carnage (2011) regia di Roman Polanski Francia, Germania, Polonia, Spagna 2011
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carnage (2011)

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locandina del film CARNAGE (2011)

Titolo Originale: CARNAGE

RegiaRoman Polanski

InterpretiJodie Foster, Kate Winslet, Christoph Waltz, John C. Reilly

Durata: h 1.19
NazionalitàFrancia, Germania, Polonia, Spagna 2011
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 2011

•  Altri film di Roman Polanski

Trama del film Carnage (2011)

Dopo una lite dei rispettivi figli, due coppie si incontrano per discutere dell'accaduto e per cercare di risolvere la questione pacificamente, ma, sorprendentemente, si lasciano sfuggire il controllo della situazione..

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Voto Visitatori:   7,28 / 10 (231 voti)7,28Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
Migliore sceneggiatura non originale
VINCITORE DI 1 PREMIO CÉSAR:
Migliore sceneggiatura non originale
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Voti e commenti su Carnage (2011), 231 opinioni inserite

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franky83  @  25/09/2011 16:17:37
   7½ / 10
Recitato benissimo,finale un pò deludente

jiko  @  25/09/2011 13:25:41
   9 / 10
Una grande prova di regia e di recitazione, con un meraviglioso quartetto di attori in stato di grazia, con Jodie Foster un gradino sopra a tutti. Dialoghi taglienti e brillanti, Polanski è abilissimo nel mostrare uno scenario paradossale dove crolla ogni facciata perbenista, lasciando spazio alle nevrosi e al cinismo dei protagonisti. Da vedere, consigliatissimo.

Jack_Burton  @  24/09/2011 09:19:04
   9 / 10
Il fatto che il film sia diretto da Polanski mi ha inizialmente fatto venire qualche dubbio nella decisione di vederlo (dato che non ho un grande feeling con questo regista), ma poi vuoi perchè la storia mi incuriosiva, vuoi perchè ce l'avevo gratis, vuoi perchè non sapevo cosa fare quella sera sono andato lo stesso...e meno male l'ho fatto !!! Film assurdo, divertente, profondo che fa riflettere...non è che nel crescere anzichè diventare più intelligienti si diventa solo più finti ???

Mephistopheles  @  23/09/2011 22:40:49
   7½ / 10
Polanski riesce, anche e soprattutto grazie a un ottimo cast, a dar vita a un'opera sui generis che riesce a condensare in meno di un'ora e mezza quel vortice di passioni, sentimenti e disagi che spesso, nella vita di ogni giorno, risulta celato da un velo di indifferenza e ipocrisia. Un pretesto banale come una zuffa tra ragazzini fa nascere lo spunto per indagare i meccanismi che accomunano ogni uomo nel momento in cui si trova di fronte al progressivo svelamento della maschera, di pirandelliana memoria, che è costretto a portare per mantenere controllo e stabilità nella vita. Unico neo sta a mio parere nell'eccessivo ripetersi di schemi o situazioni (tratto tipico di una recitazione da teatro e non da grande schermo) che a lungo andare può risultare fastidioso.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  23/09/2011 21:06:40
   7 / 10
Un litigio tra ragazzi è la scusa per mettere a confronto due famiglie di New York con i loro protezionismi eccessivi nei confronti dei figli e con l'ipocrisia di cercare di essere il piu' accomidante possibile!
L'aria si fara' presto incandescente e i quattro bravissimi protagonisti non tarderanno a mostrare il vero volto del proprio carattere...con l'aiuto di un po' di alcol...
Per 80 minuti non facciamo altro che vedere queste quattro persone parlare tra di loro e solo con una sceneggiatura brillante come questa si puo' tenere lontano la noia...
Tra i quattro solo la Foster ho trovato un tantino eccessiva nel suo sproloquio finale...

anthony  @  23/09/2011 13:35:02
   9 / 10
Non posso che premiare in toto questo film teatrale..
Un'angoscia frenetica, esasperante e allo stesso tempo incredibilmente accattivante e divertente prende lo spettatore..per catapultarlo, in ultima istanza, in fondo al tunnel delle convenzioni, dei luoghi comuni e del "climaterio" di qualsivoglia emozione pura e allo stato brado.
La ridicolizzazzione della Borghesia in salsa salottiera dove, la telecamera, ci mette il suo per centrare ed esaminare minuziosamente i piccoli crimini dell'imbolsaggine totale della società bianca figlia della "pace terrificante" dove le cannonate risuonano per mano di centri commerciali, convenzioni, pubblicità accecanti e mero impoverimento critico e mentale della persona-oggetto.
Quattro attori strabilianti (Waltz è una cima, la Winslet si conferma la migliore attrice della sua generazione, la Foster e C.Really offrono interpretazioni, anch'essi, da fuoricalsse). Una regia curata e asciutta.

