ai confini del paradiso regia di Fatih Akin Germania, Turchia 2007
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ai confini del paradiso (2007)

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locandina del film AI CONFINI DEL PARADISO

Titolo Originale: AUF DER ANDEREN SEITE

RegiaFatih Akin

InterpretiNurgül Yeşilçay, Baki Davrak, Patrycia Ziolkowska, Tuncel Kurtiz, Nursel Köse, Hanna Schygulla, Erkan Can, Nejat İşler, Güven Kıraç, Yelda Reynaud, Lars Rudolph, İdil Üner, Turgay Tanülkü, Gökhan Kıraç, Gürsoy Gemec, Cengiz Daner, Elcim Eroglu, Nurten Güner, Asuman Altinay, Ali Akdeniz, Nadire Irtel, Sevilay Demirci, Öznur Kula, Gokce Isil Tuna, Sileyman Kaplan, Stefanie Piehl, Andreas Westphal, Jörg Jänicke, Annette Uhlen, Andreas Thiel, Cigdem Göymen

Durata: h 2.02
NazionalitàGermania, Turchia 2007
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 2007

•  Altri film di Fatih Akin

Trama del film Ai confini del paradiso

Nonostante la contrarietà del figlio Nejat, Ali, un anziano turco che vive a Brema, decide di vivere con Yeter, una prostituta anch'essa turca che fa il mestiere per aiutare negli studi la figlia Ayten che vive a Istanbul. Ali causa accidentalmente la morte di Yeter e Nejat, che le si era affezionato, lascia il suo lavoro di docente e si reca in Turchia per cercare Ayten. La quale invece, ricercata perché appartenente a un gruppo antigovernativo accusato di terrorismo, ha raggiunto la Germania. Qui trova la solidarietà e l'amore di una studentessa, Lotte, la quale la segue nel suo ritorno da prigioniera in patria dandosi da fare per liberarla.

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Voto Visitatori:   7,31 / 10 (27 voti)7,31Grafico
Voto Recensore:   6,00 / 10  6,00
Miglior sceneggiatura (Fatih Akin)
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
Miglior sceneggiatura (Fatih Akin)
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Voti e commenti su Ai confini del paradiso, 27 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  16/02/2020 20:20:30
   6 / 10
un bel film fatto bene ,niente da dire ma l'ho trovato un pò forzato e "assurdo" nella sceneggiatura e poco profondo nella psicologia dei personaggi .
ci sono altri lavori migliori del regista

VincVega  @  10/07/2018 14:16:09
   7 / 10
Sicuramente un buon film, ma dal regista de "La Sposa Turca" mi aspettavo di più. Le storie dei personaggi si intrecciano e amalgano bene, ma a volte certe situazioni vengono esposte un po' troppo facilmente. Ho preferito la storia del professore e di suo padre, alla seconda più al femminile. Pellicola da vedere, capace di far riflettere, però me lo aspettavo più emozionante.

7219415  @  03/08/2016 12:41:20
   7 / 10
non male anche se inferiore ad Im Juli

Burdie  @  10/05/2016 23:14:05
   6 / 10
...troppe aspettative...un risultato appena sufficiente

freddy71  @  16/01/2014 00:39:31
   7½ / 10
bel film nulla da dire....fatto molto bene....ti tiene incollato allo schermo dall'inizio alla fine....a tratti emozionante...bella la fotografia....buono!

Oskarsson88  @  29/10/2013 15:08:52
   8 / 10
bel film, che ti tiene incollato allo schermo. Gli intrecci rendono chiaramente curioso lo spettatore, anche se il tutto non si risolve come si potrebbe pensare. Infatti le storie parallele non si incrociano poi del tutto ed il finale è molto aperto. In ogni caso, molto drammatico e con molti personaggi ognuno dei quali mosso da diverse intenzioni e sentimenti. Bel film, mi è piaciuto più della Sposa turca e di Soul Kitchen...

deadkennedys  @  26/08/2012 12:24:40
   6½ / 10
Bel film ma l'imbecillità delle due ragazze (povere illuse) è davvero irritante.
ATTENZIONE DA QUÌ IN POI CONTIENE SPOILER.
------------------------------------------------
Ayten, clandestina e con documenti falsi, litiga per una questione di 100 euro con le uniche persone che potevano aiutarla in Germania, rifiuta di fare la cameriera o di trovarsi un lavoro qualsiasi e se ne va a fare la barbona.
Invece di morire di fame come meriterebbe una persona così stupida e tronfia di sè incontra una brava ragazza tedesca purtroppo ancor più illusa di lei che la sfama e se la porta addirittura a vivere a casa sua.
La madre di Charlotte (ottima attrice) all'inizio non dice nulla ma quando si rende conto che il tempo passa e le due giovinastre passano le loro giornate nel più assoluto non fare un ***** si sente infastidita, parla con la turca e la giovane rivoluzionaria inizia a snocciolare i luoghi comuni più beceri.
Vengono fermate dalla polizia perchè lei non ha la cintura così la giovane turca invece di sperare che il passaporto falso inganni gli agenti, tenta di punto in bianco una coraggiosa fuga a piedi che dura un paio di metri.

