Recensione la fiamma del peccato regia di Billy Wilder USA 1944
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

Recensione la fiamma del peccato (1944)

Voto Visitatori:   9,11 / 10 (113 voti)9,11Grafico
Voto Recensore:   10,00 / 10  10,00
Dimensione testo: caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi

locandina del film LA FIAMMA DEL PECCATO

Immagine tratta dal film LA FIAMMA DEL PECCATO

Immagine tratta dal film LA FIAMMA DEL PECCATO

Immagine tratta dal film LA FIAMMA DEL PECCATO

Immagine tratta dal film LA FIAMMA DEL PECCATO

Immagine tratta dal film LA FIAMMA DEL PECCATO
 

Nell'immaginario collettivo cinematografico il titolo "La fiamma del peccato" è sempre stato sinonimo di film noir. Oltre a costituire un po' il prototipo e l'esempio perfetto di questo genere, l'opera di Billy Wilder del 1944 è anche uno dei film strutturalmente più solidi e visivamente più suggestivi mai girati. Il suo intreccio senza sbavature, la tensione tenuta sempre a livelli molto alti, il coinvolgimento emotivo diretto e profondo nelle vicende interiori dei personaggi fanno sì che dopo 70 anni il film continui ad appassionare e a lasciare ancora nell'animo dello spettatore un ché di angoscioso e di dolente.
Questo capolavoro costituisce stilisticamente infatti uno dei passaggi cruciali nell'impresa artistica cinematografica di rappresentare la parte scura dell'animo umano.

Fin dalla nascita del cinema i cattivi e i delinquenti sono sempre stati una presenza fissa nei film. Venivano però trattati in genere come semplici personaggi, figure narrative e basta. Furono i registi tedeschi espressionisti negli anni '20 i primi che ebbero il coraggio di rappresentare il male come una componente fondamentale dell'animo umano. Questo "male" aveva più che altro una sostanza spirituale e assumeva spesso la forma della follia o dell'incubo. Il grande merito dei film noir americani degli anni '40-'50 è stato quello di avvertirci che il male invece abita le città, è parte integrante della nostra vita quotidiana e può insidiare chiunque, anche chi ci sta vicino, anche noi stessi.
Basta abbassare un po' la guardia (come Lang ci mostra in "La donna del ritratto" e "La strada scarlatta") per essere risucchiati in un vortice di morte da cui è impossibile uscire. Hitchcock addirittura ci insegna a diffidare anche di chi ci è più caro (il suo capolavoro "L'ombra del dubbio"). Certamente l'atmosfera cupa e piena d'angoscia della fine della Seconda Guerra Mondiale ha contribuito al successo del genere. La morte, l'uccisione sentite come la normalità, come parte lecita del vivere umano, le grandi difficoltà materiali hanno indotto il sentimento collettivo a dubitare della tenuta etica del vivere civile ordinario.

Eredità visiva dell'espressionismo tedesco e quotidianità urbana mediata dalla narrativa "hard boiled" si incontrano proprio ne "La fiamma del peccato", uno dei primi capolavori noir. La sceneggiatura è infatti frutto della difficile collaborazione dell'oriundo regista austriaco Billy Wilder con il famoso scrittore Raymond Chandler (suoi i racconti con l'ispettore Philip Marlowe). Oggetto del loro adattamento cinematografico è un racconto del popolare scrittore James M. Cain (l'autore de "Il postino suona sempre due volte"), intitolato "Double Indemnity" (doppia indennità).
Si racconta di come Walter Neff, un assicuratore 35enne scapolo, perda la testa per Phyllis Dietrichson, un'avvenente signora bionda sposata, arrivando a uccidere il marito di lei per poter riscuotere il premio assicurativo, frutto di una polizza sulla vita estorta con l'inganno. Grazie ad un piano architettato ad arte, puntano a sfruttare la clausola dell'evento eccezionale per poter riscuotere una indennità doppia. Non tutto però riesce alla perfezione e la grande tensione emotiva profusa nello sforzo di non destare sospetti o di non fare errori finirà per logorare l'intesa della coppia, portandola inesorabilmente all'autodistruzione.
Troppo tardi Neff si accorgerà che l'unico legame affettivamente saldo della propria vita era quello con il collega Barton Keyes, un misto fra amicizia e affetto filiale. Un profondo dispiacere affettivo ed esistenziale è quello che trasmettono le ultime bellissime immagini del film.