Roman Polanski, regista di alti bassi, talvolta sottovalutato e qualche altra sopravvalutato, firma quello che è il suo capolavoro comico-tragico.

7 risposte al commento
Ultima risposta 27/09/2011 11.02.34
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  23/09/2011 12:36:40
   7 / 10
Un elegante esercizio di stile, condotto con indubbia maestria e senso scenico cinematografico. Un'operazione di mestiere e divertimento da un grande regista un po' sopravvalutato (dagli anni '70 in poi).
Polanski si mette al servizio di uno script teso e micidiale, che ben si adatta alla sua poetica della paranoia e della claustrofobia. E riusce a rendere tesa una banale vicenda di litigi e improperi che scadono nel turpiloquio. Tesa sì, ma non troppo interessante: che quei quattro splendidi interpreti (alcune volte un po' troppo sopra le righe come la Foster alla fine; irresistibile Walz) finiranno per scannarsi, lo si capisce, ce lo aspettiamo, e poi un po' ci satura.

Metafora dell'homo homini lupus? Sì certo.
Ma Polanski ci priva anche del piacere liberatorio insito nello smascheramento delle convenzioni civili e dell'ipocrisia, poiché ci impedisce di provare empatia per alcun personaggio, e svelando il lato meschino e misantropo degli uomini, come delle donne.
Ma questo nichilismo è di maniera: non è viscerale, nè sofferto. E non è geniale.
Un gioco al massacro che - come film - è più un gioco che un massacro.

10 risposte al commento
Ultima risposta 24/09/2011 14.26.07
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Invia una mail all'autore del commento cayonet  @  23/09/2011 12:15:48
   8 / 10
L'esule Polanski si concede una 'divagazione' rispetto a quello in cui siam avvezzi a conoscerlo, porta sullo schermo una piece teatrale ficcante e intrisa di umor a tratti cinico e 'dark' con dialoghi incalzanti i quali donano alla pellicola un ottimo ritmo.
Tutta la regia è sapientemente dosata e fa da cornice a 4 recitazioni di tutto rispetto, 4 cooprotagonisti che sfoderano una grande prova.
Consigliato assolutamente!

WongKarWai  @  23/09/2011 09:19:46
   8 / 10
Ottimo film sorretto da una buona regia, un'ottima sceneggiatura e grandi prove degli attori. Il film per diversi aspetti può essere assimilato a un capolavoro come "L'angelo sterminatore". Due famiglie borghesi rinchiuse nell'alto (non è un caso che l'appartamento sia ai piani alti) delle loro posizioni, dei loro clichet sociali, delle loro maschere che cadono ad una ad una nel corso del film fino alla regressione dell'uomo alla sua vera natura: aggressiva, violenta, infantile. Coloro che si riuniscono per giudicare due bambini in virtù delle loro posizioni di professionisiti e genitori, nella "civile società occidentale di cui siamo fieri di fare parte", si ritrovano a regolare la questione nella stessa identica maniera. D'altronde anche se la nostra società cerca di coprirlo con buone maniere e moralità, l'uomo continua ad essere mosso nei suoi istinti più profondi dal "dio del massacro" , il nostro istinto ci spinge alla sopraffazione dell'altro, all'egoismo. Il bambino non è altro che l'uomo primordiale che ancora non è stato condizionato dalle "buone maniere". Polanski è un maestro a muoversi negli spazi stretti angusti, ottima l'alternanza tra commedia (anche se le risate sono a denti stretti e amare) e parti drammatiche e angoscianti. Ho trovato un po' forzati alcuni aspetti e un po' schematiche le contrapposizioni che si creano durante il film (prima parte forte della coppia contro parte forte, poi parti deboli, poi uomini contro donne, poi uomo contro uomo e donna contro donna ecc.). alcune parti sono eccessivamente spiegate allo spettatore (ad esempio che l'alcol fa venire fuori il lato più recondito dell'uomo). La caratterizzazione psicologica dei personaggi non avrebbe potuto essere migliore invece. Grande prova degli attori, su tutti Christoph Waltz. Nel complesso un ottimo prodotto.

forzalube  @  23/09/2011 05:00:12
   8 / 10
Avete già detto tutto e sottoscrivo.

