Recensione humpday - un mercoledi' da sballo regia di Lynn Shelton USA 2009
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

Recensione humpday - un mercoledi' da sballo (2009)

Voto Visitatori:   5,81 / 10 (13 voti)5,81Grafico
Dimensione testo: caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi

locandina del film HUMPDAY - UN MERCOLEDI' DA SBALLO

Immagine tratta dal film HUMPDAY - UN MERCOLEDI' DA SBALLO

Immagine tratta dal film HUMPDAY - UN MERCOLEDI' DA SBALLO

Immagine tratta dal film HUMPDAY - UN MERCOLEDI' DA SBALLO

Immagine tratta dal film HUMPDAY - UN MERCOLEDI' DA SBALLO

Immagine tratta dal film HUMPDAY - UN MERCOLEDI' DA SBALLO
 

Tutti coloro che credono esista un confine invalicabile dell'identità sessuale sono destinati a ricredersi dopo aver visto "Humpday - Un mercoledì da sballo".
Perché, se è vero che la caratterizzazione sessuale descrive la dimensione soggettiva del proprio essere sessuati, è anche vero che oggi è opinione diffusa (anche al'interno dello stesso mondo scientifico) che tale dimensione ha certamente meno limiti che in passato.

E allora una identità senza confini o identità dai confini non ancora del tutto esplorati?

A cercare di dare una risposta al dilemma, pur con i toni leggeri della commedia, ci prova il film della giovane regista americana, Lynn Shelton: come dire "i confini dell'identità sessuale maschile visti con gli occhi di una donna".
Perché il suo film sposa la tesi della sottile labilità di tali confini, e di quanto possa essere rigida o fluida una identità complessa, che contiene elementi di incertezza e di imprevedibilità, che, ad osservarla da diverse angolature, offre una preziosa opportunità di riflessione su una realtà sociale (e culturale) non sempre facile da decifrare (e da vivere).

Comunque, è bene sgombrare subito il campo dal facile equivoco di credere che "Humpday" sia un film "gay" o, ancora peggio, una commedia demenziale e becera, come il pessimo sottotitolo italiano (ancora uno) induce a pensare.
Al contrario il film della Shelton, sul modello della commedia leggera e irriverente, si propone di trattare il tema della sottile linea d'ombra che separa l'amicizia dall'attrazione sessuale tra due persone dello stesso sesso, e di come sia labile, ma difficile da superare, quel confine e accettare i tabù della propria latente componente omoerotica per quelle persone che si sono sempre ritenuti profondamente e genuinamente etero.
Sullo sfondo rimangono altre tematiche esistenziali, come la monotonia post-matrimoniale accresciuta dall'obbligo di assumere un determinato stile di vita, i problemi vitali della generazione dei trentenni e le loro paure di crescere e di assumersi le responsabilità adulte, la profondità e i limiti del legame d'amicizia virile e gli equivoci che può generare tra gli stessi amici e nella società in generale, l'omofobia e i pregiudizi che ne derivano.

Lo spunto è dato da due vecchi amici, oggi trentenni, che si rivedono diversi anni dopo l'Università.
I due si erano conosciuti ai tempi del College i due "bad boys" Andrew e Ben, probabilmente in qualche toga party o in qualche severa aula scolastica.
Dopo l'Università si erano persi di vista e ognuno ha vissuto la propria vita. Ben si è dato una calmata, si è sposato con Anna e ha messo la testa a partito. Oggi è un uomo che ha raggiunto un certo suo equilibrio, fa malvolentieri un lavoro economicamente soddisfacente che gli permette di cominciare a pensare, insieme alla sua mogliettina, di mettere in conto la nascita di un figlio.
Andrew, al contrario ha smesso di crescere ed è rimasto il bamboccione donnaiolo di sempre, si autoproclama artista giramondo e sembra stupito da come Ben si è integrato nella società, stupito della sua normalità, della sua vita borghese, del suo menage familiare, della sua casa piena di libri. Ha persino la doccia con l'acqua calda e il tavolo per il caffè.
Un mercoledì, verso le due di notte, mentre Ben e Anna stanno già dormendo, Andrew bussa alla loro porta. È di passaggio da quelle parti, reduce dall'ennesimo "viaggio della sua vita", dal Chapas alla Cambogia, ed ha tante cose da raccontare dei suoi "incredibili viaggi artistici". Non immagina minimamente che il suo arrivo getterà nello scompiglio la vita del suo amico e farà traballare il suo felice matrimonio.
L'incontro fa riaffiorare in loro i ricordi sopiti delle loro prodezze erotiche di maschi profondamente etero con le ragazze del Campus, e si ristabilisce quello spirito cameratesco di allora, come se il tempo non fosse passato e loro due fossero ancora quelli di un tempo. Entrambi sentono il bisogno di dimostrare, e principalmente a se stessi, di non essere diventati ostaggio delle vite che stanno vivendo.
Due vite che all'inizio sembrano un classico esempio di "parallelismo antitetico" e che pian piano cominciano a collimare sempre più profondamente, tanto da fa dimenticare a Ben il disagio di ritrovarsi la casa "invasa" e il suo matrimonio che vacilla sotto l'incalzare degli avvenimenti.
E ben presto i due riprendono la loro dinamica macho-competitiva da ex ragazzacci del campus.

