here regia di Robert Zemeckis USA 2024
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here (2024)

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locandina del film HERE

Titolo Originale: HERE

RegiaRobert Zemeckis

InterpretiTom Hanks, Robin Wright, Paul Bettany, Kelly Reilly, Ellis Grunsell, Teddy Russell, Finn Guegan, Callum Macreadie, Lauren McQueen, Grace Lyra, Jemima Macintyre, Billie Gadsdon, Beau Gadsdon, Harry Marcus, Diego Scott, Logan Challis, Albie Salter, Zsa Zsa Zemeckis, Albie Mander, Eloísa Ferreira, Eliza Daley, Elodie Crapper, Faith Delaney, Michelle Dockery, Gwilym Lee, Delilah O’Riordan, David Fynn, Ophelia Lovibond, Nicholas Pinnock, Nikki Amuka-Bird, Cache Vanderpuye, Anya Marco-Harris

Durata: h 1.44
NazionalitàUSA 2024
Generedrammatico
Al cinema nel Gennaio 2025

•  Altri film di Robert Zemeckis

Trama del film Here

Un'odissea attraverso il tempo e la memoria, incentrata su un luogo ben preciso del New England; da quando era solo natura selvaggia fino al momento in cui ha ospitato la sua prima casa, testimoniando l'amore, la perdita, la lotta, la speranza e gli insegnamenti che si sono tramandati di famiglia in famiglia, di generazione in generazione.

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Voto Visitatori:   6,57 / 10 (15 voti)6,57Grafico
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Voti e commenti su Here, 15 opinioni inserite

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Invia una mail all'autore del commento cinemaincompagn  @  12/12/2025 11:55:55
   8 / 10
Non è detto che non c'è una trama perché la trama è quella di Margaret e di Richard: inizia con lui che sta vendendo la e casa finisce con loro che ritornano ed è il primo momento in cui la camera si muove per far vedere il contesto che ha contenuto la storia del mondo, la storia della Terra. C'è questa trama ma è una trama che attraversa l'umanità: non c'è distinzione; se dovessi usare una rappresentazione per l'enciclica Fratelli Tutti di Papa Francesco userei questo film. Per me è stato geniale nelle coincidenze dei particolari, nella combinazione delle cose. L'altro elemento è "le famiglie" cioè il valore affermato non è individuale ma è il rapporto in un gruppo, in una famiglia, in una tribù, chiamiamola come vogliamo.

I legami sono tantissimi: sono due famiglie quella di Margaret Richard ma anche dei genitori e ci sono attraverso le fasi della vita americana dall'indipendenza fino alla questione diciamo del "Black Lives Matter" quando il padre racconta al figlio come comportarsi con poliziotti. Ci sono tutta una serie di altri legami che passano: la collana, ma mi ha colpito all'ultimo il colibrì che si vede all'inizio e alla fine. Sono quelli che ti danno il legame fra le generazioni quindi la storia non è la storia di una famiglia o di un individuo ma la storia di un'intera generazione di persone.

Sembra che il vero protagonista di questo film sia proprio il luogo che vive, nel trascorrere del tempo, una serie di eventi legati in realtà alle famiglie che hanno vissuto quei luoghi, non solo le famiglie originarie di quella casa (si vedono delle persone che sovvertono completamente la casa per l'evoluzione del tempo). Quindi in realtà protagonista in questo film io vedo quel soggiorno.

Forse la cosa interessante rispetto a un altro film di Zemeckis, la trilogia "Ritorno al futuro" è vedere come lì c'era lo spostamento nel tempo di due personaggi che provano ad andare avanti e indietro nel tempo per poter riconciliare le diverse cose della vita. Invece qua è interessante, secondo me, vedere come il tempo stesso abbraccia tutto senza che ci sia uno spostamento: notavo come le generazioni invece di essere recuperate andando avanti e indietro nel tempo, sono già abbracciate nel tempo, qui nel tempo stesso e nello stesso luogo. Potrebbe essere che il luogo è quella dimensione della vita che abbraccia tutto il tempo, potrebbe essere che il regista abbia avuto un'evoluzione della sua poetica nel dire "non c'è più bisogno di spostarsi per recuperare il tempo, il tempo è già qui".