L'ipocrisia delle convenzioni sociali viene smascherata in appena 79'. Merito di un grande testo teatrale e di 4 ottimi interpreti.

PS: Devo dire però che a casa ci scorniamo maggiormente anche se siamo solo in 2.

bisio100  @  22/09/2011 03:11:09
   9½ / 10
Geniale!! Tutte le sfumature del carattere umano in 80 minuti! Oltretutto, non facile rendere questo con 4 persone in un salotto. Grandissimo Polanski.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  22/09/2011 01:07:30
   8½ / 10
Fantastico! Un film liberatorio, sacrosanta celebrazione del diritto a spiattellare in faccia al prossimo tutte le più orribili nefandezze che pensiamo sul suo conto. Ma il film di Polanski va oltre, offrendo un ritratto spietato e micidiale della pochezza umana in fatto di confronto, un orrore nascosto che alla lunga distrugge tutte le regole ipocrite del buon comportamento civile, che impone il rispetto a persone che non lo meritano e non lo desiderano. Per certi aspetti anarchico e rivoluzionario ma mai gratuito, la sceneggiatura offre un crescendo di devastazione (im)morale perfettamente ponderato in tutti e quattro i personaggi: c'è la moglie irreprensibile che va nel panico se le mettono in discussione i suoi principi educativi ed umanitari, e il marito che sbraca in una franca ammissione di spregevolezza caratteriale; poi c'è la moglie fragile e sottovalutata che 'esplode' per eccesso di bile, e il marito beffardo e arrogante che piagniucola per il blackberry annegato.
Un distillato di umori simile non lo si vedeva dai tempi del primo Nichols o del Greenaway migliore, un grande autore come Roman Polanski riesce addirittura nell'impresa di farti adorare simili personaggi, fino a riderne alle lacrime.
Film straordinario, lucidissima fotografia di un interno psicologico sempre più impazzito. Magistrali gli attori, veri e propri fuoriclasse della recitazione (la Winslet è a dir poco divina nella sua ebrezza scorretta e nel suo conato di astio represso [sequenza cult!], e Waltz è sempre più sublime nella sua irritante perfidia, scatenata come non mai la Foster, magnifico Reilly) detenuti in uno scenario di algida bellezza. E mai che ci fosse un minimo di sensazione di teatro filmato, mai: un tocco da maestro.

Cuba  @  21/09/2011 17:13:37
   9 / 10
Splendida prova di regia e interpretazione....ottanta minuti senza sbavature...si nasce soli e si muore soli e il Dio del massacro ci accompagna lungo tutta l'esistenza....

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  21/09/2011 14:40:13
   8½ / 10
Polanski è un maestro nella direzione, non solo dei suoi attori, dai quali riesce ad estrapolare l’estro migliore, soprattutto nell’intercettare ogni sfumatura della psiche umana e nello stanarla. Così da costruire, anche in un piccolo spazio scenico come un salotto, un racconto chiaro, completo e dinamico, dove l’intreccio si vivacizza grazie al ritmo incalzante di una dialettica che modifica continuamente le alleanze fra i protagonisti, denudandoli dell’ apparente “bon ton” borghese, tanto ipocrita quanto costrittivo. Che sollievo quando finalmente l’alcool libera i protagonisti dalle proprie maschere sociali precostruite, lanciandoli disordinatamente ciascuno verso le personali recriminazioni! Finalmente la verità.
Commedia satirica e feroce perché straccia il velo con spietato cinismo, per questo anche liberatoria; Polanski ci regala un lavoro di raffinata maestria, godibile dall’inizio alla fine, senza neanche un istante di noia.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  21/09/2011 13:50:37
   8 / 10
Polanski firma ancora una volta un grande film.
Ad ambientazione unica svolto in tempo reale il film tratto dalla piéce teatrale di Yasmina Reza, anche co-sceneggiatrice della versione cinematografica, è brillante nei dialoghi e nella caraterizzazione dei personaggi, oltre ad essere magistralmente diretto e interpretato.
Quattro attori che offrono interpretazioni intense, credibili con dialoghi mozzafiato e un ritmo sostenuto riescono a rendere avvincente un film solo apparentemente statico.
Bel dramma delle relazioni umane che riesce a mettere sotto la lente d'ingrandimento la cupidigia, l'egoismo, l'intolleranza e il cinismo che caraterrizzano la personalità dell'uomo.

