Una giovane coppia si reca in un'isola remota per mangiare in un ristorante esclusivo dove lo chef ha preparato un menu sontuoso, con alcune sorprese scioccanti.
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SPOILER Funziona molto meglio come satira sul mondo dell'altissima cucina degli chef ultrastellati, nei cui ristoranti paghi centinaia di euro per "vivere un'esperienza" ma alla fine esci che non hai mangiato un caxxo (geniale il piatto di pane "senza pane"), che come thriller, dato che dopo il suicidio del primo sous chef si capisce già perfettamente dove si andrà a parare (ma già si poteva intuire dopo le tortillas). Quasi tutti i personaggi sono tagliati con l'accetta e stereotipati ma fondamentalmente onesti nel modo in cui vengono "serviti" allo spettatore, sia le vittime nella loro ottusità e ignavia (non essendo tenuti sotto ostaggio con armi da fuoco avrebbero potuto - anzi dovuto - ribellarsi con veemenza già ai primi segnali), che i villains nella loro immotivata follia (molti si sono stupiti dell'accondiscendenza dello staff ai propositi criminosi e suicidi dello chef ma penso che questo sia più o meno il modo in cui funziona il lavaggio del cervello nelle varie sette). Mi ha dato invece fastidio che l'unico personaggio con qualche sfumatura potenzialmente interessante, quello della Taylor-Joy, venga presentato in maniera molto disonesta in quanto fino alla rivelazione della sua reale natura si comporta come una normale fidanzata rompicogl*oni, facendo i capricci per il cibo e lamentandosi continuamente per l'atteggiamento del suo accompagnatore, cosa che una prostituta non farebbe mai. C'era lo spunto per fare qualcosa di molto più complesso ed elaborato, ma il messaggio alla fine è che è meglio un cheeseburger che un piatto di emulsioni di alghe, per cui tant'è.