Si tratta in fondo di una storia molto comune, che potrebbe benissimo essere presa dalla cronaca nera di un quotidiano. Il grande merito di Wilder e Chandler è stato quello di avere trasformato semplici fatti criminali in vita vissuta e per di più vissuta con molta tensione emotiva, con profondo coinvolgimento interiore. Il film infatti parte praticamente "in quarta" già con i titoli di testa: in uno sfondo bianco abbacinante l'ombra sinistra di un uomo con le stampelle si avvicina zoppicando verso la mdp (cioè verso di noi), fino a diventare un'ombra gigantesca e inquietante che divora tutto; in sottofondo una delle musiche più scabre, dure e cupe composte dal grande Miklos Rozsa.

Dopo questa stupenda introduzione, che stabilisce perfettamente l'atmosfera del film, si procede presentando i personaggi, il loro carattere e le loro ragioni esistenziali. Allo scopo Wilder utilizza la geniale innovazione narrativa operata da Orson Welles con "Quarto potere". Si inizia dalla "fine", presentando una conseguenza drammatica e scioccante, e per il resto del film si cerca di rintracciarne le ragioni. E' un espediente stilistico molto potente che stimola lo spettatore ad appassionarsi non dei fatti esterni, ma dei meccanismi umani interiori, lo invita ad immedesimarsi, a vivere le scelte dei personaggi, a entrare nel loro animo e a condividerne le emozioni.
Wilder introduce in questo schema un'importante novità: è il protagonista stesso, Walter Neff, che racconta, che riflette su se stesso con una serie di flashback che occupa in pratica tutto il film. Ciò induce a una maggiore identificazione e coinvolgimento emotivo da parte dello spettatore (a differenza di Welles che invece voleva far vedere Kane in maniera distaccata e oggettiva). Inoltre questo accorgimento fa sì che anche noi spettatori si venga come trascinati nelle scelte sbagliate, nei meccanismi perversi in cui si è andato a cacciare Neff. Anche noi in prima persona possiamo provare la seduzione inebriante di certe scelte "proibite", per poi viverne le tragiche ed ineluttabili conseguenze.

La storia si svolge quindi con questa presenza costante in sottofondo della voce di Neff, che ogni tanto ritorna sullo schermo al presente, sempre più sudato e sofferente, quasi a volerci ammonire delle conseguenze, ma anche a conferire una patina di rimpianto, dolore e partecipazione alle immagini, che si dipanano con ritmo lento e calcolato.
Il ritmo rallentato è infatti un'altra delle caratteristiche del film. In un thriller c'è da aspettarsi molta azione e suspense continua; ne "La fiamma del peccato" invece prevalgono le scene rappresentative dei luoghi e delle persone e sono proprio queste scene quelle che rimangono più impresse, quelle che conferiscono al film la particolare atmosfera "noir". Molto suggestive sono infatti le inquadrature notturne degli uffici vuoti all'inizio del film, le ombre che avvolgono le stanze, che circondano le persone; oppure le luci che filtrano dalle veneziane e che striano le pareti, l'ombra che accompagna Neff ogni volta che apre la porta di casa di Phyllis. Insomma il film è pieno di tanti suggestivi particolari rivelatori, come quello importantissimo che sintetizza mirabilmente la forte confidenza e amicizia che c'è fra Neff e Keyes (la cortesia di Neff di accendere il sigaro a Keyes strisciando il fiammifero fra le dita) oppure la scena del delitto, che viene "letta" e vissuta in tutta la sua drammaticità e morbosità tramite l'espressione di Phyllis.
Molta importanza viene data anche ai dialoghi, i quali non sono solo i classici dialoghi hollywoodiani strettamente funzionali alla storia, ma spesso si caratterizzano per spontaneità, vivacità e brio (caratteristica che Wilder svilupperà in pieno nei film successivi, soprattutto nelle commedie).

