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Film austriaco di Ernst Mariscka, valido artigiano locale e primo di una trilogia dedicata alla consorte di Francesco Giuseppe, Elisabetta di Baviera. Il film, uscito nel 1955, lancia definitivamente come star europea la giovanissima Romy Schneider, all'epoca sedicenne, supportata e affiancata nella pellicola da sua madre Magda, già celebre attrice.
Austria e Germania uscivano da poco da una guerra sanguinosa e si leccavano ancora le ferite. Il film di Mariscka, a colori, con sontuosi abiti d'epoca e splendide location è quindi una valida occasione per rilanciarne l'immagine a sfondo turistico e per rispolverare il mito della grandeur dell'impero asburgico all'apice della sua potenza a metà Ottocento.
A voler fare paragoni con la cultura televisiva a venire, la storia degli Asburgo viene raccontata a metà tra una operetta e una futura telenovela. Inevitabile un paragone con la celebre "Anche i ricchi piangono"; la famiglia di Francesco Giuseppe e quella di Sissi, pur nella loro nobiltà e nell'importanza dei loro ruoli, sono dipinte come famiglie comuni preda di passioni vili e di sentimenti tanto nobili quanto meschini. Non manca un sottile femminismo ante litteram: le protagoniste femminili, a parte la soave e remissiva Nenè sorella maggiore di Sissi, sono tutte volitive e ben più decise dei loro compagni.
Così Francesco Giuseppe, da imperatore di una potenza europea e mondiale, appare invece come un giovanotto spaurito ostaggio di sua madre e figura peggiore fa suo padre, personaggio comico nella commedia filmica, finto sordo e autore di un simpatico intercalare (si ringrazia il nuovo doppiaggio del film risalente a circa venti anni fa).
Non manca il personaggio da commedia dell'arte: un colonnello pasticcione e donnaiolo più un corollario di impiegati solerti e di soldati sciocchi.
La struttura del film è sostanzialmente leggera, con una puntatina di ironia; vedere i grandi della Terra alle prese con amori ed intrighi è assai gratificante.
Gli elementi per piacere a un vasto pubblico ci sono tutti: un pizzico di storia - veramente il minimo considerando che si tace ad esempio sulla guerra di Crimea scoppiata subito dopo le nozze imperiali e sul malcontento che attraversava impetuoso lungo tutto l'impero asburgico - panorami splendidi aiutati dalla magia del technicolor e, su tutto, il sogno del principe azzurro rappresentato dall'idillio contrastato tra il bel Franz e Sissi, dipinta nella pellicola più come una novella Cenerentola che come una principessa di dinastia reale imparentata in primo grado con gli Asburgo.
Ottime le interpretazioni di tutti gli attori, dall'incantevole Romy Schneider ai collaterali. Un po' ingessato il protagonista maschile Karl Heinz Bohm (padre di Katherine, interprete per la televisione italiana dell'eterna fidanzata di Salvo Montalbano). Bohm va comunque giustificato considerando che incarnava un rigido imperatore austriaco ligio al dovere e educato severamente.
Il film è consigliato a chi si strugge per gli amori romantici e a chi vuole passare un'ora e mezza di relax. Decisamente vietato ai puristi della storia, potrebbero inorridire.
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Recensione a cura di peucezia - aggiornata al 02/03/2009
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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