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Opera coraggiosa ed impegnata incentrata su tre amici operai in una fabbrica di automobili. Lavoro/casa, casa/lavoro. Tutto va più o meno per il verso giusto fino a che sindacati, denaro e rapine non si mettono tra loro facendoli separare e poi ritrovare a combattere l'uno contro l'altro su fronti opposti. Un gran film, in cui lo sceneggiatore Schrader, qui al suo esordio da regista, ci sbatte in faccia la realtà, le condizioni di vita e i sacrifici che affliggono tutti i giorni le vite di onesti lavoratori sfruttati e costretti a far di tutto pur di mantenere la famiglia ed arrivare a fine mese in maniera dignitosa. E lo fa in modo secco, crudo, sincero, agghiacciante, e ben attento a non inciampare su soluzioni retoriche o scontate. Un dramma proletario sofferto ed efficace come pochi, in cui i tre protagonisti (Pryor, Keitel e Kotto) offrono una prova d'attore reale e semplicemente straordinaria (Pryor in particolare, davvero sorprendente in un ruolo non comico). Formidabili il tema principale di Jack Nitzsche e gli ultimi due minuti finali fatti di insulti razziali e politici bloccati poi da un triste fermo immagine senza speranza. Da recuperare nella maniera più assoluta.