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Terribile, uno dei più brutti film visti recentemente, la trama mi sembrava anche carina per la presenza degli squali, ma poi si è rilevato un vero disastro. L'intento è quello di sensibilizzare il pubblico sul tema della natura oramai rovinata dall'uomo, natura che attraverso gli squali si ribella. Ma questo vale per i primi tre minuti. Dopodiché, il film viene sospeso e viene trasmesso il festival della ******* più grande. Non mi sbilancio nemmeno tecnicamente, perché non ha nulla di perché, ma non può esserci nulla di corretto, perché evidentemente non si era in grado non di girare un film ma nemmeno di pensarlo. Il montaggio va a carte quarantotto ancora prima dei titoli di inizio film, i dialoghi non sono pervenuti, e la recitazione è quasi ridicola: sembra che gli attori stessero girando un altro film e non si sa per quale motivo si sono ritrovati catapultati in un altra pellicola. La sceneggiatura è totalmente sconclusionata e priva di logica: è vero che c'è la sospensione dell'incredulità anche nel mondo del cinema, ma qui c'è la sospensione del tutto. Under Paris dura molto meno di due ore ma sembra ne duri un infinità, e il finale lascia pure la possibilità di un seguito o più seguiti, speriamo di no!
Parte bene e risulta interessante almeno per metà. Poi iniziano le forzature: iniziando da quella che si vuole buttare a tutti i costi per fare il bagno con lo squalo per finire con uno scenario apocalittico, senza speranze. Due ore buttate.
Vorrei poter dare almeno una sufficienza per una scena in particolare, ovvero quella ansiogena claustrofobica nelle catacombe, ma come film che riprende il classico filone degli squali assassini manca di vera e propria suspense nonché di una buona sceneggiatura che sappia essere concreta e "cattiva". Messaggio ecologista giusto nelle intenzioni ma pessimo nell'esposizione e inutile ai fini del mero prodotto "horror". Interpretazioni tutte da "rivedere". Fotografia e location parigina d'effetto. Finale da deriva "disaster movie" interessante ma anche qui realizzato ad minchiam. Sicuramente meglio delle dozzine di film sugli squali: due teste, tre teste, atomici, ecc... ma non basta.
Vabè dai, da un film sugli squali nella Senna prodotto da Netflix non m'aspettavo altro, l'ho messo su per farmi quattro risate e vi dirò, l'ho trovato una palla per buona parte della durata, però ha due momenti interessanti in cui il trash prende il sopravvento e allora si assiste a queste scene fuori dal mondo che qualche risatina me l'hanno fatta fare, parlo di quella a metà film dove scoprono che Lilith, questo squalo gigante che vive nella Senna, si trova nei sotterranei di Parigi, dove ci sono pure i turisti e allora gli attivisti e la polizia fluviale vanno nel punto dove è localizzata, che sarebbe poi il suo nido e niente ad una certa da che è tutto tranquillo incontrano il figlio, un piccolo squaletto e una delle attiviste lo accarezza, poi scoppia il panico senza motivo e da che ci sono solo due persone in acqua e totalmente al sicuro dagli squali iniziano a far casino e buttarsi tutti in acqua dove per tutto il panico che hanno fatto verranno mangiati, fatti a pezzettini e via dicendo quasi tutti, ovviamente l'altra scena è il finale in cui succede di tutto e di più, dopo che la sindaca di Parigi se ne è sbattuta altamente di tutto perché non voleva rovinare le Olimpiadi, succede che gli squali, che si è scoperto si possono riprodurre all'infinito senza bisogno di essere inseminati in due giorni sono diventati qualche migliaio e sono ovunque e allora succede di tutto, dalla barca della polizia ribaltata perché uno squalo gli ha fatto la frog splash, fino all'inondazione totale della città in questo finale supercatastrofico dove tutti fuggono ed esplode tutto.
Per il resto è due ore di ecothriller, con questo continuo contrasto tra gli attivisti che per le regole di netflix devono essere omosessuali ed avere i capelli blu per forza e le istituzioni noncuranti dell'ambiente o dei diritti degli animali che pensano solo ai loro interessi, con la sindaca di Parigi super villain che non vuole perdere i fondi per le Olimpiadi stanziati dal governo.
