Tre matricole del college diventano il bersaglio di un hacker rivale e vengono attirati con l'inganno in una baracca abbandonata nel mezzo del deserto.
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PER MOLTI GIUDICATO MALE DAL FIBALE.. MA è PROPRIO QUELLA MANCANZA DI SENSO A DARGLI SPESSORE E RENDERLO UN PICCOLO GIOIELLINO... ESSERI UMANI CHE COME TOPOLINI IN MANO A SCIENZIOATI NON HANNO LA MINIMA POSSIBILITA' DI CONCEPIRE IL SENSO DI QUEGLI ESPERIMENTI... E' COSì GLI ALIENI GIOCANO CON RAZZE INFERIORI INCURANTI DI UN SIGNIFICATO E IMPOTENTI DAVNTI A TUTTO
Il regista aveva grandi idee per questo film, tecnica impressionante, e bellissima fotografia. Quel che affonda la pellicola è, secondo me, una storia un pò povera e no sense. Nel complesso, però, bilanciando il tutto è stata una sorpresa in positivo.
semplice, a basso budget, non scontato regge bene, si sviluppa ed ha un finale inaspettato per amanti del genere vivamente consigliato a mio avviso una piccola perla
Questo dei mistery di fantascienza è un genere con cui vado molto daccordo quindi avvicinarmi con curiosita' a questo genere di film è scontato. Osservandolo attentamente posso affermare di essere rimasto incollato alla sedia per la prima parte, di aver storto il naso quando si comincia a capire dove ci si trova e di aver capito che tante idee in realta' non c'erano con il finale. Dare la colpa agli alieni è troppo facile nel 2016, si deve cercare qualcosa di nuovo, perfino Spielberg ha smesso di dare la caccia agli Ufo. Resta un buon intrattenimento ma... senza futuro.
Non ci vuole un'intelligenza particolarmente sviluppata per accorgersi di quanto sia ambizioso il cinema di William Eubank. Già con "Love" il regista/sceneggiatore aveva messo in piedi una storia intrisa di riflessioni esistenziali, passaggi filosofici e immagini suggestive con un finale piuttosto criptico, in cui rari fili venivano riannodati adeguatamente. La stessa situazione è ravvisabile in questa sua seconda fatica, in cui un viaggio verso la California si rivela un incubo; protagonisti tre giovani preda di un'organizzazione governativa. La pellicola soffre l'incapacità di andare a fondo, lasciando così un netto senso d'insoddisfazione. Eubank si dimostra ancora una volta fenomenale nella messa in scena, nell'esaltazione delle scenografie supportato da una fotografia sempre all'altezza. E' però narrativamente confusionario, e a tal proposito è emblematico il deludente finale, in cui si nasconde, con un goffo tocco tra il poetico e l'inquietante, la mancanza di idee nel momento cruciale. A far storcere il naso ci sono anche delle sequenze improbabili, su tutte quella del primo posto di blocco in cui i tre ragazzini tengono testa ad un gruppo di soldati armati sino ai denti. Le magagne sono piuttosto evidenti, al tempo stesso questa commistione tra generi in salsa sci-fi, capace di svariare tra teen-movie e addirittura found footage horror, riesce ugualmente a catturare l'attenzione, fornendo tra l'altro una personale risposta ai tanti appassionati di misteri e cospirazioni varie. C'è poi da premiare la capacità di attenersi a una forma visiva eccellente nonostante il budget evidentemente limitato. Piacevoli le varie citazioni sparse un po' ovunque (si passa da Dick a "Tetsuo", tanto per dire), buona la prova del cast. Qualche ralenty in meno -accessoriato a puntino con melodie evocative- non avrebbe fatto male.
Ottimo nella prima parte dove si gioca tutto sulla suspense e sul mistero, dopodiché il film non decolla e comincia a perdere di interesse. Interessante il finale.
Ecco la fantascienza autoriale che tanto piace dalle mie parti. Dopo un inizio che mi ha ricordato tantissimo "The Social Network" per immagini e musiche, ecco che arriva la piacevole virata nel mistero. Per gli amanti del genere è un obbligo vederlo perché è un film particolare che ha un'anima propria, grazie soprattutto alla regia, talmente artistica da risultare (a volte) fuori luogo.
Ma niente affatto male, per essere a basso budget, avercene di film così! E' realizzato molto bene e, soprattutto all'inizio, ti tiene col fiato sospeso. E poi bella tutta la parte ambientata nella base, tecnicamente fatta bene. E bravo Fishburne, inquietante as usual.
