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Bella sorpresa, per carità nulla di nuovo per il genere horror, ma convince. Paco Plaza (regista e sceneggiatore di Rec) parte da un caso giornalistico molto famoso in Spagna specie negli anni 90, fu ribattezzato il caso Vallecas. In Veronica, viene usato l'horror come espediente per narrare la critica fase del ciclo vitale della giovane protagonista: il momento in cui avviene il passaggio dall'infanzia all'adolescenza conclamata, già difficile di per se, qui aggravato della situazione del sistema familiare in cui vive Veronica, precario e difficile. E da questa situazione difficile che si insinua l'ombra dell'occulto, e si materializza attraverso la tavola Oujia, usata dalla ragazza per connettersi con il defunto padre. Da quel momento, senza mai scendere nell'horror spettacolarizzato, attraverso un ottimo uso della regia, si susseguono eventi paranormali, molto spaventosi, per nulla banali, girati bene e accompagnati da un'ottima atmosfera che rende il tutto ancora più adrenalinico. L'attrice protagonista svolge un ottima prova, molto convincente, fanno un buona prova il resto degli attori, ma e chiaro che tutte le luci erano puntate sulla ragazza nei panni di Veronica. Dietro a questo horror si cela dunque una critica aperta alle mancanze nei confronti dei giovani: l'assenza delle istituzioni, l'assenza famigliare, la solitudine sociale ecc e un dolore non visto sono i veri mostri denunciati dal buon Paco Plaza. Consiglio di vederlo, nulla di nuovo sotto al sole per il genere, ma è fatto veramente bene!