una vita tranquilla regia di Claudio Cupellini Germania, Francia, Italia 2010
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una vita tranquilla (2010)

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locandina del film UNA VITA TRANQUILLA

Titolo Originale: UNA VITA TRANQUILLA

RegiaClaudio Cupellini

InterpretiToni Servillo, Marco D'Amore, Francesco Di Leva, Juliane Köhler, Leonardo Sprengler, Alice Dwyer

Durata: h 1.45
NazionalitàGermania, Francia, Italia 2010
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 2010

•  Altri film di Claudio Cupellini

Trama del film Una vita tranquilla

Rosario Russo è un uomo che ha dovuto abbandonare la sua terra e fuggire dal suo passato. Si è rifatto una seconda vita con un'altra identità, un altro lavoro e un'altra famiglia, in un altro paese, sperando che finalmente questo possa essere il corso sereno della sua vita, finché il destino non decide per lui...

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Voto Visitatori:   7,39 / 10 (68 voti)7,39Grafico
Voto Recensore:   6,50 / 10  6,50
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Voti e commenti su Una vita tranquilla, 68 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

maitton  @  01/03/2012 12:32:57
   7 / 10
finalmente un bel film italiano.
a me ha dato le sensazioni che davano i primi noir dei fratelli coen, una dimostrazione che anche noi possiamo fare dell'ottimo cinema.
alcune scene sono davvero ben fatte, e su toni servillo non credo ci sia molto da aggiungere, e'semplicemente uno dei migliori attori italiani.

3 risposte al commento
Ultima risposta 01/03/2012 18.40.11
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pinos  @  29/02/2012 22:58:00
   8½ / 10
Bellissimo. Grande interpretazione di Toni Servillo. Marco Aurelio d'oro meritatissimo!
Film veramente coinvolgente. Da vedere assolutamente!

1 risposta al commento
Ultima risposta 29/02/2012 23.10.32
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Blutarski  @  10/10/2011 18:22:12
   7 / 10
Magnifico Servillo perfettamente calato nei panni del ristoratore italiano all'estero dal losco passato, un film che scorre bene fino alla fine sebbene non sprizzi di originalità (troppa in effetti come già da molti sottolineata la somiglianza a Le conseguenze dell'amore"). Non vorrei essere il solito guastafeste per carità, ma ritengo che ultimamente il cinema d'autore italiano si stia un po' accartocciando sul tema della camorra, come se al di fuori di questo tema sia impossibile realizzare film altrettanto validi (analogamente a quanto avvenuto negli 80/90 con i film su cosa nostra). Sarà che ancora una volta ci ritroviamo in una particolare congiuntura della storia repubblicana e non ho niente contro questi ottimi film, al contrario essi dimostrano che talento e qualità non mancano nel cinema italiano.

3 risposte al commento
Ultima risposta 19/10/2011 11.31.08
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JOKER1926  @  13/04/2011 15:48:53
   6½ / 10
"Una vita tranquilla" è il titolo del buon lavoro di Claudio Cupellini che fotografa ciò che dovrebbe esser per Rosario, personaggio del film, la propria esistenza; ma in effetti le dinamiche della vita sono assai ostili e tremendamente imprevedibili; insomma di una vita tranquilla alla fine c'è ben poco, il passato ritorna stagnante pronto a spazzare via tutto ciò che di buono si è creato, senza pietà, con sommo cinismo.
"Una vita tranquilla" parte da un ampio lavoro di regia con una buona e fredda fotografia, le ambientazioni dell'Europa del Nord sono perfette, il cast è all'altezza, buona la prova di Toni Servillo. Buonissime le varie inquadrature da parte di Cupellini che donano un qualcosa di importante al prodotto. L'unico rimprovero, sul discorso tecnico, è quello, da parte della regia, di radere troppo il reale donando ben poco di "cinematografico" al film, praticamente mancano dose musicali, sono vari i passaggi silenziosi della pellicola e il tutto è ormai divenuta una costante del cinema italiano.
Sul piano contenutistico è la sceneggiatura a far il bello e il cattivo tempo, buona in linea di massima la storia ma le forzature ci sono come il ritorno ( o l'arrivo?) di Diego e il finale troppo approssimativo girato quasi con poca voglia ed energia nel quale non si capisce chiaramente l'epilogo.

In linea di massima, facendo scontrare, in una congetturata battaglia, pro e contro possiamo dire che le positività vincono agevolmente sui difetti che effettivamente lasciano un po' il tempo che trovano in un film come "Una vita tranquilla" ove sono toccati vari temi come il rapporto padri e figli, anche se nel contesto un po' estremizzato; bravo Cupellini poi a scandire la psiche dei personaggi, "Una vita tranquilla" è un film di tragedia, illusione e apatia.

