Recensione mommy regia di Xavier Dolan Canada 2014
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

Recensione mommy (2014)

Voto Visitatori:   8,02 / 10 (66 voti)8,02Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO CÉSAR:
Miglior film straniero
Dimensione testo: caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi

locandina del film MOMMY

Immagine tratta dal film MOMMY

Immagine tratta dal film MOMMY

Immagine tratta dal film MOMMY

Immagine tratta dal film MOMMY

Immagine tratta dal film MOMMY
 

"Mommy" è il quinto film dell'enfant prodige del cinema canadese Xavier Dolan (autore a tutto tondo, che i film se li scrive e spesso - non in questo caso - li interpreta).  "Mommy" - prima opera di Dolan a esser distribuita in Italia - si è aggiudicato il Gran Prix della giuria all'ultimo festival di Cannes, ex aequo con "Adieu au language", l'ultima, sperimentale provocazione (in 3D) di un autore che giovane lo è rimasto dentro: l'ottantaquattrenne Jean Luc Godard. Ma se Godard, che non ha mai smesso di sperimentare, lo fa sorvegliando le sue creazioni con il piglio rigoroso dell'intellettuale, la peculiarità di Dolan sta nel suo irrefrenabile temperamento emotivo. Una foga priva di freni e di pudore, avida di vita. Il cinema di Dolan è al contempo ingenuo e geniale, specialmente nell'uso delle musiche, in un'accondiscendenza alla cultura visiva delle clip video che invece di apparire kitsch risulta squisitamente genuina.

Con "Mommy", Dolan, classe 1989, raccontando del tormentato rapporto con la propria madre Diane da parte di un quindicenne affetto da deficit di attenzione, Steve, è tornato sulla materia del suo primo film - scritto a 16 anni e diretto a 20 - "J'ai tué ma mère" (2009). Fu il suo esordio alla regia, e lì vi recitava anche, nelle vesti del protagonista. Nocciolo del film, scopertamente autobiografico, era il rapporto edipico tra un sedicenne e sua madre. Se nel film d'esordio Dolan decise appunto d'interpretare il ruolo del figlio, adesso opta per un distacco maggiore con il personaggio, lasciato alla straordinaria verve di Antoine Olivier Pilon. Il ruolo della madre, invece, a sottolineare senza remore la linea di continuità fra i due film, è affidato ad Anne Dorval, la medesima attrice che fu la madre in "J'ai tué ma mère".

Si può senz'altro guardare "Mommy" senza conoscere il suo precursore, non si può tuttavia scrivere di "Mommy" senza aver visto "J'ai tué ma mère". Non che si tratti di un remake (se non in una particolare e originale accezione autoriale). Le differenze nella vicenda sono tante, ma nessuna è veramente fondamentale - a parte una. Si tratta di un cambio di prospettiva. In "J'ai tué ma mère" il punto di vista dell'autore coincideva quasi completamente con quello del ragazzo, afflitto da un rapporto di amore-odio verso la genitrice. In "Mommy", il punto di vista è neutro. Dolan è cresciuto, e la sua attenzione per il personaggio della madre è più sfumata, sensibile, profonda.
A sentir lui (leggendo il pressbook), è quasi un atto dovuto, nel senso di ridare alla madre (la propria) il diritto di "vendicarsi" dell'ingiustizia subita con la virtuale uccisione del primo film (uccisione che, presente solo nel titolo, restava virtuale anche nella pellicola). E' il caso di riportare a riguardo le parole del regista: "Se c'è un tema che conosco meglio di qualsiasi altro, che mi ispira incondizionatamente, e che amo sopra a tutti gli altri, è certamente mia madre. E quando dico mia madre, intendo LA madre in senso lato, la figura che rappresenta. E' su di lei che torno sempre. E' lei che voglio vedere vincere la battaglia, è per lei che voglio inventare problemi che lei possa avere il merito di risolvere, è attraverso di lei che mi pongo delle domande. E' lei che voglio abbia ragione quando avevamo torto. Ai tempi di 'J'ai Tué ma mère', sentivo di voler punire mia madre. Da allora sono passati solo cinque anni, e credo che per mezzo di 'Mommy' stia cercando di farla vendicare".