Tutto però sembrerebbe rientrare nel classico amarcord giovanilistico, nella classica rimpatriata tra due vecchi amici che in passato hanno condiviso donne, sesso, alcool e poca voglia di studiare, fino a quando, un giorno, Andrew, per sdebitarsi dell'ospitalità ricevuta, non invita Ben ad una "notte brava", una festa "particolare" in casa di una sua vecchia fiamma, ora scopertasi bisessuale.
Ben, naturalmente, accetta molto volentieri. Tanto cosa importa la moglie, cosa importano gli impegni familiari, lui può farcela, lui è sempre lo stesso Ben del College. La vita che conduce è esclusivamente una sua scelta, nessuna coercizione, nessuna imposizione, lui è un uomo libero e all'occorrenza è pronto a riprendere a seminare goliardate, e non gli frega niente della mogliettina, del progetto paternità, del lavoro, della bella casa. Di tutto, insomma.
Solo però che la festa è a base di alcol e di droghe e ben presto i due amiconi si ritrovano con le menti annebbiate e i pensieri che frullano per conto loro. Sentono così parlare di un concorso cittadino, l'Humpfest, un festival particolare dove si concorre con dei corti porno-amatoriali, e decidono di parteciparvi. Ma ormai tutte le strade del porno sono state percorse, e per avere una chance di vittoria occorrerebbe un'idea originale, qualcosa mai tentato finora da nessuno. Emerge allora l'ipotesi di filmare con una telecamera digitale un amplesso omo tra due maschi convintamente etero, che fanno l'amore insieme per la prima volta, in una camera d'albergo.
E chi meglio di loro due per interpretare gli attori!
La mattina dopo, però, smaltiti i postumi dionisiaci, rimane il problema di come dirlo alla moglie di Ben, che non la prende mica tanto bene, e soprattutto di come superare l'imbarazzo di fare sesso insieme.
Entrambi lontani dal pensiero di essere il primo a rinunciare all'ultima bravata della loro vita, più per principio che per reale convinzione, finiscono, prima a scambiarsi un bacio in mutande e pancetta ("tanto è come salutarsi calorosamente in piscina"), poi maldestramente nudi nello stesso letto, dove, nel corso di lunghi discorsi, al limite della psicologia antropologica, cercheranno di capire come fare a venire fuori da quel guazzabuglio.
E poco importa sapere se se alla fine ce la faranno a consumare o meno.
Perchè il sottile fascino della trasgressione perde molto del suo incanto quando si ha la certezza di poterla compiere.

Presentato con successo al Festival di Cannes 2009, nell'interessante sezione della Quinzane, dopo essere stato premiato al Sundance dello stesso anno, "Humpday" è un film solo apparentemente ingenuo e autoironico, in realtà è molto più "pensato" di quanto voglia far credere, tutto teso ad esplorare il doppio immaginario della natura umana, per cogliere e rivelare i lati più umbratili e inconfessabili della nostra identità sessuale, le contraddizioni e le insicurezze che finiscono per dissolvere il confine tra realtà e utopia.
Tutti componenti dell'inconscio collettivo che, quando appaiono nella coscienza sotto forma di pensieri e sentimenti moralmente o socialmente riprovevoli, vengono rimossi nell'inconscio personale.

