estasi di un delitto regia di Luis Buñuel Messico 1955
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estasi di un delitto (1955)

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locandina del film ESTASI DI UN DELITTO

Titolo Originale: ENSAYO DE UN CRIMEN

RegiaLuis Buñuel

InterpretiErnesto Alonso, Rodolfo Landa, Andrea Palma, Miroslava Stern, Ariadna Welter, Rita Macedo

Durata: h 1.29
NazionalitàMessico 1955
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 1955

•  Altri film di Luis Buñuel

Trama del film Estasi di un delitto

Dal romanzo di Rodolfo Usigli: Archibaldo de la Cruz (Alessandro nella versione italiana) è un uomo ricco, distinto e feticista con l'hobby della ceramica. Ha un solo difetto: è un assassino di donne che, però, non ha mai ucciso le sue vittime. S'è limitato ad augurarsene la morte, azionando un carillon. Al resto provvede il caso.

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Voto Visitatori:   8,08 / 10 (30 voti)8,08Grafico
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Voti e commenti su Estasi di un delitto, 30 opinioni inserite

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Filman  @  19/05/2021 10:23:24
   5½ / 10
Il lato anarchico e folle di Luis Bunuel non rende ENSAYO DE UN CRIMEN un thriller surrealista ma un thriller bizzarro che gravita attorno alla perversione morbosa del protagonista senza mai esaltarla visivamente o narrativamente, ad eccezione del prologo, e che fa lo stesso con gli aspetti più primitivi dell'uomo, quale l'attrazione sessuale e la seduzione. Prova del nove del malfunzionamento di questa pellicola è la chiusura del racconto, stilisticamente incoerente e totalmente insoddisfacente.

Goldust  @  09/09/2020 11:43:29
   7½ / 10
Un altro lavoro intelligente di uno dei Maestri più originali della settima arte. Cinico, grottesco, irriverente ma a tratti anche indulgente verso il proprio protagonista, la pellicola non fa invece sconti all'educazione Cattolica, rea secondo il regista di fondare i propri pilastri di fede sulla ragione e la colpa ( ma qui si parla anche di inconscio e di attrazioni fatali ). Un bel divertimento, non c'è che dire, al quale nel suo messaggio anticlericale e borghese il tempo non ha sottratto un briciolo di forza.

alex94  @  29/07/2020 15:24:13
   7½ / 10
Maturo per i tempi in cui ha visto la luce, originale ed in un suo modo particolare anche divertente.
Ovviamente essendo un lavoro di Bunuel borghesia e religione non ne escono tanto bene.
Degna di interesse, come l'intera filmografia di questo autore.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  20/07/2020 23:45:40
   7 / 10
Un Bunuel meno criptico di altre volte ma sempre efficace nel parlare di temi poco visti nel panorama cinematografico, soprattutto in quegli anni. Non è difficile infatti immaginare quanto anche questo film abbia ricevuto molte critiche a suo tempo per poi essere "ripreso" dagli stessi critici con il passare del tempo.
Un serial killer che non riesce ad uccidere le sue vittime, un criminale impotente quindi,ma che si fa aiutare da un carillon che sembre avere dei poteri legati al fato.
Non è il film di Bunuel che preferisco ma lascia comunque il segno per alcune sequenze anche efferate per i suoi tempi.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  27/02/2018 14:26:26
   7½ / 10
Se in "Il fascino discreto della borghesia" i protagonisti non riuscivano a mangiare, qui il protagonista non riesce a uccidere, ed è su questa incapacità di compiersi, di trasformare in atto compiuto un progetto, che poggia tutta la pellicola. Questa impotenza blocca il protagonista ad un livello infantile, sino al promettente finale.
Sicuramente una delle vette della produzione di Buñuel.