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Alla resa dei conti il film merita sotto certi aspetti per la storia e per la bravura degli attori maschili e della madre di Charlotte ma l'idiozia delle due ragazze mi ha talmente innervosito da non permettermi di dare più di 6 e mezzo.

McLovin  @  18/04/2012 17:49:48
   6 / 10
Non bello quanto gli altri film di Fatih Akin. Alla lunga sembra girare un po' a vuoto. Il raccordo tra le due storyline principali non è adeguatamente sviluppato e si risolve molto debolmente. La regia è comunque di prim'ordine. Il cineasta tedesco di origini turche si dimostra comunque uno dei registi più interessanti del panorama europeo.

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  26/10/2011 01:23:19
   9 / 10
Dopo ''la sposa turca'' ecco un altro capolavoro firmato Akin.
Il regista turco è bravissimo a raccontarci le storie ''intrecciate'' dei vari personaggi, intrecci che sono pero' relativamente tali in quanto le persone in questione si inseguiranno fino a sfiorarsi ma nn si incontreranno mai...
A differenza de ''la sposa turca'',qui i momenti comici sono pressoche' assenti : il film è tristissimo e terribilmente realistico dal primo all ultimo secondo,e anche quando dopo tanta ''sfortuna'' e dopo tanto dolore, sembra che possa esserci un barlume di speranza,akin ci regala uno dei finali + amari e devastanti mai visti , forse l'unico possibile in un mondo cosi ricco di dolore e incomprensioni.
Un film stupendo che parla d'amore,di solitudini,di rimpianti ma fondamentalmente parla dell eterna incomprensione che regna nei rapporti umani....si fa di tutto per essere a posto con la propria coscienza e per rimediare agli errori propri o altrui ma quando ci sembra di aver trovato la chiave ormai è troppo tardi....

Il finale è agghiacciante,sono rimasto con gli occhi sbarrati dall'amarezza.... :'(

Gabo Viola  @  26/09/2011 15:33:15
   8½ / 10
Bello. (si vede che non sono in vena di argomentare?). Ai livelli della "sposta turca".

sestogrado  @  05/03/2011 17:31:15
   8 / 10
un dramma ad intreccio ben costruito, elegante e coinvolgente. Istanbul e la madre Turchia diventano il punto di arrivo di diverse storie che si uniscono in un turbinìo di generazioni diverse. da non perdere

Tuonato  @  17/11/2009 01:03:48
   7 / 10
E "Ai confini del paradiso" cosa c'azzeccherebbe con "Auf der anderen seite"?
Polemica a parte, Fatih Akin si conferma regista di eccezionale valore. Film in 3 capitoli sull'asse Germania/Turchia nel quale vengono trattati temi importanti quali conflitti generazionali, la lontanza dalla propria casa(leggi nazione), i diritti umani, la distanza tra occidente ed oriente e la politica(benchè lui dica di no).
Il terzo episodio merita il voto più alto(gli altri due stringi stringi sono di prepazione all'ultimo), la sceneggiatura è ottima perchè sorprende e non va nella direzione che t'aspetti: si attende il lieto fine ma Fatih ci frega e ce ne presenta un altro.
La caratterizzazione dei personaggi è studiata molto a fondo, le ambientanzioni sono autentiche. Nulla da eccepire quindi(ad onor del vero ci sarebbe, ma poco c'entra la produzione originale col doppiaggio italiano che fa apparire DIo dove ci dovrebbe essere Allah), davvero un buon lavoro, anche se non grido al capolovoro.

Sabata  @  24/08/2009 14:20:03
   7½ / 10
Ho visto questo film lo scorso anno, in un cineclub locale, presentato per ricordare la giornata mondiale del Rifugiato.

Personalmente, però, credo che il tema principale del film non sia quello dell'asilo politico, trattato solo marginalmente, quanto piuttosto quello complesso e sfaccettato dei rapporti umani: tra amanti, tra genitori e figli, tra occidente e oriente, tra la vita e la morte.

Le storie e i drammi personali di ogni personaggio si alternano in un continuo intrecciarsi e sovrapporsi, senza mai raggiungere una compiuta coincidenza. Il dipanarsi di queste vicende non è lineare ma ciclico, giustificato da un'intreccio di coincidenze forse poco verosimili ma accettabili in quanto funzionali al senso del film.

