Recensione ai confini del paradiso regia di Fatih Akin Germania, Turchia 2007
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

Recensione ai confini del paradiso (2007)

Voto Visitatori:   7,31 / 10 (27 voti)7,31Grafico
Voto Recensore:   6,00 / 10  6,00
Miglior sceneggiatura (Fatih Akin)
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
Miglior sceneggiatura (Fatih Akin)
Dimensione testo: caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi

locandina del film AI CONFINI DEL PARADISO

Immagine tratta dal film AI CONFINI DEL PARADISO

Immagine tratta dal film AI CONFINI DEL PARADISO

Immagine tratta dal film AI CONFINI DEL PARADISO

Immagine tratta dal film AI CONFINI DEL PARADISO

Immagine tratta dal film AI CONFINI DEL PARADISO
 

Ci sono film che hanno il potere di intrigarti allo stesso modo con cui possono irritare.
Ne abbiamo avuto diversi esempi, di recente, con l'irrazionale e "gonfiato" ritorno al cinema di Coppola, con la sublimazione visiva dei blockbuster americani o, soprattutto, con opere indubbiamente lusinghiere dal punto di vista dello script ma capaci in più occasioni di essere "ricattatorie".

Il nuovo film di Fatih Akin, cineasta di origine turca nato ad Amburgo, sembra avere tutti i crismi per farsi amare incondizionatamente da una vasta gamma di spettatori, e questo potrebbe essere un limite più che una qualità.
Lo stesso script, che ancora una volta sottolinea il confronto sociale ed il rapporto stretto tra la Germania e la Turchia (sempre in bilico tra sprazzi di fanatismo religioso e tendenze occidentali, quest'ultima) sembra "costruito" da un abile regista che ha radicalmente sposato proprio la causa Europeista nel suo cinema.
Insomma, anche se in due ore di pellicola emerge uno squarcio con una mdp fissa e statica (e comunque alla maniera di Eytan Fox), siamo più dalle parti di Fassbinder che da quelle di Kiarostami o Guney.

"Ai confini del paradiso" (o anche "Auf der anderen seite", ovvero "Dall'altra parte" come suggerisce il titolo della distribuzione tedesca) racconta la vicenda di un anziano turco, Alì, che vive a Brema (Germania) con il figlio Nejat, noto insegnante. L'uomo si innamora di una prostituta anch'essa turca, Yeter, che ammette di fare questo mestiere esclusivamente per mantenere la figlia Ayten, che vive a Istanbul, agli studi. L'anziano, vedovo e solo, le propone di andare a vivere da lui, ma dopo un infarto che ha rischiato di ucciderlo, l'uomo si ubriaca e picchia la donna che vuole lasciarlo, provocandone accidentalmente la morte.
A questo punto il vecchio finisce in prigione per omicidio e il figlio Nejat, che rompe ogni rapporto con lui, lascia il lavoro di docente e parte per la Turchia alla ricerca della "misteriosa" figlia di Yeter.
Acquista una libreria nella città "da 20 milioni di abitanti" (in realtà la vastissima Istanbul ne consta circa 15) e ne diventa proprietario, affissando sui muri della città foto della ragazza.
In realtà Ayten, appartenente a un gruppo antigovernativo e post- rivoluzionario (il Pkk?) riesce a sfuggire a una retata della polizia turca, emigra con un passaporto falso per la Germania e fa amicizia con una studentessa tedesca, Lotte, con cui nasce una relazione saffica.
Fermata dalla polizia ed espulsa dalla Germania con un foglio di via la ragazza finisce in un penitenziario femminile turco, mentre Lotte parte, contro il volere della madre, per la Turchia, allo scopo di aiutarla.
Ma tutto ciò avrà delle conseguenze terribili, e cambierà (come si dice spesso a riguardo) la vita dei protagonisti.

La critica internazionale ha fatto riferimento a Fassbinder come influenza primaria di questo film, e non a caso la rediviva Hanna Schygulla, Icona del regista tedesco, è qui presente nel ruolo non facile della madre di Lotte: figura ambivalente, ex-barricadiera per i diritti civili, ma non abbastanza, comunque, per la rivelazione pasionaria del morfologico, personale e tardivo idealismo del suo personaggio.
E' una fra le tante contraddizioni di un film che resta persuasivo soltanto nella parte centrale, dove prevale la difficile condizione di Ayten ricercata come "terrorista" e i rapporti talvolta tesi con i suoi compagni di sventura, o certe sfumature del rapporto virginale (o femminista?) con (Char)lotte.

Per conservare una sua persuasività come affresco sociale su un mondo diviso benchè ancorato agli spettri delle colpe passate o recenti di due nazioni (cfr. la Germania e il Nazismo, la Turchia e il dramma del Kurdistan), e quindi legitti-mato dal suo stesso futuro, la storia rimane parecchio in superficie: la stessa scelta "ideologica" di Ayten non è narrata con la profondità di un Amos Gitai, per esempio, e sembra costituire l'ennesimo tassello (frammento?) di un puzzle che troppo prudentemente manda a casa gli spettatori con il sorriso sulle labbra (o la soddisfazione latente per aver assistito a un'opera di tutto rispetto).

Nè, del resto, è del tutto persuasiva la prima parte del film, in cui, tra moniti bonsai dispensati sul fanatismo islamico (si vedano i due turchi che minacciano Yeter invitando a pentirsi del suo "peccato morale") ed improvvisi colpi di scena, resiste un certo faticoso schematismo.

