Trama del film Indiana jones e il regno del teschio di cristallo
Siamo nel 1957. Sia Indiana che i Sovietici sono alla ricerca di un oggetto potentissimo: uno dei 13 Teschi di Cristallo della leggenda Maya. I Sovietici rapiscono Marion Ravenwood e ricattano Indy, il quale tra le altre cose dovrà scontrarsi con un archeologo suo rivale e con l'agente russo Spaiko, spalleggiato fortunatamente dal figlio.
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ma il corpo dell'alieno col teschio di cristallo di roswell serviva solo a calamitare le monete? perche' lo abbandonano nelle tende nella giungla? perche' gli alieni che offrono la loro ricchezza (conoscienza) poi bruciano gli occhi della russa e si frullano le guardie? perche' vogliono CANCELLARE le loro tracce dietro di se recuperando i teschi e andando fuori dalle balle? studiero' un po'
Benvenuti a Mirabilandia in miniatura. Essì, là armeno sei attore e non spettatore dei vari giochetti de paura.. e se te voi vedè li marziani c'hanno pure l'Imax, c'hanno.
Bellissimo episodio, molto meglio dei primi due! Gli effetti speciali e la storia fanno la differenza: il mistero sulle civiltà precolombiane è sempre molto affascinante, e in questo caso avrà un risvolto del tutto sorprendente (vedi spoiler). Bravissimi gli attori, ottimo intrattenimento.
Sarà perchè sono crescita con il mito di Indiana...ma a me questo quarto capitolo è piaciuto un sacco!! Indina Jones al cinema è tutta un'altra storia..e per me che, causa i miei 19 anni, ho potuto godermi i primi tre solo in videocassetta, Indy sul grende schermo è stato magicooooo!! Ragazzi...con questo film sono tornata bimbaaaaa!!! E poi questo è l'unico film con gli alieni che non mi è sembrato una *******aaa!!
Gli anni sono passati per tutti, sia per Harrison Ford e amici che per Spielberg e Lucas; è inevitabile. Ma sotto lo strato di pelle vecchia batte ancora il cuore di Indy, tornato dopo anni in frusta e cappello. Spiritoso, avventuroso, emozionante, fa ancora breccia nel cuore dei suoi fan
Questo quarto è sicuramente degno di appartenere alla saga dell'archeologo più famoso di tutti i tempi.
"Indy is back". E, come hanno già detto in molti, sono pronto ad aspettare altri 19 anni per vedere il prossimo.
"Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo" (titolo tutto un programma) è un discreto film d'avventura per famiglie. Il problema è che, a conti fatti, se non ci fosse stato non sarebbe stato una gran perdita, soprattutto se preso in funzione dell'intera saga.
Le aspettative generali erano sicuramente più alte di quello che poi noi popolo pagante ci siamo trovati davanti (soprattutto dopo una campagna promozionale così imponente e ben fatta). Le mie lo erano leggermente, ma sono comunque uscito dalla sala diciamo soddisfatto.
Nulla di diverso per quanto riguarda la narrazione dei fatti, che procede allo stesso modo dei tre film precedenti, cioè è lineare, con riferimenti al passato ma che si può tranquillamente prevedere.
Indiana e il corrispettivo Ford non perdono un colpo, convincono e non fanno la figura dell'uomo anzianotto che vuole fare il giovane. La new entry Mutt, che in un eventuale sequel rivedremo indubbiamente, è un personaggio riuscito, ben piazzato, interpretato da un LaBeouf completamente in ruolo; insomma è una delle novità più positive del film. L'agente Spalko, camaleontica Cate Blanchett, è affascinante ed inquietante allo stesso tempo, ma più grazie a chi gli dà volto piuttosto che a chi gli ha dato carattere e spessore. Però lei e i suoi compari sovietici fanno un buon cattivo di turno. Marion (Karen Allen) e Mac (Ray Winstone) sembrano invece un po' trascurati. Nulla da dire sulle prove dei due attori, ma in quanto ai personaggi si poteva fare di più.