Alla fine, il compimento della circolarità è rassicurante e pacificatore. Su tutto, ciò che appare emergere è l'impellente bisogno di comprensione.

antonioba  @  08/04/2008 11:52:40
   7½ / 10
Grande film che fa riflettere sui rapporti umani!

Invia una mail all'autore del commento albatros70  @  25/03/2008 18:38:39
   6½ / 10
Ottimo film specialmente nella parte iniziale ed in quella finale, un pò lento e piatto nel mezzo... Resta una buona produzione da vedere sicuramente.
Ogni personaggio intimamente legato alla sofferenze dell'altro, alla fine la matassa sembra non dipanarsi completamente....

Una curiosità per chi l'ha visto nello spoiler, grazie....

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2 risposte al commento
Ultima risposta 17/04/2012 19.28.39
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mr_3_7  @  12/03/2008 15:15:36
   8 / 10
Tragedia nel senso più letterario del termine. Un affasinante intersecarsi di "drammi reciproci" in cui ogni personaggio ha la chiave della sofferenza di un altro. Tutto ciò è reso ancor più efficace da un intreccio narrativo che si svolge su più piani temporali e dal continuo confronto (culturale, sociale) Germania-Turchia, già punto forte di Akin in "la sposa turca", riispetto al quale siamo secondo me addirittura un passo avanti.

Cuba  @  31/12/2007 15:09:03
   8½ / 10
Bel film girato in modo circolare. Mi ha ricordato molto dal punto di vista della regia il film "Prima della pioggia". Bella anche la fotografia, le scene girate ad Istambul sono magnifiche. Forse ci sono troppe coincidenze scontate ma nel complesso ci stanno e danno un senso al film intero. Lo consiglio.

viagem  @  09/12/2007 18:34:41
   7½ / 10
Film complesso,quasi macchinoso nel suo dipanarsi (vengono raccontate storie parallele che si incrociano più volte senza mai incontrarsi) e complesso nelle numerose tracce di riflessione che propone, ma assolutamente interessante. Da denuncia il titolo nella versione italiana (quello originale sarebbe "Dall'altra parte") visto che il fim evidenzia proprio che il paradiso non è da un lato e basta, che non c'è Europa se non c'è oriente, che non c'è futuro se non nella diversità, nella cultura (il negozio di libri tedeschi a Istanbul) e nella contaminazione reciproca. Bare inseguite e piante da turchi e tedeschi che passano per l'aeroporto di Istanbul:i dolori si incrociano nella linea Amburgo-Brema-Istanbul-Trebisonda. E in tutto questo il dilemma sull'ingresso in Europa della Turchia: vantaggioso per chi? Forse la soluzione ideale sarebbe cristallizzare per sempre questa tensione della popolazione turca verso l'occidente, questo ponte gettato sul Bosforo che deve continuare a filtrare ma trasmettere le pulsioni da ambo i lati.
E l'immagine di Ortakoy, quartiere di Istanbul sotto al vero ponte sul Bosforo, con chiesa sinagoga e moschea una affianco alle altre, è esemplare. In "Crossing the bridge" si affermava che un musicista che nasce a Istanbul è più fortunato di un musicista americano, perchè ha la possibilità di essere influenzato da una maggiore varietà di forme musicali. Sagge parole.

forzalube  @  26/11/2007 12:10:50
   7½ / 10
Non molto originale e non del tutto convincente, ma nel complesso un buon film.

giumig  @  23/11/2007 17:58:40
   7½ / 10
Bellissimo film, fatto di intrecci, di storie drammatiche, di realtà e di sogno. Diretto magistralmente, sorretto da attori bravissimi, la storia si dipana attorno a 6 personaggi in cerca della propria identità e di un barlume di felicità. Sceneggiatura di ferro e montaggio ottimo

Un film consigliatissimo, sicuramente di classe.

Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  20/11/2007 09:28:00
   7½ / 10
Ricerca della propria identità e delle proprie radici ai tempi della globalizzazione.
In questo bellissimo film sei personaggi, tra tedeschi e turchi, incrociano le proprie vite attraverso viaggi emozionali verso il perdono e la riconciliazione.
Il regista Fatih Akin manifesta il suo desiderio di comprensione tra le culture, senza distinzione di razza e nazionalità. Per far sì che questa comprensione esista è imprescindibile la conoscenza, la formazione e la convivenza delle culture; infatti nel film troviamo alcuni esempi: un professore universitario di in germania, una libreria tedesca ad Istanbul.
Non è soltanto un film sulla ricerca e sul destino, ma anche sull’immigrazione, sulla tolleranza e sugli scontri culturali in un mondo globalizzato.