Ho avuto l'impressione però che il regista abbia tirato troppo la corda. Si arriva al finale che si ha bisogno di capire meglio, magari sono io che non ho ben inquadrato tutti gli elementi, ma mi è parso stonato e affrettato, soprattutto dopo le innumerevoli inutili perdite di tempo nell'ultima parte. E non basta il presunto colpo di scena. Anche perchè, messo così, pare buttato là, a quel punto ci stava qualsiasi cosa, si ha l'impressione che per il regista un finale valesse l'altro, tanto spiegazioni o sviluppi ulteriori non ne offre. Un po' troppo comoda così. Si rimane con l'amaro in bocca. Decisamente troppo.
Attualmente credo sia uno dei migliori se non il migliore film a basso costo che ho personalmente visionato . Per essere girato con due lire sembra intromettersi in modo prepotente verso i filmoni da botteghino , sia per la parte visiva che per quella tecnica , con una regia fantastica di un regista ovviamente sconosciutissimo come William Eubank . La trama per quanto sia interessante e a tratti originale con delle tematiche a un certo punto quasi da comic movie , non è perfetta , e qualche cosina non viene specificata o non ha una logica . Ma la cosa per cui verrà ricordato questo prodotto è il suo finale che ti spiazza del tutto : repentino ma che lo spettatore quando manca un non nulla alla conclusione rimane a bocca aperta sorbendosi i titoli di coda . Una ventata di
la cosa del sangue che viene perso dal naso non viene del tutto spiegata . A quanto funziona dovrebbe essere che se un umano si avvicina ad un alieno , questo viene infettato . ok ! perfetto ! Però poi la vecchia e il camionista ( che per logica dovrebbero essere pure loro alieni )anche loro sono contagiati dalla stessa cosa .
Dunque, dunque. Poteva essere sfruttato meglio, questo è sicuro. La sceneggiatura ha troppi buchi ma tiene l'attenzione dello spettatore sempre alta, aiutata dalla bella fotografia e dall'atmosfera "aliena" che si respira durante la visione. E questo è stato, dopo il finale ad effetto, un bersaglio centrato.
Tre studenti del MIT alla ricerca di un abile hacker scopriranno che dietro apparenti attacchi informatici si nascondo realta' ben piu' incomprensibili, con tanto di alieni al seguito…
William Eubank non e' certo un veterano di Hollywood, ma quei vagiti che ne segnano la fimografia confermano come sia un regista decisamente sottovalutato che molto avrebbe da insegnare... The Signal e' il suo ultimo lungometraggio, un thriller fantascientifico a basso costo che partendo da una verita' di fatto, nessun sistema informatico e' inviolabile, testimonia come poche idee ma ben organizzate possano dar vita ad una trama imprevedibile, colpi di scena non pilotati e tanta, tanta suspance. I tre giovani protagonisti sono attori sconosciuti proprio perche' l'obiettivo non e' centrato sulla loro figura, quanto su cio' che rappresentano, una parte per il tutto, e sulla loro evoluzione, un'ibridazione uomo-alieno/tecnologia che riporta alla memoria l'eXistenZ di Croenberg ma omaggia anche film come Matrix, con quei bullet-time tanto cari ai fratelli wachowski. Nel cast l'unico nome di peso e' quello di Laurence Fishburne, il dottor Damon, ma come tutti, si limita ad essere funzionale alla sceneggiatura e non a prenderne le redini: ognuno nel suo microcosmo aggiunge una tessera al puzzle per quel quadro finale, precedente i titoli di coda, che per una volta non ipoteca ne' seguiti ne' spin-off, offrendo una giustificazione appagante allo spettatore. Con 27 giorni di ripresa ed appena 4 milioni di dollari in budget gia' all'esordio nel Sundance Film Festival 2014 si erano intuite le potenzialita' di questo film grazie anche all'ottima fotografia (forse le scene in nottura sono troppo… notturne) e alla cura maniacale riposta nella descrizione delle location, tanto desolate quanto insolitamente ricche di particolari, soprattutto dopo una seconda visione. Volendo cercare i punti deboli dell'opera e quegli aspetti che a fronte di quanto descritto passerebbero in secondo piano, ci sono varie incongruenze nella storia che forzano l'evoluzione degli eventi verso la direzione voluta dal copione, cio' soprattutto nella parte iniziale, meno fantascientifica, quando si parla di Massachusetts Institute of Technology e di tecniche di tracciamento in stile Firewall - Accesso negato. In definitiva, un film da vedere ma non da giudicare…
Non mi è sembrato tanto male. Una fotografia molto bella e delle scenografie ben studiate. Effetti speciali al punto giusto: perfettamente integrati nella fotografia senza esagerare. Interpreti di tutto rispetto. E' indubbiamente penalizzato da una regia un po' insipida... a volte ha più l'aria di una puntata di un telefilm e da un senso di "già visto".
Particolare e con un bel colpo di scena finale..ma sinceramente l'ho trovato un po' troppo pretenzioso e con tanta carne al fuoco. Alla fine rimangono molti dubbi ed interrogativi sulla vicenda..svelati solo in parte alla fine.