La pecca più grande del film sta nella troppa carne al fuoco, o meglio nell'esagerazione di alcune situazioni (le solite scene d'azione impossibili e francamente fastidiose, perché danno l'impressione di essere state messo solo per far spettacolo) e nell'inaspettata quanto inappropriata evoluzione di altre (tutti gli ultimi venti minuti, e mica è poco).
Ottimi invece le scenografie, il montaggio e i costumi. Buona la fotografia. Il più grande pregio del film rimane comunque la regia: è inutile, Spielberg ci sa dannatamente fare, e questo film sarebbe probabilmente un mezzo pasticcio senza la sua mano. L'inizio è magistrale, sei dentro al film in un batter d'occhio, si segue tutto d'un fiato. I venti minuti finali, nonostante deludano in quanto ad evoluzione della storia, non possono non essere spettacolari. Peccato per la CGI, a cui a quanto pare è impossibile resistere quando si hanno i soldi e le idee, a Hollywood. Ci è cascato Peter Jackon con il suo remake di King Kong qualche anno fa (ma "cascato", in quel caso, è relativo), così ci sono cascati Spielberg e Lucas.
In definitiva Indiana Jones è Indiana Jones. Non siamo ancora arrivati alla sua fine e se tanto mi dà tanto lo rivedremo, non smetterà comunque mai di affascinare, divertire e intrattenere.
Chi non è mai stato interessato al personaggio e/o al genere, può però tranquillamente stare a casa. I fan della saga invece non potranno perdersi questo episodio, ritengo sia meglio una mezza delusione che una curiosità inappagata.
Riapre il baracc... lunapark LucaSpielberg con la sua attrazione principale, il quarto cavaliere della prostatite, alias Indiana Jones. Ho trovato azzeccato il parallelo letto con Episode1, infatti la mano da videogame operazione nostalgia di Lucas si vede bene (purtroppo), con l'ovvia conseguenza di scaturirne un guazzabuglio ipertrofico e completamente privo dello spirito della prima trilogia. Si assiste svogliati e senza coinvolgimento emotivo ad un bourne o ad un cage qualsiasi, che saltabecca da una morte certa all'altra, senza ironia e per di più con il sacchetto del catetere. I cattivi non esistono, i segreti millenari vengono risolti in 10 secondi con danbrowniana facilità, senza permettere a chi guarda di partecipare, men che meno di appassionarsi (e lo sbadiglio è mortale per un film del genere). Allo spettatore piace essere un po' preso in giro e portato al limite della sospensione d'incredulità ma quando si sconfina spesso e volentieri nel ridicolo si rischia grosso, Spielberg forse lo sa, Lucas decisamente no. Sorvolando sulla trama che avrebbe lasciato perplesso anche Giacobbo, per quanto l'ambientazione anni '50 facilitava le cose, si passa attraverso quadri scorrelati come i livelli di un videogame fino ad un finale di completo delirio nonsense in cui il digitale appiattisce definitivamente tutto. Mi ha fatto piacere rivedere Karen Allen e devo dire che Ford regge bene per tutto il film ma il brivido, l'onestà e la passione de 'I predatori' sono lontani anni luce.
Al di là di ogni sovrastruttura da fan della saga, questo quarto capitolo di Indiana Jones va considerato per quel che è: un film vergognoso. Spielberg si traveste da Emmerich e sbatacchia il povero archeologo su e giù per l'america latina, tra crop circles, alieni, misteriose quanto inutili popolazioni di selvaggi ostili, astronavi e balle varie; tutte situazioni completamente campate per aria, decontestualizzate e fini a se stesse. Ma l'andazzo balza subito agli occhi sin dall'inizio, quando vediamo il prode Jones
sopravvivere ad un'esplosione atomica all'interno di un frigorifero.
