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Film di Pupi Avati sul mondo del calcio, visto non dal lato sportivo ma da quello "corrotto". Non è un brutto film, ma è totalmente incompiuto, per cui più del 5 non vado!
Il film ha avuto un buon successo di critica ma non altrettanto di pubblico (cosa che ha fatto deprimere Tognazzi oltremodo come avrà a dire Avati anni dopo). I motivi non sono certo misteriosi. Io credo che non si possa fare un film sul calcio, dove il calcio sia tutto sommato poco o nulla credibile. Nella fattispecie: - Una squadra, che gioca in serie A, senza nome (perbacco persino la Longobarda del mitico Canà ne aveva uno). - Non uno straccio di procuratore per i campioni di serie A. - Giocatori che si allenano da soli nel campetto di un oratorio. - Capi ultras con ruoli dirigenziali in una squadra di serie A. - ecc... ecc... ecc... Se a questo aggiungiamo una trama banalotta e alcune cose già viste addirittura nel succitato "Allenatore nel pallone" (vedi spoiler), il quadro è completo. Anzi non lo è: vedo che ha ricevuto un David di donatello come miglior fonico. Credo che sia proprio quello del sonoro uno dei più grandi difetti del film. Insomma dò mezzo punto in più solo perchè Tognazzi è Tognazzi e la sua recitazione non risente comunque di tale film loffio.
- Il giocatore depresso che viene convocato - La figlia dell'allenatore che ha la love story con il calciatore - Il gol all'ultimo minuto che salva la squadra.
Inoltre 2 clamorosi buchi nel copione: - Che fine ha fatto l'innamoramento di Tognazzi con la figlia del presidente) - Perchè il giocatore Boschi si è venduto la partita?