Gli eventi rappresentati sono banali, è la vita ordinaria; nello schermo del televisore si vedono Nixon, i Beatles, le cose eccezionali capitate in tutto il periodo. Poi invece quello che viene rappresentato è l'ordinarietà della vita che però rappresenta il vero valore: è quello che rimane, gli istanti della vita sembrano banali e sembrano passare (la scena in cui la madre dice che sembra che la figlia sia appena andata al college e invece è già al dottorato) come se gli istanti della vita passassero … puff. Mentre invece secondo me il film trasmette, anche con la tecnica, un'accensione dell'attenzione, grazie anche agli incroci, per cui uno è portato a dire cavolo che quello che ho vissuto prima, adesso, ha un valore; è rimasto il valore di quello che noi abbiamo visto scorrere. All'inizio del film ci si confonde per la follia del passaggio di quadri che attraversano il tempo; poi con il recupero dei riferimenti che si ripetono è come un puntare l'attenzione sulle cose che capitano a ciascuno; per Margaret alla fine la casa acquisisce un valore ed era ciò da cui lei voleva fuggire. Alla fine per lei ha un senso molto più importante perché solo in quella casa comincia a recuperare dei ricordi. Questa è un'osservazione interessante del regista: di fronte alla perdita della memoria e alla perdita del senso del tempo il luogo, che poi non è il luogo fisico, ma è quello che ti è successo, e che è racchiuso in un luogo fisico, ti restituisce te a te stesso. È il metodo con cui uno può recuperare il senso, come dice anche Hanks, del tempo e di quello che accade. Il messaggio probabilmente è non solo fare attenzione a ciò che ti capita, ma dove, come, quando, con chi e cosa ti è capitato perché è per te, è una cosa che tu puoi avere la possibilità di recuperare. Non è andato bene il matrimonio però la dimensione che ha unito, che ha il nome di amore, è quello che regge a tutte i condizionamenti della vita: può essere un messaggio di puntare sul fatto che l'amore vince e fa recuperare tutto quello che magari si è perduto.

A me il film non ha lasciato questo senso di ottimismo della vita; io me ne vado con un senso di angoscia profonda, mi ha messo molta ansia questo film. In effetti penso che il protagonista sia la casa ma sono più d'accordo che il protagonista di questo film è il tempo, il tempo che passa in un batter occhio e tu neanche te ne accorgi ed è finito tutto, tutte quelle che sono le tue preoccupazioni, le tue ansie, i tuoi timori, i tuoi problemi in un soffio sono passati e tu rimani lì, sei solo e ti senti veramente perso in questa vita che è finita. Non lo so, mi ha messo questo senso di angoscia profonda.

La casa coloniale che sta lì, la vedi sempre dalla finestra, secondo me rappresenta l'oggettivo nella variazione del tempo e nel passaggio del tempo; rimane sempre sullo sfondo, sempre tutto rimane sempre fisso sullo sfondo tranne che nel finale: è l'oggettività, il tempo, un riferimento oggettivo nel tempo che passa e che rimane invariato, fisso.

