cleopatra (1963) regia di Joseph L. Mankiewicz USA 1963
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cleopatra (1963)

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locandina del film CLEOPATRA (1963)

Titolo Originale: CLEOPATRA

RegiaJoseph L. Mankiewicz

InterpretiElizabeth Taylor, Richard Burton, Rex Harrison, Pamela Brown

Durata: h 4.03
NazionalitàUSA 1963
Generedrammatico
Al cinema nell'Aprile 1963

•  Altri film di Joseph L. Mankiewicz

Trama del film Cleopatra (1963)

Cesare, sbarcato in Egitto dopo aver sconfitto Pompeo, si innamora di Cleopatra e le organizza il trionfo per le vie di Roma. Quando cade ucciso dai congiurati, la regina d'Egitto si schiera con Marco Antonio, a sua volta caduto preda del suo fascino, contro Ottaviano. Quest'ultimo però prevale in battaglia. Antonio si suicida e Cleopatra, per sottrarsi al vincitore, sceglie anch'essa di morire.

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Voto Visitatori:   6,68 / 10 (11 voti)6,68Grafico
Miglior scenografiaMiglior fotografiaMigliori costumiMigliori effetti speciali
VINCITORE DI 4 PREMI OSCAR:
Miglior scenografia, Miglior fotografia, Migliori costumi, Migliori effetti speciali
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Voti e commenti su Cleopatra (1963), 11 opinioni inserite

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Dom Cobb  @  28/09/2019 18:30:30
   7½ / 10
La storia di Cleopatra, ultima grande regnante d'Egitto, e delle sue tresche dapprima con Giulio Cesare, e in seguito con il suo accolito Marco Antonio, fino alla battaglia di Azio, che suggella il tragico destino dei due amanti...
"Cleopatra", ovvero sia il simbolo assoluto della Hollywood vecchia scuola, l'apice di un filone, quello epico-storico, che fino a quel momento aveva procurato successi su successi e che a partire da qui andrà rapidamente e disastrosamente a fondo, al punto da scomparire per quasi quarant'anni; manifesto ideale di una delle più note e tempestose relazioni fra superstar (Richard Burton-Elizabeth Taylor) nella storia della cultura pop dell'ultimo secolo; e una delle più grandi, ironiche delusioni al botteghino per un prodotto del genere, tanto che la carriera del regista-sceneggiatore Joseph L. Mankiewicz, ne rimarrà segnata per sempre. Dopo tanto tempo, dopo che tutto il polverone si è posato, cosa ne rimane? Onestamente, un prodotto niente male.
A guardarlo bene, il film sembra in costante conflitto con sé stesso: da una parte si ha una pomposità, un lusso scenografico e costumistico da far impazzire (premi Oscar strameritati), viste spettacolari che rappresentano una straordinaria unione di fotografia ed effetti speciali. Dall'altra, una storia che non ha assolutamente alcun bisogno di tutti questi artifici e trucchi per essere raccontata. La grande contraddizione dall'inizio alla fine delle circa quattro ore di durata è che nelle intenzioni questo dovrebbe essere una sorta di quadro umano e psicologico di una delle figure storiche più affascinanti e misteriose della storia antica, ma nella realtà dei fatti si tramuta in puro e semplice spettacolo, in scene il cui impatto è del tutto sprecato e fine a sé stesso.


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Spreco ancora più evidente se si considera che di grandi battaglie e scontri fra armate nemiche vi è a malapena qualche accenno,


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mentre tutto il resto della durata viene riempito da conversazioni su conversazioni all'interno di grandi sale lussuosamente decorate, grandi giardini verdeggianti o grandi distese di colline o deserti e quant'altro. E il tutto impregnato di un'atmosfera che abbandona del tutto i fasti gloriosi di un "Ben-Hur" o uno "Spartacus" e li sostituisce con toni più malinconici e riflessivi, cosa che si riflette nelle musiche di Alex North.
Tutto questo sarebbe effettivamente un gigantesco difetto, se non fosse che, in qualche modo misterioso, gli attori riescono a non lasciarsi schiacciare da tutto il decoro e tutto l'impianto spettacolare. Un'intera lista di grandi nomi è lì, che da il meglio di sé e riesce a lasciare un'impronta duratura: la Taylor è la Taylor, e anche se personalmente preferisco altre attrici a lei, fa ancora la sua figura, tanto più che ha uguale alchimia sia con Rex Harrison sia col futuro marito Richard Burton. Solo guardare questi attori insieme nello stesso film dare queste interpretazioni è sufficiente a mantenere alta l'attenzione dello spettatore.
C'è da dire, inoltre, che le conversazioni in sé non sono affatto noiose: sebbene il concentrarsi sullo spettacolo puro impedisca un vero e proprio scavo psicologico dei personaggi, i dialoghi sono briosi e intelligenti abbastanza da rendere frizzanti i vari confronti fra i tre protagonisti, pur con qualche concessione a un certo tipo di melodramma soap-operistico caratteristico del cinema di questo genere.


