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Un'epopea urbana che abbraccia tre decadi o più di storia americana, un racconto di - definitiva- formazione che è anche un cruento e vivido gangster-movie. Ma soprattutto, una grande e complessa storia d'amore, la storia d'amore di una vita. E' impossibile rimanere impassibili di fronte a questa popò di opera, ed è impossibile non appassionarsi ai vari Noodles, Max, Fat Moe, Deborah, alle loro storie, ai loro sogni, alle loro debolezze. Per far si che le oltre tre ore e mezza del film siano digeribili risulta decisivo l'apporto di un cast in forma smagliante e la costruzione temporale della storia, fatta di continui flashback e flashforward. Mitiche le musiche del fidato Morricone, mentre sulla consueta perizia tecnica di Leone neanche mi dilungo. Anche se lo status di capolavoro non ne è intaccato manca mezzo voto alla perfezione assoluta; il perchè è semplice
e cioè non mi convince l'ultimissima scena, che farebbe propendere la concezione del racconto verso la tesi del sogno: troppi anacronismi impensabili per il 1933, oltrechè destabilizzanti per la potenza della storia stessa