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Due ragazze americane in vacanza in Messico si lasciano convincere a fare un' esperienza adrenalinica : farsi calare in mare in una gabbia per vedere da vicino i grandi squali bianchi . Solo che il verricello cederà e loro si troveranno bloccate a 47 metri di profondità e con poco ossigeno a disposizione . La situazione appare già difficile così , ma i loro disperati ( o goffi ) tentativi di venirne fuori riusciranno anche a peggiorarla ... Appare scontato che un simile survivor movie , piuttosto rozzo nella trama , abbia il suo motivo di esistere solo per l' ansia che riesce a trasmettere allo spettatore e per la suspense che spinge a vedere quale sarà la prossima difficoltà che le due protagoniste dovranno cercare di superare . Beh , poi naturalmente c' è da scoprire se qualcuno , tra allucinazioni e visioni oniriche , alla fine si salverà ... Si può dire che il cast sia a me sconosciuto , anche se ho poi scoperto che le due ragazze ( Mandy Moore e Claire Holt ) sono piuttosto note . In più c' è anche una piccola parte , quasi una comparsata , per un decadutissimo Matthew Modine . Discreti gli effetti speciali , con squali ben fatti . E' una pellicola che bene o male fa il suo lavoro , da 6 .
47 metri crea una buona miscela di tensione ed ansia, le scene sott'acqua, quando le due protagoniste nuotano nel buio dell'oceano, sono ben congegnate. Resta sempre un film per amanti del genere "Animali Assassini", gli squali sono ben fatti e la trama non richiedeva particolari doti recitative. Con Paradise Beach una spanna sopra tutti gli altri ridicoli film con gli squali degli ultimi anni.
Un filmetto da vedere senza pretese. Le due protagoniste non lasciano il segno. Gli squali sembrano messi lì tanto per fare scena. Apprezzabile le parte sott'acqua.
Discreta pellicola con una classica trama e che sicuramente finirà dimenticata nei tantissimi film di questo tipo. Le scene in profondità sono ben realizzate e trasmettono il giusto carico di tensione, anche gli squali sono riusciti bene e riescono a trasmettere paura e angoscia. Il finale si discosta un pochino dal solito clichè e devo dire che è riuscito bene, nel complesso un film carino per chi, come me, non si perde un film sugli squali.
Diffidate da film minori, con regia e cast sconosciuto, questa è la prova che ogni tanto ci sono dei buoni film, forse modesti come contenuti ma di forte impatto emotivo, dove si vedono curate location, buona fotografia, musica di sottofondo, e dare ad una pellicola definita horror quel tocco di thriller psicologico, quella giusta tensione ed ansie che nel suo piccolo convincono. Se a tratti il film può esser banale, il finale è quantomeno vicino alla realtà.
Mandy Moore & Claire Holt: gran duo di attrici, nuove, piacciono, carine, fascino e carisma ne hanno, interpretazione buona tutto sommato.
Il regista, sconosciuto, firma e confeziona il suo shark-movie, quasi un genere oggi, offre un buon impatto in merito a location\fotografia. Se avesse scelto un cast "famoso" o conosciuto o magari aver trovato una casa con altri fondi, avrebbe dato un altro impatto al suo film, ma l'obiettivo lo ha raggiunto, ha commercializzato il suo primo film. (Gli altri suoi sono film minori, in Italia mai usciti e molto poco conosciuti.) Può migliorarsi sicuramente, impatto e prima vera "prova" positiva.
Consigliato, un film dall'impatto positivo, piacevole.
Avevo aspettative molto basse che sono state in gran parte rispettate. Devo dire che però gli squali sono riprodotti bene e le scene girate sott'acqua sono abbastanza coinvolgenti, accettabile anche il finale.
Media ridicola.... il film è un low budget, dal taglio indipendente che ricorda concettualmente il più famoso "Open Water", con una scrittura lineare e ben sceneggiato... senza effettoni speciali trasmette il senso di claustrobia e di disarmo a fronte di una situazione disperata e quasi paradossale.... soli 47 metri dividono le due ragazze dalla salvezza eppure appare così dannatamente difficile riuscire nell'impresa.... la parte finale è prevedibile ma funziona.... 47 metri.. la distanza tra l'inferno e il paradiso..... godibile.