Harrison Ford è sempre calato nel personaggio, ma predica nel deserto: il solitamente bravo Shia LaBeuf è ridicolo quando scimmiotta Marlon Brando e fa il duro, Karen Allen è messa là non si sa perchè ed è francamente patetica nei suoi siparietti sentimentali con Indiana Jones, John Hurt vecchio mentecatto fa tenerezza e perfino la Blanchett versione spia russa è poco credibile. Non c'è cosa peggiore di un prodotto ad uso e consumo dei fan, quando ne tradisce ogni minima aspettativa; in definitiva, dopo la prima apparizione dell'ombra di Indy che si mette il cappello, sottolineata dal'immortale tema musicale, il film perde completamente di interesse.
Un sei e mezzo dato più con il cuore che con la testa. Un sei e mezzo di rispetto per il personaggio ormai diventato leggenda, con il suo cappello, la sua frusta e la sua indistinguibile theme song. Un sei e mezzo in memoria dei vecchi tempi. I tempi in cui Indiana combatteva contro i nazisti, fuggiva da enormi massi rotolanti e regalava tanto divertimento, senza pretenziosi effetti speciali digitali. Ad essere obiettivi questo quarto capitolo del folle professore infatti si meriterebbe un 5, forse un sei stiracchiato se proprio si vuole essere di manica larga. Un inizio assai promettente. I primi 20 minuti bellissimi. I fan tirano un sospiro di sollievo. Si riesce a respirare l'atmosfera dei capitoli precedenti, con tanto di citazioni alle passate avventure e musichetta come sottofondo musicale che ti carica di adrenalina. Mistero, azione ai limiti del reale
con tanto di divertentissima esplosione atomica. Probabilmente era un frigorifero INDESIT...
s*****tate e evoluzioni pazzesche....insomma il classico connubio di azione e divertimento che ci si aspetta da un film sul professor Jones. Finiti quei 20 minuti i fan cambiano espressione (o almeno io la cambio). Il film è in caduta libera. La classica parabola del sasso lanciato in aria che prima compie un moto ascendente verso l'alto e poi, a causa della forza di gravità, ricade in basso. E' cosi che ho trovato questo quarto capitolo. Schizza veloce in alto all'inizio e poi inesorabilmente ricade in basso, schiantandosi al suolo. Troppa fantascienza...davvero troppa. Spielberg probabilmente ha voluto strafare. Troppa "Guerra dei mondi" e poco "Indiana". Le scene d'azione sono belle e altamente adrenaliniche, quella dell'inseguimento nella giungla è davvero divertente nulla da dire (per questo il mio mezzo punto in più, altrimenti mi sarei fermato a sei) ma l'atmosfera che si respira non è degna dei precedenti capitoli. Finale delundentissimo sopra ogni aspettativa, con tanto di orrendi luoghi comuni. Peccato, peccato davvero. Forse sono un fan che voleva troppo o forse dovrei accontentarmi perchè in fin dei conti poteva venirne fuori qualcosa di peggio. Fatto sta che non mi ha convinto per nulla e sono uscito dalla sala con poca voglia di ridere.
Non credo di potermi definire esattamente un fan di Indiana Jones, pur avendo visto e apprezzato tutti le sue precedenti avventure. Ora però siamo nel 2008 e io non son più un ragazzino (sigh);inoltre, in questo genere di film si è visto di tutto.
Quello a cui ho assistito è stato esattamente quello che mi aspettavo:una nostalgica trasposizione dei vecchi film di Indiana Jones anni '80(guerra fredda, battute da action movie, inseguimenti) con una massicia dose di digitale. Spielberg aggiunge nel pentolone misteri popolari come l'area 51,eldorado, gli egizi ed ecco il risultato.