Tautotes  @  21/09/2011 13:34:22
   7½ / 10
Deliziosa commedia nera, dove spicca su tutti la straordinaria interpretazione di uno dei migliori attori del momento, Cristoph Waltz, senza nulla togliere agli altri bravi attori. Quando l'ipocrisia si sfalda e l'alcol inizia a circolare, tutto assume un altro sapore. Tranne per il personaggio di Waltz, l'unico sincero sempre, una sincerità a tratti irritante.
Da vedere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  @  21/09/2011 01:33:36
   7 / 10
Che succede se all'odiatissima (quanto praticata) ipocrisia col suo corollario linguaggio "politically correct" sostituissimo una sana sincerità col suo connesso linguaggio volgare e fuori luogo? Ebbene, sarebbe la fine della convivenza, della (nostra) civiltà: affiorerebbero subito i non-detti accumulati da una vita e, soprattutto, i sensi di colpa addossatici dagli altri.
Per dimostrare questa tesi, armato del bisturi affilatissimo di una delle commedie-rivelazione del teatro contemporaneo, Roman Polanski costruisce "in vitro" lo scontro tra due famiglie che si dilaniano (il "carnage" del titolo) per futili motivi fino a scadere nel ridicolo e nel grottesco.
Sì, in questa operazione non c'è una sola sbavatura di regia; sì, tutto si regge sulle spalle di quattro bravissimi attori che fanno a gara per superarsi (penalizzati però da un doppiaggio discutibile di cui fa le spese soprattutto Jodie Foster); sì lo script è davvero di ferro (e ancora una volta Polanski lo co-firma con l'autore dell'opera da cui trae il suo film); sì, i dialoghi somigliano a delle lame di Toledo lanciate in modo random e dunque per questo devastanti; sì, la stupenda partitura listziana di Alexandre Desplat commenta con divertito, ironico contrappunto titoli di testa e di coda; sì, dopo una partenza un po' incerta il film imbocca deciso la strada del ritmo incalzante (in un kammerspiel: incredibile ma vero)... eppure tanta perfezione mi ha suggerito un'assenza dell'anima, un'artificiosità dell'insieme, un sublime distacco dalla materia narrata che mi ha francamente dato molto fastidio.
A meno che questo fastidio non sia inconsciamente causato dalle provocazioni continue che grondano dal testo di questa ultima pellicola di Polanski: in tal caso saremmo di fronte a un capolavoro senza essercene accorti...

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Ultima risposta 07/10/2011 07.37.20
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The Legend  @  20/09/2011 22:03:03
   7 / 10
In un film girato interamente in un'unica stanza di una casa qualunque, per non annoiare, occorre una straordinaria forza dei personaggi e dei dialoghi.

Qui l'alchimia riesce: Polanski dispone bene le sue figure, bravi a cucinare un buon piatto partendo dal nulla.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  20/09/2011 21:34:47
   8 / 10
In circa 80 minuti assistiamo allo sgretolamento delle convenzioni sociali fondate sull'ipocrisia del reciproco rispetto a tutti i costi, come pedaggio per salvare un'apparenza che si rivela solo un vuoto formalismo fine a se stesso. Un meccanismo che reprime le pulsioni istintive in cui la sua stessa distruzione ha quasi un valore catartico che ci mostra quello che in fondo siamo, sia in un appartamento newyorkese o nella regione del Darfour.
Una commedia nerissima dai dialoghi talmente brillanti da non farti accorgere la sua breve durata e un gruppo di attori eccezionale. Ognuno di essi in fondo è un archetipo caratteriale riconoscibile, tranne forse per il personaggio della Winstlet, più sfuggente, probabilmente il puù sfaccettato dei quattro tanto che non sono riusciito ad inquadrare del tutto il suo carattere.

