Richard, un professore del college, riceve una diagnosi che può cambiargli la vita e decide di rinunciare a tutte le convenzioni e alle apparenze per vivere la propria esistenza nel modo più coraggioso e libero possibile. Con un senso dell'umorismo tagliente, coraggio e un pizzico di follia, attraversa ogni tipo di vizio: fuma, beve, fa sesso e rivolge insulti a chiunque gli dia fastidio, provando un piacere mai avuto in tanti anni.
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Quando si tratta di film che hanno come protagonista l'insegnamento, la scuola, un professore, viene quasi spontaneo confrontarlo con quello che ha lasciato, almeno personalmente, un segno tangibile e duraturo: L'ATTIMO FUGGENTE. In fondo, si tratta sempre dello stesso messaggio: carpe diem, "afferrare ogni respiro della propria vita e vivere come se fosse l'ultimo". Non indimenticabile la prova di Depp, una versione terminale e più disinibita del professor Keating, molto meglio quella di un ottimo comprimario come Danny Huston, abile nell'interfacciarsi con il protagonista in discreti siparietti, a volte lievi e altre più marcate. Discreta anche la regia e la sceneggiatura che tentano di proporre qualcosa di poco originale in modo però che riesca a far breccia in chi guarda. Il ritmo non sembra avere cedimenti di sorta e la visione scivola via senza intoppi in un finale abbastanza esplicativo. Secondo me, un film discreto che merita di essere visto.