Un film che, forse, solo una donna poteva scrivere e dirigere, anche facendoci divertire molto, che scava nel profondo delle relazioni umane e affronta anche altre tematiche, come i limiti dell'intimità nell'amicizia tra maschi, il modo con cui riusciamo a mostrarci agli altri, spesso ben lontano da come siamo realmente, e l'imponderabilità della nostra identità quando ci costringiamo a guardare, come dentro uno specchio, la nostra vita e ci accorgiamo che non è quella che avremmo voluto vivere.
La Shelton riesce perfettamente a mostrarci, il lato tragicomico della vita, compenetrandosi nei tormenti dei due protagonisti principali, ed immedesimandosi, più che nel personaggio della moglie di Ben (come era più logico, dato la sua natura femminile), in Ben stesso, descrivendoci con grande senso di solidarietà, lo stato d'animo di un uomo (forse) felicemente sposato, assalito improvvisamente dai dubbi su se stesso e sul suo menage familiare al solo apparire nella sua vita di colui che gli ricorda il cameratismo di un tempo e gli anni di bisbocce post-adolescenziali. Vecchi ricordi che la monotonia del suo matrimonio hanno fatto sbiadire.

L'intento della regista è quello di bollare i tabù e le discriminazioni che colpiscono le vite di persone che vorrebbero fortemente legare tra loro, e di mostrarci le paure esistenziali della condizione umana: paura di diventare adulti, paura di rapportarci agli altri, paura di mostrarci per quello che siamo, paura di restare ingabbiati in una vita che non ci appaga, paura dell'amore e dello smarrimento, paura di abbandonare il conosciuto ed addentrarci nello sconosciuto.

Girato secondo gli stilemi del "mumblecore" (che deriva da "to mumble", ovvero mormorare, parlottare, rimuginare tra sé), la nuova frontiera del cinema indie americano, che privilegia un cinema molto parlato e intimista, "Humpday" è un film a basso budget, di pochi mezzi (molte riprese sono state effettuate con la macchina a mano, quasi a sottolinearne l'autenticità) e con una sceneggiatura (della stessa Shelton, che si ritaglia il piccolo ruolo dell'amica lesbica) quasi improvvisata; valorizzato dalle ottime interpretazioni di Mark Duplass (Ben), un habitué del mumblecore insieme alla Shelton, e da Joshua Leonard, assolutamente irresistibile nel ruolo di Andrew. Due attori, insieme all'ottima Alycia Delmore, la moglie di Ben, ancora poco conosciuti, soprattutto da noi.

E così, anche in "Humpday", non lasciarsi scappare i titoli di coda, perchè nell'ultima battuta risiede la chiave di volta che sorregge l'intera impalcatura del film.

Il titolo "Humpday" gioca sul simbolismo del significato della parola: nello slang americano, humpday è riferito al mercoledì, ovvero la giornata più gravosa dell'intera settimana lavorativa, già lontana dall'ultimo weekend, ancora distante dal prossimo a venire; ma "to hump"è anche il termine volgare con cui si indica l'atto sessuale.