Valutare questo film non è facile. Questo lavoro, se non ci fosse Indy, sarebbe completamente insufficente. Personalmente credo che riproporre un film con questa struttura oggigiorno dia inevitabilmente origine ad un blockbuster senza anima come gran parte della produzione holliwoodiana del genere. Son quasi sicuro che anche la vecchia trilogia, valutata con l'occhio di oggi, sarebbe proprio il genere di film che non andrei mai a vedere, anche se ne riconosco comunque il valore storico e affettivo.
Ford tiene comunque bene la scena nonostante la veneranda età, sicuramente non è lui il colpevole del fallito tentativo di questa pellicola. Indiana Jones nel 2008 è questo, prendere o lasciare.
Prima era toccato a John McLane, poi a John Rambo ed ora al povero Indiana! Infatti dopo il ritorno del pelatone in canotta e del vecchietto iperpompato, torna pure il professore con frusta e cappello! Mentre i primi due mi son divertito a guardarli di nuovo in azione, qui rimango deluso! L'atmosfera iniziale che si respira è quella dei primi tre capitoli (che non mi sono mai comunque piaciuti in modo particolare) ma poi con il passare dei minuti inizia a diventare molto triste, con un LaBeuf e Ford che cercano di rendersi simpatici nei loro siparietti insieme alla Allen! Anche questo capitolo, come Die Hard e Rambo, deve fare i conti con la nuova tecnologia digitale e gli effetti speciali, proponendoci sequenze di azione a volte spettacolari, a volte deludenti, che sembrano aiutare ultresessantenni in difficoltà! Una Cate Blanchet decisamente fuori ruolo e mal utilizzata, una trama che non ha nulla di avvincente e un finale agghiacciante (non credevo ai miei occhi - eppure 'incontri ravvicinati del terzo tipo' era un bel film)! Dunque, un film per ragazzini e per adulti che ancora si credono tali: ma Indy è sempre Indy e non mi sento di stroncarlo in toto!
Bruttissimo,improponibile,indifendibile,mediocre sotto ogni punto di vista,la distruzione di un mito. Difficile (almeno per il sottoscritto) immaginare un prodotto del genere:tutto scivola via in perfetta controtendenza con gli altri tre capitoli della saga...digitale sparato a mille e personaggi poco credibili completano l'opera. La componente fantastica e soprannaturale non funziona assolutamente,parecchie sequenze crollano nel ridicolo e il ricordo vola più di una volta ad altri blockbuster hollywoodiani modello "Il Mistero Dei Templari"...di Indiana Jones nessuna traccia. Harrison Ford da parte sua regge benissimo la schermo,ma la sceneggiatura di Koepp è quanto di meno brillante ogni fan si possa aspettare:poche le scene coinvolgenti,inutile il personaggio di Keren Allen,fuori ruolo il piccolo Shia LeBeouf,fumettistica,priva di spessore e caricaturale la Blanchett.Peccato davvero.
Quando sono entrato nel cinema non mi aspettavo un capolavoro come l'ultima crociata o i predatori dell'arca, tuttavia ero inconsciamente fiducioso...purtroppo tante cose non sono andate...il deus ex machina degli alieni, l'irrealismo di cadute colossali senza neanche un graffio, scene di lotta con la spada stile pirati dei caraibi, istantanee soluzioni di enigmi complicatissimi....è stato il classico film in cui tutti i buoni sopravvivono e tutti i cattivi muoiono con la solita vena moraleggiante con cui viene punita l'avidità...solo in alcune battute si rivede lo spirito di Indiana.."bella mossa tirar fuori il coltello...ad una sparatoria!" "ma lei è un professore?" qualche volta....il film è stato esattamente quello che temevo....tuttavia il solo vedere la figura mistica di Indiana Jones - Harrison Ford è stato sufficiente per farmi uscire dal cinema con il sorriso sulle labbra! Il personaggio di Indiana è così ben radicato nella mia mente e nella mia cultura cinefila che vederlo in azione a prescindere da quello che faccia e dalla bruttezza del film è sufficiente per farmi emozonare e continuare a sperare in un seguito. VIVA HARRISON FORD!!!!
