dov'e' la casa del mio amico? regia di Abbas Kiarostami Iran 1987
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

dov'e' la casa del mio amico? (1987)

Commenti e Risposte sul film Invita un amico a vedere il film Discutine sul forum Errori in questa scheda? Segnalaceli!

Seleziona un'opzione

Dove puoi vederlo?

locandina del film DOV'E' LA CASA DEL MIO AMICO?

Titolo Originale: KHANE-YE DOUST KODJAST?

RegiaAbbas Kiarostami

InterpretiBabek Ahmadpoor, Ahmad Ahmadpoor, Kheda Barech Defai

Durata: h 1.25
NazionalitàIran 1987
Generedrammatico
Al cinema nell'Agosto 1987

•  Altri film di Abbas Kiarostami

Trama del film Dov'e' la casa del mio amico?

Il piccolo Ahmad si accorge di aver preso per sbaglio il quaderno dei compiti di Mohammed, il suo compagno di banco; sfugge così alla sorveglianza della madre per raggiungere il villaggio dell'amico, restituirgli il quaderno ed evitargli il castigo. Il piccolo protagonista sa che deve compiere il viaggio spinto dalla forza dell'amicizia in opposizione all'autoritarismo che caratterizza i rapporti con gli adulti.

Sei un blogger? Copia la scheda del film Sei un blogger? Copia la scheda del film

Voto Visitatori:   7,69 / 10 (8 voti)7,69Grafico
vota e commenta il film       invita un amico
Cerca il commento di: Azzera ricerca


Voti e commenti su Dov'e' la casa del mio amico?, 8 opinioni inserite

caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi
  Pagina di 1  

kafka62  @  26/02/2018 16:46:37
   7½ / 10
In un articolo apparso su Cineforum (n. 312, pag. 67), Emanuela Imparato, per introdurre il film di Kiarostami, prendeva spunto da un racconto di Franz Kafka, "La passeggiata improvvisa". Proseguendo questo gioco, apparentemente incongruo, di citazioni e rimandi, a me sembra doveroso richiamare almeno altri due brani dello scrittore praghese, "Il messaggio dell'Imperatore" e "Il colpo contro il portone": il primo per l'insuperabile, ontologica difficoltà (comune a film e racconto) di attivare una comunicazione qualsivoglia con l'Altro (sia esso un'entità trascendente o semplicemente il nostro vicino di casa), il secondo per la descrizione di un castigo immotivato o del tutto sproporzionato alla colpa commessa. Quest'ultimo parallelismo ci introduce alla connotazione inequivocabilmente autoritaria, repressiva, e al tempo stesso straniante, del mondo degli adulti quale rappresentato dal regista iraniano: a scuola i bambini vengono terrorizzati con paternalistico sadismo per cose da nulla (come dimenticare il proprio quaderno a casa di un amico), in famiglia vengono loro continuamente e ossessivamente intimate raccomandazioni assurde (ad esempio, togliersi le scarpe per salire le scale o comprare le sigarette al nonno anche se questi non ne ha bisogno). Ad essere chiamata in causa è la stessa tradizione (per altri versi contrapposta come termine positivo alla disordinata avanzata dei tempi nuovi), in quella gustosissima scena della conversazione tra due anziani del villaggio sull'educazione delle giovani generazioni, nel corso della quale viene auspicato e difeso il sistema pedagogico delle "botte" come l'unico in grado di portare sulla retta via i fanciulli indisciplinati. D'altra parte, il fatto che l'unico aiuto nel paese sconosciuto giunga ad Ahmad da un vecchio falegname, disponibile ed umano, è trattato ironicamente da Kiarostami, in quanto la sua esasperante lentezza risulta alla fine d'impaccio al bambino nel suo tentativo di trovare la casa dell'amico prima che scenda la sera.
Ancor più grave della subdola prepotenza che caratterizza il mondo degli adulti (vedi anche la sprezzante arroganza con la quale l'uomo con il mulo strappa una pagina del quaderno di Ahmad), è la totale incomunicabilità tra questi ultimi e i bambini. Il piccolo protagonista non riesce mai a farsi "ascoltare" dai grandi: la madre lo zittisce continuando a ripetergli meccanicamente "va' a fare i compiti", senza dare mai l'impressione di avere, anche solo distrattamente, udito le parole del figlio (ed è bellissima l'ingenua ostinazione con cui Ahmad continua a reiterare le sue preghiere per cercare – invano – di penetrare quel muro di indifferenza), mentre l'uomo sul mulo addirittura non lo vede, lo ignora come se fosse un fantasma. Nel film di Kiarostami non c'è un discorso immediatamente politico sulla condizione dell'infanzia nella società odierna, eppure esso dice tantissimo (e sicuramente più di molte serie ed accurate indagini sociologiche) sull'emarginazione che i bambini subiscono quando, in nome della gravità e dell'importanza degli affari dei grandi, viene loro tolta ogni voce in capitolo, salvo tornare utili nel momento in cui servono due braccia in più per lavorare nei campi.
Alla mancanza di comunicazione nei confronti degli adulti fa da contrappunto l'isolamento dei bambini fra di loro. Raggiungere un compagno di scuola che vive a pochi chilometri dalla propria abitazione è un'impresa improba, quasi impossibile. Tentare di stabilire questo contatto assume per ciò stesso un significato di ribellione all'assurdo sistema di vita che segrega i bambini nel contesto familiare o scolastico (non c'è una grande differenza tra la madre di Ahmad ed il maestro di scuola), negando loro qualsiasi possibilità di indipendenza ed autonomia. Ciò che alla fine emerge dal film è un anticonvenzionale e provocatorio invito alla solidarietà reciproca, magari clandestina, magari in palese contravvenzione alla Legge (familiare, sociale o religiosa, poco importa), perché l'unica soluzione è, come sosteneva anarchicamente Jean Vigo più di mezzo secolo fa nel suo "Zero de conduite", farla in barba ai grandi.
"Dov'è la casa del mio amico?" è un film dalla sintassi estremamente semplice ed elementare, sia dal punto di vista scenografico e cromatico, sia da quello della posizione della macchina da presa rispetto agli attori (con una netta prevalenza dei campi medi e lunghi). Eppure esso è cinematograficamente molto stimolante. In primo luogo, lo sguardo documentaristico del regista non impedisce a questi di fare, anche e soprattutto, della finzione: anzi, l'idea iniziale di sceneggiatura (facile ma non per questo meno azzeccata) fa assumere al film i connotati di una vera e propria detective story, con tanto di investigazioni (suggerite del resto dal titolo stesso), di pedinamenti (l'uomo sul mulo è creduto da Ahmad il padre dell'amico e perciò seguito a distanza) e di suspense (l'arrivo del buio fa temere il cattivo esito dell'impresa). Il ritmo è incalzante e rivela, nella sistematica eliminazione dei tempi morti, un'ottima capacità di raccordare le distinte sequenze tra di loro. All'esposizione chiara ed essenziale (ma mai semplicistica o schematica) dell'assunto giova altresì la presenza di personaggi facilmente riconoscibili e dall'inequivocabile spessore realistico. Il realismo della pellicola non permetterebbe però da solo di ottenere risultati apprezzabili se non ci fosse l'abilità di Kiarostami di creare delle atmosfere che (come nei migliori film dell'infanzia) vengono sentite anzitutto secondo la sensibilità soggettiva del piccolo protagonista (vedi a questo proposito l'arrivo dell'oscurità), e di introdurre con discrezione nella storia un tono civile che non cade mai, neppure nelle sue premesse teoriche, nel moralismo o nel didascalismo.