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I tre grandi nomi e le figure che interpretano finiscono per diventare l'elemento più ingombrante del film, al punto da oscurare praticamente tutto il resto; si fa notare forse solo qualche comprimario ridotto inspiegabilmente a macchietta,


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una delle tante inaccuratezze storiche di cui i film di questo filone sono pieni.
Impossibile, comunque, non apprezzare l'ironia di fondo di tutta questa faccenda: l'unica cosa che ha impedito al film di diventare un successo non sono stati gli incassi poco esaltanti, visto che è stato fra i più alti incassi di quell'anno, ma la sua stessa natura spettacolare. Fra problemi di produzione vari e una gestione fuori controllo, c'è poco da stupirsi se il budget è balzato alle stelle, impedendo al risultato finale di generare un profitto già in partenza. "Cleopatra" rappresenta le tendenze più commerciali e becere della Hollywood dei grandi studios, sia nel bene che nel male, e tutta l'industria uscirà cambiata dal suo fallimento.
Ma in fin dei conti, non ritengo valga la pena provocare tanto scalpore per un film che, nonostante tutto, non è né fra i migliori, né fra i peggiori mai creati. Nonostante tutto, riesce a districarsi fra mille e più problemi di struttura, scrittura e produzione e ne esce con relativa dignità; prova ne sia che, a dispetto della lunga durata e delle atmosfere tutt'altro che energiche, scorre via abbastanza facilmente. Rimane una costante gioia per gli occhi e il carisma degli attori, unito a dialoghi ben costruiti e una solida regia, garantisce un valido prodotto di intrattenimento. Anche se non possiede né la complessità, né la profondità che gli piacerebbe tanto avere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  09/03/2017 17:28:51
   7½ / 10
Questo kolossal rappresenta la perfetta metafora del mondo di Hollywood. Una pomposita' fuori controllo che porta alla rovina.
In questo caso alla "quasi rovina" della "20 century fox" che ha investito una grossa cifra per l'epoca.
Per altro i film dovevano essere due, il primo con protagonista Rex Harrison (la parte migliore a mio avviso) e un'altra con Burton. Questa seconda parte risulta un po' piu' pesante della prima non tanto perche gia' sono state superate le due ore abbondanti ma perche' vive piu' sulla storia sentimentale tra Marco Antonio e Cleopatra che sugli avvenimenti storici.
Resta il ricordo della sfarzosita' dei costumi, l'ingresso della regina a Roma e il carisma di Harrison, piu' un finale quasi commovente.
La fine del genere Peplum sotto una grandinata di dollari e lustrini...

DogDayAfternoon  @  21/02/2016 18:05:30
   6½ / 10
Per Mankiewicz Cleopatra è un po' lo Spartacus di Kubrick.

Un peplum mastodontico che a quanto pare ha quasi portato sull'orlo del fallimento la 20th Century Fox, in un momento dove forse questo tipo di cinema era ormai superato.

Quello che ne è venuto fuori è un film senza infamia né lode. La sua fortuna è indubbiamente quella di poggiarsi su una delle vicende (e figure) storiche più affascinanti, e nonostante la durata spropositata devo dire di non essermi mai annoiato. Per interesse personale preferisco maggiormente le vicende con protagonista Cesare piuttosto che Marco Antonio, ma Richard Burton offre qui una interpretazione veramente superba.

Liz Taylor è ormai entrata nell'immaginario collettivo come la Cleopatra per eccellenza, sicuramente l'attrice dà al suo personaggio quel tocco di malizia e intrigo indispensabile nella personificazione dell'ultima regina d'Egitto. L'unico disappunto che ho sempre avuto è il fatto che le sue fisionomie non sono proprio quelle di un'egiziana.

Sinceramente non capisco l'Oscar per le scenografie, avendole trovate anzi piuttosto bruttine e pacchiane, specialmente quelle del palazzo di Cleopatra.

Goldust  @  09/12/2014 11:40:21
   5½ / 10
Cronaca di un fiasco annunciato ed uno dei rari passi falsi di un genio della settima arte come Mankiewicz, subentrato con poca convinzione alla guida di un progetto iniziato da altri e per giunta già traballante. Il coreografico ingresso di Cleopatra in Roma e la spettacolare battaglia navale di Anzio sono pezzi di cinema di impareggiabile efficacia visiva ma non salvano dalla noia e dall'immobilismo cronico un peplum interminabile e con pochi guizzi: se fosse stato concepito in due film distinti come da intenzioni del regista ne sarebbe uscito di sicuro qualcosa di migliore. Comunque il primo tempo è quello più digeribile, con Giulio Cesare al centro dell'attenzione. Da guinness i cambi d'abito della Taylor.