L'utilizzo di queste finestre che inquadrano tempi diversi nella stessa immagine in qualche maniera ti fanno dire che forse il riferimento alla storia si ripete: il tempo è sempre lo stesso però cambia le persone. Tranne che all'ultimo quando proprio Margaret dice che è la casa che aveva sempre amato, in quel momento stesso, cambia la prospettiva, la macchina gira e fa vedere il resto della casa. Io credo che quello sia l'altro elemento che crea la continuità dell'azione: i problemi delle varie famiglie che si sono viste. Non solo la nascita, ma anche la morte attraversa questo film in una maniera estremamente delicata. La gente soffre ma è la logica conseguenza della nascita; se ci sono le nascite ci devono essere per forza le morti: è il senso della fluidità della vita. Come diceva prima la signora forse uno rimane sconvolto perché si rende conto che preoccuparsi tanto del futuro, quando si è giovani ci si preoccupa del futuro; in realtà quando poi la vita arriva dall'altro lato quando sei più vicino alla morte tutto sommato sembra che questi sacrifici, queste cose che sono state fatte, se non ti hanno incattivito, alla fine fanno parte di quello che tu sei. Tu sei così perché hai fatto tutto, anche le rinunce, hai dovuto fare certe scelte della vita.

Mi viene da dire è che è come se sia cancellato il rammarico per quello che è stato: conta quello che è stato …

… indipendentemente da perché lo siamo stati …

… diciamo che nella vita ordinaria uno si preoccupa di come deve andare la vita, non siamo persone senza una domanda dentro; tutti abbiamo questa domanda. Interpretando il tuo intervento, dopo uno si rende conto che tutta quella preoccupazione è stata superata dal fatto che uno ha vissuto e che anche se si è disperato, si è perso, ha vissuto una contraddizione nella propria vita, poi si può accorgere che era quello il valore della vita. Perché invece di proiettare ad una vita ipotetica che possa andare bene come uno se la immagina, è invece provocato a valorizzare, a considerare il valore di quello che uno ha vissuto. Tant'è vero che si scambia anche con le altre persone e sono le altre persone che te lo fanno valorizzare e te lo fanno vedere in questo senso. Comunque rimane l'angoscia finale perché non è pacificante, è una provocazione questo film.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  30/07/2025 13:47:29
   6 / 10
Film sperimentale di Robert Zemeckis che utilizzando prochi metri quadrati racconta il passaggio di alcune esistenze nello stesso ambiente domestico. Una casa che ha visto personaggi celebri, nativi americani e la lunga storia di una comune famiglia Americana.

Non sembra pero' un film del tutto riuscito, a parte la storia principale quelle di contorno sono piuttosto superflue e allungano eccessivamente il film. In particolare la storia "moderna" dei giorni nostri è piuttosto inutile. Come quella dell'aviatore. Poi ci sono quelle dell'inventore e del parente di William Friedklin che sono utili per ammorbidire la scena con gag o altro.

Il bellissimo finale non salva del tutto un esperimento riuscito a meta'.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  06/04/2025 22:52:00
   6½ / 10
Zemeckis torna a lavorare con Tom Hanks, e sforna un filmetto abbastanza particolare. Unità di luogo ma molteplicità di tempi. Alla lunga la camera fissa rende la visione un po' pesante. Comunque interessante l'idea. Si lascia vedere.

TheLegend  @  26/03/2025 22:58:46
   6 / 10
Carina l'idea ma li sviluppo è abbastanza banale e non mi ha lasciato molto a visione finita.

Kyo_Kusanagi  @  22/03/2025 21:22:59
   7 / 10
Film sperimentale molto interessante. L'idea di focalizzare tutto il film nell' unica inquadratura di una stanza per arrivare a mostrarci il tempo che passa e i personaggi che invecchiano e si avvicendano è un qualcosa di originale, alla regia troviamo un signor regista che sa il fatto suo e riesce a sviluppare questa idea particolare senza farti mai annoiare. Gli ultimi minuti poi sono un qualcosa di struggente e commuovente complice anche una colonna sonora firmata dal grande Alan Silvestri. La collaudata coppia Zemeckis e T. Hanks funziona alla grande e piccola chicca ritroviamo anche Robin Wright far coppia col buon Tom dopo Forrest Gump. Se devo trovargli un difetto sicuramente è per la questione della resa grafica relativa all'ingiovanimento degli attori, in alcuni momenti si nota tantissimo e crea un effetto artificioso e poco realistico.Merita sicuramente la visione

