Ha qualcosa di femminile il fascino di Joseph Gordon-Levitt, un fascino sottile, pieno di sfumature, lontano dagli stereotipi cinematografici degli uomini con i bicipidi gonfi e gli addominali scolpiti.
Sicuramente ha qualcosa di femminile il Tom di "(500) GIORNI INSIEME", l'architetto mancato che disegna bigliettini d'auguri e si innamora, ricambiato a modo suo, di Summer, la giovane collega d'ufficio che non ha nessuna voglia di mettere su famiglia insieme a lui.
Considerato da molti critici l'erede cinematografico di ROBERT DE NIRO, Joseph Gordon-Levitt con i suoi tratti somatici orientaleggianti e il suo charme schivo e delicato, fisicamente si avvicina più al fascino tormentato di KEANU REEVES che a quello mediterraneo di De Niro.
Dotato di una bellezza particolare, assolutamente non convenzionale, ciò che immediatamente colpiscono del suo aspetto fisico sono i capelli, nerissimi, perennemente e accuratamente scarmigliati o pettinati all'indietro e le fossette sulle guance che, quando sorride, comunicano simpatia ma anche imbarazzo e insicurezza.
Ma quando te lo trovi davanti, sul grande schermo, ciò che risultano fondamentali sono gli occhi e la bocca: piccoli, quasi due fessure, persi in due orbite grandi e sovrastati da sopracciglie folte e ben delineate, gli occhi; bellissima, triste, perfettamente disegnata con gli angoli rivolti all'insù, che fanno intuire lo stato del suo umore (apparentemente e perennemente turbato), la bocca.
Sono stati proprio questi due elementi, gli occhi e la bocca, a risultare fondamentali all'inizio della sua carriera.
Nel serial tv "Una famiglia del terzo tipo", girato quando ancora era un ragazzino, la bocca, con i suoi risolini e smorfiette, risultò la carta vincente in tutti i 133 episodi in cui si impose come simpatico protagonista; mentre il suo sorriso luminoso, che sfoggiava nello spot di uno snack, lo fece entrare dritto nel cuore delle teen-ager americane.
Terzogenito di due attivisti politici, Joseph è nato a Los Angeles il 17 febbraio del 1981; suo padre, Dennis Levitt è stato redattore per la stazione radio KFPFK, di orientamento politico progressista, mentre sua madre, Jane Gordon (figlia del regista Michael Gordon) è stata candidata in California alle elezioni per il Congresso durante gli anni '70, per il "Peace and Freedom Party", di ispirazione socialista.
Fu in occasione di una delle tante manifestazioni elettorali che Jane incontrò il suo futuro marito, impegnato a realizzare un servizio radiofonico per la emittente presso la quale lavorava.
La prima esperienza artistica del giovane attore losangeliano, che vanta radici ebraiche tra i suoi antenati, avviene all'età di sei anni, nella recita scolastica "Il mago di Oz", in cui interpretava il ruolo dello spaventapasseri.
Successivamente tenta per un breve periodo la strada della musica, che abbandona molto presto perché l'agente che i genitori gli avevano affiancato gli procura alcuni contratti per diversi spot che pubblicizzavano merendine, patatine, burro di arachidi e altri prodotti del genere.
Sul finire degli anni '80 l'aspirante attore bambino compare in numerosi film tv, tra cui: due episodi del serial "Casa Keaton", nel western "Stranger on my Land", nel serial "La signora in giallo" e nel remake della serie tv "Dark Shadow", del 1991.
Nel 1992 debutta nel cinema con una breve particina nella commedia "BEETHOVEN", che non è la biografia del celebre compositore tedesco, ma una commedia il cui protagonista è un cane San Bernardo chiamato come il musicista di Bonn.
Lo stesso anno ROBERT REDFORD lo sceglie per interpretare l'adolescenza di Norman (da adulto avrà il volto di Craig Sheffer), il maggiore dei due figli del reverendo McLean, nel suggestivo "NEL MEZZO SCORRE IL FIUME".
Diventato molto popolare tra gli adolescenti americani, nel 1993, all'età di dodici anni, viene scritturato per interpretare in tv il ruolo di Gregory Kingsley, nel film "Gregory K.", il ragazzino che ottenne legalmente di separarsi dalla propria madre, che lo aveva abbandonato e che ora lo reclama, e scelse di vivere con la famiglia che lo aveva adottato.
Nel 1994 in "MARITO A SORPRESA" di Leonard Nimoy, il dottor Spock di Star Treck, è Ezekiel, l'adolescente hutterita costretto dal suo credo religioso a sposare la vedova del fratello.
