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Si lascia guardare, ma non ha nessun guizzo particolare. Onesto ma piatto. Mezz'ora dopo la visione l'hai già dimenticato. Mi aspettavo qualcosina di meglio.
Una storia che tratta di tematiche ambientali e politica discretamente interpretata dall'altalenante Cage. Penalizzata da una regia impersonale ed anonima, è comunque un lavoro che si lascia vedere,anche grazie alla buona ambientazione e ad un finale amaro ma terribilmente realistico.
Impregnato nelle situazioni di corruzioni politiche e grandi giri d'affari, "The runner" è un film valente sul determinato ideale. La regia di Austin Stark, nel frangente, si serve di un nobilissimo attore, quale Nicolas Cage, nella parte del personaggio principale. Vien fuori una storia di ampio respiro con situazioni non banali e con delle introspezioni mediamente intelligenti circa i personaggi.
Cosa rimane a fine visione?
"The runner" fisiologicamente non ha alcuna portata per restare impresso nella mente di colui che guarda, nonostante ciò riesce ad intrattenere il pubblico in modo non stupido. Film passabile e nel suo godibile.
The runner è l'azzeramento della politica, il totale asservomento a fini ed interessi che possono essere totalmente diversi da quelli per cui si era sceso in campo. Nella sua onestà di fondo il protagonista del film finisce per essere triturato da meccanismi più grandi di esso, diventare una marionetta asservita perchè é l'unico modo per rientrare in quel campo da cui era stato sbattuto fuori per una storia extraconiugale. Nello sposare un politica di compromesso forzato, decreta la sconfitta totale del singolo. Un film che non nasconde le sue finalità di denuncia, ispirandosi ad un contesto realmente accaduto, ma che non riesce a trovare quel mordente e quella grinta tipica delle pellicole anno 70, pensando ad un film come Il candidato di Redford. Una storia che si trascina stancamente fino al suo finale ed è un peccato perchè per i temi esposti meritava di più.
Non male questa storia. La politica è l'arte del compromesso,come recita Cage nel film ed è vero. L'idealismo si scontra con una realtà che mette al centro gli interessi delle lobby e non certo quelle dei singoli individui, soprattutto se appartenenti ad una comunità debole. La sceneggiatura è valida, invece zoppicante a tratti la recitazione del protagonista, ma nel complesso un buon film.
la premessa l'ho trovata anche buona, ma lo sviluppo, la recitazione e la regia invece no, mi hanno profondamente deluso aaaah, caro il mio Cage, che Oscar rubato