Il vero limite del film sta proprio in questo: c'è la sensazione che gli avvenimen-ti prendano il sopravvento con troppo zelo, e paradossalmente senza una vera emotività che non sia quella di colpi di scena già previsti dalla regia di Akin.
Qualche critico che ha fatto riferimento a Kieslowski dovrebbe soppesare certi paragoni: se, per esempio, la ricerca di una spiritualità comune trova la sua completezza nel rapporto universale del dolore ("Come ha fatto a capire subito che ero io?" - "Lei è la persona più triste qui dentro") o, come nella vicenda di Ibrahim (Abramo) raccontata da Nejat, e ancora nella continuità di un codice morale (pasionario?) prestabilito, è facile incorrere nel qualunquismo o comunque in una disinvolta superficialità.

Ed è proprio lo schematismo del film ad adattarsi a un'approccio stilistico che rischia di precipitare nel fotoromanzo anche se, nobilmente, insegue la lezione di Fassbinder.
"Ai confini del paradiso" è un titolo appropriato (fin troppo) per un'opera che cerca inutilmente di sfuggire dal proprio percorso filosofico e culturale, cercando in più parti di semplificare e, tutto sommato, di giustificare una serie di eventi e scelte con una sorta di visione consolatoria dei contrasti politici, umani ed etnici tra Europa e Islam.
E lo stesso problema si ripresenta anche quando il regista immortala, in due sequenze ambivalenti e analoghe, due bare in transferta tra la Germania e la Turchia, e viceversa.

Il film di Akin, regista di indubbie capacità (v. "La sposa turca") risulta pertanto un'occasione parzialmente sprecata, incapace di focalizzarsi su pochi obiettivi e dispersivo nel suo bisogno Bignamico di raccontare e raccontarsi, e di farsi vedere dallo spettatore in una veste fin troppo accattivante: troppe situazioni "telefonate" (si veda Lotte che va a Istanbul e trova una stanza proprio a casa di Nejat, nonostante lo stesso non sia mai riuscito a cercare Ayten) e, purtuttavia, c'è anche un'indiscussa capacità di acquisire un ruolo specifico presso i cineasti più popolari presso il pubblico (giova ripetere: è una qualità o un limite?).

Film discontinuo, "Ai confini del paradiso" vanta comunque indubbie qualità formali: su tutti, la fotografia di Istanbul, vero e proprio "baluardo sacro dell'incrocio delle razze degli uomini" (per dirla con una celebre canzone dei Litfiba) e terra di contraddizioni, perpetuata come solo Wenders saprebbe fare, e l'ottima performance delle attrici principali: su tutte, Patrycia Ziolkowska, nei panni di Lotte, sorta di Mimsy Farmer del Ventunesimo Secolo di cui sicuramente sentiremo ancora parlare.

Commenta la recensione di AI CONFINI DEL PARADISO sul forum

Condividi su Facebook Condividi recensione su Facebook


Recensione a cura di kowalsky - aggiornata al 20/11/2007

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

200% lupoall we imagine as light - amore a mumbai
 NEW
anime sbullonateanora
 R
anywhere anytimeapocalisse z - inizio della fineappartamento 7abambi: the reckoningbeetlejuice beetlejuiceberlinguer. la grande ambizionebestiari, erbari, lapidaribuffalo kidscaddo lakecampo di battagliaclean up crew - specialisti in lavori sporchicloudcome far litigare mamma e papa'desire' (2024)disclaimer
 NEW
do not expect too much from the end of the worlddon't moveeterno visionariofamiliafinalementfino alla fine (2024)flow - un mondo da salvarefrancesca cabrinigiurato numero 2goodbye juliagrand tourhalloween parkidduil buco - capitolo 2il gladiatore iiil maestro che promise il mareil magico mondo di haroldil ragazzo dai pantaloni rosail robot selvaggioil sogno dei pastoriil tempo che ci vuoleinter. due stelle sul cuoreio sono un po' matto... e tu?italo calvino nelle citta'joker: folie a deuxjuniper - un bicchiere di ginla bambina segretala banda di don chisciotte - missione mulini a ventola bocca dell'animala cosa migliorela gita scolasticala misura del dubbiola scommessa - una notte in corsiala storia del frank e della ninala storia di souleymanela testimone - shahedl'amore e altre seghe mentalil'amore secondo kafka
 NEW
le deluge - gli ultimi giorni di maria antoniettale linci selvagge
 NEW
leggere lolita a teheranlimonovlinda e il pollolonglegslove lies bleedingl'ultima settimana di settembrel'ultimo drinkmadame clicquotmaking ofmaria montessori - la nouvelle femme
 NEW
modi - tre giorni sulle ali della follianapad - la rapina
 NEW
napoli - new york
 NEW
nasty - more than just tennisnever let go - a un passo dal malenon sono quello che sonooutsideozi - la voce della forestapaolo vivepapmusic - animation for fashionparthenopepeter rabidping pong - il ritornorebel ridgericomincio da taaacsalem's lot (2024)saturday nightshakespea re di napolismile 2snot e splash - il mistero dei buchi scomparsispeak no evil - non parlare con gli sconosciutisquali
 NEW
stella e' innamoratastranger eyessuper/man: the christopher reeve storytaxi monamourterrifier 3the apprentice - alle origini di trump
 NEW
the beast (2024)the conciergethe dead don't hurt - i morti non soffrono
 NEW
the devil's baththe killer (2024)the redthe shadow straysthe substancethelma (2024)this time next year - cosa fai a capodanno?timor - finche' c'e' morte c'e' speranzatransformers onetrifole - le radici dimenticate
 NEW
una madre
 NEW
una terapia di gruppoun'avventura spaziale - un film dei looney tunesuno rossovenom: the last dancevermigliovittoriavolonte' - l'uomo dai mille volti
 NEW
wickedwolfs - lupi solitariwoman of the hour

1055967 commenti su 51412 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

A DIFFERENT MANL'OMBRA CHE CAMMINAMY OLD ASSSONO LILLO - STAGIONE 2THE OUTRUN

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net