Dopo "GLI SCORPIONI" e "Angels", una pellicola della Disney, nel 1996 Joseph Gordon-Levitt veste i panni del figlio di Demi Moore nel legal-thriller "IL GIURATO"; poi viene scritturato per il ruolo di Tommy Solomon, nel serial tv "Una famiglia del terzo tipo", che si protrarrà per ben 133 episodi in cinque stagioni, dal 1999 al 2001, quando Joseph chiederà lo scioglimento del contratto per potersi iscrivere alla Columbia University.
Mentre gira il serial televisivo, al cinema è Jimmy, una delle prime vittime del terrificante Michael Mayers, nell'horror "HALLOWEEN - 20 ANNI DOPO".
L'anno dopo (1999) è protagonista di una brillante performance nella commedia adolescenziale, "10 COSE CHE ODIO DI TE", ispirata alla "Bisbetica domata" di Shakespeare.
In seguito al successo personale conseguito con la pellicola di Cameron James, la rivista Teen People lo inserisce tra le "21 Hottest Stars Under 21"; e viene ingaggiato da David Trainer come guest star nell'episodio "Eric's Buddy" della serie "That '70s Show", come compagno di scuola gay di Eric Forman, il protagonista.
Nel 2000 è chiamato da Alfonso Arau per ricoprire il ruolo di Flaco nel suo film "HO SOLO FATTO A PEZZI MIA MOGLIE", in cui Woody Allen uccide la moglie fedifraga e la taglia a pezzi per trasportarla in Messico, ma durante il viaggio perde un arto che diventa una reliquia per gli abitanti del paese in cui viene rinvenuto.
Lo stesso anno interpreta "FOREVER LULU - VITE NASCOSTE" di John Kaye e un episodio del serial "Oltre ogni limite".
L'anno successivo lo ritroviamo nel durissimo "Manic", di Jordan Melamed, che in italiano viene tradotto nel più banale "RAGAZZI DIFFICILI", ambientato in un riformatorio minorile, in cui interpreta, con realismo impressionante, uno degli internati con problemi psichici.
Si arriva così al 2001 quando decide di lasciare la serie "Una famiglia del terzo tipo" per frequentare l'università e soddisfare la sua vecchia passione di studiare storia e letteratura francese, studi che però interrompe dopo due anni, per potersi dedicare pienamente alla recitazione, ma che gli lasciano un fortissimo interesse per tutto ciò che sa di Francia.
Il ritorno al cinema costituisce una svolta importantissima per la sua carriera: avviene nel 2004, quando il regista di culto, Gregg Araki, esponente di spicco della controcultura americana, lo scrittura per il ruolo, delicato e disturbante, di Neil, l'adolescente che ha subito violenza sessuale dal suo allenatore di basket, nello sconvolgente "MYSTERIOUS SKIN". Il film di Araki affronta con coraggio e determinazione il tema difficile e scabroso della pedofilia e della prostituzione minorile e fa di Gordon-Levitt, che costruisce con intensità il suo personaggio di giovane prostituto, l'astro nascente del circuito del cinema indy americano.
Un'altra prova delle sue capacità recitative la offre nel successivo, del 2005, "BRICK - DOSE MORTALE", di Rian Jonson, ambientato in una scuola superiore, in cui si ritrova coinvolto in un giro di droga mentre indaga su un caso di omicidio.
Il film ottenne una serie di recensioni molto positive e a Gordon-Levitt venne riconosciuta la capacità di aver saputo interpretare il suo personaggio in modo "meravigliosamente fedele allo stile del film", mentre lui stesso venne definito "sexy nel modo più ambiguo".
Sempre nel 2005 ritroviamo ancora Joseph Gordon-Levitt in "HAVOC - FUORI CONTROLLO", di Barbara Kopple, un film, ricordato principalmente perché "spoglia" Anne Hathaway, su di un gruppo di ragazze della Los Angeles bene che rimangono affascinate dal mondo dei bassifondi e dallo stile di vita di una banda di trafficanti di droga latino- americani capitanati da Freddy Rodriguez.
Lo stesso anno gira anche "SHADOWBOXER", un bel thriller diretto da Lee Daniels, con Hellen Mirren e Cuba Gooding Jr, killer professionisti e amanti imperfetti nonostante la differenza d'età e il colore della pelle.