GianniArshavin  @  25/05/2016 16:42:23
   6½ / 10
Ironico , grottesco e beffardo bel film di Bunuel , uscito durante la parentesi messicana del regista e considerato da molti uno dei suoi lavori più belli.
Il titolo presenta tutti gli elementi tipici del cinema bunuelliano: tocchi di surrealismo , caratteristiche grottesche e sopra le righe , metafore usate per criticare borghesia e religione e infine ,come già detto, un'ironia sottile e tagliante.
In Estasi di un delitto non siamo ai livelli di surrealismo esasperato di altre opere del cineasta iberico , dunque i messaggi risultano più fruibili e comprensibili anche a spettatori meno avvezzi a questo tipo di cinema.
Passando al lato tecnico la regia è ispirata (non mancano sequenze d'impatto) e ottima la fotografia cosi come il comparto recitativo.
Malgrado i grandi elogi personalmente ho trovato Estasi di un delitto un lavoro dai grandi spunti ma che nella struttura appare oggi eccessivamente legato al periodo d'uscita, sembra quasi soffrire a tratti ( sempre in confronto ad altri film del regista) di un classicismo che oggi stona un po.
Ovviamente queste sono impressioni personali ed Estasi di un delitto resta un'opera da vedere che ha, come già detto, spunti e idee (questi si)molto moderne per l'epoca.

JOKER1926  @  04/06/2015 03:33:46
   6 / 10
L'impressione sottile e silenziosa è che Luis Bunuel sia stato applaudito smodatamente nel corso del tempo; la nostra resta un'impressione che si basa su un relativo, ma reale, empirismo.

Un film che vorrebbe consegnare alla storia tale regista è "Estasi di un delitto", il titolo richiama ovviamente il mondo e il sottobosco delle manie del fatidico killer, nella fattispecie di questa produzione, il killer è un ricco borghese; traspare immediatamente la critica al contesto "malato".
Luis Bunuel vede nella borghesia e nella chiesa i punti di non ritorno di una società che decade in vizi e degenerazioni; anche in Italia abbiamo avuto virtuosi del genere, fra caos ed eccessi (Pasolini è così lontano?).
"Estasi di un delitto" parte sui binari di una storia che è etichettabile come commedia nera, parlare di surrealismo, ci appare un po' fuori luogo.
Da queste basi di tagliente commedia si passa poi ad una elaborazione scialba e nel suo anche (inevitabilmente) ripetitiva; la sceneggiatura come la storia soffrono di una mancata fase di decollo; i personaggi si schiacciano e la loro proiezione decade nell'ambiguità; il finale salverebbe il personaggio che è stato criticato (velatamente) nel corso del film. Tutto a cuor leggero, critica morsicata e ritmi bassi, Luis Bunuel ha prodotto qualcosa di più interessante.

4 risposte al commento
Ultima risposta 06/06/2015 12.39.43
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sweetyy  @  06/03/2014 23:29:17
   8½ / 10
Ottimo film di Bunuel.

7219415  @  30/11/2013 22:14:52
   8 / 10
Sottile ironia...davvero un bel filmetto

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  18/11/2010 08:06:36
   8½ / 10
Ironia sottile, "vorrei essere un serial killer, ma non ci riesco" sembra dire Bunuel. Elaborazione di un atto sempre rimandato e sempre frustrato, desiderio che rimane inappagato. Bunuel con questo thriller particolarissimo e originale anticipa molto di ciò che sarà al centro di pellicole come Il fascino indiscreto della borghesia.

Libss  @  13/03/2010 19:51:30
   8 / 10
Il maestro Buneul orchestra un film geniale sulla frustrazione e l'ossessione costruendo un intreccio che parte da un paradosso divertente (l'impossibilità del protagonista di uccidere le vittime deriva dal fatto che...queste vengano fatto fuori prima che lui ne abbia l'occasione!), squarciando la narrazione con sprazzi di umorismo nero e surreale. Attenzione al finale: lieto fine o.... beffa?

pinhead88  @  05/03/2010 17:24:27
   7 / 10
Humour nero e un sottile surrealismo sono componenti che di solito fanno emergere dei capolavori assoluti,ma qui,a parer mio,non riescono a raggiungere picchi straordinari.sarà perchè il nome di Bunuel fa gridare sempre al capolavoro,ma io non ci ho trovato proprio nulla di così entusiasmante.si ok,l'allegoria dell'impotenza e alcune buone sequenze,ma dopo??cosa rimane??con questo non voglio dire sia un brutto film,ma non riesco proprio a capire tutto quest'entusiasmo nel giudicarlo un capolavoro.se l'avesse girato qualchedun altro non credo che la media rimarrebbe la stessa.