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Ultima risposta 21/09/2011 23.51.44
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  20/09/2011 18:43:00
   8½ / 10
E' indiscutibilmente bravura: di quella che può benissimo essere una rappresentazione teatrale, Polanski fa un bellissimo esempio di cinema, perfetto nel ritmo incalzante, negli stacchi, nel gioco dell'andirivieni degli ospiti, perfino nel rubare l'immagine riflessa nello specchio.
E non parliamo dei dialoghi.
Su un set ridotto ad un appartamento newyorkese, due coppie dapprima cercano di confrontarsi “civilmente” (le virgolette sono d'obbligo), ma ben presto prendono a fronteggiarsi duramente fino a perdere ogni parvenza di autocontrollo e trasformando quella specie di seduta in un massacro reciproco, prima tra coppie opposte e infine dentro le coppie stesse.
Tutta la messinscena della convivenza e della tolleranza non regge l'urto della violenza che, repressa, viene covata sotto i sorrisi di convenienza.
La brutalità del non detto nei rapporti esce con la furia di un geyser e lascia sfiniti gli astanti.
Una bella sferzata contro l'ipocrisia, quasi a ripristinare un ordine naturale, spontaneo e cattivo, che si fa beffe delle “belle parole” e che viene incarnato infine dai bambini coinvolti nella tanto vituperata rissa.
Si sogghigna parecchio, ma ci si può rispecchiare facilmente.
Eccezionali gli interpreti, Waltz è uno spettacolo, ma Jodie Foster è imprendibile.

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Ultima risposta 22/09/2011 15.56.14
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willard  @  20/09/2011 14:16:42
   9 / 10
Non si può far altro che dare cinque stelle a questa incredibile prova di puro intrattenimento teatrale cinematografico.

Sotto la splendida regia di Roman Polanski e la magnifica interpretazione di quattro fuoriclasse come Christoph Waltz, Kate Winslet, Jodie Foster e John C. Reilly, non si può far altro che applaudire al termine di questa commedia esuberante, che da un incontro quasi banale tra i quattro personaggi, in nemmeno 80 minuti, sviluppa in modo grottesco e geniale un'esplosione di battute e osservazioni sulla società e il mondo attuale.

Tratto dall'opera teatrale "God Of Carnage" di Yasmina Reza (anche co-sceneggiatrice insieme a Polanski), questo film non può che farci ulteriormente riflettere sul fatto che la "classe non è acqua".

Chapeau!!

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Ultima risposta 20/09/2011 14.37.09
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Delfina  @  20/09/2011 12:37:32
   8 / 10
Tratto dalla commedia della scrittrice Yasmina Reza, francese di origine iraniana, questo nuovo lavoro di Polanski è un raffinato gioiello di abilità registica. Molto teatrale, ottimi attori, da gustare con calma (e concedendosi sia qualche sorriso, che qualche sogghigno).

