ATTENZIONE: QUESTO ARTICOLO CONTIENE PESANTI SPOILER
Esiste un luogo dove sembra che i personaggi più inutili e insopportabili di uno show siano destinati a terminare il loro breve e fastidioso ciclo vitale televisivo. Sono giunto a questa conclusione dopo aver visto l’ultima puntata andata in onda in America di "The Walking Dead", di cui parlerò a breve.
Questo luogo permette a personaggi altrimenti dimenticabili e in certi casi persino risibili, di rimanere altresì a lungo nella memoria del telespettatore. Uomini e donne ai quali abbiamo augurato la morte per puntate o per intere stagioni, si mettono in fila e staccano un biglietto che regala loro un viaggio verso una gloria inaspettata e un posto esclusivo nei nostri ricordi.
Sono passati pochi giorni dall’evento che ha sbocciato in me questa ipotesi/cazzata e quindi non ho avuto modo di ragionarci sopra più di tanto né di capire se effettivamente c’è qualcosa di vero in questo pensiero o se si tratta solo di coincidenze.
Mi vengono in mente, immediatamente, Nikki e Paulo in "Lost". Essi furono i personaggi più inutili dell’intera serie (che poi, più tardi, rivelò anche la futilità dell’80% della sua sceneggiatura, ma questo è un altro discorso); furono uno sbaglio talmente clamoroso che la loro uscita di scena fu incitata a gran voce sui forum di tutto il mondo e gli autori ottennero il perdono ponendo fine alla loro parte con una morte piuttosto orribile: sepolti vivi. L’ultima immagine che testimonia la loro esistenza, raffigura Nikki, paralizzata in uno stato di morte apparente, che spalanca gli occhi prima di ricevere l’ultima palata di terra che cancella per sempre la sua presenza nella serie.
Dopo aver desiderato la loro dipartita per 14 puntate, la sequenza con cui vengono congedati risulta in classifica tra i momenti più belli di "Lost". Sempre all’interno di "Lost", troviamo altri esempi eclatanti: basti citare Ana Lucia e Libby, ricordate solo per la loro morte, tra le più scioccanti e inaspettate, e l'hobbit Charlie, personaggio controverso e piuttosto odiato, che trascorre tre stagioni a suonare una chitarra e a fare
piripiri sulla pappagorgia di un neonato, e saluta infine il pubblico con una delle scene più memorabili e commoventi della fiction.
Andando un po’ indietro con gli anni, seguendo sempre la scia di questa inutile elucubrazione, mi viene in mente un’altra uscita di scena stupefacente riservata anche qui a un personaggio talmente improbabile e grottesco, da risultare, forse volutamente, surreale: sto parlando di Maddy Palmer, la cuginetta di Laura Palmer in "Twin Peaks". Del bellissimo sceneggiato di Lynch, questo fu un personaggio non particolarmente riuscito e amato; diventata l’icona del serial senza averne mai preso parte, Sheril Lee pretende che le venga assegnato un ruolo e all’inizio della seconda stagione compare dunque dal nulla la goffa cuginetta di Laura, identica a lei ma bruna e con gli occhiali. Per una manciata di puntate, Maddy non fa altro che ammorbarci diventando il terzo incomodo tra James e Lana in sequenze inutili, pallose e stucchevoli, senza che nessuno, oltretutto, si chieda perché la cugina sembri la gemella di Laura e non la cugina. Finché ecco che gli sceneggiatori le staccano il biglietto e spediscono anche lei in quel luogo magico, riservato a pochi e fortunati eletti, attraverso una scena di omicidio brutale, disturbante e allucinata, di quelle che diventano incubi che ti risvegliano nel cuore della notte. Maddy viene assassinata da Leland/Bob, nella famosa e attesissima sequenza in cui finalmente scopriamo la vera identità dell’omicida, un momento cruciale e straordinario.
Bene. Ora veniamo al vero motivo per cui ho scritto questo blog, dato che ho dovuto giocoforza inventarmi qualcosa per non incentrare l’articolo su "The Walking Dead", di cui si era già parlato pochi giorni fa. Nella quarta puntata di questo interessante telefilm, andata in onda in America il 4 novembre, fa le valige Lori Grimes. Chi segue la serie, saprà che il destino di questo personaggio è stato quello di essere odiato fin dalla primissima sequenza, prima ancora di entrare in azione, durante un dialogo tra Rick e Shane in cui capiamo subito che trattasi di lagnosa rompicoglioni quale poi si rivelerà per tutta la durata della sua permanenza. Si, chi segue la serie saprà certamente che il suo personaggio era insopportabile, e utile ai fini della trama solo per essere stata la responsabile della fallimentare digressione che ha fagocitato quasi interamente la seconda stagione: l’inconcludente triangolo amoroso tra Rick, Shane e lei stessa. Abilissima nell’assumere comportamenti sempre contrastanti con il comune buon senso, dice la cosa sbagliata nel momento sbagliato ogni volta che apre bocca, diventando di fatto l’obiettivo lampeggiante dell’odio feroce di qualunque telespettatore.
E finalmente ce l’hanno fatta fuori. Lori è incinta e sta sfuggendo a un’orda di non morti insieme al figlio undicenne e a Maggie, all’interno di una prigione. Non c’è via d’uscita e Lori sta ormai per partorire. Ma ovviamente, essendo lei un personaggio inutile, qualcosa deve andare storto. Non c’è sufficiente dilatazione, quindi se il bambino deve nascere, bisogna fare un cesareo. Che in una situazione di emergenza come quella, significa prendere un coltello e aprire. Ed è a questo punto che il telespettatore inizia a pensare: no, figuriamoci. Troppo bello per essere vero. Adesso ci sarà la solita sequenza in cui lei spinge (push!!!) e il bambino salta fuori piagnucolando mentre gli zombie tutt’intorno improvvisamente se ne fregano di loro. E invece no. Assistiamo ad una delle scene più cruente e spietate che a memoria io ricordi in una serie televisiva. Maggie afferra il coltello e, piangendo, squarta l’addome di Lori. La regia non si risparmia e ci mostra il ventre dell’odiata Lori che si apre. Le carni che si separano. Non ancora soddisfatti, ci regalano anche un primo piano di lei che strepita come un maiale sgozzato e che urla in preda agli atroci dolori e alle indicibili sofferenze, per poi mostrarci le mani di Maggie che scavano nelle budella macellate e strappano il feto dall‘utero.
Questa sequenza è il giro di boa definitivo di una serie che si stava appisolando, promettente ma svogliata. Le grida di Lori e la sua morte scioccante proiettano "The Walking Dead" ad un livello superiore e scardinano ulteriori limiti riguardo a fin dove si può osare in una serie televisiva. A mio parere una delle scene più forti e impressionanti mai viste in tv, e non tanto per ciò che mostra, quanto per le sensazioni di orrore che suscita, quell’orrore che ci riguarda da vicino e che ha a che fare con il nostro corpo e i nostri sentimenti più viscerali (una scena di parto così io non l’ho mai vista).
Ed in questa sequenza, io ho capito che un destino comune deve per forza legare questi personaggi inutili. Che sia voluto o meno, che faccia parte o no di una regola di sceneggiatura non scritta, essi sono destinati, nonostante tutto, ad essere ricordati per sempre e ad essere spesso addirittura protagonisti di momenti chiave.
Le mie conoscenze di show televisivi, tuttavia, non sono vastissime e oltretutto la mia memoria non è più quella di una volta e non ho più voglia di pensare, quindi se conoscete altri casi fatemelo sapere e contribuite a sostenere questa teoria, inutile anch’essa quanto i personaggi di cui parla.