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Ripetere Caligari era impossibile, ma "Genuine" in realtà non riesce ad avvicinarsi minimamente, per carità, ovviamente il giudizio è limitato alla versione accorciata che è arrivata ai giorni nostri, che sarebbe la metà della durata originaria, tuttavia anche da questa ricostruzione il film sembra non riuscire a splendere di luce propria, avendo anche parecchie similitudini al precedente capolavoro di Wiene, sia a livello scenografico, con questi interni lugubri e stilizzati, qui particolarmente estrosi, basti guardare l'orologio-scheletro, ma anche la stanza di Genuine e le sue forme forme spigolose, che a livello narrativo, portando in gioco svariati elementi, da quello della possessione dell'essere sovraumano, come Caligari possedeva Cesare, qui Lord Melo possiede Genuine, sacerdotessa dipinta e che successivamente prende vita, tirando in ballo anche argomenti come la morte e la sua associazione al sonno, mi viene in mente l'intrusione di Genuine in casa di Percy, nel bel mezzo della notte, che registicamente è molto simile all'intrusione di Cesare per rapire Jane, con lo stesso meccanismo di suspense e l'azione su due piani catalizzata grazie alla profondità di campo che mostra il soggetto dormiente e il potenziale pericolo in arrivo, ma fondamentalmente "Genuine" parla di un amore tossico, col fascino ammaliante della protagonista che porta gli uomini ad invaghirsi di lei al punto da compiere atti folli come lo stesso suicidio, giocando tanto con la dicotomia di amore e morte, condividendo anche la tematica del popolo sospettoso di questi eventi che si coalizzerà contro Genuine, considerata una strega.
Alla luce della mancanza di diverse parti, la narrazione risulta frammentata, seppur molto comprensibile, ma manca di un adeguato approfondimento, rendendo l'aspetto narrativo fin troppo deficitario, si porta come elementi positivi le atmosfere sospese, grazie ai soliti sfondi dipinti che rendono il film una sorta di viaggio dai tratti lisergici in questa storia d'amore morboso, fatta di dramma e morte.
Un discreto prodotto espressionista, ma in mezzo ai cult del tempo scompare.
Robert Wiene dopo aver realizzato un capolavoro assoluto come "Il gabinetto del dottor Caligari" torna al 'horror realizzando questo "Genuine" che purtroppo si rivela lontano anni luce dal precedente film del regista. Tanto per cominciare bisogna ammettere che la versione di 80 minuti del film è andata praticamente perduta e quindi possiamo affidarci solo ad una breve versione di circa 40 minuti,purtroppo sopratutto per quanto riguarda la trama perde sicuramente molto,non risulta noiosa ma si sente che manca qualcosa...... Perfettamente riuscito ed affascinante invece dal punto di vista estetico,i costumi e le scenografie sono curatissime,ed anche la fotografia è ottima. Non è sicuramente uno dei prodotti più interessanti del cinema espressionista......no di certo........ma si lascia vedere,non è un brutto film.....
Di stampo chiaramente espressionistico, mi associo agli amici che mi hanno preceduto, un film che non aggiunge molto al bellissimo panorama del cinema muto. Si apprezzano soltanto i tratti futuristici ed i costumi disegnati per Fern Andra dal pittore Cesar Klein. Decisamente inferiore al Gabinetto del dr. Caligari.
concordo, mi ha deluso parecchio..riprende il filone espressionista chiaramente, ma non ha lampi né scintille..povero in plot e in recitazione. meritano come al solito scenografie e fotografia