Commenta la recensione di HUMPDAY - UN MERCOLEDI' DA SBALLO sul forum

Condividi su Facebook Condividi recensione su Facebook


Recensione a cura di Mimmot - aggiornata al 15/06/2010 15.23.00

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

10 giorni con i suoi100 di questi annia complete unknowna different mana real painal progredire della notteamerikatsiamiche alle cicladiamichemaianoraattack on titan: the last attackbabygirlback in actionbagmanbastion 36berlino, estate '42better manbiancaneve (2025)black dogblur: to the endbridget jones - un amore di ragazzocaptain america: brave new worldcarlo mazzacurati - una certa idea di cinemacherry juiceciao bambinocitta' d'asfaltocome se non ci fosse un domani (2025)companiondiciannovediva futuradog mandove osano le cicognedreamsduse, the greatest
 NEW
e poi si vedeelfkins - missione gadgetemilia perezeyes everywherefamiglia imbarazzi - la maledizione dello zoccolofatti vederefiume o morte!follemente
 NEW
gen_gioco pericolosoglobal harmonyhello! spank: il film - le pene d'amore di spankhereheretichokage - ombra di fuocoi am martin parri colori dell'anima - the colors within
 NEW
il bambino di cristalloil caso belle steineril mestiere di vivereil migliore dei maliil mio giardino persianoil nibbioil seme del fico sacroil signore degli anelli - la guerra dei rohirrimio non sono nessunoio sono ancora quiio sono la fine del mondo
 NEW
io ti conoscoitaca - il ritornola citta' proibita (2025)la storia di patrice e michel
 HOT R
la zona d'interessel'abbagliol'albero (2025)
 NEW
le assaggiatricile donne al balcone - the balconetteslee millerl'erede (2025)lilianal'orto americanolove (2024)luce (2024)l'uomo di argillal'uomo nel boscolux santamaria (2024)mickey 17misteri dal profondomonte corno - pareva che io fussi in aria
 NEW
mr. morfinamuori di leinella tana dei lupi 2 - panteranina e il segreto del ricciono other landnoi e loro
 NEW
nonostante
 HOT R
nosferatu (2024)oh, canada - i tradimenti
 NEW
opus - venera la tua stellapaddington in peru'pellizza pittore da volpedopino daniele - nero a meta'presenceprophecy
 NEW
puan - il professorericardito lo squalo?scissione - stagione 2
 R
september 5 - la diretta che cambio' la storiasilenzio!simone veil - la donna del secolosonic 3 - il film
 NEW
sons (2025)strange darlingthe alto knights - i due volti del criminethe bayouthe breaking icethe brutalistthe calendar killerthe girl with the needlethe last showgirlthe monkeythe opera! - arie per un'eclissithe shrouds
 HOT
the substance
 NEW
the woman in the yardtornando a esttoys - giocattoli alla riscossau.s. palmeseun posto sicuro (2025)una barca in giardinouna viaggiatrice a seoulvoci di poterewolf man

1059949 commenti su 51854 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

AGO - PRIMA DI TUTTII SIMPSON - STAGIONE 1I SIMPSON - STAGIONE 10I SIMPSON - STAGIONE 11I SIMPSON - STAGIONE 12I SIMPSON - STAGIONE 13I SIMPSON - STAGIONE 14I SIMPSON - STAGIONE 15I SIMPSON - STAGIONE 16I SIMPSON - STAGIONE 17I SIMPSON - STAGIONE 18I SIMPSON - STAGIONE 19I SIMPSON - STAGIONE 2I SIMPSON - STAGIONE 20I SIMPSON - STAGIONE 21I SIMPSON - STAGIONE 22I SIMPSON - STAGIONE 23I SIMPSON - STAGIONE 24I SIMPSON - STAGIONE 25I SIMPSON - STAGIONE 26I SIMPSON - STAGIONE 27I SIMPSON - STAGIONE 28I SIMPSON - STAGIONE 29I SIMPSON - STAGIONE 3I SIMPSON - STAGIONE 30I SIMPSON - STAGIONE 31I SIMPSON - STAGIONE 32I SIMPSON - STAGIONE 33I SIMPSON - STAGIONE 34I SIMPSON - STAGIONE 35I SIMPSON - STAGIONE 4I SIMPSON - STAGIONE 5I SIMPSON - STAGIONE 6I SIMPSON - STAGIONE 7I SIMPSON - STAGIONE 8I SIMPSON - STAGIONE 9

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA
Locandina del film SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA Regia: Tim Fehlbaum
Interpreti: John Magaro, Leonie Benesch, Peter Sarsgaard, Ben Chaplin, Zinedine Soualem, Georgina Rich, Corey Johnson, Marcus Rutherford, Daniel Adeosun, Benjamin Walker, Ferdinand Dörfler, Solomon Mousley, Caroline Ebner, Daniel Betts, Leif Eduard Eisenberg, Sebastian Jehkul, Rony Herman, Jeff Book, Robert Porter Templeton, Stephen Fraser, Leon Dragoi, Doris Meier, Mark Ruppel, Christine Ulrich, Günther Wernhard, Antje Westermann, Harry Waterstone, Andreas Honold, Stefan Mittermaier
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

THE ORDER (2024)
Locandina del film THE ORDER (2024) Regia: Justin Kurzel
Interpreti: Jude Law, Nicholas Hoult, Tye Sheridan, Jurnee Smollett, Alison Oliver, Morgan Holmstrom, Odessa Young, Marc Maron, Philip Granger, Sebastian Pigott, Matias Lucas, Bradley Stryker, Phillip Forest Lewitski, Victor Slezak, Daniel Doheny, Bryan J. McHale, Ryan Chandoul Wesley, Geena Meszaros, George Tchortov, Daniel Yip, Sean Tyler Foley, John Warkentin, Vanessa Holmes, Rae Farrer, Carter Morrison, Huxley Fisher, mandy fisher
Genere: thriller

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net