E' da parecchio tempo che visito questo sito per farmi un'opinione dei film e devo dire che mi son sempre ritrovato nei commenti presenti, ieri sera però sono andato a vedere Indiana Jones e alla fine del film avevo la grande curiosità di scoprire che voto aveva dato la gente a questo film, aspettandomelo pesantemente sotto la sufficenza ...... sorpresa .... è addirittura sopra il sette, a questo punto ho sentito la necessità di iscrivermi a questo sito per sfogare tutta la mia frustazione.
Questo film di Indiana Jones ha veramente solo Ford il cappello e la frusta ... perchè per tutto il resto NON E' INDIANA JONES : - situazioni a dir poco ridicole che si potrebbero risparmiare - non sono presenti indovinelli o trabocchetti che erano il cuore dei film precedenti - ..... e che dire della trama .... ASSURDA ( non dico che nn ci sia o sia fatta male ... solo che non è da Indiana Jones ) sarebbe come fare un film horror con protagonista HULC .... che cxxxo ne vien fuori !!!!!!!
Devo dire che il mio voto sarebbe potuto essere anche 8... se invece di essere Indiana Jones.... sarebbe stata la PARODIA di Indiana Jones.... perchè indubbiamente fa ridere, ci sono un sacco di situazioni comiche, e molte scene ricordano molto i vari scary movie. .... al limite dell'assurdo.
Ho espresso un mio parere personale che però discorda con la linea generale... vorrei dare un consiglio a chi ancora deve andare a vedere questo film : se vi basta ford il cappello e la frusta come garanzia .... che poi sia ambientato sulle astronavi di star wars , o nella giungla di rambo ..... andatelo a vedere, se invece volete rivivere i vecchi Indiana Jones evitate la visione.
Mi sapete dire che bisogno c'era di mettere l'esplosione nucleare... mi sembra giusto che un uomo dentro un frigo si sia salvato... poveretti quelli di hiroshima ( nn so come si scrive ) nn ci abbiano pensato, mi sembra anche giusto che un uomo che è sopravvissuto a un'esplosione nucleare nn possa morire cadendo da delle cascate ... e poi ci sono una serie di scene al limite dell'assurdo : vedi quella delle liane... l'ex moglie di indie che gentra il tronco ( sapendo in precedenza che l'effetto sarebbe stato quello ) ... e per finire l'apoteosi della schifezza si conclude con il disco volante... perfettamente in linea con i vecchi indaina jones.. fatti di freccie e trabocchetti. Basta che mi son sfogato.
Nostalgia. "La vita per un certo periodo ti dà, e poi all'improvviso ti toglie". E così, la vita, il cinema, ci ha definitivamente tolto Indiana Jones. Che non avrebbe senso senza più il volto e la figura di Harrison Ford.
Si può muovere mille critiche a questo ultimo e definitivo capitolo delle avventure del celebre archeologo: ma non si può certo muovere alcune critica a Spielberg e Lucas nell'aver voluto umanizzare un mito, rendendolo forse leggenda. Al contrario di chi invece non ha il coraggio di volerlo fare con i vari 007 & company. Anche se Bond non è collocato in un periodo temporale preciso, mentre Indy sì.
E' passato un ventennio dall'ultima avventura del professor Jones ( "L'ultima crociata" era ambientato nel 1938, il primo capitolo, ovvero "I predatori dell'arca perduta" nel 1936 ed "il tempio maledetto", sebbene girato tre anni più tardi rispetto ai predatori venne ambientato nel 1935, un anno prima). Ora siamo nel 1957, in piena guerra fredda e pieno rockn'roll (e l'inizio è proprio da American Graffiti). Henry Jones Junior II, al secolo Indiana Jones, è oramai vicino ai 60 anni, li porta egregiamente, ma sono lontani i tempi in cui, mentre faceva lezione all'università, le ragazze lo guardavano in modo estasiato: (I spoiler), e visibilmente il nostro eroe comincia a capire che è giunto il momento di tirare i remi in barca. Ma tra una canzone di Elvis Presley e una manifestazione anti sovietica troverà il tempo di rimpugnare frusta e cappello, affiancarsi al "marlobrandiano" Matt e rifuffarsi in una nuova mirabolante avventura.
