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Come da miniriassunto qui sopra, tal documentario, di buona qualità, parla del singolare disturbo, o patologia psicologica a tutti gli effetti credo, nota per l'appunto con il nome di disturbo d'identità dell'integrità corporea; in pratica quindi, come da inquietante locandina qui sopra esposta, le persone che soffrono questa malattia sono maggiormente contenti di sè stessi, si sentono più realizzati, stanno meglio con loro stessi quando, sia nella vita privata di tutti i giorni, sia nel rapportarsi agli altri, sia quando rappresentati, appaiono in modo non simmetrico, ossia con un certo arto mancante fondamentalmente.
Cosa non facile che loro cercano di realizzare nascondendosi in determinati modi l'arto che non vogliono mostrare, stando in determinate posizioni, ecc.
La Gilbert dirige bene, standosene in modo asettico e giustamente non giudicando nè sbilanciandosi su ciò che mostra, puntualizzando di tanto in tanto con scritte che tale disturbo non è curabile e dando altri tipi di infromazioni sullo stesso.