La passione dell'avventuriero Carlos Firmin Fitzgerald (Kinski), conosciuto con il nome di Fitzcarraldo, è la lirica. La sua idea fissa è quella di costruire un teatro d'opera a Iquitos, dove egli vive, nel cuore della foresta amazzonica. Per poter riuscire nel suo intento accetta di guidare una spedizione a bordo di un battello verso una ricchissima zona di alberi da gomma che intende sfruttare, e tenta imprese disperate di trasportare una nave al di là delle montagne.
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Di cinema realistico ne esiste a bizzeffe ma di cinema reale poco. Herzog è uno dei rappresentati più grandi di questo modo di fare film mettendoci dentro non solo sè stesso,i propri pensieri e le proprie aspirazioni ma rendendo proprio il film al di fuori di sé,un cinema che riesce ad ipnotizzare con immagini incredibilmente suggestive ma che sono un tutt'uno con le esperienze al di fuori del set. In pratica con Herzog si tratta sempre di documentario,non è mai del tutto finzione. L'esempio più famoso del suo modo di fare cinema coniugato al film stesso è Fitzcarraldo. Film potente,maestoso,difficoltoso soprattutto. Sono leggenda le tribolazioni ed i problemi che ne hanno accompagnato la produzione ma sono leggenda proprio in virtù del risultato finale in quanto Fitzcarraldo stesso,personaggio sognatore e folle,è Herzog. Certo,è anche un Kinski bravissimo e delicato del tutto differente nei modi (non nella follia visionaria) da Aguirre,ma è pure Herzog che dirige un impresa titanica come lo stesso protagonista di uno dei suoi capolavori. Che come Fitzcarraldo non si arrende,non si cura del denaro e lo usa come mezzo per soddisfare un proprio desiderio,che come Fizcarraldo ingaggia veri Indios per trasportare una nave,che rischia pure l'incolumità sua e di chi gli sta accanto. Herzog è Fitzcarraldo perché è un sognatore folle,destinato a fallire come tutti i personaggi cari al regista. Un fallimento glorioso ed epico in cui il sogno non svanisce ma rimane. Probabilmente lo stesso film risente di questo suo essere spesso poco cinematografico nel senso stretto del termine,con una Cardinale un pò irritante (sarà anche il doppiaggio),qualche attore che sembra fuori posto,una prima parte che spesso è poco interessante. Ma se anche Fitzcarraldo fosse un fallimento come film allora lo stesso regista è riuscito a realizzare il suo sogno e si può concedere,per una volta,un finale lieto e sognante.
Personalmente è il lavoro di Herzog che ad oggi più mi ha colpito nel profondo,che ha toccato tutte le corde giuste pur essendo venuto a sapere solo dopo di molti avvenimenti accaduti fuori dal set che mi hanno fatto valutare ancora meglio questo lavoro strepitoso. Contiene immagini di rara bellezza perché sono vere,non realistiche.