Leonardo Wilhelm (il secondo nome è quello del nonno materno, il primo è un omaggio al grande artista toscano del Rinascimento, Leonardo Da Vinci, delle cui opere, la madre era rimasta colpita e affascinata durante una visita alla Galleria degli Uffizi a Firenze), nasce a Hollywood nel 74.
La mamma Irmelin Idenbirken, di origini tedesche, è fuggita dalla Germania al tempo della seconda guerra mondiale, il papà George Di Caprio, di chiare origini italiane, è un tipo sui generis - mezzo hippie, pubblica fumetti politici, vive da bohemien, organizza letture pubbliche per i poeti beat William Burroughs e Allen Ginsberg, porta i capelli lunghi fino alle spalle, ha il barbone e veste sempre di nero con vistose camicie hawayane.
Anche se i genitori si sono separati quando Leonardo aveva appena un anno, sono stati loro i suoi consiglieri più ascoltati, che lo hanno aiutato nelle sue scelte artistiche.
Dopo il divorzio dei genitori, Leo ha condiviso con la madre la difficile vita a Syringe Alley, la zona più malfamata della periferia losangelina dove, col solo sostentamento del suo stipendio di segretaria, la donna era stata costretta a trasferirsi.
Sempre la madre dovrà vedersela con l'inevitabile irrequietezza del ragazzino che non esita a rubare, per puro gusto di bravata, una confezione di chewingum da un negozio o a presentarsi a scuola con una svastica disegnata sulla fronte.
Con queste premesse, è facile immaginare che i risultati scolastici, prima al Center for Enriched Studies e poi alla John Marshall High School di Los Angeles, siano piuttosto limitati e insoddisfacenti.
Le sue aspirazioni sono ben altre e si concretizzano grazie a papà George che nel frattempo si è risposato con una divorziarta che ha già un figlio, Adam, più grande di Leonardo. Questi bazzica il mondo delle TV e del cinema girando soprattutto spot pubblicitari. Quando il giovanissimo Leo si accorge che il fratellastro guadagna un mucchio di soldi con gli spot, lo convince a trovargli un agente per poter entrare nel mondo della pubblicità.
Fra i 14 e i 16 anni gira una trentina di spot che lo fanno diventare abbastanza popolare fra gli addetti ai lavori, viene allora scritturato per alcuni serial TV che si rivelano però fallimentari ('The new Lassie', un tentativo non riuscito di resuscitare il popolare cane; 'Parenti, amici e tanti guai', ispirata all'omonimo film di Ron Howard, che parte bene ma che ben presto finisce nell'oblio).
Per sua fortuna viene notato dai produttori della serie per teen-agers 'Genitori in blue-jeans' che gli offrono il ruolo di Luke Brower, ragazzino ribelle e senza tetto, che lo fa diventare in breve molto popolare presso il pubblico dei ragazzi. Purtroppo la serie, già in calo di popolarità, chiude dopo solo 24 puntate e il neodivo, si ritrova nuovamente senza lavoro.
A questo punto abbandona definitivamente la TV e decide di dedicarsi esclusivamente al cinema.
Il debutto avviene nel 91 con un horror di serie Z "Critter 3" che non è mai uscito nelle sale cinematografiche. Anche il secondo tentativo, il film "LA MIA PEGGIORE AMICA", non è esaltante, compare solo in una breve scena subito dopo i titoli di testa.
Il vero debutto avviene nel 93 con il terzo film, "VOGLIA DI RICOMINCIARE". Ottenere la parte non è stato nè semplice nè facile, ha dovuto vincere la concorrenza di altri 400 ragazzini aspiranti al ruolo. Ma il regista Caton-Jones, rimasto colpito dalla sua naturalezza e dalla sua determinazione, gli affida la parte di Toby Wolf, un adolescente irrequieto, molestato da un padre violento. Il film costituisce il suo battesimo del fuoco, accanto ad un attore delllo spessore di ROBERT DE NIRO che diviene il suo 'maestro di recitazione'. Sul set, Leonardo fa tesoro del 'metodo De Niro' - studio accurato del personaggio fino alla totale immedesimazione con esso - al punto da passare intere settimane con il vero Tobias, autore dell'autobiografia da cui il film è tratto. Quando il film esce nelle sale, gli viene subito assegnato il premio 'Promessa dell'anno':
La lezione De Niro darà i suoi frutti di li a poco, nel successivo film "Buon compleanno Mr. Grape" dove è Arnie, un tenero, fragile e disarmato ragazzo ritardato mentale, un ruolo praticamente muto tutto fisico e gestuale che non lo fa sfigurare affatto accanto al più accreditato JOHNNY DEPP, ma che anzi gli fa conquistare la nomination agli Oscar come miglior attore non protagonista.
