Impegnato ed anticonformista, da sempre icona della bellezza virile, ma anche esempio di una recitazione sommessa, sottile, quasi intimistica, che in alcuni momenti sa virare verso l'autoironia o sul nostalgico; ma sempre coerente con i suoi ideali, che sono da sempre, quelli di un uomo che ha preferito la solitudine ai clamori dello show-business hollywoodiano, di un uomo che ha saputo conciliare impegno sociale e difesa delle libertà e dei valori più genuini della società americana, con l'aspirazione di poter lavorare libero dai condizionamenti e dalle pressioni economiche che accompagnano le normali produzioni commerciali.
Questo è Robert Redford, un uomo più che un divo, che ha costruito la sua carriera in modo 'inverso' rispetto al classico iter hollywoodiano, ma che, nonostante tutto, è diventato uno degli attori più famoso di tutti i tempi.
Dalla California, dove è nato nel 1937, ai Canyon del remoto Utah, dove ha concretizzato il suo sogno culturale e politico, fondando il 'Sundance Institute', un centro per la ricerca cinematografica e la valorizzazione del cinema indipendente; nonchè il Sundance Film Festival, vetrina del cinema indipendente americano.
Figlio di Charles Robert Sr., contabile impiegato alla Standard Oil, e di Martha Redford, morta nel 1955, Charles Robert Jr. fin da giovane dimostra un carattere irrequieto e anticonvenzionale.
E' piuttosto incostante nello studio, e riesce ad entrare all'Università del Colorado più per meriti sportivi, che di studio.
Ottimo giocatore di baseball, perse ben presto la passione per lo sport, fino al punto di arrivare alle partite fuori forma, ed una volta persino ubriaco, facendo perdere alla sua squadra il torneo al quale partecipava, finendo così, per essere cacciato fuori squadra e fuori dall'Università.
Deciso a tutti i costi a realizzare il suo sogno di diventare scenografo e pittore, per un anno si dedica a questa seconda attività, e dopo un periodo di duro lavora a Los Angeles, con i soldi accumulati, intraprende un viaggio in Europa, per frequentare una scuola d'arte a Parigi.
In realtà la sua irrequietezza lo porta a vagare da un posto all'altro, spostandosi spesso in autostop, rimediando un pasto di tanto in tanto e dormendo negli ostelli per la gioventù. Alla fine arriva a Firenze dove lavora nello studio di un pittore.
Le sue doti in questa arte non emergono, e quando capisce di essere arrivato alla fine di questa esperienza, decide di tornare a Los Angeles.
Il 12 settembre del 1958, all'età di 21 anni, si sposa con Lola Jean Van Wagenon, conosciuta dopo il ritorno in patria. Il matrimonio durerà 27 anni, avranno 4 figli, e si concluderà con il divorzio nel 1985.
Su incoraggiamento della moglie, si trasferisca a New York per studiare pittura al Pratt Institute, ma in realtà finisce per frequentare un corso di recitazione all'American Academy of Dramatic Arts, ed è proprio un suo insegnante che un giorno gli procura un piccolo ruolo in una produzione di Tall Story a Broadway.
Il debutto nel cinema arriva nel 1962, dopo aver fatto varie esperienze in serial televisivi, come "Alfred Hitchcock presenta...", e "Ai confini della realta'".
Alla pellicola d'esordio "CACCIA DI GUERRA", fa seguito, nel '66, il drammatico "LA CACCIA", di Artur Penn, in cui, a fianco di MARLON BRANDO e Jane Fonda, e coerentemente alle sue idee in puro stile antimaccartista, è un giovane evaso la cui caccia scatena le tensioni nascoste in una cittadina del Texas.
Nello stesso anno ottiene grande successo in "QUESTA RAGAZZA E' DI TUTTI", di Sydney Pollack, con Natalie Wood, da un lavoro di Tennessee Williams.
Nel '67 il successo diventa veramente planetario con la commedia, tratta da un soggetto di
Neil Jordan, "A PIEDI NUDI NEL PARCO", ancora con Jane Fonda.
Da questo momento in poi la sua carriera è tutta in discesa, inanella un successo dietro l'altro, tratteggiando una serie memorabile di personaggi, rimasti per sempre impressi nella memoria e nel cuore degli spettatori.
Comincia con il western "UCCIDERO' WILLIE KID" e il suo Christopher Cooper, sceriffo più amico degli indiani che dei bianchi della sua comunità; segue il drammatico "BUTCH CASSIDY", dove il suo Sundance Kid e il BUTCH CASSIDY dell'altrettanto leggendario PAUL NEWMAN, riflettono la voglia di libertà e lo spirito di ribellione che, in quel momento, agitavano i giovani di mezzo mondo.
