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Ancor più del secondo, la trama è giusto un pretesto per mescolare azione, fan service a rotta di collo e le freddure di Deadpool. Non me la sento però di stroncarlo per un paio di motivi. Su tutti, questo film è esattamente quello che si aspetta chi conosce bene i fumetti Marvel: Deadpool è proprio così: spesso buca la quarta parete e costantemente sopra le righe Hugh Jackman, come sempre, porta un notevole valore aggiunto al film. Riesce sempre a far emergere lo spessore psicologico del personaggio (per quanto possibile in questo genere di film). Ed infatti conferisce un minimo di profondità in qualche momento in cui è protagonista. Il film è pieno zeppo di citazioni soprattutto per quanto riguarda le varie fasi della vita di Wolverine
si vede "il guercio", si vede il Wolverine "tappo" nella sua versione classica (fino al primo X-Men del cinema, Wolverine dei fumetti era 1.60, solo dopo la prima interpretazione di Hugh Jackman è "diventato" più alto anche quello dei fumetti). Si vede poi il Wolverine con una sola mano dell'universo alternativo "l'era di Apocalisse". Si vede Wolverine crocifisso, citando una delle sue storie più famose dei primi anni '90.
E tanto altro che neanche ricordo... nella prima parte del film le citazioni sono praticamente un continuo. Sfruttando poi le realtà parallele/universi alternativi (cose la Marvel fa nei fumetti da tipo 25 anni) compaiono tutta una serie di personaggi più o meno comprimari
c'è lo scontro conclusivo, stavolta con 100 Deadpool. Solo che in questo caso mi ha ricordato il rissose finale di Bug Spencer e Terence Hill in "Altrimenti ci arrabbiamo" reso in versione supereroi.