Xavier666  @  01/03/2010 15:16:43
   8½ / 10
Geniale ritratto di un killer. Beh un killer, diciamo il ritratto dell'ossessione di un potenziale killer, ho letto che per Moravia questo film fu una rappresentazione dell'impotenza maschile, ahahah beh in effetti come dar torto al grande Moravia.
Un film stupendo da leggere in chiave psicanalitica (l'oggetto transazionale il carillon e la ricerca della donna PURA in grado di redimerlo) e ovviamente in chiave surrealista. Da vedere e rivedere come quasi tutti i film del maestro.

dobel  @  11/01/2010 15:18:18
   9 / 10
Grottesco, graffiante, ironico, cinico, sadico, in anticipo sui tempi, sincero, provocatorio, morboso... Tutto questo e anche altro è il film di Bunuel. Non è un giallo, non è un noir, non è un thriller, non è un poliziesco e non è molte altre cose; ma è un grandissimo film. Assolutamente da vedere! La libertà del grande regista messicano ha sempre fatto paura e disturbato parecchio. Io credo che l'arte, quando è tale e pertanto è intelligente, non debba fare paura anche se non la condividiamo nei suoi contenuti. La stupidità fa paura!!

2 risposte al commento
Ultima risposta 11/01/2010 20.34.12
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gaffe  @  19/12/2009 00:28:49
   8½ / 10
Storia di un criminale impotente che non riesce a liberarsi dei redaggi dell'infanzia e in particolare di un carillon "magico",vero e proprio simbolo dei suoi desideri repressi.
Film a forti tinte freudiane come quasi tutti i film di Bunuel,ottima la nenia infantile del carillon ripresa poi anche da Dario Argento in Profondo Rosso.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  10/08/2009 01:01:42
   8 / 10
Bunuel qui ha una marcia in più. Gli ingredienti sono gli stessi:critiche alla chiesa e alla borghesia,la follia del protagonista ma il film è particolare rispetto ai precedenti.Prima di tutto il carillon che diventa il leitmotiv di tutto il film rende la follia del protagonista più palpabile,poi un humor nero che rende il film incredibilmente grottesco a tratti.La storia di un assassino che non riesce mai nel suo intento,gia per l'epoca doveva essere un film scomodo ma meno male che Bunel ha sempre fatto ciò che voleva con i suoi film,sconvolgendo ed entusiasmando.Anche se può sembrare una nota stonata,il finale mi è sembrata la parte più grottesca di tutto il film,un pò come quello di Susana.Molte scene sono girate magnificamente,specie quelle dei deliri del protagonista.Bunuel non sbaglia un colpo.Infine alcune scene mi hanno ricordato in maniera particolare Profondo Rosso,rivedendo il film trovo alcune lievi affinità con il capolavoro di Argento,ma siamo lontani ann luce coe stile e tematiche.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  15/05/2009 20:23:50
   8 / 10
Tra il 1950 e il 1953 Bunuel girò ben dieci pellicole, per poi girarne una sola nel 1954. E' l' anno questo di "Ensavo de un Crimen", un film che il regista non voleva nemmeno fare per incopatibilità di tematiche, e che è insolito nella sua filmografia solo per rimanere in bilico tra commedia nera e giallo, e anche perché è l' unico ad avere un tema ricorrente - il carillon - a risvegliare dal terpore reale il protagonista oer catapultarlo nei suoi desideri repressi legati all' "amour fou" e all' immaginazione, e che anticipa ogni "delitto" (ebbravo Argento, manco il leitmotiv di "Profondo Rosso" è stata un' idea tutta tua, applausi!!). Ma pur non essendo il soggetto bunueliano in alcun modo, Luis è riuscito comunque a riscrivere un plot col quale riesce efficacemente nei suoi intenti blasfemi e nell' attacco di una borghesia incapace di provare soddisfazione alcuna, non riuscendo mai a portare a termine l' obiettivo prefissato ("Il Fascino Discreto Della Borghesia"). Personalmente la fotografia, a contrario dell' Egregio compà qui sotto, mi ha colpito molto soprattutto per il contrasto che riesce a dare la scelta di un sangue nero pece cromaticamente uguale a tutto il restante nero scelto dal fotografo (Augustìn Jiménez, e va beh pure lo scenografo et costumista), e attenzione alla struttura narrativa; definirlo falshback nel flashback sarebbe forse riduttivo. Finale ironico e grande Luis Bunuel, tra i più grandi di tutti.

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Ultima risposta 07/10/2011 22.04.34
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Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  21/04/2009 19:47:25
   7 / 10
“Conosco le mie debolezze e mi faccio paura […]. Talvolta desidero ardentemente di essere un santo, altre volte sento con certezza che potrei diventare un criminale”.

