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Dopo la morte di Bruce Lee, i suoi fan furono in preda allo sconforto e per molti di loro la realizzazione di "The Death Game" fu un vero e proprio oltraggio alla sua memoria. Raymond Chow si trovò in possesso delle poche scene che Bruce aveva girato prima di morire e pensò bene di non lasciarle inedite, vista anche la possibilità di poterci lucrare sopra...
Affidata la regia a Robert Clouse, il film uscì nel 1978, ma nonostante il titolo fosse proprio quello che Bruce Lee gli diede, della sceneggiatura originale non rimase praticamente niente. Qui in Italia il film arrivò come "L'ultimo combattimento di Chen" e, una volta tanto, il titolo è piuttosto appropriato...
La storia ha per protagonista Billy Lo (interpretato per la maggior parte del film da due diversi attori, Kim Tai Chung e Chen Yao Po, e solo in alcune sequenze da Bruce Lee) un personaggio che per certi versi rappresenta il "vero" Bruce Lee: ha una moglie occidentale è un attore di film d'arti marziali e interpreta perfino i suoi stessi film! E' facile riconoscere sequenze prese direttamente da "The way of the Dragon" (come quella iniziale) e "Fist of Fury".
Billy è perseguitato dalla malavita locale, ma non è sua intenzione cedere ai loro ricatti. Per questo decideranno di eliminarlo... A questo punto del film, sono state inserite addirittura delle riprese del funerale del vero Bruce Lee! Non è difficile credere che i suoi fan più accaniti siano rimasti disgustati da questo.
Ma Billy Lo in realtà non è morto e ha fatto solo finta di esserlo, per potersi poi vendicare dei suoi persecutori. Il regista ha probabilmente giocato sulla "leggenda" che circolava, a proposito della quale Bruce Lee non era in realtà morto.
Il redivivo Billy farà piazza pulita dei suoi nemici, ma per arrivare al capo dell'organizzazione, dovrà prima affrontare i suoi quattro scagnozzi più forti, che occupano i diversi piani di una pagoda. A questo punto della storia, sono state inserite le scene inedite girate da Bruce Lee per il suo "The Death Game", con lui come attore protagonista.
Il suo primo avversario è interpretato da Dan Inosanto, allievo di Bruce, ma già esperto d'arti marziali filippine quali Escrima e lotta con i bastoni. I due daranno luogo anche all'unico scontro "nunchaku vs nunchaku" della carriera cinematografica di Lee.
Il secondo avversario è interpretato da Ji Han Jae un maestro coreano di Hapkido (all'epoca 7° dan) che Bruce Lee aveva conosciuto ad un campionato internazionale di karate.
Il terzo avversario è interpretato da Kareem Abdul Jabbar, altro allievo ed amico di Bruce Lee, noto soprattutto per essere stato più volte campione di basket negli USA con la squadra dei Lakers. Come combattente non è eccezionale ma, cinematograficamente parlando, rende molto bene l'idea dell'avversario difficile da battere per via della lunga portata dei suoi colpi.
Le scene girate da Bruce Lee terminano con questo scontro, ma il regista Robert Clouse ha inserito un quarto avversario, interpretato da Hugh O'Brian.
Il film a Hong Kong non ebbe molto successo, ma riuscì ugualmente ad incassare più di "Enter the Dragon". I fan più accaniti non gradirono la decisione di Raymond Chow di aver "sfruttato" il lavoro di un defunto a puro scopo commerciale. Ma al di là di questo tipo di discorsi, il film di Clouse è, tutto sommato, discreto. Le scene di combattimento dei "sosia" di Bruce Lee sono state ben realizzate e fra queste, merita di essere menzionato lo scontro nello spogliatoio del palazzetto fra Billy Lo e Carl Miller (interpretato da Robert Wall), che era appena diventato campione, combattendo contro un avversario interpretato da Samo Hung. Inoltre, grazie a questo film, i fan di Bruce Lee hanno potuto vedere quelli che sono fra i suoi migliori combattimenti cinematografici in assoluto.
Personalmente, ho svalutato il lavoro di Clouse, dopo aver visto il film documentario "Bruce Lee: a warrior's journey", trasmesso in TV, ma reperibile anche in DVD.
In esso viene mostrata la sceneggiatura originale di "The Death Game". Bruce doveva interpretare un campione imbattuto d'arti marziali, costretto a combattere sotto il ricatto di un'organizzazione criminale, per recuperare un tesoro d'inestimabile valore. Questo si trovava in cima ad una pagoda, in ogni piano della quale era a guardia un fortissimo esperto di un determinato stile d'arti marziali.
Gli avversari nella pagoda dovevano essere cinque. Dan Inosanto, Ji Han Jae, e Kareem Abdul Jabbar avrebbero dovuto occupare rispettivamente il 3° il 4° e il 5° piano. Le riprese dei primi due piani non sono mai state realizzate e i guardiani sarebbero dovuti essere interpretati da Wong Ing-sik (al 1° piano) e da Taki Kimura (al 2°, come esperto dello stile di kung-fu della mantide religiosa). Bruce Lee non era l'unico ad entrare nella pagoda, ma lo faceva assieme ad altri complici, sempre esperti di arti marziali, interpretati da Chei Yun e James Tien (a.k.a. Paul Tien).
Nel film di Robert Clouse sono state completamente tagliate le parti dove questi due attori combattono, ma anche quelle dove a combattere è Bruce Lee e si vedono i suoi compagni. A risentire maggiormente di questi tagli è stato il combattimento contro Ji Han Jae. E' stato, però, utilizzato il combattimento di Jabbar contro James Tien, come "flashback" fatto vedere nella parte centrale del film. Ma se si guarda bene, in alcune sequenze si può ancora vedere il corpo del personaggio interpretato da Tien, privo di sensi, mentre è Bruce Lee a combattere contro Jabbar! Completamente rimosse sono state le parti dove si scopre che il personaggio interpretato da Jabbar era fotofobico.
Nel film documentario, si possono vedere integralmente gli scontri di Bruce Lee e i suoi complici contro i tre guardiani, anche se alcune sequenze sono andate perdute (come quella di Chei Yun, armato di un pesante bastone, contro Dan Inosanto). Prima di morire, oltre a questi tre combattimenti, Bruce Lee aveva fatto anche altre riprese (come quella del filmato, fatto vedere al protagonista, dove venivano mostrati i cinque guardiani della pagoda in azione), che però su "Bruce Lee: a warrior's journey" vengono fatte vedere solo parzialmente e che forse resteranno inedite per sempre...
Tutti gli appassionati di Bruce Lee che hanno avuto l'occasione di vedere la versione integrale dei combattimenti contro i tre guardiani della pagoda, non possono che piangere lacrime amare perché ci si rende conto, ben più che vedendo il film di Clouse, che la qualità delle coreografie è eccelsa e se il celeberrimo attore non fosse morto, in seguito avrebbe potuto fare perfino di meglio.
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Recensione a cura di Anakin - aggiornata al 04/07/2005
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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