Ora Di Caprio è quello che ha sempre voluto essere, non una star ma un attore vero che si permette il lusso di scegliere ciò che più lo soddisfa; infatti inspiegabilmente rifiuta il kolossal "Batman forever" e preferisce girare il cortometraggio "THE FOOT SHOOTING PARTY" nel ruolo di un cantante rock che cerca di evitare la chiamata per il Vietnam. Subito dopo, anche se in un ruolo secondario accetta di lavorare nel western "PRONTI A MORIRE", un po' per divertimento ma soprattutto per avere la possibilità di lavorare con San Raimi.
Nel 95, contro la volontà del suo agente, gira il suo primo film da protagonista, "RITORNO DAL NULLA". Tratto dall'autobiografia del poeta beat Jim Carroll, racconta la sua adolescenza tra partite di basket e drammatica dipendenza dalle droghe. Particolare agghiacciante, il ruolo doveva andare a River Phoenix morto per overdose la notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre del 1993.
Il successivo film, che è anche il suo primo flop è "POETI DALL'INFERNO" - tutte le sue pellicole (a parte TITANIC) hanno incassato poco, ma questo riesce a racimolare solo 300 mila dollari. Il film racconta la breve vita del poeta maledetto Arthur Rimbaud e il suo rapporto omosessuale con il più anziano Paul Verlaine. Questa volta la critica boccia inesorabilmente la sua interpretazione, ma Leo, ostinatamente continua a difenderlo giudicandolo il più difficile della sua carriera.
Nel 96 è nel cast, ancora in un ruolo minore e ancora nel ruolo di un ragazzo disturbato mentale, del film "LA STANZA DI MARVIN". A volerlo ad ogno costo è il suo vecchio maestro De Niro, che coproduce la pellicola e si concede un piccolo cameo.
Decisamente più interessante, anche se diseguale è il successivo lavoro, sempre del 96, "Romeo + Giulietta" di Luhrman - trasposizione adrenalinica e kitsch del capolavoro shakespeariano. Nel ruolo di Romeo Montague, Di Caprio si guadagna l'Orso d'argento a Berlino come miglior attore.
Nel 97 arriva la consacrazione definitiva a star internazionale nel kolossal di J. Cameron "TITANIC". Il film, campione d'incassi e pluripremiato agli Oscar, scatena la dicapriomania nel mondo. Ma, nella messe di premi - sono ben 11 le statuette vinte, eguagliando così il record di Via col vento - l'unico che manca è proprio il suo,essendo stato scartato addirittura in sede di nomination.
Sullo slancio del successo, nel 98 sono ben 2 i film che lo vedono tra gli interpreti: nel primo "LA MASCHERA DI FERRO" affronta un doppio ruolo, quello di Luigi XIV e quello del suo sfortunato gemello, che il malvagio sovrano tiene rinchiuso in prigione con una maschera di ferro sul volto; nel secondo, il sottovalutato "CELEBRITY" di W. Allen ha solo il breve ruolo di un attore drogato,rissoso e sessuomane.
Oltre ai premi già ricordati, Di Caprio ha vinto anche due Blockbuster Entertainment per "Romeo + Giulietta" e per "TITANIC", il premio dei critici di Chicago, per "Buon compleanno Mr. Grape" e l' M.T.V. Award per "TITANIC". Ha vinto anche un Razzie Award per "LA MASCHERA DI FERRO" come peggior coppia (interpretava due gemelli).
Ha rifiutato diversi ruoli, ma ha subito uno smacco; in "Intervista col vampiro" gli è stato preferito CHRISTIAN SLATER.
Da bambino sognava di diventare oceanografico, oggi è un ecologista convinto. Ha avuto diverse avventure sentimentali, tutte regolarmente smentite. Ammette soltanto di essere buon amico di Alice Silverstone, parla di buona intesa con SHARON STONE sul set di "PRONTI A MORIRE" e con Claire Danes su quello di "Romeo + Giulietta", smentisce con vigore, di aver passato una notte d'amore con Demi Moore, nella villa di lei a Malibu. Uniche fidanzate 'ufficiali', Nicole Becher ai tempi delle superiori e, più recentemente, la modella Kristen Zang.
Odia essere considerato un sex-symbol, nonostante che le riviste People ed Empire, puntualmente lo elencano nelle classifiche dei divi più belli e sexy del pianeta. In fatto di musica preferisce 'gli anni 60', ama i Beatles e i Led Zeppelin; appassionato di basket e di paracadutismo, che ha praticato fino all'estate del 96, quando, a causa della ritardata apertura del suo paracadute, ha rischiato di morire.
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Biografia a cura di luisa75 - ultimo aggiornamento 31/01/2004
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