Un film imperfetto sotto il profilo formale (qualche pecca nel montaggio e una fotografia non eccelsa), ma assolutamente apprezzabile nella sostanza. Certo, i picchi, tanto nell’apparato visionario quanto in quello sarcastico, di opere quali “Un chien andalou”, “L’angelo sterminatore” e “Il fascino discreto della borghesia” sono ancora distanti; tuttavia non può lasciare indifferenti il modo in cui Luis Bunuel rappresenta, con salacità e uno spiccato humor nero, il gioco di contrasti e chiaro-scuri che connotano il soggetto esemplato, qui, da un rappresentante di quell’alta società da sempre bersaglio delle invettive e degli sbeffeggiamenti del regista spagnolo.
Attorno al personaggio principale gravita una schiera di nefaste “dark-lady” che, irretendolo puntualmente, non faranno che infondergli un senso di vendetta sempre crescente (memorabile la sequenza del forno crematorio), che però verrà frustrato da un Destino altrettanto beffardo.
Il finale, a prima vista affrettato e raffazzonato, lascia l’amaro in bocca; salvo non doverlo interpretare come l’ennesima burla ai danni del protagonista, ma anche nostri…

1 risposta al commento
Ultima risposta 15/05/2009 21.01.21
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castelvetro  @  15/11/2008 12:48:56
   9 / 10
Scomodo.
Ecco in una parola il cinema di Bunuel. Scomodo.

Prende un bambino viziato feticista a cui gli piace indossare
abiti da donna e lo mette alla prova in una vita fatta di casi del destino.



Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Ecco il cinema di Bunuel.
I sogni, le avidità della borghesia.
I falsi pregiudizi della chiesa.
Il feticismo più estremo.
9.

xxxgabryxxx0840  @  26/10/2008 21:40:07
   8½ / 10
Mi trovo in totale accordo con il commento che mi precede. Il finale non sembra appartenere alla surreale e grottesca pellicola. Comunque un grandissimo film del Bunuel messicano

walkabout  @  07/03/2008 20:20:34
   8 / 10
Surreale, grottesco, pieno di trovate e davvero originale. Peccato solo per il finale, a mio avviso un po' troppo redentore e catartico, che in effetti stona col resto dell'opera. Rimane comunque un film davvero riuscito e godibile.

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  30/11/2007 00:01:54
   8½ / 10
Dissacratore della realtà, anticonformista, amorale, criptico quanto basta per non farsi amare, l'Aragonese Bunuel, firma un altro splendido film, piccolo gioiello del surrealismo ricco di un penetrante Humour nero; non che il regista non ci abbia abituato a pellicole particolari, pronte allo scandalo, il suo cinema intriso di intelligenti provocazioni erotico-religiose e non, ha creato non pochi problemi alla censura, censura che comunque non ha intaccato minimamente la personalità e la coerenza del regista che ha mantenuto dal primo all'ultimo lavoro quella continuità che lo ha sempre distinto.
La voce fuori campo con la quale si apre il film è quella del protagonista che confessa ad un ispettore di polizia i delitti che ha commesso, un Flashback ci riporta indietro nel tempo dove ad un bimbo vivace e capriccioso gli viene dato, per tenerlo occupato, un carillon dalla mamma che deve uscire per andare al teatro, questa, uscendo, suggerisce alla governante di inventare una favola al bambino che narri la storia della scatola magica....... dal turbamento conseguente al racconto, abbinato ad una tragica coincidenza che ha per protagonisti il carrillon, la governante ed un proiettile vagante, il bambino crescerà con la mente invasa da fantasie perverse che, ormai adulto, lo portano a commettere efferati delitti ai danni di giovani donne, o almeno questo è quello che lui crede.
Ancora una volta Bunuel gioca con il labile equilibrio di due forze in campo, il desiderio e la repressione, questi due sentimenti a contrasto sono stati una costante dei film di Bunuel, come una costante sono sempre stati i vigorosi attacchi alla religione ed alla borghesia. Il ricco ed aristocratico Archibaldo (la borghesia) sfoga le sue frustrazioni sessuali a causa della severa educazione cattolica ricevuta fin da bambino (la religione). Estasi di un delitto si colloca all'interno della parentesi messicana del regista necessaria dopo una denuncia di ateismo seguita dalla pubblicazione di un libro di memorie di Salvator Dali' ed alla scalata al potere di Franco durante la guerra civile; le manifestazioni pubbliche di disprezzo nei confronti del dittatore spagnolo costringono Bunuel ad un lungo esilio. Nel film non mancano le scene cult, o almeno quelle che io considero tali, una su tutte quella del manichino, sosia di una modella da lui invano corteggiata con l'intento di ucciderla, trascinato nel suo laboratorio e bruciato dentro il forno (frustrazione, ossessione, impotenza). Un cast di attori modesti non è sufficiente a rendere modesto il film, che sotto la guida del regista spagnolo si eleva ad opera pregevole e indiscutibile.