Messa in scena piattissima con una cgi molto dubbia ma ogni aspetto tecnico sta su un livello di mediocrità sconcertante, sembra fatto tutto con lo stampino, Parigi è sprecatissima ovviamente prestata ad una roba del genere.
A me non è piaciuto...poco da dire! Mi è parsa una pagliacciata in tutto...ha da sua una realizzazione di discreta qualità e delle buone location ma come sceneggiatura rasentiamo l'irritante.
Dopo i ragni ora tocca agli squali, probabilmente è un passo dovuto della New Wave francese del genere horror. Dopo aver affrontato tematiche come slasher, splatter, body horror e soprannaturale ora si avvicina al genere monster (che è uno dei miei preferiti). Xavier Gens non è da sottovalutare, è lui che ha dato il via alla rinascita del genere horror in Francia assieme a Pascal Laugie, Alexandre Aja e il duo Alexandre Bustillo & Julien Maury. Le registe Julia Ducournau e Coralie Fargeat sono figlie di questa corrente cinematografica. Il film di Gens è formalmente un connubio tra l'approccio di Spielberg (in questo la sexy bionda sindaca di Parigi sembra un cattivo da corporazione imperialista) e quello di Renny Harlin (la mutazione degli squali) per il genere degli squali, se da un lato troviamo la parte umana con tutto quello che gli conviene vi è di controparte una scelta eccentrica in salsa action. Nulla toglie che l'incipit e l'epilogo risultano le parti con più mordente, l'inizio con il piccolo di capodoglio morente tra la plastica nel mare è un chiaro messaggio ecologista davvero forte come il catarsi del finale che non risparmia nulla al caso. Per ingranare ci vuole un'ora dopo l'inizio, ma il lascito che si crea nella mezz'ora finale vale il tutto, anche perché totalmente inaspettato.
Una visione la vale, in fondo si tratta del solito giocattolone, azione e orrore dove la logica non conta. Da 10 e lode la fotografia, sia sotto acqua sia col drone, sempre cristallina, una visione di alta qualità che è un piacere. Decisamente anche politically correct: il sindaco è donna, il capo polizia è donna, il nerd è ragazza, e non c'è l'uomo alfa. È il marchio di fabbrica di Netflix, ormai lo abbiamo notato tutti. A me personalmente va benissimo così.
Giugno 2024: mentre viene pubblicato questo report sui rischi degl'atleti alle incipienti Olimpiadi causa crisi climatica (https://www.wired.it/article/olimpiadi-2024-parigi-caldo-estremo), Netflix vi produce e distribuisce un film. Leggo delle immediate repliche negazioniste contro i cosiddetti ecoterroristi e guardo com'il francese Gens, specializzato in film horror, non può che distruggere una premessa così succulenta. Shark B movie, dark comedy, satira politica, parodia degl'ambientalisti, e le fauci direttoriali si divorano il messaggio ecologista.
Non so cosa dire. In questo film ho avuto sensazioni nettamente contrastanti. Già mi veniva da ridacchiare per il titolo stesso del film, sia quello originale che quello internazionale usato in Italia, ma lasciamo perdere. L'inizio è abbastanza canonico con il suo messaggio ecologista più che sacrosanto, lo squalo viene fatto vedere il meno possibile anche perché la CGI non è il massimo, lo sviluppo della trama piuttosto scontato ed i personaggi non che vengano approfonditi più di tanto. Quello a cui tiene Gens sono i vari massacri che compie lo squalo. La macelleria delle catacombe è bella ed il sangue non manca di certo. Solo che successivamente a questa bella sequenza, la sceneggiatura l'hanno messa da parte e sono partiti per la tangente in quanto a credibilità e logica perché la violenza degli attacchi con la gente che muore male era l'obiettivo principale. Hanno mandato tutto a schifio tuttavia lo hanno fatto in maniera divertente, almeno per me. Devo dire che ho apprezzato il finale, di sicuro impatto e coerente con l'inizio. La sufficienza la strappa.
Ennesima cazzatona con protagonista uno squalo un po' troppo cresciuto che questa volta se ne va a zonzo per la Senna e per le catacombe parigine. Nobilitato da una confezione di buon livello,( bene in particolare fotografia e colonna sonora,cast sufficiente) viene affossato da un quantitativo di sciocchezze assolutamente notevole,con un finale che sfocia nel catastrofico di un insensatezza unica. Si abusa di CGI come al solito e finisce per essere abbastanza tedioso, colpa di una durata forse eccessiva. Pellicola di routine,si vede e si dimentica in fretta.