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  17/03/2025 09:47:29
   7 / 10
In effetti questo è un film non tanto divisivo, anche se può esserlo, quanto nell'offrire dei momenti molto interessanti alternati a scelte incompiute. Indubbiamente il concept di base è valido: lo spazio viene cristallizzato ed il tempo che varia moltiplicando le finestre che si aprono e chiudono, scegliendo la famiglia Young come perno centrale fino a passare dalla preistoria al futuro. Situazioni che diventano ripetitive come nelle stagioni delle sit com di una volta con un unico ambiente ed i personaggi che entrano ed escono, celebrando natali e giorni del ringraziamento. Zemickis è sempre stato attratto dalle possibilità tecnologiche e la sua filmografia sta lì a testimoniarlo, solo che a volte il concept visivo, notevolissimo a livello qualitativo, imprigioni il meccanismo delle storie con segmenti incompiuti. Tuttavia è uno di quei film che potrei rivedere, perché sono convinto e forse non ho colto che qualcosa in più mi sia sfuggito.

Noodles71  @  16/03/2025 22:15:56
   6 / 10
Robert Zemeckis sfoga il proprio istinto sperimentale delimitando lo spazio ed alterando il fattore tempo. La cinepresa è fissa nello stesso punto, partendo dall'era dei dinosauri fino al giorno d'oggi, seguendo il passare del tempo dei vari personaggi che vi hanno dimorato. "Here" non annoia ma neanche riesce ad esprimere e trasmettere emozioni come avrebbe voluto il regista. Il trascorrere del tempo viene raccontato in maniera non cronologica, qualche scena dura pochi secondi, creando un pò di confusione generale. Si ricrea il quartetto di "Forrest Gump" con Zemeckis, Tom Hanks e Robin Wright che vengono ringiovaniti nelle varie fasi della loro vita e Alan Silvestri che compone un'altra armoniosa colonna sonora. Qualche scena messa per riempitura con alcuni personaggi che ci azzeccano poco, la domestica che scopre di avere il "Covid" e la famiglia di colore non hanno alcun senso nella trama del film. Personalmente mi ha trasmesso poco.

Jumpy  @  12/03/2025 19:52:39
   6½ / 10
Bellissima la resa visiva di primo impatto, è di quei film che rendono al meglio al cinema o su uno schermo molto grande, tecnicamente c'è stato molto lavoro e cura nelle ambientazioni e nei dettagli, interessante l'idea di mettere a fuoco un solo luogo nel tempo... però...
dopo un po' è subentrata una sensazione di eccessivamente artefatto e posticcio, stracarico di CGI (forse anche "aiutata" dall'AI) non colpisce particolarmente nessuno dei vari personaggi, si ammira, semplicemente, questo susseguirsi di scene/quadretti tra le varie epoche storiche.
Visione piacevole ma non lascia altro.

topsecret  @  10/03/2025 14:00:57
   6 / 10
Certamente è una storia garbata, anche ben strutturata, ma è decisamente ordinaria in quello che racconta e neanche i salti temporali riescono a risultare così efficaci da smuovere le acque in maniera significativa.
Regia e cast non si discutono ma è un prodotto flebile, poco entusiasmante, sufficientemente gradevole ma non eccezionale.

Tempest78  @  10/02/2025 20:23:38
   5½ / 10
buona idea ma non sviluppata bene, mi spiace ma ci sono troppi personaggi abbozzati pervi quali ti chiedi .. e quindi??? ..peccato perchè l'idea era buona ma non hanno saputo rireare la magia che cercava il regista

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  24/01/2025 07:10:03
   6½ / 10
È da un po' che Zemeckis ha perso il tocco, ma ero curioso di vedere cosa avrebbe tirato fuori da questo soggetto così particolare. E poi c'era la suggestione di vedere nuovamente la coppia Hanks-Wright su sceneggiatura di Roth, la camera fissa per tutto il film… insomma mi incuriosiva.