benzo24  @  06/10/2007 19:23:48
   10 / 10
capolavoro ironico e beffardo.

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento stefano76  @  24/08/2007 21:31:15
   8½ / 10
Finora è il film di Bunuel, tra quelli visti, che preferisco. L'aspetto visionario e simbolico è qui meno criptico e incastrato in maniera coerente e particolarmente efficace nello svolgimento. Lo definirei un'ottima e perfettamente riuscita commedia nera.

phemt  @  04/06/2007 16:28:04
   7½ / 10
Originale e surreale commedia firmata Bunuel condita (come è già stato scritto) da un paio di trovate notevoli e da qualche spunto di critica nel prefetto stile del regista… Pur mantendosi (secondo me) lontano dalle produzioni migliori firmate Bunuel Estasi di un Delitto è film estremamente interessante ed indubbiamente da vedere!

forzalube  @  15/05/2007 12:43:46
   10 / 10
Uno dei film meno noti di Bunuel (per lo meno io non lo avevo mai sentito nominare prima di ieri), ma sicuramente un capolavoro. Surreale, esilarante, morboso, ricco di trovate (anche visive). Da vedere... ad ogni costo (e ieri sera a Padova lo davano ad ingresso gratuito!)

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  01/04/2007 16:31:18
   8½ / 10
L’impotenza dell’uomo rappresentata attraverso una perfetta allegoria tipicamente bunueliana e quindi sottile, sarcastica e dal destino beffardo, con un’atmosfera però, a mio avviso, meno perentoria, meno feroce e quindi, sempre nei limiti, più sostenibile rispetto ad altre pellicole.
Altro capolavoro del periodo messicano, questo, in cui B. comunque non manca di spargere, ovviamente nel modo che gli è più congeniale, critiche a chiesa (vedi il discorso sul rito non ecclesiastico del matrimonio da parte del prete) ed alta società.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  23/02/2007 17:27:25
   9½ / 10
Bunuel trasferitosi in Messico, firma ugualmente dei film indimenticabili come questo.
Perfetta sintesi del cinema bunueliano, beffardo, ironico, geniale, sopratutto nell'idea del carillon.

Uno dei mogliori del regista, indubbiamenmte il + bello del periodo messicano.

Mpo1  @  19/09/2006 23:51:37
   9 / 10
Geniale film di Bunuel, forse il migliore del periodo messicano, la storia di un aspirante assassino che vede sempre frustrate le sue intenzioni omicide.
Beffardo e caustico, anticlericale (imperdibile la scena della suora), prende in giro i nefasti effetti dell'educazione cattolica e l'ipocrisia della società perbenista.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  18/06/2005 02:02:34
   9 / 10
Ore 2 di notte, serata di sbronze e qualcos'altro... mi trovo a commentare uno dei film che hanno segnato indelebilmente la mia vita, e ancor peggio se penso che l'ho visto la prima volta in tenerissima età - forse avevo 5 o 6 anni - e forse è il principale responsabile dei miei turbamenti onirici... scherzi a parte, uno dei capolavori assoluti del Bunuel degli anni cinquanta, insieme a I figli della violenza, El, Nazarin etc. una lucidissima requisitoria sul potere del male sociale (la trovata del carillon è effettistica e strumentale quanto la doccia di Psycho) e della follia, Estasi appunto come "stupore" della morte che prevale su tutto, anche e soprattutto davanti all'antitesi di una melodia rassicurante (cioè al contrasto imperturbabile del nesso temporale tra morte allegorica e funzione della vita) Lo stesso carillon, con la sua melodia breve, ha continuamente bisogno di essere "reintrodotto alla vita" (ricaricato) Da brividi soprattutto la fuga di una suora che si lancia nel vuoto per sfuggire alle grinfie dell'assassino Formidabile

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