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  20/09/2011 01:46:07
   8 / 10
Tipico film fiore all'occhiello di tutta l'intellighenzia cinefila da addetti ai lavori, "Carnage" va "ascoltato" fino in fondo, altrimenti rimane la sensazione di un'esercizio di stile ottimamente realizzato ma poco incisivo. Guardacaso l'operazione - abbastanza lontana dalla mia idea di cinema (per inciso ho amato alla follia opere come "Il lungo viaggio verso la notte" o "Chi ha paura di Virginia Woolf?") mi lascia dentro più interrogativi e inquietudini di un film di Scorsese. Sembra quasi che il film risponda a una sola domanda tipo "cosa accadrebbe se un giorno dicessimo a tutte le persone che conosciamo o incontriamo per strada quello che pensiamo di loro"? Uh che spasso POTER dare alla vicina di casa della p.u.t.t.a.n.a. rinc.o.g.l.i.o.n.i.t.a. o dire al datore di lavoro che è una gran testa di c...
potrebbe uscirne un moto liberatorio (se collettivo) invece per i protagonisti di questa storia risulta sconveniente, un gioco distruttivo con cui persino Bunuel avrebbe seri problemi.
L'aderenza all'ipocrisia sociale, come trattato dei rapporti umani, mette in luce soprattutto la fragilità delle nostre vite alla ricerca costante dello scontro o, in apparenza, al paravento in cui ripararsi. Ma neanche si può dire che l'unico elemento coerente, Penelope (vs. Jodie Foster, strepitosa!!!) sia fuori dal gioco delle meschinità e della mediocrità corrente, anzi probabilmente proprio la sua visione progressista la rende impertinente, come una "maestrina" che guida il gregge verso una nuova luce.
E' piuttosto interessante oltretutto vedere quanto - malgrado le divisioni e gli insulti - alla fine il tutto prenda la piega dell'identità sessuale: uomini contro donne e viceversa, una nuova eterna alleanza tesa a soffocare l'identità degli altri e, di fatto, la nostra.
Funziona tutto perfettamente anche se... prendi uno script con dialoghi strepitosi, metti insieme 4 attori fantastici e il gioco è fatto. Invero ho avuto l'impressione che in questa mise in scene di contrasti sarebbe stata necessaria maggior improvvisazione, perchè in qualche contesto l'espressività recitativa sembra pesantemente influenzata dalla talentuosa e circoscritta impetuosità dei dialoghi.
Ma sono futili perplessità davanti a un'opera Polanskiana - che ci crediate o no - al cento per cento, come un "Coltello nell'acqua" riscritto in un elegante appartamento, circa 50 anni dopo

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Ultima risposta 22/09/2011 17.10.27
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Niko.g  @  20/09/2011 00:29:28
   6½ / 10
Certe tipologie di commedie, pur essendo adattamenti di testi teatrali, sono perfettamente rappresentabili anche sul grande schermo, ma con i dovuti accorgimenti. Le note stonate di Carnage, a mio giudizio, sono l'interpretazione e l'annesso doppiaggio, decisamente eccessivi, esasperati ed ancorati ad un contesto teatrale. Una teatralità, soprattutto nella degenerazione finale, che non punge come dovrebbe, diventa poco credibile e, invece di esaltarsi in una controllata metamorfosi comportamentale, finisce per affogare nell'isterismo e nello scotch (migliore attore non protagonista).
Non resta che il bellissimo finale: improvviso, minimale, liberatorio.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  20/09/2011 00:10:24
   8½ / 10
Polanski rispolvera un modulo noto al cinema, ma che pochi vogliono davvero mettere in atto perchè rischiosissimo e davvero arduo da realizzare in modo convincente. La semplicità di una storia del genere è solo apparente. In realtà un film del genere "costa" molto di più di quanto sembri.
L'impressione che si ha è che Polanski abbia preso quattro giganti della recitazione e abbia semplicemente detto loro: "scannatevi, ma conservate le buone maniere".

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Ultima risposta 23/06/2013 14.34.40
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ughetto  @  19/09/2011 21:53:43
   7 / 10
per valutare questo film bisogna chiedersi quanto pesa la piacevolezza nel voto complessivo. e quanto pesa il contenuto.
a mio avviso l'opera è davvero godibile: sceneggiatura ben congegnata, dialoghi brillanti, attori ottimi (?); ma ha un contenuto che si approssima elegantemente allo zero.
quello che però in fondo fa prevalere il voto positivo è la regia.
filmare in un solo interno tutta l'opera è una sfida stilistica di grande livello. e il fatto che il risultato finale sia buono, come mi è sembrato esserlo in questo caso, non è per niente ma per niente scontato.

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Ultima risposta 20/09/2011 22.10.15
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cyberkay  @  19/09/2011 18:03:34
   9 / 10
Eccellente, assolutamente da non perdere.