Da qui si possono muovere tante critiche ed a mio giudizio più, meriti al film: che tra una strizzatina d'occhio agli anni 30 andati e la fantascienza B-movie anni '50 ci porta al mirabolante e fantasioso finale.
Ma Indy non è 007, non è più tempo di Jones-girls: II spoiler
I spoiler papà Henry I e l'amico Marcus se ne sono andati
II spoiler: ritroverà Marion Ravenwood, il suo amore di sempre, il primo che abbiamo incontrato ai tempi del comunque inarrivabile "I predatori dell'arca perduta". Anche lei invecchiata, non certo più femme fatale. E così doveva essere: la sposerà, come i fan più puri avevano sempre sognato. Ma non è detto che cederà il testimone a Matt, che si scoprirà essere il figlio legittimo della coppia. I tre si allontanano all'orizzonte e a noi rimane solo tanta tanta nostalgia.
Mi dispiace ma io stronco. Uscendo dalla sala, parlando col mio gruppo, ero indeciso se collocarlo poco più in alto del "Tempio Maledetto" (film che personalmente non sono mai riuscito ad apprezzare) o poco più in basso. Ripensandoci, questo Teschio di Cristallo è riuscito a farmi rivalutare la qualità del 2o episodio di Indy, e non è impresa da poco...rispetto agli altri 2, scompare senza pietà e si autodistrugge come ic cattivissimo Belloq alla fine de "I predatori dell'arca perduta" (personaggio che cito non a caso, vedrete poi). Posto che non ho nulla contro i film d'azione esagerati, anche se qui di esagerazioni se ne vedono fin troppe, non posso che scagliarmi contro quella che definirei una sceneggiatura che scimmiotta la serie dei Templari di Cage (la struttura della trama di questo film e "il mistero delle pagine perdute, appartenente all'altra saga, è molto simili, fateci caso), la quale scimmiotta a sua volta la saga originaria di Indy, creando come potete immaginare un film che si prende praticamente in giro da solo, tant'è che se avesse preso la direzione della parodia ne avrebbe sicuramente giovato: il figlio è poco più che una macchietta, 0 emozioni, impalpabile, e mi dispiace perchè ritengo che Shia abbia AMPI margini di miglioramento, anche sullo stesso stile avventuroso. Il "ritorno" di Karen Allen non è così terribile, ma non lascia comunque il segno. I nemici sono i peggiori: Winstone è inutile, fuori tema, fuori fase, confuso, non sai se odiarlo, compatirlo o semplicemente chiederti che cosa stia cercando di fare; la Blanchett, alla fin fine, si salva, ma da vita ad un personaggio completamente pazzo che dista anni luce dai cattivi "raffinati ed odiosi" della saga originaria di Indy, Belloq e la Dott. Elsa su tutti, antagonisti carismatici e problematici che non si limitavano a dare ordini a caso alla loro squadra di cattivoni rin********ti. Ma Harrison è la vera delusione: monoespressivo, lento, parodia di se stesso, non lascia trasparire un'emozione e ti viene da chiederti dove sia finito l'avventuriero che ci fece innamorare dei film d'azione qualche decennio fa. La storia fa acqua da tutte le parti, ma tant'è, nel nulla che ci è stato proposto non è neanche il difetto peggiore. Qualche scena memorabile naturalmente c'è (esplosione nucleare, formiche...), ma il miglior motore grafico del mondo con me non raggiungerà mai la sufficienza se non è supportato dalla sostanza. A questo punto è d'obbligo il 5o film: fare peggio è molto dura. E non ditemi che Spielberg ha diretto questa...cosa, perchè non-ci-cre-do: abbiamo cominciato a firmare i lavori degli altri, eh, Steven? Ovviamente è una provocazione (ma fino ad un certo punto)