E invece niente, è un film sfilacciato e pieno di momenti assolutamente superflui, che non sa mai fino in fondo che direzione prendere e che fatica incredibilmente a farti affezionare ai suoi protagonisti tranne che

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER L'idea di base dello scorrere del tempo è molto bella, ma dopo la parte iniziale anche basta inframezzare la storia principale con i segmenti di vita di indiani, inventori, aviatori e simili: non si tratta di personaggi sviluppati, quindi a noi spettatori non frega nulla, e spezzettano solo la narrazione principale. Alla fine la sensazione è che tutti quegli inserti servano solo a fare minutaggio. Poi ci sono almeno due passaggi che oltre che superflui sono assolutamente fuori contesto e insinceri:



Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Tremendo poi il profluvio di CGI: tutti i personaggi ringiovaniti sembrano di gomma, con un effetto assolutamente straniante: Hanks e Wright da giovani sembrano due vecchi molto rifatti, soprattutto nei primi piani, con un drammatico effetto sull'empatia che dovrebbero provocare i loro personaggi. Peraltro parliamo di due attori che hanno due figli attori molto somiglianti: a questo punto avrebbero potuto usare loro. O chiunque altro, visto che le scene in cui i due sono giovani occupano la stragrande parte del film: e allora non capisco il senso di prendere due attori di sessant'anni (anno più anno meno) per ringiovanirli e fargli interpretare dei ragazzi. O meglio, lo capisco: praticamente è l'unica cosa per cui si è parlato del film. Ma questo non è mai un buon segno.

stratoZ  @  17/01/2025 12:56:24
   6 / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

L'idea di base è carina, la realizzazione abbastanza standardizzata, è un film che si fa seguire bene, mostrando tramite la telecamera fissa in un solo punto per le varie epoche, i cambiamenti che avvengono nel corso del tempo, prendendo prevedibili risvolti esistenzialisti ma che comunque creano una discreta empatia all'interno dell'opera, semanticamente parlando la spiegazione più verosimile è che Zemeckis abbia voluto creare il punto di vista di una sorta di entità invisibile - ma prendendo un punto di vista simil teatrale, come uno spettatore messo sempre nella stessa posizione durante uno spettacolo in cui la scenografia viene continuamente modificata - messa lì a spiare l'evoluzione umana contestualizzata al passare del tempo che porta con sé inevitabili cambiamenti, è un film che rende facile la contestualizzazione dell'epoca storica nonostante un montaggio discontinuo, grazie ad elementi chiaramente riconoscibili, dal design degli interni, all'abbigliamento dei personaggi al modello di macchina che si vede sempre nello sfondo attraverso la finestra, partendo dall'epoca preistorica nell'incipit in cui ci concede anche una visione dei dinosauri e la loro estinzione, passando dai nativi e dall'epoca della dichiarazione d'indipendenza, arrivando ai giorni nostri, col focus che alla fine sarà su questa famigliola che ha abitato la casa dal dopoguerra ad una decina d'anni prima dell'uscita del film, nel frattempo la pellicola tira nel calderone le più disparate tematiche, impregnando la narrazione di amore, morte, dramma, solitudine, aspirazioni e realtà, che però nell'insieme coesistono bene nel grande puzzle della vita, scandita nei suoi episodi chiave, da un'infanzia dipinta con un sapore nostalgico, con il pivot dell'albero di natale e le decorazioni che cambiano a scandire di anno in anno, arrivando ai percorsi di crescita del periodo adolescenziale, i fisiologici cambiamenti, passando dai primi amori al matrimonio e i figli, che in un batter d'occhio partiranno per il college, la perdita del sogno a favore di una rassegnazione sulla realtà - l'episodio cardine di ciò è il personaggio di Tom Hanks che rinuncia alla pittura in favore di un lavoro d'ufficio per sostentare la famiglia - arrivando al periodo di discesa, crisi del matrimonio, perdita dei genitori, insorgenza delle malattie, arrivando ad un finale discretamente poetico ed abbastanza toccante.