edmond90  @  24/11/2011 12:20:38
   6 / 10
Un film che malgrado tutto resterà negli annali della storia di Hollywood come la pietra tombale su un certo modo di fare cinema.
Un flop al botteghino gigantesco,superato in seguito solo dai Cancelli del cielo di Cimino.
Per quel che riguarda l'appeal visivo non gli si può negare una certa efficacia spettacolare,soprattutto nelle scene di massa(l'entrata trionfale a Roma,la ricostruzione della battaglia di Azio),e la regia di Mankiewicz si mantiene sempre su livelli dignitosissimi.
La sceneggiatura è il tasto dolente.Le ben note vicende produttive fecero sì che essa venne riadattata e rimaneggiata più volte,con la prevedibile conseguenza di una vistosa mancanza di equilibrio complessivo.D'altronde il film venne tagliato pesantemente,con gran disappunto del regista che lo voleva diviso in due parti distinte(Cleopatra e Cesare,Antonio e Cleopatra).
Chissà se riusciranno mai a fare uscire la versione integrale di oltre 6 ore...

Butterfly Knive  @  20/10/2010 13:29:33
   8 / 10
Per me che amo il genere è un gran bel film che vanta una scenografia e dei costumi assolutamente sfavillanti e maestosi...Certo la durata è considerevole, contando anche il fatto che è un film abbastanza lento ma non privo di interesse, si riesce comunque a visionarlo fino al termine..La Taylor in look egiziano è dawero splendida, così come splendide sono le interpretazioni di Burton e Harrison...con 44 milioni di dollari spesi è stato a lungo il film più costoso della storia e si può capire perchè al botteghino fece fiasco..un film non per tutti ma che gli appassionati del genere apprezzeranno di sicuro.

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Invia una mail all'autore del commento wega  @  05/04/2010 12:38:28
   6 / 10
Film che paradossalmente è imprescindibile dalla Storia del Cinema perché segnò la fine dello studio system, in questo caso mandando in banca rotta la 20th Fox se non sbaglio, e diede inizio ad una delle celebri relazioni di Hollywood. Un flop commerciale forse perché in effetti si tratta del peplum più statico di tutti i tempi. Niente da dire, eccellente la ricostruzione e la confezione in sè.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  04/04/2009 17:56:13
   6½ / 10
Certo un colosso di questo genere dovrebbe avere più consensi. Sta di fatto che pur se trattato male e deludente al botteghino all'epoca, il film in questione è realizzato discretamente con almeno un paio di scene memorabili. Richard Burton meglio della Taylor. Non mi sento di bocciarlo ma nemmeno di elogiarlo. Rimane un filmetto medio vedibile anche se, considerando il budget che hanno impiegato per realizzarlo, ci si aspettava qualcosina in più.

LoSpaccone  @  03/04/2009 20:56:18
   6½ / 10
Troppa telenovela e poca storia veria. Da guardare per l'allestimento che definire faraonico è riduttivo e per le prove di Burton, Taylor e Harrison.

mirapto  @  22/09/2007 11:42:51
   7 / 10
Ho rivisto il film dopo tanti anni. Se dovessi giudicarlo con il cuore e non con la mente, il ricordo della gioventù e il ricordo di una spendida vacanza ad Ischia con la la pertecipazione come comparsa con centinaia di amici comparse, il voto non potrebbe che essere 10. Dopo tanti anni dico che lo sforzo economico immenso non produsse che ben poco di artistico . è un'americanata degli anni '60 con alcune sequenze eccezionali. Per gli interpreti non dimenticherò mai gli occhi meravigliosi della Taylor e la buona interpretazione di Burton anche se mi chiedo ancora come facesse a recitare la mittina presto già con una ventina di birre che aveva scolato. Per il voto ho fatto una media tra cuore e mente

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  13/04/2007 19:11:54
   6½ / 10
45 milioni di dollari che hanno letteralmente messo in rovina la Fox, per un faranoico progetto produttivo che è giustamente passato alla storia per la sua spettacolarità e soprattutto per il suo fiasco nei botteghini.
A rivederlo oggi, il tutto sembra davvero un po' ingessato, compresa la Taylor non all'altezza della parte.
Vanta comunque sequenze strepitose (la piu' famosa è l'entrata di Cleopatra a Roma, con migliaia di comparse, o l'apoteosi drammatica finale) ma nel complesso non convince: forse perchè diretto in alcune sequenze da Maumoulian e finito da Mankiewicz, che aveva ambizioni epiche ben diverse sulla vicenda.
Un vero emblema del potere hollywoodiano, nel bene e nel male. Sancì l'inizio del sodalizio della Taylor con Burton e i puristi (maligni) dicono che fu lei la sua rovina professionale.

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