-Uskebasi-  @  19/09/2011 12:50:22
   8 / 10
Da ringraziare a vita Tarantino e il giorno in cui scelse Waltz ad interpretare Landa in Bastardi senza gloria, così che il mondo ha ora il privilegio di ammirare questo attore mostruoso altrimenti sconosciuto. Se gli si affianca poi la miglior attrice vivente, un buon Reilly, e una Jodie Foster in stato di grazia, il risultato non può che essere ottimo, a maggior ragione in un film dove c'è praticamente solo recitazione. Un'ora e un quarto in tempo reale in una stanza con dialoghi scritti quasi divinamente. Concreto, divertente, pungente e mai noioso, un'analisi sull'Uomo nella sua totalità che si perde forse in piccoli e rari momenti, ma fare un film del genere non è affatto semplice.
Finale di un'intelligenza superiore.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR jem.  @  19/09/2011 12:27:27
   8½ / 10
Claustrofobico è la prima parola che mi è venuta in mente.
Mi sono sentita intrappolata in quel salotto, partecipe del crescendo di follia che invade i personaggi.
Recitazione ad altissimi livelli, su tutti troneggia la Foster.
Perfetto il finale.

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Ultima risposta 12/10/2011 20.49.37
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Beefheart  @  19/09/2011 10:39:10
   7½ / 10
Buon film, vagamente bergmaniano, sulla modesta natura che ci contraddistingue e che non tarda a palesarsi ogni qualvolta siamo chiamati al confronto allo scoperto.
Crescendo disimpariamo a vincere, disimpariamo a perdere, disimpariamo a misurarci; ed essendo tutto ciò terribilmente umano, risulta inevitabilmente buffo, goffo, grottesco.
Polanski economizza da fuoriclasse girando il tutto (a parte gli esterni a camera fissa in apertura e chiusura) tra salotto, cucina e bagno di un anonimo appartamento di città, dove i quattro (ed unici) attori protagonisti si dimenano e cimentano in una grande grande prova da applausi, tra dialoghi serrati, mimiche facciali, gestualità e passioni che raggiungono lo spettatore divertendolo.

Invia una mail all'autore del commento logical  @  19/09/2011 02:38:34
   6 / 10
Polanski non esce dalla sua Gstaad per le sue note faccende processuali, quindi avrà ancora coscienza di sé e del suo glorioso passato, no? e allora perchè confezionare una simpatica commedia che andrebbe più che bene in un teatrino francese? Un pedante esercizio di stile che sembra uscito dalle mani di Rohmer, rococo borghese contemporaneo senza una vera ferocia o con qualche colpo di genio. I personaggi evolvono in tutte le prevedibili direzioni del rapporto urbano senza un reale chiasso che possa disturbare un cane. Lontano anni luce dalla gelida apocalissi anarchica à la Dogville, Polanski sembra quasi raccontare la noia dei suoi arresti domiciliari a cui in effetti ci si sente condannati.

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Ultima risposta 19/09/2011 21.45.22
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Sestri Potente  @  18/09/2011 21:02:42
   8 / 10
Una commedia davvero unica nel suo genere.
Come ben sappiamo, i condomini esaltano le doti registiche di Polanski, e allora ecco quattro attori (Christoph Waltz il migliore), tre stanze e un corridoio, tanto basta per raccontarci un incontro di pura follia tra genitori più immaturi dei loro figli.
Il bello è che queste cose succedono davvero!

Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento L.P.  @  18/09/2011 11:32:01
   8½ / 10
A parte che è un film di dialoghi e attori, ed entrambi rasentano la perfezione.
Ma come diavolo fa POlanski a rendere così poco statica e così movimentata una vicenda che si svolge in una sola stanza per l' 80% del tempo?
Io sono rimasta esterrefatta da come sia ancora possibile fare Cinema con così poco, che poi è in realtà tantissimo.
Scrittura, regia, attori. Ed esce fuori una delle commedie più belle degli ultimi anni.

2 risposte al commento
Ultima risposta 19/09/2011 10.51.12
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Martofrog  @  18/09/2011 11:16:01
   7 / 10
Piacevole, divertente talvolta sopra le righe.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  18/09/2011 09:07:34
   7 / 10
Non era materiale da film: a teatro sicuramente avrebbe reso meglio. Tutti gli attori sono bravi ed infatti l'intero film si regge su di loro ed i dialoghi divertenti. Molto cinico e nichilista (l'unico coerente dall'inizio alla fine è l'avvocato senza scrupoli) mi ha lasciato perplesso nel finale "buonista" (considerata la vicenda giudiziaria di Polanski, l'ho trovata una specie di auto-assoluzione).

