Un uomo stralunato e con evidenti problemi psicologici concepisce un figlio insieme alla sua compagna. Il bambino risulta essere una creatura mostruosa, ma l'uomo cerca ugualmente di allevarla.
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L'intelletto ha dei limiti, come tutte le cose che riguardano l'uomo, al di fuori di questi limiti sconfiniamo oltre l'umano, in un potetico limbo tra questi due orizzonti risiedono due realtà: il genio e la follia; a quali di queste due categorie appartiene David Lynch è impresa ardua comprenderlo. Certo, chiunque abbia avuto a che fare con questo eclettico regista questa domanda se la sarà sicuramente posta: Eraserhead in primis, passando per i primi cortometraggi per arrivare all'ultimo, incredibile, Inland Empire, sono opere frutto di un genio o di un folle? L'opinione è soggettiva, a me piace considerarlo un misto di tutte e due, un folle genio. Le perplessità che mi hanno lasciato i tre corti "The Grandmother, The Alphabet e The Amputee" lo collocano tra i folli, ma lavori come "Mulholland Drive, Strade Perdute e Elephant Man" mi hanno fatto pensare ad opere che solo un genio può realizzare, Eraserhead sta nel mezzo, completamente visionario e d'avanguardia il film immerge lo spettatore in un vuoto apparentemente incomprensibile composto da personaggi che si muovono oniricamente in un paesaggio desolante, grigio, tremendamente triste ed allucinato, ma se gli esterni trasmettono un'insopportabile angoscia, ancora più squallidi sono gli interni, il monolocale dove vive Henry Spencer (il protagonista), o la casa dove soggiorna la famiglia della sua fidanzata sono un incubo claustrofobico materializzato, nessuno spiraglio di luce, nessuno splendore, in questa tetraggine i due si amano, l'unione tra i due da vita ad un essere informe, inumano, confermando la predisposizione di Lynch ad essere attratto dalle deformità (Elephant Man). Il titolo del film è quanto di più delirante si possa immaginare: in un laboratorio, degli individui usano la materia cerebrale per costruire la gomma (appunto l'eraser) per le matite. L'insieme di situazioni assurde, pregne di simboliche metafore introducono lo spettatore in un surrealismo allucinato a tratti disturbante è qualcosa di più dell'horror, è indescrivibile, forse è anche questo il fascino di questa pellicola, la finzione del terrore quando ha una logica è sopportabile, la finzione del delirio illogico no, ma è un'insopportabilità incredibilmente coinvolgente e contagiosa, non si può fare a meno di subirla, è la sublimazione dell'orrore. Cercare di ingabbiare il film all'interno di una trama è impossibile, equivarrebbe snaturarne la struttura, ereggere un confine ai sogni, un film carico di questa angoscia può essere pensato solo da chi questa angoscia la conosce, la vive; non stiamo qui a ripeterci sulle ossessioni che hanno albergato fin da piccolo nell'animo di Lynch, ma possiamo comprendere come la realizzazione di film come Eraserhead sia stata "facilitata" dalla totale immersione del contesto, Lynch anche a causa di problemi finanziari che lo hanno costretto ad abbandonare la propria abitazione, ha praticamente vissuto sul set, dormito nelle stanze dove girava gli interni (la stessa esperienza l'aveva provata già con The Grandmother, ma qui l'aveva fatto volontariamente), insomma la simbiosi con le sue creature è totale, d'altra parte l'inclinazione all'orrido, al macabro, all'aberrante oltre ad essere palesemente mostrata nei suoi film, la si evince anche dalla sua passione per la fotografia, i soggetti preferiti sono ospedali, camere mortuarie, obitori. La curiosità ci porta alla conoscenza: dagli scritti veniamo a sapere che Lynch ha impiegato cinque anni per concludere le riprese del film, girava dall'imbrunire a notte fonda ed il giorno lavorava come distributore di giornali porta a porta; l'attore Jack Nance, protagonista del film, ha tenuto quell'improbabile capigliatura per tutti e cinque gli anni della durata della pellicola; il neonato informe sembra sia stato ricavato da un feto imbalsamato di vitello o da un coniglio scuoiato, Lynch ne ha sempre fatto mistero; Eraserhead era uno dei film preferiti del grande Stanley Kubrick. Un film che alla sua uscita molti definirono un prodotto con prospettive commerciali praticamente nulle ma che è diventato un cult movie. David Lynch è un genio folle, ma noi che lo ammiriamo che cosa siamo?.