the ugly swans regia di Konstantin Lopushansky Russia 2006
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the ugly swans (2006)

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locandina del film THE UGLY SWANS

Titolo Originale: GADKIE LEBEDI

RegiaKonstantin Lopushansky

InterpretiGregory Gladiy, Laura Pichelauri, Alexey Kortnev

Durata: h 1.45
NazionalitàRussia 2006
Generethriller
Al cinema nel Febbraio 2006

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Trama del film The ugly swans

In un cosiddetto villaggio fantasma si trova un collegio per bambini dotati di talento. Qui sta crescendo una generazione giovane e inquietantemente strana e un numero sterminato di commissioni e di squadre speciali è stato sguinzagliato studiare da vicino quest’anomalia. Sullo sfondo di questi eventi appare un eroe, che deve portare avanti la sua investigazione. Si tratta soltanto di un pretesto: in realtà questi è arrivato nel villaggio per salvare il suo bambino.

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Voto Visitatori:   7,38 / 10 (4 voti)7,38Grafico
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Voti e commenti su The ugly swans, 4 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  21/05/2015 13:42:07
   7 / 10
Vedendo "The Ugly Swans" impossibile non pensare a Tarkovskij, e non è un caso che la pellicola sia tratta da una novella dei fratelli Strugatski, ovvero gli sceneggiatori del maestro russo in occasione di "Stalker".
Lopushanskij ingradisce quel sentiero tracciato anni fa dal suo mentore, cercando di evocarne le suggestioni attraverso un inquietante affresco distopico in cui l'incomunicabilità diventa la tematica centrale dello scontro tra culture.
Da una parte c'è l'uomo con le sue imperfezioni e l'incapacità di guardare avanti ed evolversi, vincolato a una mediocrità dalla quale sembra essere schiavo tanto da preservarla a costo di una guerra.
Dall'altra ci sono gli idroliti, esseri misteriosi, probabilmente frutto di una mutazione, depositari di saggezza e conoscenze delle quali fanno dono a bambini umani particolarmente intelligenti, in un passaggio che alle istituzioni appare come una minaccia per la società costituita.
L'insensibilità scientifica annulla le emozioni, il sentimento viene barattato in cambio del sapere. Non vi è ragione o torto, solo fazioni incapaci di cooperare, di unificare i propri pregi per sminuire i propri vizi; inevitabile quindi lo scontro, fomentato dall'ignoranza nei confronti del diverso e dalla paura dell'ignoto.
L'uomo reagisce secondo una visione conservatrice e retrograda, gli idroliti snobbando con alterigia, incapaci di entrare in connessione emotiva con una razza ritenuta sorpassata.
L'unico in grado da fungere da anello di congiunzione sembra lo scrittore Victor Banev, desideroso di riportare a casa la figlia finita tra gli allievi eletti di quella strana comunità.
Il suo viaggio lo porta quindi a Tashlinsk, città battuta da una pioggia incessante causata da misteriose alterazioni climatiche e ripresa con tonalità rossastre da una fotografia a dir poco allucinata.
Toni rarefatti e suggestioni da apocalisse incombente annullano totalmente l'azione a favore dell'analisi sociale; temi svariati e scottanti come integrazione, indottrinamento e prevaricazioni sono traslati in un mondo immaginario che è equivalenza del presente in cui viviamo.
Lavoro concettualmente di spessore al quale si possono condonare alcuni passaggi a vuoto, su tutti la risicata definizione di buona parte dei personaggi e la costruzione di sequenze tutto sommato superflue.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  12/03/2014 00:50:01
   7½ / 10
Più vicino certamente ad un film di fantascienza ben costruito a livello scenografico. Un paesaggio metafisico battuto perennemente da una pioggia torrenziale e dal rosso della fotografia molto straniante. Le reminescenze a Stalker di Tarkovskji sono evidenti come evidenti anche i riferimenti al Villaggio dei dannati.
In un contesto così irreale e cupo si instaura uno scontro tra due filosofie diverse, due modi diversi di vedere l'umanità tra chi ne sancisce l'irrimediabile decandenza morale e chi proprio dall'imperfezione della stessa umanità possono nascere il meglio e il peggio in una continua e fluida evoluzione. C'è una chiara denuncia nell'ottusità di fronte al diverso, visto come una minaccia apocalittica come in questo caso, senza dare spazio ad una reale comprensione di metodi e scopi. In tutto questo una classe di bambini dotati di intelligenza superiore, ma facilmente manipolabili, sottoposti di volta in volta a forme più o meno raffinate di potere. Non è fantascienza pura, è qualcosa di più filosofico e a mio parere estremamente stratificato nelle molte tematiche che mette sul tavolo.

deralte  @  16/04/2011 20:24:45
   7½ / 10
Tratto da un racconto dei fratelli Strugatsky - gli stessi di Picnic sul ciglio della strada, parziale fonte d'ispirazione dello Stalker di Tarkovsky. Come in altri suoi film Lopushansky non risparmia una critica sull'umanità che vede in questo caso nel diverso solo una minaccia e non una probabile fonte di miglioramento. Ambientazione in un futuro non ben definito e cupo e un particolare omaggio a Tarkovsky mediante l'uso del suo caratteristico gocciolio dell'acqua.

marfsime  @  02/10/2009 16:05:40
   7½ / 10
Un buon film non c'è che dire..sarebbe diventato ottimo se fossero state date delle spiegazioni in più sui bambini prodigio e sui loro maestri. Però per il resto il film scivola via bene..ottima la fotografia "infuocata" della città in cui vi sono i bambini..città battuta da una costante e violenta pioggia. Le atmosfere sono molto lugubri e spettrali..tutto è decadente e semi abbandonato..sembra un luogo senza speranza e senza futuro. Emblematica anche la scena finale della pellicola e le parole dell'infermiere della clinica. Il messaggio che vuole poi lanciare il regista è emblematico. Sicuramente è un film che mi sento di consigliare..anche se abbastanza particolare..però una visione la merità.

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