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Fantascienza d'altri tempi,realizzato con un grande dispiego di mezzi, una fotografia e dei costumi incredibilmente pop,oltre che una regia abbastanza ingegnosa ed una buona colonna sonora. Bellissima Jane Fonda, abbastanza azzeccato anche il resto del cast. Storiella purtroppo non particolarmente esaltante,confusa ed abbastanza infantile che finisce purtroppo per annoiare. All' epoca godette di una certa fama,oggi è praticamente semi dimenticata,non malvagio,ha un suo perché ed i suoi elementi affascinanti.
Barbarella risente molto del clima d'epoca privo di schemi precostituiti e una certa vena di sperimentare nel cinema trasponendo il fumetto. De Laurentiis cercò di imprimere questa svolta con Barbarella prima e Diabolik poi. E' un film abbastanza folle e kitsch su livelli elevati in cui delle buone trovate si accompagnano a delle boiate micidiali specialmente viste con gli occhi di oggi. Tra fantascienza, commedia ed una sana dose di erotismo che Vadim svela fin dai titoli di testa, non regalerà certo la migliore performance d'attrice dell'allora moglie Jane Fonda, ma sicuramente ne ha fatto un'icona sexy di culto.
Un fantascientifico vecchio stampo con un'atmosfera un po alla Flash Gordon ma con un tocco personale dove una bella Fonda cambiava idea sulla copulazione fisica. Dall'entrata in scena dell'angelo cieco dopo cui da li a poco si sarebbe animata la lotta, il film cominciava a stufare. Simpatica la presenza oranghesca di Tognazzi eremita.
Eccentrico ed irresistibile cult della cinematografia anni '60, tratto da un celebre fumetto peccaminoso di Jean Claude Forest, che per la sua sexy eroina si ispirò alle forme di Brigitte Bardot. Il film di Vadim è un delirante sottoprodotto camp che curiosamente ebbe un peso determinante nella lotta di liberazione sessuale dell'epoca. Un tripudio di atmosfere kitsch e di situazioni fortemente allusive, una travolgente e genuina ondata di cattivo gusto in cui il regista (tra i più pretenziosi del cinema francese) si diverte a fare lo sporcaccione e con mano felice scombina le regole del genere sci-fi con un bel pò di malizia erotica mista ad un innocente candore, in un mix esplosivo che ha fatto storia. Per carità, è un filmettino molto ingenuo ma, senza timori, omaggia Hitchcok (!) e la pop art, critica il consumismo e gli stupefacenti, loda il sano amore carnale e ridicolizza le nuove frontiere dei sensi, tutto con un coraggio non indifferente. Molto più di una semplice avventura intergalattica, "Barbarella" è stato un fenomeno di costume su più campi e lanciò la moda spaziale grazie all'indimenticabile galleria di completini di Paco rabane indossati senza sosta dalla protagonista. Soprattutto consacrò il sex appeal della giovane Jane Fonda (al tempo moglie del regista, che subentrò dopo il rifiuto di Virna Lisi), splendida con la sua acconciatura ramata, assolutamente adorabile, ineffabile volto stupefatto tra un parterre di attori che sfiora il tilt dell'eterogeneità (Tognazzi è un irsuto cacciatore di bambine cattive, Law un tenerissimo angelo cieco, Hemmings uno scenziato in crisi d'astinenza sessuale, Pallenberg la perfida regina lesbica e ninfomane...). Persino i Duran Duran hanno preso il loro nome dal personaggio di O'Shea, il terrestre scomparso che Barbarella deve ritrovare nella sua missione. E vogliamo parlare del leggendario strip di Jane in assenza di gravità nei titoli di testa sulle note di Crewe e Fox? Un film unico, troppo sottovalutato, ancora gradevolissimo, da recuperare al più presto.
Decisamente simpatica come pellicola...molto carini gli espedienti escogitati per rendere l'idea di futuro ,bellissima la Fonda sulla quale tutto il film è incentrato...una storia godibile,senza pretese,simbolo della liberazione sessuale dell'epoca(almeno,queste erano le intenzioni). consigliato ;)
Vadim non è mai stato un grande regista (credo che il suo film migliore sia un giallo, "... e dopo le uccido") ma Barbarella è tremendamente sottovalutato: un Camp formidabile, che oggi verrebbe tranquillamente addottato come vera e propria Icona Gay. Nell'immaginario erotico del regista, "Barbarella" rappresenta in pieno la liberazione sessuale e l'ideale femminile dei fumetti, riportandomi ad anni in cui - pur senza risultati - venivo turbato da truculente ninfomani vampirizzate (Sukia, Jacula) e prototipi lesbo-radical (Tura Satana). Guardavamo quei fumetti di nascosto dalle nostre mamme, che ricordi... Se fosse solo per questo il film di Vadim meriterebbe 10... Invece è "soltanto" una storia un po' sciocchina ma dannatamente garbata E, soprattutto, non si vergogna mai di essere splendidamente di pessimo gusto. Vi sembra poco?