Infine altro tassello fondamentale di questo capolavoro è la perfetta caratterizzazione dei personaggi operata dagli attori.
Fred McMurray dà a Walter Neff il fare di una persona assolutamente media, senza caratteristiche particolari (come lui stesso si autodefinisce) che cede improvvisamente a una ossessione, a un bisogno di evasione, di rottura a cui nemmeno lui sa dare una spiegazione; sa solo che ha cercato di combattere, ma non ha "combattuto abbastanza". Tutto gli sembra accadere come se fosse già segnato, con una sconsolante ineluttabilità a cui non trova la forza di reagire.
Il personaggio di Phyllis Dietrichson vive quasi esclusivamente grazie alla splendida interpretazione di Barbara Stanwyck. Questa attrice che non possiede i crismi fascinosi delle grandi dive (come Rita Hayworth o Ingrid Bergman) riesce a sopperire a tale mancanza grazie a un grandissimo mestiere, dando alle interpretazioni molta misura e soprattutto molta spontaneità e naturalezza. La sua Phyllis è molta viva e sicura di sé e dispiega tutto il suo fascino grazie allo sguardo ardente e ambiguo, al saldo controllo e alla prontezza di spirito. Non scordiamoci che viene vista tramite gli occhi di Neff e che quindi viene caricata di cinismo, freddezza e opportunismo (un altro tassello nell'accusa spesso mossa contro Wilder di misoginia). Nel finale sembra però riscattarsi, ha l'occasione di confessarsi ("I'm rotten to the heart") e forse per la prima volta nella sua vita di essere sincera e innamorata... ma troppo tardi.
In fondo anche lei come Neff soffre di quel disagio di vivere che è la caratteristica comune a tutti i film di Billy Wilder. E' come se la vita sociale imprigionasse le persone in una serie di norme soffocanti, in una routine avvilente da cui si cerca in tutte le maniere di uscire. Così Norma Desmond ha cercato disperatamente di evadere dal grigiore quotidiano, Sabrina ha addirittura tentato il suicidio, come pure tutti i mariti che hanno cercato rifugio nelle avventure extraconiugali nelle commedie con Marilyn Monroe e Jack Lemmon; addirittura Sherlock Holmes è stato dipinto come un uomo insoddisfatto e alienato.
Billy Wilder è stato forse uno dei registi del XX secolo che meglio di tutti (in tutte le salse stilisticamente possibili) ha saputo esprimere il sottile e inconsapevole disagio di vivere nella società capitalista moderna.

Probabilmente il personaggio più importante, o almeno quello più significativo, è forse Barton Keyes. Prima di tutto si raccomanda di ascoltare l'interpretazione originale dalla voce del grande Edward G. Robinson. Il doppiaggio italiano infatti appiattisce e banalizza molto il personaggio. Robinson invece riesce a conferire una verve e un pathos particolari che rivelano una natura molto complessa e profonda, al di là dell'arido mestiere di segugio a caccia di frodi.
Infatti arriva a dire che per lui le pratiche assicurative "sono vive, piene di drammi, di speranze e sogni loschi". Il suo più che un mestiere è una missione, quella di smascherare le falsità e le doppiezze, di operare in maniera quasi chirurgica all'interno dell'animo umano per carpirne la vera natura. Questo mestiere/missione è vissuto in prima persona e si rivela per lui qualcosa di faticoso, snervante e sovrumano, giusto perché non è mai piacevole ciò che l'animo umano nasconde dentro.
Infatti non ha osato pensare che il suo migliore amico fosse anche lui come tutti gli altri, un arrivista assetato di sesso, donne e soldi, uno che usa il denaro come unità di misura della vita. Ma Keyes non è solo un arido giudice, dietro le apparenze burbere e distaccate possiede un cuore (come arriva a intuire anche Neff) e questo cuore gli fa capire che l'uomo è un essere troppo debole, che non potrà mai essere perfetto e per questo occorre comprensione e compassione per chi "sbaglia". Nonostante la triste rivelazione della vera natura del suo carissimo amico Neff, continua a volergli ancora bene e glielo dimostra a suo modo, senza parole, semplicemente accendendogli la sigaretta sfregando il fiammifero fra le dita.
E' la prima e sarà anche l'ultima volta.

