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E’ un filmetto terribilmente scemo, adatto solo ad un pubblico di adolescenti, debordante di insopportabili stereotipi e risaputi luoghi comuni che vorrebbero cercare di spiegare l’ovvio: bisogna guardare oltre l’apparenza. Senza tentare però di farlo in questa pellicola, perché non si troverebbe nulla.
E’ tutto troppo scontato, dal (prevedibilissimo) finale a quella ridicola sociologia d’accatto che pretende di spiegare i rapporti problematici padre/figlio e quelli intra-generazionali della (peggio) gioventù dei nostri giorni.
Dialoghi (scemi), soggetto e sceneggiatura meriterebbero il voto più basso: che questa volta non c’è, perché la coppia Vaporidis/Capotondi porta a due giovani in gamba, che non ispirano la stessa ‘antipatia a pelle’ che mi trasmette uno scamarcio o un accorsi. Insomma, questi ragazzi non mi sembrano il peggio del peggio, ma hanno un unico, grande, torto: perchè mettersi al servizio di copioni così scemi ?