Tanti voti negativi...beh insomma...diciamo che a livello di recitazione non ci siamo proprio e ci sarebbe da ridire su molte cose...però salvo alcune scene e la storia in se... Il colpo di scena finale l avevo capito mezz'ora prima! Sufficienza regalata ahahah
Il soggetto rispecchia la falsariga di Paradise beach. Un contesto di base dove saper dosare la tensione e mantenere in maniera costante il senso della minaccia significa riuscire a fare almeno un discreto film di intrattenimento. Non è uno di quei film in cui serve l'analisi psicologica dei personaggi oppure una certa cura dei dialoghi, anche se quest'ultimi sfondano più di una volta la barriera della banalità. Occorre una buona messa in scena e tutto sommato il film non è disprezzabile. Il mare è immenso ma il campo visivo è limitato e ciò uno dei punti a favore del film. La minaccia è sempre presente anche se non si vede. Gli squali si vedono, ma non se ne abusa della presenza. Meno riuscito rispetto a Paradise Beach, però a livello qualitativo sufficiente.
Mi aspettavo una boiata pazzesca, invece il film si lascia guardare tranquillamente. Nonostante sia ambientato per buona parte sott'acqua, non annoia quasi mai e trasmette anche una certa ansia.
Lasciamo perdere qualche errore, come il consumo delle bombole totalmente incompatibile con il tempo che passa... Si passa dal 100% al 10% in pochi minuti, per poi far durare la restante riserva per il resto del film..
Una pellicola assai soddisfacente avente per protagoniste un paio di turiste che si ritrovano a dover lottare per la sopravvivenza, una volta che si ritrovano bloccate a 47 metri di profondità negli abissi..... Diciamo che la parte più debole e meno convincente è sicuramente quella iniziale,quella dove vengono presentate le nostre eroine (caratterizzate in modo banale e superficiale) e le motivazioni (piuttosto risibili) che le porteranno a volersi infilare dentro una gabbia (assai scalcagnata) per farsi immergere negli abissi marini. Da questo momento in poi il film inizia a funzionare più che bene,le protagoniste si comportano in modo sensato e realistico,abbastanza attinente alla realtà. Buona la regia che riesce a girare delle ottime sequenze tutte ambientate sott'acqua,e a gestire bene la tensione ricorrendo solo in minima quantità ai jump scare. Ottima anche la realizzazione degli squali,sopratutto considerando il budget tutt'altro che elevato. Non molto convincente invece la recitazione delle due protagonista che mi sono apparse piuttosto cagne. Insomma per concludere una pellicola d'intrattenimento che riesce a raggiungere in pieno il suo risultato,merita una visione.
Il merito principale di questo film è che non annoia, raccontando una storia capace di instillare discrete dosi di tensione, con qualche jumpscares ben assestato, nonostante le tante contraddizioni che si possono notare nei dialoghi e in parecchie situazioni che propone. Di contro ci sono appunto quei particolari irritanti, quasi quanto le due protagoniste nei loro atteggiamenti, e la troppa enfasi di alcuni momenti, anche se discretamente orchestrati. 47 METRI non ha grandi meriti in fatto di originalità, ma quanto meno propone una storia che mantiene in costante attenzione lo spettatore, meritando un voto positivo nonostante le imperfezioni che denota.
Dopo "The Reef" e "The Shallows" un altro bel film con protagonisti gli squali. Questa volta le prescelte a finire nelle voraci mandibole dei pescecani sono due sorelle in vacanza in Messico, convinte da due bellimbusti locali a farsi calare in una gabbia nelle profondità dell'oceano per provare il brivido di trovarsi a faccia a faccia con gli spaventosi predatori. Dopo un'introduzione sciatta e di maniera, utile giusto per farci conoscere le motivazioni e i caratteri delle due giovani donne, si comincia a fare sul serio: uno sciocco incidente e le novelle esploratrici finiscono sul fondale oceanico a circa 47 metri di profondità. Nel buio, con limitatissime sorgenti di luce a disposizione, Johannes Roberts sguazza (è il caso di dirlo) che è un piacere, andando a creare un mondo tenebroso, freddo e claustrofobico ove la minaccia degli squali è quasi un nemico tangibile capace di lasciare il segno ogni qualvolta si manifesti. Realizzati benissimo, i pescioloni zannuti appaiono senza esagerazioni, non divenendo unico catalizzatore di tensione. La pellicola fornisce ansia in buone dosi con il crescente esaurimento dello scorte d'ossigeno, e al netto delle fin troppe s***** che si abbattono sulle protagoniste -anche qui necessarie per evitare di rallentare troppo il ritmo- si dimostra quanto il genere, se gestito con testa e buona aderenza ad una possibile realtà, riesca a fornire ancora un intrattenimento con i fiocchi. Da applausi il colpo di scena verso il finale, davvero inaspettato ed efficace. Conosciuto come "In the Deep", in un primo momento avrebbe dovuto intitolarsi con il sicuramente più incisivo "47 Meters Down".