Nel 2007 il giovane attore, che nel frattempo è diventato adulto, è protagonista, accanto a MATTHEW GOODE di "SGUARDO NEL VUOTO", un thriller appassionante e indipendente di Scott Frank, in cui interpreta Chris Patt, un giovane studente che un incidente automobilistico ha reso sofferente di vuoti di memoria e narcolessia. Costretto a fare il factotum in una banca, un vecchio compagno di scuola, approfittando della sua condizione, lo coinvolge nella rapina alla stessa banca presso cui lavora.
Anche per questa pellicola le recensioni hanno messo in evidenza la notevole performance di Gordon-Levitt che viene definita "sorprendentemente formidabile" e "minimalista", mentre il suo ruolo "funziona perché impersona, più che recitare, la vita interiore di un personaggio"; mentre altri hanno suggerito che il suo modo di recitare "farà di lui un attore di tendenza".
Il 2008 per Gordon-Levitt è un anno molto intenso dal punto di vista della sua carriera professionale con quattro film all'attivo: comincia con "STOP LOSS", un film basato sulla storia vera del sergente Brandon Peirce, il primo disertore della guerra in Iraq, il quale tornato in patria viene accolto come un eroe dai suoi concittadini. Ma una volta a casa, scopre di essere stato imbrogliato dalle autorità sui motivi della guerra e quando verrà richiamato alla leva si rifiuterà di partire e tenterà la fuga.
Il secondo film girato nel 2008 è stato "MIRACOLO A SANT'ANNA". La seconda guerra mondiale vista con gli occhi di Spike Lee, che rievoca con alcuni elementi di fantasia l'episodio dell'eccidio nazista a Sant'Anna di Stazzema.
Il terzo film è stato "THE BROTHERS BLOOM", in cui sostiene un piccolo ruolo non accreditato.
Anche il 2009 non è da meno riguardo agli impegni artistici del giovane attore, che appare infatti in ben sei film:
"KILLSHOT", diretto da John Madden e tratto dal racconto omonimo di Elmore Leonard, in cui interpreta un giovane psicopatico apprendista criminale;
"BIG BREAKS", un corto diretto dal David Krumholtz di Numbe3rs;
"UNCERTAINTY", di McGehee e Siegel su una giovane coppia che si ritrova la vita sconvolta dal lancio di una monetina;
"WOMEN IN TROUBLE", diretto da Sebastian Gutierrez su una giornata qualsiasi nella vita di 10 donne newyorkesi che hanno in comune il fatto di essere tutte in grossi guai;
"(500) GIORNI INSIEME", appena uscito diventa subito un cult tra gli amanti del genere commedia sentimentale.
Nel film di Marc Webb, Joseph è un disegnatore di cartoline d'auguri in perenne ricerca del grande amore, che si innamora della collega d'ufficio appena assunta. Solo che la ragazza, capovolgendo tutti i canoni stereotipati del caso, pur ricambiando il sentimento, non ha nessuna intenzione di accasarsi definitivamente.
L'ultimo film girato nel 2009 è stato "G.I. JOE - LA NASCITA DEI COBRA", trasposizione cinematografica e in live action dei celebri giocattoli della Hasbro, in cui una task force internazionale antiterrorismo con sede a New York combatte contro un'organizzazione internazionale nota come COBRA, il cui membro più pericoloso è proprio Joseph Gordon-Levitt.
Schivo e riservato con la stampa, si sa molto poco della vita privata di Joseph Gordon-Levitt.
È risaputo che ama la politica ed è un estimatore del Presidente Obama, di cui ha seguito la campagna elettorale ed ha messo in rete un corto "Politics is Bullshit", in cui dà la parola ad un sentire comune diffuso tra i ragazzi della sua età, relativamente alla mancanza di motivazioni personali ad impegnarsi politicamente, almeno fino alla candidatura di Obama per le presidenziali.
Al Sundance del 2009, dove è stato presentato "(500) GIORNI INSIEME", oltre a rispondere alle domande del pubblico con addosso la T Shirt arancione che indossa nel film, Joseph ha presentato il suo debutto dietro la macchina da presa, "Sparks", un film tratto da un racconto di Elmore Leonard.
È risaputo ancora che l'attore ama suonare la chitarra e cantare, leggere libri di fantascienza e praticare la ginnastica.
Tra gli attori americani ammira Gena Rowlands e Warren Oates e tra i suoi film preferiti troviamo "F come falso-Verità e menzogna" di Orson Wells e "Dumbo, l'elefante volante", un classico disneyano.
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Biografia a cura di luisa75 - ultimo aggiornamento 12/03/2012 17.22.00
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