Commenta la recensione di LA FIAMMA DEL PECCATO sul forum

Condividi su Facebook Condividi recensione su Facebook


Recensione a cura di amterme63 - aggiornata al 26/06/2012 15.13.00

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

200% lupoall we imagine as light - amore a mumbaianime sbullonateanora
 R
anywhere anytimeapocalisse z - inizio della fineappartamento 7abambi: the reckoningbeetlejuice beetlejuiceberlinguer. la grande ambizionebestiari, erbari, lapidariblitz (2024)buffalo kidscaddo lakecampo di battagliacarry-onclean up crew - specialisti in lavori sporchicloud
 NEW
conclavecriaturedesire' (2024)
 NEW
diamantidisclaimerdo not expect too much from the end of the worlddon't moveeterno visionariofamiliafinalementfino alla fine (2024)flow - un mondo da salvarefrancesca cabrinifrancesco guccini - fra la via emilia e il westfreud - l'ultima analisigiurato numero 2goodbye juliagrand tourhalloween parkhayao miyazaki e l'aironehey joeidduil buco - capitolo 2il corpo (2024)il giorno dell'incontroil gladiatore iiil maestro che promise il mareil magico mondo di haroldil monaco che vinse l'apocalisseil ragazzo dai pantaloni rosail robot selvaggioil sogno dei pastoriil tempo che ci vuoleindagine di famigliainter. due stelle sul cuoreinterstella 5555
 NEW
io e te dobbiamo parlareio sono un po' matto... e tu?italo calvino nelle citta'joker: folie a deuxjuniper - un bicchiere di ginkraven - il cacciatorela bambina segretala banda di don chisciotte - missione mulini a ventola bocca dell'animala cosa migliorela gita scolasticala misura del dubbiola nostra terra (2024)la scommessa - una notte in corsiala stanza accantola storia del frank e della ninala storia di souleymanela testimone - shahedl'amore e altre seghe mentalil'amore secondo kafkale deluge - gli ultimi giorni di maria antoniettale linci selvaggeleggere lolita a teheranlimonovlinda e il polloll grande natale degli animalilonglegsl'orchestra stonatalove lies bleedingl'ultima settimana di settembrel'ultimo drinkmadame clicquotmaking ofmaria montessori - la nouvelle femmeme contro te: cattivissimi a natalemodi - tre giorni sulle ali della follia
 NEW
mufasa: il re leonenapad - la rapinanapoli - new yorknasty - more than just tennisnever let go - a un passo dal malenon dirmi che hai pauranon sono quello che sonooceania 2ops! e' gia' nataleoutsideoverlord: il film - capitolo del santo regnoozi - la voce della forestapaolo vivepapmusic - animation for fashionparthenopeper il mio benepeter rabidpiccole cose come questepiece by pieceping pong - il ritornorebel ridgericomincio da taaacsalem's lot (2024)saturday nightshakespea re di napolismile 2snot e splash - il mistero dei buchi scomparsisolo leveling reawakeningsolo per una nottespeak no evil - non parlare con gli sconosciutisqualistella e' innamoratastranger eyessulla terra leggerisuper/man: the christopher reeve storytaxi monamourterrifier 3the apprentice - alle origini di trumpthe bad guy - stagione 2the beast (2024)the conciergethe dead don't hurt - i morti non soffronothe devil's baththe killer (2024)the redthe shadow straysthe strangers: capitolo 1the substancethe sweet eastthelma (2024)this time next year - cosa fai a capodanno?timor - finche' c'e' morte c'e' speranza
 NEW
tofu in japan. la ricetta segreta del signor takanotransformers onetrifole - le radici dimenticateuna madre
 NEW
una notte a new yorkuna terapia di gruppoun'avventura spaziale - un film dei looney tunesuno rossovenom: the last dancevermigliovittoriavolonte' - l'uomo dai mille voltiwickedwolfs - lupi solitariwoman of the hour

1056831 commenti su 51536 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

ALIEN INTRUDERARI-CASSAMORTARIASSASSINI SILENZIOSIBLUE LOCK IL FILM: EPISODIO NAGIBOUDICA - LA REGINA GUERRIERABOY KILLS WORLDCOME E' UMANO LUICOMPAGNE NUDECONSUMEDDANGEROUS WATERSDEAD WISHPERGLI AMICI DEGLI AMICI HANNO SAPUTOHAIKYU!! BATTAGLIA ALL'ULTIMO RIFIUTOHERETICHOLD YOUR BREATHHOUSE OF SPOILS - IL SAPORE DEL MALEI CALDI AMORI DI UNA MINORENNEIL RAGAZZO E LA TIGREINQUIETUDINEL'ARTE DELLA GIOIALATENCYLE AVVENTURE DI JIM BOTTONEL'UNICA LEGGE IN CUI CREDOMALABESTIAMASCARIANATALE A BILTMORENATALE AI CARAIBINESSUNO MI CREDENIGHTFORCEPECCATI DI UNA GIOVANE MOGLIE DI CAMPAGNAPLACE OF BONESROBO VAMPIRE 2: DEVIL'S DYNAMITEROBO VAMPIRE 3: THE VAMPIRE IS STILL ALIVESULLE CANZONI SCONCE GIAPPONESISVANITI NELLA NOTTETHE AMBUSHTHE DELIVERANCE - LA REDENZIONETHE HYPERBOREANTHE LAST BREATHTHE PEEPING TOMTRAPPED - IDENTITA' NASCOSTEUN NATALE MOLTO SCOZZESEYOKAI MONSTERS: ALONG WITH GHOSTS

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net