In entrambi i film ricorre il tema odi et amo. In "Mommy", più che nel precursore, questo tema non è semplicemente rispecchiato dai sentimenti del figlio, ma si spande sull'intero rapporto, finendo per caratterizzare anche i sentimenti della madre. E' dunque un rapporto di amore ed odio, quello fra Diane e Steve in "Mommy": un rapporto fatto di slanci estremi, delineato sin da subito come complicità profonda fra i due, che rischia di alienarli al mondo, quasi fossero due freak, entrambi, (anche la madre a modo suo) dei disadattati. Non si sa cosa potrebbe succedere se non intervenisse, quasi provvidenziale a complicare e mitigare il rapporto, la vicina di casa Kyla (interpretata da Suzanne Clément, altra attrice ricorrente nel cinema di Dolan). L'intensità dei sentimenti di Diane, in particolare, è tale da divenir a momenti a lei stessa insopportabile. Ecco che questo rapporto contrastato implica, da parte della madre, l'inevitabilità dell'abbandono. L'abbandono (l'unica ragione per il pretesto fantascientifico-distopico con il quale si apre il film), sotto specie non poi tanto diversa, c'era anche nel film del 2009: la sua inevitabilità è dettata dall'urgenza, fattasi impellente, del bisogno di sottrarsi all'attaccamento esasperato/disperato del figlio, che odia la madre ma non può vivere senza di lei. Il desiderio di distacco è un sentimento speculare, dunque; con tutte le carte in regola per porsi dalle parti del melodramma.

Non possiamo adesso tacer oltre del più rilevante motivo di originalità stilistica di "Mommy": la scelta, spiazzante e coraggiosa, di girare l'intero film in formato 1:1. Il quadrato perfetto. Quello che Dolan dice di considerare il formato ideale per inquadrature di ritratti, uno spazio in cui "nessuna distrazione, nessuna ostentazione è possibile", appare in realtà funzionale a rappresentare, con grande efficacia, la costrizione emotiva con cui i due personaggi convivono. Una costrizione che non discende solo dalle angustie cui reciprocamente si costringono, ma sembra anzitutto una condizione che accomuna madre e figlio nei confronti del resto del mondo. Nel rapporto tra i due sembra regnare una sintonia di fondo, talmente radicata anzi da essere proprio essa fondamentalmente ingestibile, e dunque pronta a comprimerli. Ma Diane e Steve, forse non ne sono consapevoli, sono bigger than (their) life. E il mondo, la società in cui vivono, non fa altro che porre sin dall'inizio ostacoli al loro legame. Ecco allora che anche il formato della pellicola li stringe, li co-stringe, li soffoca.
In due splendidi momenti (senz'altro i più belli e memorabili del film), la costrizione si attenua, e il formato, accompagnato in un caso da un gesto esplicito di Steve, si slarga. Si fa panoramico. La vita appare ampia, in tutto il suo respiro. Finalmente disteso. Nel secondo di questi momenti, è proprio la vita intesa come futuro da vivere, a venire rappresentata in modo ampio e disteso: una vita immaginata colma di gioie e armonia. Non a caso, l'armonia della musica accompagna l'excursus, in uno di quegli splendidi momenti, classici in Dolan, in cui il suo cinema assume i connotati di una clip.

Si tratta in entrambi i casi di illusioni: la realtà torna a farsi sentire, il formato si restringe, l'assenza di respiro torna a stringere il costato come lo sguardo. Ma il miracolo di un film come "Mommy", come di tutto il cinema di Dolan (che in cinque film non ha mai sbagliato un colpo), sta nel suo essere carico di vitalità anche nei momenti più neri, al punto da dare in qualche modo sempre la suggestione che la vita sia comunque vada più forte di ogni sua negazione. Questa sensazione, in "Mommy", la regala soprattutto il finale, dove una ribelle corsa al rallentatore (lo slow-motion è altro espediente ricorrente nello stile di Dolan), prevedibilmente senza esito fortunato, condensa ciononostante in sé un indomito, irrefrenabile e irredento - dunque ottimistico - anelito di vita. Che nulla e nessuno potrà mai costringere entro i ranghi.
Stessa sorte auguriamo con tutto il cuore a Xavier Dolan e al suo cinema. Restare impudicamente sregolato: sempre e comunque, fuori dai ranghi.