Impossibile dimenticare il Jeremiah Johnson di "CORVO ROSSO NON AVRAI IL MIO SCALPO", di Sydney Pollack, che ama la vita libera e selvaggia in armonia con la natura; o il Bill McKay de "IL CANDIDATO", che affronta questioni politiche contemporanee; oppure Hubbel Gardner che in "COME ERAVAMO", ritorna sul tema e sulle conseguenze del maccartismo a Hollywood, insieme al tradimento degli ideali roosveltiani.
Così come resteranno indimenticabili: Johnny Hooker, abile e raffinato imbroglione, in combutta ancora con PAUL NEWMAN in "LA STANGATA"; Joe Turner, innocuo dipendente dei servizi segreti americani in "I TRE GIORNI DEL CONDOR"; Bob Woodward, che in "TUTTI GLI UOMINI DEL PRESIDENTE", insieme al Carl Bernstein di DUSTIN HOFFMAN, giornalisti d'assalto, fanno esplodere il caso Watergate; Henry BRUBAKER, impegnato e coraggioso direttore carcerario, che in "BRUBAKER" denuncia le inumane condizioni carcerarie e la corruzione dei dipendenti; Denis Finch-Hatton, avventuriero inglese e amante della scrittrice Karen Blixen in "LA MIA AFRICA"; Jack Weil, giocatore professionista, che in "HAVANA", innamorato della moglie del capo della resistenza al dittatore Batista, prende coscienza degli ideali rivoluzionari; Tom Booker, guaritore dell''anima' dei cavalli, in "L'UOMO CHE SUSSURRAVA AI CAVALLI".
Tra questi è doveroso menzionare, per importanza e significato: "LO SPAVALDO" ('70); "IL GRANDE GATSBY" ('74); "IL TEMERARIO" ('75); "QUELL'ULTIMO PONTE" ('77), "IL CAVALIERE ELETTRICO" ('79); "IL MIGLIORE" ('84); "PERICOLOSAMENTE INSIEME" ('86); "I SIGNORI DELLA TRUFFA" ('92); "QUALCOSA DI PERSONALE" ('96).
Un discorso a parte merita il film di Adrian Lyne "PROPOSTA INDECENTE", che molti considerano una incredibile caduta di stile, ma che ha riempito le sale di tutto il mondo.
Nel 2001 torna, come sempre puntuale e carismatico, a recitare in due film di grande successo: "IL CASTELLO" e "SPY GAME". Nel primo, accanto all'astro emergente Mark Ruffalo, è un generale detenuto in un carcere di massima sicurezza, alla guida di una rivolta contro il malvagio e corrotto direttore; nel secondo, dove confronta la sua matura avvenenza con quella più fresca di BRAD PITT, è un agente della CIA alla vigilia del pensionamento, che organizza una fulminea opera di salvataggio del giovane collega, catturato in Cina.
Nel 1980 Redford ha diretto il suo primo film, "GENTE COMUNE", dimostrando subito grande coerenza, rigore stilistico e fedeltà ai suoi principi morali, tanto da restare esente dalla vanità comune agli attori-registi, di dirigere se stessi, lasciandosi tentare solo alla sua quinta regia, "L'UOMO CHE SUSSURRAVA AI CAVALLI". Gli altri lavori che lo vedono dietro la cinepresa sono: "MILAGRO" ('87), sul tema della difesa e salvaguardia ambientale; "IN MEZZO SCORRE IL FIUME" ('92), celebrazione dei miti familiari, religiosi ed ecologisti; "QUIZ SHOW" ('94), atto d'accusa contro lo strapotere e le manipolazioni della TV; "LA LEGGENDA DI BAGGER VANCE" ('00), esaltazione dello sport come antitodo alle devastazione della vita e della guerra.
Nella sua carriera notiamo che, curiosamente, come attore ha ricevuto solo una nomination agli Oscar, nel 1974 per "LA STANGATA", vincendo invece il premio come miglior regista al suo primo film, "Gente comune", nel 1981. Ha ricevuto invece diversi Golden Globe come attore dell'anno nel 1975, 1977, 1978; inoltre ha ricevuto il premio alla carriera dallo Screen Actors Guild nel 1996.
La parte di Sundance Kid in "Bucht Cassidy" era stata offerta prima a PAUL NEWMAN, poi a MARLON BRANDO e infine a WARREN BEATTY, è stato il regista George Roy Hill a volere a tutti i costi Redford.
I diritti del libro, da cui è stato tratto "TUTTI GLI UOMINI DEL PRESIDENTE" sono stati acquistati da Redford per 450 mila dollari, prima dello scoppio del caso Watergate.
Come produttore, o facendo valere il proprio potere di star affermata, si è fortemente impegnato per la realizzazione di "Il Candidato" e "BRUBAKER"; Redforf, invece, si è sempre rifiutato di interpretare film di fantascienza, horror e fantasy.
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Biografia a cura di Mimmot - ultimo aggiornamento 23/11/2004
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