Cristo, quanto (non) mi mancavano queste trashate senza arte né parte. Mi fanno tornare il 12enne che a fine anni '90 guardava su Italia 1 cose senza senso tipo "Camionisti Hipster contro Vespe Mutanti". Non si capisce bene se il regista ci sia o ci faccia, ma a giudicare dal fatto che
tendo a ipotizzare che ci faccia. Poi, comunque, è un film che nella sua assoluta inutilità scorre, quindi, tendo davvero a credere che il Gens l'abbia buttata in caciara di proposito. Per il resto, che dire? Un film su squali giganti che si moltiplicano a caso a Parigi sarebbe già da incorniciare, ma se ci aggiungi le velleità ecologiste dei produttori, la vena pseudo anti-sistema degli sceneggiatori e soprattutto il finale, siamo davvero di fronte ad una delle vette assolute del cinema trash degli ultimi 15-20 anni.
Mezzo voto in più per lo sfondo ecologico animalista che comunque è messo assolutamente in secondo piano da questa "americanata francese". Di certo si sa bene a cosa si va in contro quando si vuole visionare una pellicola del genere quindi quando gli effetti speciali sono discreti e la storia intrattiene il 6 è politico. Voto a parte direi che la prima parte è decisamente migliore e quasi non sembra girata in una piscina mentre sul finale il film prende una piega catastrofista che mi è sembrata sinceramente um po' eccessiva! Comunque del regista francese avevo preferito Frontiers...
Come ha fatto qualche pezzo di mortaio affondato nella Senna dalla seconda guerra mondiale a far saltare in aria mezza Parigi? Sinceramente l'ultima scena mi ha lasciato un po' basito! :0
Xavier Gens dirige uno shark-movie basato su una storia molto inverosimile ed assurda, infarcendola di messaggi ecologisti contro l'inarrestabile e sempre più degenerante inquinamento marino. Il fascino di Parigi e le belle scene subacquee con buona fotografia fanno di "Under Paris" una pellicola arricchita da una confezione generale di buon livello e la protagonista Bérénice Bejo nel ruolo di "Sophia" è anche brava. La presenza del gigantesco squalo mako "Lilith" nelle acque della Senna non regge di credibilità, le scene gore sono abbastanza contenute, gli effetti in CGI buoni ma la velocità turbo degli squali un pò esagerata. Finale catastrofico con splendide immagini dall'alto di Parigi. Nel complesso più che sufficiente.
Il film si candida sicuramente ad essere un "lo squalo" in salsa moderna/europea. Inverosimile? A tratti. Distopico? Senza dubbio. Ma perché no, pure plausibile. Vale sicuramente la pena dargli una chance
Credo che tra tutti i seguiti del mitico squalo di Spielberg questo sia uno dei prodotti più dignitosi, ben recitato e con una splendida fotografia. Gli effetti speciali abbondano, non saranno all'altezza del citato squalo di Spielberg ma se si prende quello come pietra di paragone ovviamente non ce n'è per nessuno.
Già dal prologo si ha la certezza di assistere all'ennesima vaccata (squallida) sugli squali. E infatti, questa versione woke (in salsa francese) del film di Spielberg ha tutte le carte in regola per essere una mega trashata, manco fossimo a scuola dalla The Asylum. Visto il finale alla stracazzum di canem mi viene il dubbio che il regista abbia optato di buttarla in caciara e farne una sorta di black comedy, ma rimane solo un piccolo dubbio personale visto che la filmografia di Gens dice tutt'altro. Senza sprecare altro tempo, tornando al film, si può solo dire che gli effetti visivi sono accettabili, il cast vede i ruoli più importanti quasi tutti al femminile (pure lo squalo è femmina, e totalmente indipendente), il livello tensivo è però scarso visti anche i dialoghi beceri e le dinamiche piuttosto ridicole, la durata pare eccessiva e, come detto, il finale sembra una presa per i fondelli mista a una sorta di monito per l'umanità di essere più attenta e avere più a cuore le sorti della fauna acquatica. Insomma, una cacata di cui non se ne sentiva il bisogno.