Bella orfana, decisa a farsi suora, è ospitata in casa di un ricco zio che, dopo aver cercato di usarle violenza, s'impicca. Erede del suo castello, si dedica a opere di carità cristiana, ma è derisa dai suoi beneficiati.
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Viridiana racconta degli ultimi giorni di "libera uscita" di una suora prima di chiudersi definitivamente in convento. La sua Fede regge ai primi urti causati dal comportamento dello zio prima e del cugino dopo. Ma all'arrivo nella villa, appena ereditata, di poveri, prostitute e vagabondi tutto cambia. Sembra impossibile inculcare il Cristianesimo in questa gente, inutile secondo Bunuel. Infatti i tanto "amati" poveri riusciranno a prendersi gioco degli elementi piu' importanti per il Cristiano...l'Eucarestia! Nei vangeli si racconta di quel matrimonio senza invitati che porterebbe alla rovina il matrimonio stesso, allora il padre dello sposo ordina ai suoi servi di chiamare tutti i poveri della citta'... è quello che piu' o meno succede in questo film. Finale provocatiorio ma allo stesso tempo impressionante per quanto coraggioso e innovativo. Un messaggio chiaro contro la carita' cristiana? Forse... Bunuel continua a sorprendermi.