2 risposte al commento
Ultima risposta 26/04/2011 18.11.04
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  09/04/2011 23:11:46
   8 / 10
ATTENZIONE: il commento contiene anticipazioni.
Padri e figli.
Il passato che ritorna.
Ricominciare, ogni volta, una vita nuova.
Magistrale noir del fin qui mai sbocciato Cupellini, capace di andare (evidentemente) a lezione da Sorrentino per tirar fuori però un'opera non di moltissimo inferiore al film di riferimento, Le Conseguenze dell'amore. Scommetto che l'uso del superlativo Servillo sia dovuto proprio a questo, scelta fatta a tavolino con questo preciso riferimento.
Servillo, già. Ogni volta stiamo a tesserne le lodi giudicandolo spesso come vero e proprio valore aggiunto delle pellicole a cui prende parte. Il "problema" è che così è, c'è veramente poco da fare. Mi ricorda molto un altro fenomeno, Daniel Auteil, specie quello in certe pellicole come ad esempio L'Avversario o Cachè. Se Una vita tranquilla fosse stato girato in Francia sarebbe stato lui l'attore, c'è da scommetterci.
Grazie a Gomorra (altra masterpiece italiana) si è finalmente sdoganato l'uso del dialetto, indispensabile secondo me non solo per dare più verità ma, come in questo caso, anche una maggior tensione. Tale concetto sembra strano ma sentire inteagire i 2 ottimi, veramente ottimi giovani malavitosi nella loro lingua dà tutta un'altra atmosfera. Si repira a volte una tensione che mi ha ricordato moltissimo quella provata ne L'Imbalsamatore.
Basta l'incipit con lo zoom indietro nel bosco per farci capire che mano ci sia alla regia, mano poi confermata in tutto il resto della pellicola (con 2,3 virtuosismi, forse inutili?, proprio come il regista de Il Divo). Non bastano però grandi interpretazioni e un'ottima regia a fare un gran film, serve la scrittura e anche qui il livello è lo stesso. Il "climax informativo" (vero e proprio neologismo,orrendo tra l'altro) con il quale sappiamo sempre qualcosa in più del passato di Rosario è gestito in maniera impeccabile e alla luce di quello che scopriremo sono molte le scene che andrebbero riviste (L'arrivo dei ragazzi durante il pranzo, Diego che si confonde sulla data di morte del padre o quando lo stesso Diego dice a Servillo "tu che c.azzo ne sai di quando i figli si fanno grandi?). Anche la figura di Rosario, suo malgrado, dovrà far riaffiorare quella che è la sua vera natura. Eppure era riuscito con onestà ed amore a (ri)farsi una vita tranquilla, tagliare definitivamente le marce radici che lo tenevano legato al suo terribile passato.
Rosario è sì una persona nuova, capace sotto il pericolo di morte a riscoprire,forse, la paternità (bellissimo l'abbraccio con Mathias, da brividi) ma dall'altro lato è sempre lo stesso ex malavitoso costretto a scappare, scappare più volte e ogni volta ricominciare da capo. Sinceramente non ho amato moltissimo il finale, molto egoistico per conto mio, ma è senz'altro coerente col resto della pellicola.
Non c'è niente che ci fa pensare che Rosario tagli definitivamente i ponti anche con la nuova famiglia ma il sospetto è forte, e forse c'è stata un pò di fretta nel gestire la sequenza.
Ce ne fosse di cinema così però, ce ne fosse.
E, per fortuna, ce n'è.

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Ultima risposta 10/04/2011 22.44.27
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  26/11/2010 00:53:23
   6½ / 10
Un noir eccezionale, capace di mantenere la tensione per quasi tutta la sua durata.
In più un ottima interpretazione degli attori e una bella scrittura dei personaggi capace di restituirci tutta la loro ambiguità se........se non fosse per un finale tremendamente posticcio e inutile, il solito finale melodrammatico e didascalico che rovina il messaggio del film e lo banalizza.

La domanda è: perchè rovinare tutto con situazioni così inverosimili sotto tutti i punti di vista? Purtroppo in Italia abbiamo pessimi sceneggiatori e la scrittura dei film risulta essere un punto debole che oramai caratterizza anche le pellicole piu riuscite.
Per l'ennesima volta devo dire che è un'occasione persa.

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Ultima risposta 07/12/2010 03.23.14
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annibalo  @  23/11/2010 09:04:30
   8½ / 10
film italiano di buona fattura, ritmo lento , musiche bellissime e storia inquietante di quelle che ti fanno riflettere sul presente.Cioè vero cinema!

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Ultima risposta 24/11/2010 18.29.19
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