Nel complesso è un film carino, più come concept che come realizzazione, con una discreta componente tecnica e un bel montaggio che alterna velocemente le varie epoche storie, passando tramite numerose linee temporali e giocando tanto con le transizioni.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  14/01/2025 23:33:52
   7 / 10
Visivamente molto molto bello anche se con qualche manierismo tecnico di troppo (alla Malick), l'implosione temporale dai dinosauri (sempre Malick) fino a sfondare i parametri del sublime/irritante alla Fabelmann vs. Spielberg (fin troppo per me che non amo particolarmente i presepi delle famiglie americane). Considero Zemeckis il miglior cineasta mainstream degli Usa, quindi è facile che faccia esplodere gli occhi con la sua capacità tecnica e visiva (ora con la tecnica di ringiovanire gli attori, con Hanks che sembra quello di 30 anni fa e via dicendo), non so giudicare il celebrato fumetto ma posso dire di trovarmi di fronte al "solito" film che a tratti ho adorato alla follia e molto più spesso trovato insopportabile. Il voto potrebbe benissimo andare da 4 a 10, a seconda delle angolazioni. Ma in verità in tutti gli stereotipi da film per famiglie, tutto Alberi di Natale e Giorni del Ringraziamento, e il clou delle radici familiari (Fabelmann, ancora Spielberg) raccontati in un lasso temporale che fa molto Alan Moore potevo anche vederci l'intenzione di enfatizzare i cliché apposta per sbugiardare la realtà. O la dimora-inferno di sogni non realizzati (American Dream) o decimati con il dramma alla Eugene O'Neill o Miller ("Morte di un commesso viaggiatore"). Va bene, ma perché questo film, pur così bello da VEDERE, non riesce a coinvolgere come avrebbe dovuto, non cattura se non in rari momenti, non emoziona? Diventa un compitino grazioso al di sotto delle sue aspettative visive, sommerso in una dimensione stucchevole e retrò che non ha nulla di esperimenti simili, come Radio Days di Woody Allen per esempio.
Direi che è tanto grazioso quanto monotono, ma tecnicamente rasenta il sublime quando scava nel passato remoto, dove traspare una Forza (v i Nativi Americani) che onestamente non ho visto in questa famiglia al focolare a guardare (oddio...) i filmini in videocamera o a mangiare il tacchino...mi suona un poco falso nella sua eleganza. Se abbasso un voto da 7 con una sufficienza mi sembrerebbe di aver pensato più con la testa che col cuore. E pertanto ci sta pure che mi sia piaciuto, nonostante tutto

Wilding  @  12/01/2025 10:57:29
   7½ / 10
Profondo e toccante, scorre via con grande piacere nonostante l'originale staticità del raccontarlo. Regia eccellente ma avrei maggiormente narrato le vicende delle famiglie che si sono avvicendate nella casa.

goophex  @  11/01/2025 22:57:42
   7 / 10
Il trio Zemeckis, Hanks e Silvestri funziona anche questa volta ma senza eccellere come in passato.
Una storia di vita raccontata in modo "nuovo", delicato e piuttosto leggero che, a dispetto dell'ambientazione e dell'inquadratura statica utilizzata per tutta la durata del film, scorre piuttosto velocemente.
Personalmente ho trovato un po' troppo superficiali le caratterizzazioni dei personaggi di contorno, specialmente quelle relative agli altri periodi storici, rispetto alla famiglia "principale" composta da Hanks e dalla Wright.
Un film che resta comunque godibile e che regala qualche emozione anche grazie alla sempre calzante colonna sonora di Silvestri.

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