Commenta la recensione di MOMMY sul forum

Condividi su Facebook Condividi recensione su Facebook


Recensione a cura di Stefano Santoli - aggiornata al 12/12/2014 15.23.00

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

200% lupoall we imagine as light - amore a mumbaianime sbullonateanora
 R
anywhere anytimeapocalisse z - inizio della fineappartamento 7abambi: the reckoningbeetlejuice beetlejuiceberlinguer. la grande ambizionebestiari, erbari, lapidariblitz (2024)buffalo kidscaddo lakecampo di battagliacarry-onclean up crew - specialisti in lavori sporchicloud
 NEW
conclavecriaturedesire' (2024)
 NEW
diamantidisclaimerdo not expect too much from the end of the worlddon't moveeterno visionariofamiliafinalementfino alla fine (2024)flow - un mondo da salvarefrancesca cabrinifrancesco guccini - fra la via emilia e il westfreud - l'ultima analisigiurato numero 2goodbye juliagrand tourhalloween parkhayao miyazaki e l'aironehey joeidduil buco - capitolo 2il corpo (2024)il giorno dell'incontroil gladiatore iiil maestro che promise il mareil magico mondo di haroldil monaco che vinse l'apocalisseil ragazzo dai pantaloni rosail robot selvaggioil sogno dei pastoriil tempo che ci vuoleindagine di famigliainter. due stelle sul cuoreinterstella 5555
 NEW
io e te dobbiamo parlareio sono un po' matto... e tu?italo calvino nelle citta'joker: folie a deuxjuniper - un bicchiere di ginkraven - il cacciatorela bambina segretala banda di don chisciotte - missione mulini a ventola bocca dell'animala cosa migliorela gita scolasticala misura del dubbiola nostra terra (2024)la scommessa - una notte in corsiala stanza accantola storia del frank e della ninala storia di souleymanela testimone - shahedl'amore e altre seghe mentalil'amore secondo kafkale deluge - gli ultimi giorni di maria antoniettale linci selvaggeleggere lolita a teheranlimonovlinda e il polloll grande natale degli animalilonglegsl'orchestra stonatalove lies bleedingl'ultima settimana di settembrel'ultimo drinkmadame clicquotmaking ofmaria montessori - la nouvelle femmeme contro te: cattivissimi a natalemodi - tre giorni sulle ali della follia
 NEW
mufasa: il re leonenapad - la rapinanapoli - new yorknasty - more than just tennisnever let go - a un passo dal malenon dirmi che hai pauranon sono quello che sonooceania 2ops! e' gia' nataleoutsideoverlord: il film - capitolo del santo regnoozi - la voce della forestapaolo vivepapmusic - animation for fashionparthenopeper il mio benepeter rabidpiccole cose come questepiece by pieceping pong - il ritornorebel ridgericomincio da taaacsalem's lot (2024)saturday nightshakespea re di napolismile 2snot e splash - il mistero dei buchi scomparsisolo leveling reawakeningsolo per una nottespeak no evil - non parlare con gli sconosciutisqualistella e' innamoratastranger eyessulla terra leggerisuper/man: the christopher reeve storytaxi monamourterrifier 3the apprentice - alle origini di trumpthe bad guy - stagione 2the beast (2024)the conciergethe dead don't hurt - i morti non soffronothe devil's baththe killer (2024)the redthe shadow straysthe strangers: capitolo 1the substancethe sweet eastthelma (2024)this time next year - cosa fai a capodanno?timor - finche' c'e' morte c'e' speranza
 NEW
tofu in japan. la ricetta segreta del signor takanotransformers onetrifole - le radici dimenticateuna madre
 NEW
una notte a new yorkuna terapia di gruppoun'avventura spaziale - un film dei looney tunesuno rossovenom: the last dancevermigliovittoriavolonte' - l'uomo dai mille voltiwickedwolfs - lupi solitariwoman of the hour

1056831 commenti su 51536 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

ALIEN INTRUDERARI-CASSAMORTARIASSASSINI SILENZIOSIBLUE LOCK IL FILM: EPISODIO NAGIBOUDICA - LA REGINA GUERRIERABOY KILLS WORLDCOME E' UMANO LUICOMPAGNE NUDECONSUMEDDANGEROUS WATERSDEAD WISHPERGLI AMICI DEGLI AMICI HANNO SAPUTOHAIKYU!! BATTAGLIA ALL'ULTIMO RIFIUTOHERETICHOLD YOUR BREATHHOUSE OF SPOILS - IL SAPORE DEL MALEI CALDI AMORI DI UNA MINORENNEIL RAGAZZO E LA TIGREINQUIETUDINEL'ARTE DELLA GIOIALATENCYLE AVVENTURE DI JIM BOTTONEL'UNICA LEGGE IN CUI CREDOMALABESTIAMASCARIANATALE A BILTMORENATALE AI CARAIBINESSUNO MI CREDENIGHTFORCEPECCATI DI UNA GIOVANE MOGLIE DI CAMPAGNAPLACE OF BONESROBO VAMPIRE 2: DEVIL'S DYNAMITEROBO VAMPIRE 3: THE VAMPIRE IS STILL ALIVESULLE CANZONI SCONCE GIAPPONESISVANITI NELLA NOTTETHE AMBUSHTHE DELIVERANCE - LA REDENZIONETHE HYPERBOREANTHE LAST BREATHTHE PEEPING TOMTRAPPED - IDENTITA' NASCOSTEUN NATALE MOLTO SCOZZESEYOKAI MONSTERS: ALONG WITH GHOSTS

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net