premessa: "Guerre stellari" e "I predatori" sono stati i film che hanno segnato di più la mia vita da spettatore. Ricordo come se fosse oggi il senso di genuina meraviglia ed emozione provato vedendoli. Purtroppo, questo IJ4 sta alla trilogia originale come "la minaccia fantasma" stava a quella di Star wars. Purtroppo Lucas si è ormai convinto di avere un senso dell'umorismo irresisitibile e riempie il film di slapstick e stupidate infantili. il film in un certo senso è più sul registro de "L'ultima crociata", esaperandolo, che non de "i perdatori" o "tempio". L'inzio è promettente, anzi sembra davvero ritrovare per un po' lo spirito degli originali. Poi via via si perde tra situazioni imperdonabili (una fra tutte: la tarzanata di Shia) ed un incremento di effetti digitali spesso sorprendentemente 'fake' per una compagnia di solito perfetta come la ILM. Anche la fotografia di Kaminski sembra spesso "inopportuna" per questo film. Così come credo che ci siano persone propense ad esser generose nel giudizio perchè è indiana Jones, io invece, al contrario, mi sento particolarmente severo proprio perchè da indiana jones mi aspetto ben altro, e non una brucewillissata....
ieri sera anche io e la mia tipa a mezzanotte siamo andati a vedere il nuovo indiana. che dire? il film e' girato benissimo, e poi sembra che non sia quasi passato un istante dall'ultimo indy [ "last crusade" - 1989 ]. un Harrison Ford che ha la sua eta', ma nonstante questo e' sempre inossidabile. poi che dire della regia? basta il nome di Spielberg per avere una garanzia. ;) Shia LeBeouf che a me stava un po qui, ha dato la sua parte in qsto film e quindi l'ho rivalutato abbastanza. Poi ovviamente, last but not least, abbiamo una Kate Blanchett che si cala perfettamente nel ruolo di Irina Sparko con quella vena di despotismo e smania di potere estremizzati fino alla nevrosi.
e poi una cosa che mi ha fatto strippare, sono stati i dettagli
gli effetti sonori delle s*****tate sono sempre quelli di un tempo, il modo di viaggiare in aereo con la mappa in background che scorrre con la rotta che viene tracciata in rosso e l'areo sopra che va e' sempre lei. un sacco di chicce per una regia molto acuta.
sul fatto che poi ci siano alcune sbrodolate di tamarraggine americana e' vero, ma appunto, come diceva l'utente sopra d me, se vai a vedere Indiana Johnes e' proprio x' ti vuoi svagare e quindi ci sta porprio tutto dentro.
detto qsto, il film a mio avviso si merita un bel 9. le motivazioni di un voto cosi' alto sono il fatto che indiana e' un cult e che nonostante siano passati 10 anni il taglio stilistico e narrativo sono rimasti qualitativamente invariati. poi ovviamente anche gli attori fanno la loro parte dando un contributo direi eccelente.
se siete appassionati del genere o anche solo se vi ci approcciate, vi consiglio di vederlo.
Nell'inseguimento iniziale all'interno dell'hangar Indy con il furgone appena sottratto ai russi nella concitazione della fuga, Indiana urta tutte le casse che gli si parano davanti tra cui una che viene rotta solo fino a rivelarne il contenuto allo spettatore e contiene l'arca [ "the lost ark" - 1981 ], grande citazione.
Il film è girato con una tecnologia digitale nuova e la definizione è spettacolare! Divertente, Pieno di azione.... insomma da vedere!
So già che un sacco di gente dirà che è pieno di Americanate impossibili..... Ma signori.... questo è cinema.... deve essere pura forma di intrattenimento e sicuramente se volete passare due ore di svago e divertimento con questo film non resterete delusi!