3 risposte al commento
Ultima risposta 03/12/2007 09.04.54
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  19/11/2007 00:45:59
   6 / 10
Film purtroppo non del tutto riuscito, potrebbe valere 2 o 10 a seconda delle angolazioni e dell'ottica personale di ognuno di noi.
Sembra costituito da una serie di frammenti, ora notevoli ora dispersivi e prevedibili, che elevano il pathos del "prodotto" cinematografico, ma lo depurano non dico dell'invettiva ma anche della potenziale amarezza.
Riconosco ad Akin il bisogno di costruire una sorta di rappacificazione globale con le tensioni europee e (anche) musulmane, ma avrei gradito un pò di coraggio in più. Il 6 politico mi pare plausibile.

Vedi recensione

beino  @  17/11/2007 00:43:08
   8½ / 10
Mi ha affascinato il continuo gioco degli incontri non incontri e l'apertura finale a più scenari. Il mio voto è condizionato anche da più viaggi fatti in terra turca .

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  15/11/2007 19:40:33
   7½ / 10
Decisamente un buon film, con molti temi interessanti e degni di nota.
Ambientato tra Istanbul e Brema, ai confini del Paradiso offre uno sguardo sulla Turchia del ventunesimo secolo, a cavallo tra tradizione islamica e l'occidentalizzazione che dovrebbe portarla ad entrare nell'Unione Europea.

Non mi sento comunque di considerarlo come un film politico, in quanto viene dato maggiormente risalto alle storie personali dei protagonisti, alla ricerca delle proprie radici e della propria strada.
Forse son talmente tanti gli spunti di riflessione che il regista non riesce ad approfondirli tutti in maniera adeguata; rimane ad ogni modo un film coinvolgente grazie anche all'ottima prova del cast.

Gruppo COLLABORATORI paul  @  15/11/2007 13:35:47
   7 / 10
Molto bello, ben strutturato, anche se ho preferito "La sposa turca". bravissimi gli attori sui quali spicca un' eccezionale Hana Schygulla, davvero da oscar. .

Invia una mail all'autore del commento Maria Lucia  @  13/11/2007 18:43:31
   7 / 10
Il dolore e la solitidine come punto d'incontro tra padre e figlio, figlia e madre, amiche ..il dolore e la solitudine che vanno oltre i confini, le etnie e le paure basta solo rivelarsi chiedere questo è a mio modo il filo conduttore di questo film, lento ma piano piano ti entra dentro e ti porta a "sentire" anche tu quel dolore e quella solitudine; ritrovo un Hanna Schygulla molto brava che fine aveva fatto ?

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  12/11/2007 00:20:04
   7 / 10
Il succo di questo film è il tentativo di rappresentare il processo di conciliazione della cultura turca con quella europea, in questo caso quella tedesca. Allo stesso tempo si affronta il tema del difficile rapporto spirituale/sentimentale fra genitori e figli, come pure quello della solitudine. S’inserisce poi un’amara riflessione sul ruolo preponderante che ha il caso e il destino nella vita dei singoli, che non permette di realizzare alcun progetto e spariglia tutte le carte in tavola. La morale è: tolleranza, comprensione, perdono. Anche qui il dolore si dimostra l’unico mezzo per capire e superare ogni contrasto e conciliarsi con gli altri.
Molto belli i temi, non così lo svolgimento. Il punto di vista cambia continuamente passando da un personaggio all’altro, senza permettere di approfondire a dovere la loro personalità e capirli meglio. Sembrano figure che passano e agiscono solo al servizio della morale del film. Hanno comunque un loro sviluppo anche se un po’ prevedibile. Manca secondo me un pizzico di concentrazione e approfondimento, ma è solo il mio personale giudizio estetico. Anche la storia sembra un po’ preda del caso, che fa incontrare e non incontrare i personaggi, in una specie di balletto di coincidenze.
Fatih Akin, il regista, fa in Germania quello che ha fatto tempo fa in Italia Ozpetek. Questo film in parte mi ha ricordato Hammam Bagno Turco. Anche lì c’era il tentativo di conciliare e fondere le culture italiana e turca. Pure lì interveniva il tema dell’omosessualità, quasi a ricordare che nell’interiorità umana non c’è differenza fra persone che vengono dalla cattolica Italia o dall’islamica Turchia. Akin fa capire che per lui la Turchia dovrebbe entrare nell’Unione Europea. Questo processo di integrazione e fusione è possibile e necessario (anche se nel film ci sono solo persone acculturate o che credono nella cultura).
I temi per passare una serata intelligente e che arricchisca lo spirito ci sono tutti. Se invece volete il semplice svago, non so se consigliarlo o no. In sala ho sentito diversi sbadigli.

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