1 risposta al commento
Ultima risposta 23/09/2011 04.46.18
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Leonardo76  @  18/09/2011 00:47:59
   7 / 10
ok la trama non sarà originalissima (perbenismo di facciata) ma il film tiene per merito degli attori e di alcune trovate divertenti (il tormentone del telefonino su tutti). Da evitare se si odiano le commedie teatrali.

rapture  @  17/09/2011 15:10:47
   6½ / 10
Buona regia e interpretazioni ok, ma non mi racconta molto di nuovo, sviluppi non sorprendenti e abbastanza telefonati, si salva appunto per le inquadrature asfissianti e gli attori che si calano molto bene nelle parti.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  17/09/2011 02:50:55
   8 / 10
(Presenti spoiler)
Una commedia claustrofobica vivace e intelligente che sottende una sottile riflessione sul dislivello irrecuperabile fra infanzia e "adultità". La scelta degli ambienti lo sottolinea ulteriormente: nel parco gioco i due bambini si scontrano e infine si riappacificano, nella stanza borghesemente arredata madri e padri s'arruffano ma non giungono a soluzione. Il ritratto che Polanski inscena dei rapporti umani è spassoso ma sfiduciato. La solidarietà, maschile o femminile che sia, dura il tempo di una fuggevole empatia, la civiltà di modi si ferma alle intenzioni, l'educazione genitoriale è corriva oppure bigotta.
In uno spazio serrato di hitchcockiana e lumettiana memoria si susseguono vicende farsesche e sparate dialettiche talvolta davvero esilaranti (micidiale la battuta su Jane Fonda e il Ku Klux Klan). Attori brillanti, perfetti sia Reilly che Waltz, leggermente fuori controllo la Foster e la Winslet, ma comunque ammirevoli.

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  17/09/2011 00:56:04
   8 / 10
Straordinaria commedia della rabbia, rappresentata da una guerra soffocata fra le quattro mura domestiche. L'arma è la parola: una parola che distrugge e scarnifica l'essere umano, preda di una natura che lo rende carnefice di sè stesso.
Non esistono alleanze, ognuno combatte per nascondere le proprie debolezze e per prevalere sull'altro.

Come in un vortice, l'inizio collasserà nella fine e si risolverà con un nulla di fatto. Perché tanto l'uomo non imparerà mai nulla.

Attori brillanti, su tutti Waltz, diretti da un Polanski che sbircia dal buco della serratura.

simonssj  @  17/09/2011 00:30:46
   8½ / 10
un ragazzino picchia un altro. I genitori dell'aggredente vanno a casa di quelli dell'aggredito per accordarsi sui pagamenti e le responsabilità...quella che doveva essere una toccata e fuga diventa un film di 80 minuti gestito magnificamente dai 4 magnifici protagonisti, trasformandosi in un trattato sul buonismo, la falsità, la mediocrità (con coloro che vi si sono rassegnati, con coloro che ci stanno benissimo e coloro che tentano disperatamente di sfuggirne) in un climax di tensione e rabbia. Le telefonate dei de protagonisti maschili sono un capolavoro (così come l'espressività di Waltz), forse l'unica sopra le righe è la Winslet dopo qualche bicchierino di troppo.
Nel complesso un gioiellino

Mastermovies  @  16/09/2011 22:39:35
   8½ / 10
Un esemplare gioco al massacro di impianto teatrale, preciso come un orologio e dove il crescendo di rabbia e tensione è gestito in maniera perfetta.
Polanski gira giustamente senza eccessi lasciando che siano gli attori e i dialoghi ( brillanti ) a condurre il gioco.
I 4 protagonisti sono perfetti, tra cui spiccano una Foster che mette i brividi in certi momenti e un Waltz strepitoso ( ancor più quando risponde al telefono 200 volte ) ma anche gli altri sono bravissimi.
Il film ci mette un pò a decollare, ma alla fine và che è un piacere.
A mio parere il finale è forse la parte più debole, ma è comunque ineccepibile.
Caldamente consigliato a chi ama questo genere di film.

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