  Pagina di 1  

vota e commenta il film       invita un amico

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

10 giorni con i suoia complete unknowna real painal progredire della notteamerikatsiamiche alle cicladiamichemaianoraattack on titan: the last attackbabygirlback in actionbagmanbetter manblack dogblur: to the endbridget jones - un amore di ragazzocaptain america: brave new worldcarlo mazzacurati - una certa idea di cinemacherry juiceciao bambinocitta' d'asfalto
 NEW
come se non ci fosse un domani (2025)companiondiciannovediva futuradog mandove osano le cicogneduse, the greatestemilia perezfatti vederefiume o morte!follementehello! spank: il film - le pene d'amore di spankhereheretici am martin parri colori dell'anima - the colors withinil mestiere di vivere
 NEW
il migliore dei maliil mio giardino persiano
 NEW
il nibbioil seme del fico sacroil signore degli anelli - la guerra dei rohirrim
 NEW
io non sono nessunoio sono ancora quiio sono la fine del mondoitaca - il ritorno
 NEW
la storia di patrice e michel
 HOT R
la zona d'interessel'abbagliol'erede (2025)liliana
 NEW
l'orto americanoluce (2024)l'uomo di argillal'uomo nel boscolux santamaria (2024)
 NEW
mickey 17misteri dal profondomonte corno - pareva che io fussi in aria
 NEW
nella tana dei lupi 2 - panteranina e il segreto del ricciono other landnoi e loro
 HOT R
nosferatu (2024)oh, canada - i tradimentipaddington in peru'pellizza pittore da volpedopino daniele - nero a meta'presencericardito lo squalo?
 R
september 5 - la diretta che cambio' la storiasilenzio!simone veil - la donna del secolosonic 3 - il filmstrange darling
 NEW
the bayouthe brutalistthe calendar killerthe girl with the needlethe last showgirlthe opera! - arie per un'eclissithe shrouds
 HOT
the substancetornando a esttoys - giocattoli alla riscossauna barca in giardinouna viaggiatrice a seoulwolf man

1059398 commenti su 51741 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

BACH - IL MIRACOLO DELLA MUSICARICK AND MORTY - STAGIONE 4RICK AND MORTY - STAGIONE 5RICK AND MORTY - STAGIONE 6RICK AND MORTY - STAGIONE 7SENNA (SERIE TV)

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA
Locandina del film SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA Regia: Tim Fehlbaum
Interpreti: John Magaro, Leonie Benesch, Peter Sarsgaard, Ben Chaplin, Zinedine Soualem, Georgina Rich, Corey Johnson, Marcus Rutherford, Daniel Adeosun, Benjamin Walker, Ferdinand Dörfler, Solomon Mousley, Caroline Ebner, Daniel Betts, Leif Eduard Eisenberg, Sebastian Jehkul, Rony Herman, Jeff Book, Robert Porter Templeton, Stephen Fraser, Leon Dragoi, Doris Meier, Mark Ruppel, Christine Ulrich, Günther Wernhard, Antje Westermann, Harry Waterstone, Andreas Honold, Stefan Mittermaier
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

THE ORDER (2024)
Locandina del film THE ORDER (2024) Regia: Justin Kurzel
Interpreti: Jude Law, Nicholas Hoult, Tye Sheridan, Jurnee Smollett, Alison Oliver, Morgan Holmstrom, Odessa Young, Marc Maron, Philip Granger, Sebastian Pigott, Matias Lucas, Bradley Stryker, Phillip Forest Lewitski, Victor Slezak, Daniel Doheny, Bryan J. McHale, Ryan Chandoul Wesley, Geena Meszaros, George Tchortov, Daniel Yip, Sean Tyler Foley, John Warkentin, Vanessa Holmes, Rae Farrer, Carter Morrison, Huxley Fisher, mandy fisher
Genere: thriller

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net