattivo che dovrebbe impegnare i protagonisti e invece
perfino la violenza è edulcorata, senza uno scopo preciso che quello di gigioneggiare, mentre la scena della chiesa del primo film era ottima nella sua brutalità. Mi auguro che il regista inglese con il nuovo film per la Apple ritrovi la sua verve e soprattutto la sua CREATIVITA' che qui sembra abbia smarrito per ridursi a fare il compitino, anche per questo il film si è rivelato un flop, spero sia stato solo un incidente di percorso, anche se bello costoso.
Ho amato il primo film originale (un po' tanto meno il secondo) e ho visto questo episodio sulle origini con poche aspettative, ma la presenza in regia di Vaughn garantiva fiducia. C'è la storia (si la storia, quella che si studia sui libri), una sceneggiatura non brillante ma capace di tenere alto ritmo/azione/divertimento. Un film che intrattiene e che riserva una paio di sorprese, si avvale di discrete interpretazioni e di qualche scena ben realizzata. Puro intrattenimento
Un buon film, non all'altezza del primo capitolo, ma senza dubbio migliore del secondo. Un paio di sequenze sono eccellenti davvero, spettacolari e coinvolgenti, la regia è meravigliosa, la trama piacevolissima.